alla Presenza. La mia prima impressione del Capo della Confederazione John Tumbril fu che era piu alto di quanto avessi creduto. Poi decisi che era la mancanza del copricapo di piume a fare la differenza. La seconda impressione fu che era ancora piu scialbo di quanto lo mostrassero fotografie, cartoni animati e immagini sui terminali; e non cambiai piu opinione. Come tanti altri uomini politici prima di lui, Tumbril aveva trasformato la sua spiccata, singolare bruttezza in una risorsa politica.
(La bruttezza e una necessita per un capo di stato? Ripensando alla storia, non riesco a trovare un solo uomo bello che abbia fatto molta strada in politica, bisogna tornare fino ad Alessandro il Grande, ma quello era partito avvantaggiato: suo padre era re.)
In ogni caso, «Warwhoop» Tumbril aveva l’aria della rana che cerca di sembrare rospo e non ci riesce per un soffio.
Il Capo si schiari la gola. —
Georges ribatte immediatamente: — Signore, devo presentare una lamentela molto seria! Quell’uomo…
Tumbril guardo Morrie, guardo me, torno a guardare il suo parassita. — E vero?
Morrie asseri di non averlo fatto, ma che se anche lo avesse fatto sarebbe stato perche pensava che fossero quelli gli ordini di Tumbril, e comunque pensava che…
— Tu non devi pensare — sentenzio Tumbril. — Parlero con te piu tardi. E perche la lasci in piedi? Dalle una sedia! Ma devo proprio pensare io a tutto?
Dopo che mi fui seduta, il Capo riporto l’attenzione su Georges. — Oggi avete fatto un Gesto Coraggioso. Sissignore, un Gesto Molto Coraggioso. La Grande Nazione della California e Fiera di aver cresciuto Figli del Vostro Calibro. Come vi chiamate?
Georges gli diede il proprio nome.
— Payroll e un Fiero Nome Californiano, signor Payroll. Un nome che splende nella nostra Nobile Storia, dai rancheros che hanno abbattuto il Giogo Spagnolo ai Coraggiosi Patrioti che hanno abbattuto il Giogo di Wall Street. Vi spiace se vi chiamo Georges?
— Niente affatto.
— E tu puoi chiamarmi Warwhoop. Ecco la Maestosa Gloria della nostra Grande Nazione Georges. Tutti noi siamo Uguali.
Intervenni io: — Questo vale anche per le persone artificiali, Capo Tumbril?
— Eh?
— Stavo chiedendo delle persone artificiali come quelle che producono a Berkeley e Davis. Sono uguali anche loro?
— Uh… Giovane Signora, non dovreste interrompere chi e piu anziano di voi. Ma per rispondere alla vostra domanda: com’e possibile che la Democrazia Umana valga anche per creature che non sono Umane? Vi aspettate forse che un gatto voti? O che voti un Vma Ford? Parlate.
— No, pero…
— Eccoci qua. Tutti sono uguali e Tutti votano. Pero bisogna pur tracciare il confine da qualche parte. Adesso chiudete il becco, accidentaccio, e smettetela di interrompere chi e piu anziano di voi. Georges, quello che hai fatto oggi… Cioe, se quel bastardo avesse davvero voluto attentare alla mia vita, il che non e, e non dimenticarlo mai… Non avresti potuto comportarti in maniera piu consona a tutte le Eroiche Tradizioni della Nostra Grande Confederazione Californiana. Tu Mi Rendi Fiero!
Tumbril si alzo, abbandono la scrivania, incrocio le mani dietro la schiena e comincio a passeggiare; e io scoprii perche mi era parso piu alto li che all’aperto.
Doveva usare una specie di seggiolone, o forse aveva una piattaforma sotto il suo scranno. Cosi, al naturale, mi arrivava all’incirca alla spalla. Passeggiando in su e in giu, riflette ad alta voce. — Georges, c’e sempre un posto nella famiglia dei miei funzionari per un uomo col coraggio che tu hai dimostrato. Chi lo sa?
Per un attimo resto a capo chino, in riverente adorazione di qualcosa. — Uno dei Prezzi del Privilegio di Servire — disse in tono solenne. — Ma un Prezzo che, con Tutta Umilta, bisogna essere pronti a pagare Serenamente. Dimmi, Georges, se ti si chiedesse di compiere l’Estremo Sacrificio perche il Primo Cittadino del Tuo Paese possa vivere, esiteresti?
— Mi sembra molto improbabile — rispose Georges.
—
— Be’, quando voto, e non accade spesso, di solito voto
— Che diavolo stai dicendo?
—
16
Cinque minuti piu tardi eravamo di nuovo in strada. Per qualche teso momento era parso che fossimo destinati a essere impiccati o fucilati o per lo meno chiusi per l’eternita nei loro sotterranei piu profondi, per il crimine di non essere californiani. Ma una decisione piu prudente prevalse quando il primo capoccione legale di Warwhoop convinse il Capo che era meglio lasciarci andare anziche rischiare un processo, anche a porte chiuse: il console generale del Quebec poteva collaborare, ma comperare il suo intero staff sarebbe stato orribilmente costoso.
Il capoccione legale non lo disse esattamente in questo modo, ma non sapeva che lo stavo ascoltando; non avevo parlato del mio udito super nemmeno con Georges. Il primo consigliere del Capo mormoro qualcosa sulle rogne che abbiamo avuto con quella piccola bambola messicana dopo che tutti gli altri messicani sono venuti a sapere la storia. Non possiamo permetterci un altro casino del genere. Stacci attento, Capo; quelli sono terribili coi piccoletti.
Cosi alla fine uscimmo dal palazzo e arrivammo alla sede centrale della MasterCard in California, quarantacinque minuti piu tardi; e perdemmo altri dieci minuti per sbarazzarci delle rispettive
Georges aveva un aspetto molto migliore senza il rossetto. Si era anche passato acqua sui capelli, per sgonfiarli. Rimisi quel foulard sgargiante nella sacca. Lui mi disse: — Temo sia stata una mossa idiota camuffarci a quel modo.
Mi guardai attorno: nessuno nelle vicinanze, e col frastuono dei servizi igienici e dell’aria condizionata… — Io non credo, Georges. Penso che in sei settimane potresti diventare un vero professionista.
— Un professionista di che tipo?
— Un Pinkerton, magari. Oppure… — Arrivo qualcuno. — Ne discutiamo poi. Comunque ci abbiamo guadagnato due biglietti della lotteria.
— Vero. Quando c’e l’estrazione per il tuo?
Tirai fuori il biglietto, lo guardai. — Ehi, oggi! Oggi pomeriggio! O ho perso la bussola con le date?