E un gioco eccitante, LuAnn? No, non si tratta di questo. Lo si fa perche si e disperati, e tutte le ragazze sono incinte entro i sedici anni, e la ruota continua a girare. E la morte, LuAnn, la morte pur continuando a vivere.
Io non ce l’ho fatta. Ho dovuto fuggire. Non a Wichita, non a Kansas City; ma a est, nel mondo autentico, quello che si vede alla tele. Lo sai che fatica mi e costato, uscire dal Kansas? Risparmiare il centesimo per comprare libri. Arrivato al liceo, ogni giorno novanta chilometri ad andare e novanta a tornare. E tutto questo perche vivevo l’unica e insostituibile vita di Oliver Marshall e non potevo permettermi di sprecarla coltivando il grano. E infine la borsa di studio, il massimo di voti al corso propedeutico di medicina.
Io sono un arrampicatore, LuAnn: il diavolo mi brucia la coda e io devo continuare a salire sempre di piu. Ma per cosa? Per cosa? Per trenta o quaranta o cinquant’anni abbastanza decenti, e poi finis? No. No. Mi rifiuto. La morte sara anche andata benissimo per Beethoven e Gesu e il presidente Eisenhower; ma io — senza offesa — sono diverso, non posso semplicemente sbattermi giu a crepare. Perche e tutto cosi breve? Perche giunge troppo presto? Perche non possiamo assorbire l’universo intero?
La morte me la son sempre vista intorno per tutta la vita. Mio padre e morto a trentasei anni, per cancro allo stomaco. Un giorno ha sputato sangue e ha detto: mi sembra di essere dimagrito molto, negli ultimi tempi. Dieci giorni dopo sembrava uno scheletro, e dopo altri dieci
Voglio vedere tanti di quei posti, LuAnn! L’Africa, e l’Asia, e il Polo Sud, e Marte, e i pianeti di Alfa Centauri! Voglio veder sorgere il sole sul primo giorno del ventunesimo secolo, e anche del ventiduesimo. Sono troppo avido? Si, lo sono. Queste cose mi stanno davanti e io sono destinato a perderle, come chiunque altro; ma mi rifiuto di arrendermi.
Percio sto guidando verso ovest col sole che si alza in cielo alle mie spalle e Timothy che russa accanto a me e Ned che scrive poesie e Eli che medita tristemente sulla ragazza che Timothy non gli ha lasciato portare; e penso tutto cio per te, LuAnn, penso tutte queste cose che non ti ho potuto spiegare.
Presto giungeremo in Arizona. Allora subentreranno la delusione e la disillusione; berremo qualche birra, commenteremo che tutta quanta la faccenda era chiaramente un imbroglio, e torneremo indietro per riprendere questo lento morire.
Ma forse no, LuAnn, forse no. C’e una possibilita che il manoscritto scoperto da Eli dica il vero.
C’e una possibilita.
9
Ned
Abbiamo gia fatto ottocento o novecento o mille chilometri, quest’oggi, ma da stamattina non ci siamo scambiati che due o tre parole. Ondate di tensione scorrono tra noi e ci tengono distaccati. Eli ha il broncio con Timothy; io idem; Timothy e seccato con Eli e con me; Oliver e preoccupato per tutti noi.
Eli ha il broncio con Timothy perche questi non gli ha permesso di portare con noi la brunetta di ieri sera. Ha tutta la mia comprensione: so quanto e difficile per lui trovare una ragazza che gli sia congeniale, e quale angoscia deve aver provato quando e stato costretto a separarsi da lei. Ma Timothy ha ragione: portarla con noi era inconcepibile.
La causa del
Ma e affar suo, se mi ammazzano mentre inseguo i miei sporchi piaceri? Spezzerei il mandala, ecco cosa. Il mandala a quattro angoli, il diamante sacro. Loro tre non potrebbero presentarsi da soli ai Custodi dei Teschi: io sono l’indispensabile quarto. Percio Timothy, il quale ha messo bene in chiaro che lui crede solo tanto cosi alla faccenda della Casa dei Teschi, e fermamente deciso a condurre al tempio il nostro gruppo tutto intero. A me piace, questa sua fermezza: possiede le giuste risonanze contraddittorie, l’esatto tocco di palese assurdita. Questa e una spedizione balorda, dice Timothy, ma io andro fino in fondo e cosi farete anche voialtri!
