una cosa, Timothy: il metodo migliore per conoscere il genere umano e di studiare l’uomo. L’ha detto Socrate tremila anni fa, e vale ancora oggi cosi come varra in eterno.

Veramente l’ha detto Pope, nel diciottesimo secolo, come ho scoperto al secondo anno d’inglese, ma lasciamo perdere. In effetti s’impara osservando gli altri, soprattutto se, avendo scelto con un po’ troppa cura i propri bis-bis-bisnonni, si e persa l’occasione di temprare il carattere grazie alle avversita. Il mio vecchio dovrebbe vedermi adesso, mentre me ne vado in giro con un finocchio, un ebreo e un ragazzo di campagna. Immagino che approverebbe, purche io non dimentichi mai che sono migliore di loro.

Ned e stato il primo al quale Eli abbia rivelato la faccenda. Un bel giorno li ho visti confabulare, in disparte. Ned ridacchiava. — Non prendermi in giro — continuava a ripetere. Eli era tutto rosso in faccia.

Ned e Eli sono molto intimi, fosse perche entrambi sono allampanati e gracilini e appartengono a minoranze oppresse. Fin dall’inizio e apparso chiaro che in qualsiasi circostanza noi quattro ci fossimo messi insieme, loro due si sarebbero trovati in opposizione a Oliver e me. I due intellettuali contro i due fessi, per dirla in termini crudi. I due finocchi contro i due…

Be’, no, Eli non e un finocchio, anche se lo zio Clark ripete sempre che tutti gli ebrei sono fondamentalmente omosessuali, che lo sappiano o no. Ma Eli sembra un finocchio, con la sua pronuncia blesa e il suo modo di camminare. Sembra ancora piu finocchio di Ned, anzi. Che sia un cosi assiduo cacciatore di gonnelle appunto perche vuole nascondere qualcosa?

Ma torniamo a Eli e Ned che scartabellavano i fogli e bisbigliavano. Poi hanno messo al corrente anche Oliver.

A questo punto ho domandato: — Vi dispiacerebbe dirmi di cosa cavolo state barbugliando?

Immagino che fossero contenti di escludermi, per darmi un assaggio di quello che significa essere un cittadino di serie B. O forse ritenevano semplicemente che gli avrei riso in faccia. Ma alla fine hanno deciso di far entrare anche me. Oliver, loro ambasciatore, mi ha domandato:

— Dove pensi di andare, a Pasqua?

— A Bermuda, forse. O in Florida. O a Nassau. — In effetti non ci avevo pensato molto.

— Che ne diresti dell’Arizona?

— Perche, cosa c’e in Arizona?

Oliver ha fatto un respiro profondo. — Eli stava esaminando certi manoscritti rari, nella biblioteca — ha cominciato, con un’aria impacciata e confusa — e si e imbattuto in uno intitolato Libro dei Teschi, che evidentemente era li da cinquant’anni senza che nessuno l’avesse mai tradotto. Ha fatto ulteriori ricerche, e ritiene…

…Che i Custodi dei Teschi esistono davvero e che ci renderanno partecipi del dono di cui loro stessi godono. Comunque Eli e Ned e Oliver hanno intenzione di recarsi in Arizona a dare un’occhiata. E io sono invitato. Perche? Per i miei soldi? Per il mio fascino? Se, in realta, e perche i candidati vengono accettati solo in gruppi di quattro e siccome noi quattro siamo appunto compagni di stanza, sembra logico che…

E via di questo passo. Io ho risposto che ci stavo, per tutti i diavoli. Quando papa aveva la mia eta, se n’e andato nel Congo Belga a cercare uranio. Non l’ha trovato, ma non per questo gli e andata male. Anch’io ho il diritto di andare a cercare qualcosa che non c’e. Certo che vengo, ho risposto. E poi non ho piu pensato alla faccenda se non dopo gli esami.

Poi Eli mi ha rivelato alcune delle regole del gioco. Su ogni quattro candidati, soltanto due avranno la vita eterna; gli altri due dovranno morire. Un piccolo tocco di melodramma. Mi ha guardato dritto negli occhi. — Adesso che conosci i rischi — ha detto — se preferisci puoi ritirarti. — Credeva di avermi messo alle corde, forse perche pensava che nel mio «sangue blu» ci fossero striature giallastre.

