normalita, eppure siete riuscito a volare tra le stelle.»

Si riempi di nuovo il bicchiere e lo vuoto. Le sue mani erano ferme. Non era ne ubriaco, ne alticcio. Non pareva possibile che Joris sapesse piangere.

«Joris» disse dolcemente «dimenticatevi del ragazzo. Lasciatemi vedere Edri.»

Ancora lo sguardo iniettato di sangue, pesante, si fisso nel suo, valutando, misurando. «Mi piacete, Trehearne. Cosi ve lo ripeto: uscite. Andatevene. Dimenticatevi di essere venuto qui.»

Trehearne non si mosse. Di scatto Joris afferro la bottiglia vuota e la scaglio non esattamente contro di lui, ma a breve distanza. «Uscite, idiota! Vi offro l’occasione di andarvene!»

Non c’era altro da fare che obbedire. Trehearne si avvio alla porta, pensando irritato che avrebbe dovuto rischiare.

Stese la mano alla maniglia e la porta si apri e si trovo a guardare entro la lente prismatica di un disgregatore impugnato da una robusta guardia della base. Shairn era accanto alla guardia.

La guardia intimo: «Indietro.»

Trehearne arretro. Guardo Shairn.

«Avrei dovuto darti un altro colpetto, tanto per essere piu sicuro.»

«Davvero. Mi sono liberata i piedi con estrema facilita. Questa seta non e molto resistente.» Gli passo accanto dirigendosi verso Joris. La guardia entro e chiuse la porta, appoggiandovisi col dorso.

Joris domando: «Che succede?»

«L’ho trovata fuori dai cancelli» spiego la guardia. «Era imbavagliata e aveva le mani legate.»

«Trehearne» disse Shairn a Joris «e un Orthista. E venuto qui per aiutare Edri a fuggire.»

«Davvero?» disse Joris. «Davvero!» Guardo Trehearne. «Rimanete dove siete. Non fate inutili tentativi.» Estrasse dal cassetto della tavola un altro disgregatore e punto su di lui la lente prismatica.

«Orthista, eh?» ripete piano. E comincio a ridere.

16

Shairn sedette sul bordo del tavolo di Joris. Sorrise a Trehearne e in quel momento egli la odio. Volse lo sguardo da Joris alla guardia e rimase immobile. Non c’era nulla da fare.

«L’avresti creduto, Joris» riprese Shairn. «Avresti pensato che sarebbe passato ai nostri nemici dopo tutto quanto abbiamo fatto per lui?»

Joris si appoggio allo schienale della sedia. «Shairn» disse «mi dispiace che le cose siano andate a questo modo.»

«Si» rispose lei, e soggiunse amaramente: «Kerrel aveva ragione, dopo tutto.»

Joris obietto: «Non intendevo dire questo.»

Qualcosa nel tono della sua voce costrinse Shairn a voltarsi e a guardarlo. Egli continuo: «Mi dispiace che tu sia immischiata in questa faccenda. Tu stai semplicemente facendo quanto credi giusto. Ma cosi e anche per Trehearne. Cosi e anche per me.»

Lancio la sua bomba con tanta tranquillita che per un istante ne Shairn ne Trehearne furono certi di aver capito.

Shairn salto giu dal tavolo. Arretro, gli occhi fissi su Joris in un’espressione di atterrita incredulita. «Tu, Joris! Tu, Orthista!» Il tono stesso delle sue parole negava il significato.

Ma Joris annui: «Si.»

D’improvviso Trehearne rise. Shairn si volto. «Avete sentito?» disse alla guardia. «Arrestate Joris!»

La guardia scosse il capo e sorrise. «Difficile. Io sono agli ordini di Joris.»

Fu la volta di Shairn, ora, a sentirsi intrappolata, a cercare scampo e a non trovarlo.

Trehearne disse: «Posso muovermi, ora?» La sua voce tremava un poco di sollievo.

Joris sogghigno. «Non volevo che andaste in giro qui intorno. Qualcuno poteva aversene a male.»

Shairn sbotto: «Non riesco a capirlo, Joris! Tu, tra tutti… ma e pazzesco!»

