sviluppo del bambino. Le loro menti riversavano un continuo flusso di schiuma spumeggiante e lui se le leccava tutta. Leggere le loro menti, era questo il suo gioco, il suo divertimento, la sua religione, la sua vendetta. Loro non sospettarono mai di lui. Era questo un punto sul quale cercava costantemente di trovare conferme, pregando ansiosamente di ottenerle, e sempre arrivava la rassicurazione; loro non si sognavano nemmeno che il suo dono esistesse. Pensavano semplicemente che fosse intelligente in modo anormale, e non si posero mai il problema di come sapesse tante cose su argomenti cosi improbabili. Forse se avessero afferrato la verita, lo avrebbero strozzato nella culla. Invece non ebbero mai il minimo sospetto. David continuo tranquillo a spiare, anno dopo anno; e le sue percezioni divennero tanto piu profonde quanto piu riusciva a comprendere i pensieri che i suoi genitori gli offrivano. Involontariamente.

Seppe che il dottor Hittner — confuso, completamente fuori strada nel suo tentativo di studiare a fondo quello strano bambino — riteneva che sarebbe stato meglio per tutti se David avesse avuto un fratellino o una sorellina. Era questa l’espressione che lui aveva usato, fratellino o sorellina, e David aveva cercato inutilmente di saperne di piu dalla testa dello stesso Hittner, come se fosse stato un libro aperto. Fratellino o sorellina: quale dei due? Oh, quel bastardo traditore con la faccia da cavallo! L’unica cosa che il piccolo David aveva chiesto a Hittner di non consigliare ai suoi, ed ecco che lui, naturalmente, gliel’aveva consigliata. Ma che cos’altro poteva aspettarsi? La necessita di un fratello era rimasta l’idea fissa di Hittner, giaceva nella sua mente come una granata. David, rovistando nel cervello di sua madre, una notte, vi aveva trovato il contenuto di una lettera di Hittner. Il figlio unico e un bambino carente a livello emotivo. Senza il mutuo, vario rapporto con un fratello o una sorella, egli non ha nessuna possibilita di imparare il modo migliore per stabilire rapporti coi suoi coetanei, e sviluppa una pericolosa relazione con i genitori, per i quali diventa un compagno anziche un individuo dipendente. La panacea universale di Hittner: fratellini e sorelline, una caterva. Come se non ci fossero i nevrotici nelle famiglie numerose.

David si era accorto dei frenetici tentativi dei suoi genitori di osservare le prescrizioni di Hittner. Non c’era tempo da perdere; il ragazzo cresceva, rapidamente, senza ne un fratellino ne una sorellina, privo della possibilita di imparare il modo migliore per stabilire rapporti coi suoi coetanei. E cosi, notte dopo notte, i poveri corpi invecchiati di Paul e Martha Selig lottavano con questo problema. Sudando, si impegnavano nelle frustranti prodezze della lussuria e ogni mese la brutta notizia arrivava con un flusso di sangue: per il momento non ci sarebbero stati fratellini. Poi finalmente il seme pianto radici. Non gli dissero nulla a questo riguardo, vergognosi, forse, di ammettere davanti a un bambino di otto anni che c’erano tra loro dei rapporti sessuali. Lui pero lo sapeva. Sapeva perche la pancia di sua madre aveva cominciato a gonfiarsi e perche loro esitavano ancora a spiegarglielo. Sapeva, anche, che il misterioso attacco di 'appendicite' di sua madre, nel luglio del 1944, era stato in realta un aborto. Sapeva perche erano tornati con quelle facce da far paura. Lui sapeva che il dottore di Martha le aveva detto, quell’autunno, che, veramente, non era una cosa saggia da parte sua avere un bambino all’eta di 35 anni; che se proprio volevano un secondo figlio la via migliore era adottarne uno. E conosceva la traumatica risposta di suo padre a quel suggerimento: «Cosa? Portare in casa un bastardo messo fuori da una qualunque non-ebrea?».