Io gli ho riso in faccia. — Il cinquanta per cento non e mica una cattiva probabilita — gli ho detto.

4

Ned

Qualche rapida impressione prima che questo viaggio ci cambi per sempre; presto ci cambiera, non c’e il minimo dubbio. E la sera di mercoledi?… marzo, e stiamo arrivando a New York.

TIMOTHY. Roseo e dorato. Robusti fasci muscolari ricoperti da cinque centimetri di grasso compatto. Grosso, pesante; potrebbe essere un ottimo terzino. Occhi azzurri da episcopale, sguardo irridente. Col suo sorriso cordiale smonta chiunque. Affettazione dell’aristocrazia americana. Porta i capelli a spazzola (oggigiorno!): e il suo modo di annunciare al mondo che lui e libero di fare quello che vuole. Si atteggia a pigro e volgare. Un grosso felino, un leone insonnolito. Fare molta attenzione. I leoni sono piu astuti di quanto sembrano, e piu veloci di quanto le loro vittime tendono a ritenere.

ELI. Nero e bianco. Snello, delicato. Occhi come bottoni. Un paio di centimetri piu alto di me, e tuttavia basso. Labbra sottili, sensuali; mento forte; zazzera a ricciolini, come nelle statue assire. Pelle bianca, bianchissima: non e mai stato al sole. Un’ora dopo essersi fatto la barba ha bisogno di radersi di nuovo. Fitto vello su petto e cosce: avrebbe un aspetto virile se non fosse cosi molle. Ha molta sfortuna con le ragazze. Con lui potrei andare dappertutto, ma non e il mio tipo: e troppo simile a me. Impressione generale di vulnerabilita. Rapido, mente agile (non cosi profonda come ritiene lui, ma comunque non e uno sciocco). Sostanzialmente e uno scolastico medioevale.

IO. Giallo e verde. Agile, piccolo, snello, con un nucleo di goffaggine all’interno della mia agilita. Capelli brunodorati, morbidi; gonfi e arruffati tanto da formare una specie di aureola. Fronte alta e con tendenza ad alzarsi sempre piu, accidenti! Sembri una figura dell’Angelico, mi hanno detto in una sola settimana due ragazze diverse. Suppongo che frequentassero lo stesso corso di storia dell’arte. Ho un’aria decisamente da prete. Cosi diceva sempre mia madre: mi vedeva gia come un affabile monsignore intento a consolare i dolenti. Mi dispiace, mamma: il Papa non vuole quelli come me. Le ragazze si, invece: capiscono subito che sono un finocchio e mi si offrono in tutti i modi; suppongo che lo facciano per dimostrare che non hanno inibizioni. Che peccato! Che spreco! Sono un discreto poeta, e uno scrittorucolo di racconti. Se ne avessi il fegato proverei col romanzo. Prevedo che moriro giovane. Sento che lo esige il romanticismo. Per coerenza d’atteggiamento sono costretto a contemplare sempre l’eventualita di un suicidio.

OLIVER. Roseo e dorato, come Timothy; ma a parte cio, quanto diverso! Timothy e un pilastro massiccio, diritto; Oliver e rastremato. Straordinario corpo da divo del cinema: un metro e ottantacinque, spalle larghe, fianchi stretti. Proporzioni perfette. Robusto, taciturno. Bello; sa di esserlo, ma se ne frega. Famiglia contadina del Kansas, lineamenti schietti e semplici. Capelli lunghi, talmente biondi da sembrare bianchi. Da dietro lo si prenderebbe per una ragazzona, a parte il fatto che il bacino sarebbe sbagliato. I suoi muscoli non sporgono come quelli di Timothy: sono piatti e lunghi. Non inganna nessuno con la sua apparente stolidita contadina. Dietro i suoi miti e freddi occhi azzurri si agita uno spirito inquieto e bramoso. Vive in una ribollente New York mentale, elaborando progetti ambiziosi. Tuttavia promana da lui una sorta di augusto fulgore. Se solo potessi purificarmi alla sua luce! Se solo potessi!

LA NOSTRA ETA. Timothy, 22 il mese scorso. Io, 21 e mezzo. Oliver, 21 a gennaio. Eli, 20 e mezzo.

SEGNO ZODIACALE. Timothy: Acquario. Io: Scorpione. Oliver: Capricorno. Eli: Vergine.

5

Oliver

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