Ci sono ulteriori tensioni, fra noi. Timothy e accigliato e chiuso in se stesso, immagino perche non gli garba il ruolo di genitore/precettore che ha dovuto assumere ieri sera e perche gli da fastidio che l’abbiamo costretto ad assumerlo. (E senz’altro convinto che l’abbiamo fatto apposta). Inoltre sospetto che sia inconsciamente irritato con me in quanto ho concesso i miei favori a quell’abominevole bestia di Mary: un finocchio e un finocchio, secondo la mentalita di Tim, e lui ritiene — probabilmente a ragione — che quando mi sollazzo con orribili rappresentanti dell’altro sesso lo faccio solo per beffarmi delle persone normali.
E infine c’e Oliver, ancora piu taciturno del solito. Suppongo che ai suoi occhi siamo un pochino superficiali, e che ci detesti per questo. Povero Oliver, pieno di fermezza! Lui si e fatto da se, come ci rammenta di tanto in tanto con la sua disapprovazione (piu implicita che esplicita) del nostro atteggiamento; si e tirato fuori dalle distese di grano del Kansas fino a raggiungere l’elevata condizione di studente di medicina alla piu tradizionalista universita della nazione (eccetto, forse altre due o tre); e per un colpo di fortuna si e trovato a dividere stanza e destino con: 1) un poeta finocchio; 2) un membro dell’alta societa; 3) uno studioso ebreo e nevrotico.
Mentre Oliver si e dedicato a conservare la vita altrui mediante i rituali di Esculapio, io sono pago di scribacchiare incomprensibilita contemporanee, Eli e pago di tradurre e postillare incomprensibilita antiche e dimenticate, e Timothy e pago di staccare assegni e giocare a polo. Tu solo, Oliver, hai importanza da un punto di vista sociale: tu che hai giurato a te stesso di diventare medico. E se il tempio di Eli esiste davvero e ci viene concesso il dono al quale aspiriamo? Dove se ne andrebbe la tua arte di guaritore dell’umanita, Oliver? Perche fare il medico se un potere arcano ti concede la vita eterna? Ah, in tal caso addio professione, eh Oliver?
Siamo nella Pennsylvania occidentale, o nell’Ohio orientale, non ricordo bene. La meta per stasera e Chicago. I chilometri scivolano via, i caselli di pedaggio sembrano simili uno all’altro. Ci fiancheggiano colline spoglie, ancora con la veste invernale. Sole pallido, cielo biancastro. Di tanto in tanto una stazione di rifornimento, un ristorante, le rovine di una citta abbandonata.
Oliver ha guidato in silenzio per due ore, poi ha passato il volante a Timothy; Timothy ha guidato per mezz’ora, si e stufato, e mi ha chiesto di dargli il cambio. Io sono il Richard Nixon dell’automobile: sotto tensione, troppo impaziente, continuo a fare errori di valutazione e a chiedere scusa. Insomma, sono incompetente senza possibilita di rimedio. Malgrado le sue manchevolezze spirituali, Nixon e diventato presidente; malgrado la mia mancanza di coordinazione e di attenzione, io ho ottenuto la patente di guida.
Eli ha elaborato una teoria secondo la quale tutti i maschi americani si possono dividere in due categorie, quelli che sanno guidare e quelli che ne sono incapaci; i primi vanno bene soltanto per la riproduzione e i lavori manuali, mentre nei secondi alberga il genio autentico. Mi considera un traditore dell’intellighenzia perche so quale piede mettere sul freno e quale sull’acceleratore, ma credo che dopo aver sperimentato un’ora del mio modo di guidare abbia cominciato a rivedere la mia collocazione. Io non so guidare, faccio solo finta di esserne capace. La Lincoln Continental di Timothy e un autobus, per me: la sterzo troppo, la faccio rollare. Datemi una Volkswagen, e si vedra la mia stoffa.
Oliver, che non sa fare il bravo passeggero, finisce col perdere il sangue freddo e mi dice di ripassargli il volante. E adesso eccolo li, il nostro biondo automedonte, che ci trasporta verso il tramonto.
Un libro che ho letto non molto tempo fa ricavava una struttura sociale simbolica da un film etnografico su certi indigeni africani che davano la caccia a una giraffa. Questi indigeni ne avevano colpita una con le loro frecce avvelenate, ma dovevano inseguirla attraverso il brullo Kalahari finche fosse morta, il che avrebbe richiesto una settimana o piu.
Erano quattro, strettamente uniti in sodalizio: il Capo, la guida del gruppo di caccia; lo Sciamano, lo stregone tuttofare, che invocava l’aiuto soprannaturale quando ce n’era bisogno e altrimenti serviva da intermediario fra il potere divino e la realta del deserto; il Cacciatore ovvero il Bello, famoso per leggiadria, velocita, energia fisica, il quale si sobbarcava ai piu gravosi compiti della caccia; e infine il Pagliaccio, piccolo e deforme, che si beffava dei