«Forse. Ma penso che Trehearne capirebbe!» Si guardo le mani, aggrottando la fronte, assorto, e poi disse: «Non importa che lo si sappia ora. Io violai la proibizione. Sposai una donna di un altro mondo, una non-Vardda. Ebbi un figlio. Voleva volare tra le stelle. Mi supplicava di portarlo a bordo della mia astronave. Dopotutto era mio figlio, era semi-Vardda. Era convinto di farcela. Si nascose nella mia cabina e… il sangue dei Vardda non era passato genuino in lui.» Lancio una rapida occhiata a Trehearne. «Non aveva ancora diciott’anni. Dopo questo non viaggiai piu.»

Si alzo, rovesciando con un calcio la bottiglia vuota. «Penso che per questo offrii subito a Trehearne la possibilita di volare. Mi pareva di riparare in certo qual modo a…»

S’interruppe improvvisamente. «Bene, e cosa passata e conclusa. Abbiamo altro a cui pensare e non rimane molto tempo a nostra disposizione. Trehearne, avete scombussolato gravemente i miei piani, portando qui la signorina Lanciafiamme.»

«Non era nelle mie intenzioni.» Si avvicino a Joris. «E vero allora? Intendete liberare Edri?»

«Intendo tentare. Vedete, e una cosa che mi e possibile fare soltanto una volta. Sono rimasto qui per anni a vedere tanta brava gente partire per Thuvis, ad aspettare, ad aspettare l’occasione in cui un’azione da parte mia potesse avere veramente il suo peso. Ora ci sono.» Si volse e getto una vivida occhiata a Shairn. «Il problema principale e: che cosa ne facciamo di te?»

Ella rispose con rabbia, senz’ombra di paura: «Qualunque cosa farai vivrai abbastanza per pentirtene!»

«Mhmm» fece Joris. «Legatela ancora, Trehearne.»

Lo fece con immenso piacere. Questa volta si servi di lacci piu resistenti e si diede un gran da fare con i nodi.

Joris passeggiava avanti e indietro, immerso nei propri pensieri. «Mi ripugna il dirlo ma so soltanto un luogo dove non c’e pericolo che la trovino prima che noi partiamo. Ed e a bordo dell’astronave.»

La guardia osservo: «Non ci sara tempo di portarla fuori.»

«Lo so» ammise Joris cupo. «Cosi pare che avremo un passeggero in piu.»

Trehearne aveva finito di imbavagliare Shairn. La guardo. Gli occhi le ardevano e il viso era bianco al di sopra del bavaglio. Joris le getto il suo mantello sulle spalle. «Portala da basso con il mio ascensore privato» disse alla guardia. «Il settore e gia stato sfollato cosi non avrai guai di nessun genere laggiu. Portala a bordo e assicurati che non possa uscirne.»

La guardia annui. Prese quella specie di grande fagotto avvolto nel mantello e se lo carico sulla spalla. Il segnale del videofono vibro improvvisamente. Joris fece cenno all’uomo di affrettarsi, attese che se ne fosse andato per rispondere. Trehearne si appiatti contro la parete per essere fuori dal raggio di riflessione dello schermo.

La voce di Kerrel disse: «Joris, tra un quarto d’ora esatto portiamo giu Edri. E tutto pronto?»

Joris annui. «Il settore e libero, le guardie sono al loro posto e l’astronave e pronta per partire.»

«Bene. La cosa ha fatto molto scalpore e non vogliamo avere guai.»

«Ho provveduto personalmente a tutto» gli rispose Joris.

Lo schermo si oscuro. «Che porco!» disse Joris. «Fa solo quello che crede giusto, ma e cosi dannatamente fanatico. Agente del Consiglio. Bah!»

Di scatto prese Trehearne per le spalle in una stretta poderosa che quasi lo spezzo.

«Sono contento che tu sia con noi. Sei armato?»

«Si.»

«Vieni, allora. Questa e la fine della mia lunga attesa. Ritorno allo spazio, Trehearne! Intendo fare quanto mi proposi di fare un giorno, fin da quando vidi morire mio figlio. Vieni dunque… Andiamo!»

