dava scacco matto al computer con sette mosse. Gli pagarono il suo milione di crediti… e tentarono di assassinarlo tre volte ancora prima che lasciasse la casa da gioco. Non ebbero successo, ma quello sport lo diverti piu del gioco.
Guardandolo muoversi e reagire in quelle situazioni, la mente di Rydra sussulto dentro la sua, piegandosi al suo piacere e al suo dolore, emozioni bizzarre in quanto prive di ego e inarticolate, magiche, seducenti, mitiche. “
Riusci a interrompere quel frenetico girare.
Lei era entrata in lui con una strabiliante sessualita rovesciata, e accogliendola dentro di se, ora lui agonizzava. “
Sempre osservando, lei lo vide compiere rapine, omicidi, mutilazioni, perche la validita semantica di
Immagini estranee si chiusero sul suo cervello.
Lunghi steli d’erba sussurravano accanto alla chiusa. Le lune di Aleppo rendevano nebbiosa la sera. La terramobile ronzava, e con misurata impazienza lui batteva sull’emblema color rubino al centro del volante con la punta del suo sperone sinistro. Lill si volto verso di lui, ridendo. — Sai, Macellaio, se Mister Big sapesse che mi hai portato fin qui in uria notte cosi romantica, credo che diventerebbe furioso. Mi porterai davvero a Parigi quando avrai finito qui? — In lui, un calore senza nome si uni a un’impazienza senza nome. La spalla di Lill era umida sotto la sua mano, le sue labbra scarlatte. Aveva raccolto i capelli color champagne sopra un orecchio. — Se mi stai prendendo in giro a proposito di Parigi, lo diro a Mister Big. Se fossi una ragazza furba, aspetterei di essere a Parigi con te prima di… darti quello che vuoi. — Il suo respiro era profumato nella notte umida. Lui alzo l’altra mano a stringerle il braccio. — Macellaio, portami via da questo mondo morto e rovente. Paludi, caverne, pioggia! Mister Big mi fa paura, Macellaio. Portami lontano da lui, a Parigi. Non prendermi in giro. Io ti desidero tanto… — Rise di nuovo, ma stavolta solo con le labbra. — Temo proprio… di non essere una ragazza molto furba, in fondo. — Lui poso le labbra sulla bocca di Lill… e le spezzo il collo con una sola stretta di mani. Con gli occhi ancora aperti, lei scivolo all’indietro. L’ampolla ipodermica che era stata sul punto di infilare nella spalla del Macellaio le cadde di mano, rotolo sul cruscotto e fini sotto la pedaliera. Lui trasporto il corpo fino alla chiusa, e fece ritorno infangato fino a mezza coscia. Una volta dietro il volante, accese la radio. — E finita, Mister Big.
— Molto bene. Stavo ascoltando. Puoi passare a prendere i tuoi soldi in mattinata. Lill e stata molto stupida a credere di poterla fare franca dopo avermi fregato quei cinquantamila.
La terramobile comincio a muoversi, fra la brezza tiepida che gli asciugava il fango sulle braccia e il fruscio dell’erba contro le portiere.
…Benche fosse il suo corpo a starsene rannicchiato sotto la luce verde di Kreto, respirando con la bocca spalancata per evitare ogni minimo suono, erano l’attesa e la paura di Rydra a mantenerlo calmo. Lo scaricatore nell’uniforme rossa si ferma e si asciuga la fronte con un fazzoletto a colori vivaci. Balzare allo scoperto, battergli su una spalla. Lo scaricatore si volta, sorpreso, ed entrambi i polsi del Macellaio guizzano verso l’alto, squarciandogli il ventre con gli speroni affilati. Mentre le budella si rovesciano sulla piattaforma, lui comincia a correre scavalcando sacchi di sabbia, l’allarme si mette a suonare, lui afferra la catena del verricello e l’abbatte roteante sul viso meravigliato della guardia che sul lato opposto si e voltata con le braccia spalancate…
…in piedi, scosso da brividi nelle rombanti caverne di Dite dove era rimasto rinchiuso come in un utero per nove mesi, divorando tutte le provviste, il cagnolino di Lonny, poi lo stesso Lonny che era rimasto assiderato tentando di scalare il terrapieno di ghiaccio… finche all’improvviso il planetoide non usci dall’ombra di Ciclope e Cerere sfolgoro fiammeggiante nel cielo, e cosi nel giro di quaranta minuti lui si ritrovo in una caverna allagata con l’acqua gelida fino al petto. Quando finalmente riusci a liberare la sua slitta, l’acqua era tiepida e lui era madido di sudore. Corse a tutta velocita verso la fascia crepuscolare larga soltanto tre chilometri, innestando il pilota automatico un istante prima di crollare sfibrato dal calore. Perse i sensi dieci minuti prima di raggiungere il Gotterdammerung.