Il povero vecchio Paul era rimasto sveglio, tutto agitato, per settimane, senza neppure confessare a sua moglie perche era cosi sconvolto, rivelando pero inconsapevolmente l’intera faccenda a quel suo figlio ficcanaso. Le insicurezze, le ostilita irrazionali. 'Perche mai dovrei allevare il figlio di un altro, soltanto perche uno psichiatra dice che farebbe bene a David? Che razza di sozzura finiro per tirarmi in casa? Come potrei amare un ragazzo che non e mio? Come potrei dirgli che e ebreo quando — chi lo sa? — potrebbe essere figlio di qualche irlandese, di qualche lustrascarpe italiano, di qualche carpentiere?' Tutto questo vede David l’onniveggente. Finalmente il vecchio Selig esprime le sue apprensioni, ben fondate, a sua moglie, dicendo: forse Hittner si sbaglia, forse questa e soltanto una fase che David sta attraversando, e un altro bambino non sarebbe per niente la risposta giusta. La fa riflettere su tutte le spese, sui cambiamenti che dovrebbero apportare nel loro modo di vivere; e ormai non sono piu giovani, si sono abituati a un certo tipo di vita, pensa a un bambino che ti sveglia alle quattro del mattino, che piange, i pannolini. E David che silenziosamente incita suo padre. Chi ha bisogno di questo intruso, di questo fratellino o sorellina che sia, di questo nemico della quiete? Ma Martha, tutta lacrime, contrattacca, citando la lettera di Hittner, leggendo passi chiave dalla sua estesa biblioteca di psicologia infantile, offrendo schiaccianti statistiche su casi di nevrosi, inadattabilita, di enuresi notturna e omosessualita tra i figli unici. Il vecchio cede a Natale. «Okay, okay, l’adotteremo, pero lo prendiamo solo in un caso, mi senti? Deve essere ebreo.» Settimane invernali a fare il giro delle agenzie per l’adozione, continuando a fingere con David che quei giri a Manhattan sono soltanto innocentissime escursioni per far compere. Proprio lui, che non restava ingannato da nulla. Come avrebbe potuto qualcuno ingannare quel ragazzino che sapeva tutto? Lui doveva soltanto dare un’occhiatina dietro le loro fronti per venire a sapere che stavano comperando un fratellino o una sorellina. Suo unico conforto era quello di sperare che non l’avrebbero trovato. Si era ancora in tempo di guerra: se non si riusciva a comperare una macchina, forse non si trovavano neanche i fratellini. Per parecchie settimane sembro che le cose andassero proprio cosi. Non c’erano tanti bambini disponibili, e quelli che lo erano, sembrava che avessero gravi lacune: troppo poco ebrei, oppure troppo fragili o malaticci, o del sesso sbagliato. C’erano alcuni maschietti disponibili, ma Paul e Martha avevano deciso di dare a David una sorellina. Gia questo limitava considerevolmente la faccenda, dal momento che la gente non da le bambine in adozione facilmente come accade per i maschietti; tuttavia una nervosa notte di marzo David scopri una sinistra nota di soddisfazione nella mente di sua madre, appena ritornata da un altro giro di compere, e, guardando piu da vicino, capi che la ricerca era terminata. Avevano trovato un’adorabile bambina di quattro mesi. La madre, che aveva 19 anni, non soltanto era indiscutibilmente ebrea ma era anche un’universitaria, descritta dall’agenzia come 'estremamente intelligente'. Non cosi intelligente, comunque, da evitare di lasciarsi fecondare da un bel capitano dell’aeronautica, anche lui ebreo, mentre era a casa in licenza nel febbraio 1944. Benche provasse rimorso per la sua leggerezza, lui non ne aveva voluto sapere di sposare la vittima della sua brama, e adesso era in servizio attivo nel Pacifico, dove, per quanto riguardava i genitori della ragazza, avrebbero dovuto ammazzarlo almeno dieci volte. L’avevano obbligata a dare la bambina in adozione. David era curioso di sapere perche Martha non avesse portato la piccina a casa con lei quello stesso pomeriggio; presto, pero, scopri che dovevano passare ancora parecchie settimane di formalita legali, ed era gia cominciato da un bel po’ aprile quando finalmente sua madre annuncio: — Papa e io abbiamo una stupenda sorpresa per te, David.

La chiamarono Judith Hannah Selig, dal nome della madre, recentemente morta, del suo padre adottivo. David la odio all’istante. Aveva temuto che la sistemassero nella sua cameretta, ma no, collocarono la sua culla nella loro stessa camera da letto; nonostante questo, i suoi pianti riempirono tutto l’appartamento notte dopo notte, aspri vagiti che non finivano mai. Era incredibile quanto fracasso poteva fare. Paul e Martha praticamente passavano tutto il tempo dandole da mangiare o giocando con lei o cambiandole i pannolini, e questo a David non importava granche, perche almeno li teneva occupati e distoglieva da lui un po’ della loro pressione. Ma odiava avere Judith tra i piedi. Non ci trovava niente di interessante nei suoi arti grassi e tozzi e nei suoi capelli ricciuti e nelle sue guance con le fossette. Osservandola attentamente mentre veniva cambiata, provo un interesse accademico per quella sua piccola rosea fessura, cosi aliena alla sua esperienza; pero, dopo che l’ebbe vista una volta, la sua curiosita si calmo. 'Cosi loro invece del cosino hanno un taglio. Ma chi se ne frega?' In generale lei era una distrazione irritante. Lui non riusciva a leggere a causa del fracasso che faceva, e leggere era la sua unica soddisfazione. L’appartamento era sempre pieno di parenti o amici, che facevano la loro visita d’obbligo al nuovo bebe, e le loro menti stupide, convenzionali, inondavano l’ambiente di pensieri ottusi che martellavano la vulnerabile psiche di David.

Ogni tanto cercava di leggere la mente della bambina, ma non c’era niente li dentro al di fuori di confusi vaghi informi ammassi di sensazioni. Erano meglio le menti di cani e gatti. Pareva che lei non avesse affatto pensieri. Tutto quello che lui riusciva ad afferrare erano sensazioni di fame, di sonnolenza, e un indistinto orgasmo liberatorio quando bagnava i pannolini. Circa dieci giorni dopo che era arrivata, lui decise di ucciderla telepaticamente. Mentre i suoi genitori erano affaccendati altrove, ando nella loro camera da letto, guardo nella culla di vimini di sua sorella e si concentro piu intensamente che pote per far defluire la mente informe di lei fuori dal cranio. Se soltanto gli fosse riuscito di manovrare in qualche modo per risucchiare da lei la scintilla dell’intelletto, per attirare dentro di se la sua psiche, per trasformarla in un guscio vuoto senza mente, allora sarebbe certamente morta. Cerco di piantare i suoi uncini in fondo alla sua anima. La guardo fissa negli occhi e libero il suo potere, afferrando ogni sua debole emissione e tirando sempre di piu. 'Vieni… vieni… la tua mente sta scivolando verso di me… sto prendendola io, sto prendendomela tutta intera… zam! Ho catturato la tua mente!' Insensibile ai suoi incantesimi, lei continuava a emettere suoni gutturali e ad agitare qua e la le braccia. Lui la fisso con piu intensita, raddoppiando il vigore della sua concentrazione. Il suo sorriso ebbe un guizzo, poi spari. La sua fronte si corrugo in un aggrottare di ciglia. Si era accorta che lui stava attaccandola, oppure era semplicemente seccata da quelle smorfie? 'Vieni… vieni… la tua

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