Discesero nel minuscolo ascensore privato e uscirono dall’edificio avviandosi verso un settore sorvegliato, dove le luci splendevano su astronavi silenti, dove non vi erano folle formicolanti di opera; non-vardda, non frastuono di macchine o sibilo di carrelli in corsa, ma soltanto le piattaforme deserte dei grandi docks e gli spazi vuoti tra l’uno e l’altro.

Cammin facendo Joris spiego a Trehearne che cosa doveva fare. «Soltanto le guardie al cancello e le quattro che si occuperanno degli uomini di Kerrel appena si faranno vivi, sono ai miei ordini. Le altre speriamo saranno troppo lontane per interferire. Ma non avremo tempo per indugiare.»

«Dov’e la nave-prigione?»

«So che si trova al limite estremo del settore. E troveranno i generatori fulminati quando tenteranno di inseguirci. Gli Orthisti hanno grande autorita tra i non-Vardda. I meccanici sono stati ben contenti di rendermi questo piccolo servizio!»

Joris parlo brevemente di Trehearne alle guardie che fecero un cenno di saluto. «In una decina di minuti» disse Joris. «La ragazza e a bordo?»

«Tutto e a posto signore.»

«Bene. Andiamo, Trehearne.» Oltrepasso due dei giganteschi docks. Quando raggiunsero il terzo si trovarono fuori portata di vista e di udito rispetto ai cancelli. In questo terzo dock c’era ancora una lunga astronave dalla forma slanciata, non illuminata, avvolta nel piu profondo silenzio. Tutti gli sportelli chiusi tranne quello della camera di compressione.

«Ecco la Mirzim, la nave su cui dobbiamo imbarcarci» disse Joris. «Un mercantile leggero per lunghe distanze, costruito per le grandi velocita. Bene, ne avremo bisogno. Appartiene, ti diro, a un mio buon amico. Dovra rifarsi sui due buoni cargo che io lascio a Llirdis.» Soggiunse: «L’equipaggio attende a bordo, ora. Si tratta in realta solo di mezzo equipaggio, non molti fra i navigatori e i tecnici sono Orthisti fidati.»

Fece cenno a Trehearne di appostarsi nell’ombra all’angolo della piattaforma. «Li aggrediremo qui. Cerca di non uccidere nessuno. Non appena Edri sara libero corri alla Mirzim.»

«Bene.» Trehearne si ritiro nella chiazza d’ombra, fuori dalla vista di chiunque potesse passare per lo spiazzo. Teneva pronto in mano un disgregatore. Joris se ne era gia andato avviandosi al cancello.

Trehearne ascoltava i rumori della base. Il vento portava l’aspro odore del mare; in lontananza si scorgevano le torri splendenti della citta. Penso che era forse l’ultima volta che vedeva Llirdis. Senti un’acuta fitta di rimpianto e poi, proveniente dal cancello udi il passo cadenzato di circa una dozzina di uomini che si dirigevano rapidamente alla sua volta. Fu contento che l’attesa fosse finita.

Non si mosse, ma il suo corpo fremette, preparandosi.

C’era Joris che precedeva gli altri con Kerrel. C’erano quattro uomini senza uniforme. C’era un quinto uomo e accanto a lui Edri con il polso destro assicurato a quello sinistro dell’altro. Vi erano altri quattro uomini senza uniforme, poi le quattro guardie di Joris. La testa della piccola colonna supero l’angolo del terzo dock. Le quattro guardie ruppero le file e sfoderarono i loro disgregatori, dirigendone le pallide scariche con mira precisa in modo da non colpire Edri.

Trehearne balzo fuori dall’ombra e si uni a essi.

Tre degli uomini di Kerrel caddero a questo primo assalto. Due avevano perduto i sensi, ma uno era ancora in grado di usare il suo disgregatore. Joris aveva preso Kerrel di sorpresa e l’aveva steso a terra servendosi semplicemente di quel gran martello del suo pugno. Poi estrasse la propria arma e si lancio nella mischia.

Si inizio una lotta all’ultimo sangue, una rissa violenta che aveva Edri per centro. Edri si accapiglio con la sua guardia e caddero entrambi, lottando, impacciati dalle manette.

Вы читаете La legge dei Vardda
Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ИЗБРАННОЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату