— Buona fortuna dottore — disse Barker.
Gli specialisti avevano chiuso la visiera di Barker, e ricollegato i tubi dell'aria alle bombole inserite nella piastra dorsale dell'armatura. Un tecnico effettuo un controllo radio, e giro l'interruttore della sua ricevente, collegata con l'altoparlante montato sopra lo sportello del trasmettitore. Il suono del respiro di Barker comincio a sibilare regolarmente nel laboratorio, attraverso il microfono a bassa potenza della tuta.
— Adesso la porteremo la dentro, Barker — disse Hawks, al microfono.
— Bene, dottore.
— Quando sara entrato, attiveremo gli elettromagneti della camera. Lei rimarra sospeso a mezz'aria, e il tavolo verra tirato fuori. Non potra muoversi, e non cerchi di farlo… brucerebbe i motori della tuta. Si sentira sollevato di qualche centimetro nell'aria, e la tuta si spieghera rigidamente. E il campo magnetico laterale. Sentira un altro sussulto quando chiuderemo lo sportello della camera ed entreranno in funzione i magneti anteriori e posteriori.
— La sento forte e chiaro.
— Simuliamo le condizione per un lancio alla Luna. Voglio che lei impari a conoscerle. Percio spegneremo le lampade della camera. Nell'aria che respirera ci sara una traccia di formalina, per smorzare il suo senso dell'olfatto.
— Uh-uh.
— Poi daremo inizio al processo di sondaggio. Su quell'interruttore c'e un ritardo di trenta secondi: lo stesso impulso attivera prima certe funzioni automatiche della tuta. Come vede, facciamo del nostro meglio per eliminare gli errori umani.
— Capito.
— Nella sua aria verra introdotto un anestetico generale. Deprimera il suo sistema nervoso, senza farle per questo perdere conoscenza. Intorpidira completamente la sensibilita della sua epidermide alla temperatura e alla pressione. Poi si disperdera, dopo che lei si sara risolto nel ricevitore. Tutte le tracce dell'anestesia spariranno cinque minuti dopo la risoluzione.
— Ho capito.
— Bene. Infine spegnero il mio microfono. A meno che si produca una situazione d'emergenza, non lo riaccendero. E da quel momento, l'interruttore del mio microfono comandera i due auricolari servoattivi del suo casco. Sentira gli auricolari inserirsi nelle orecchie: voglio che muova la testa quando sara necessario per lasciare che si installino saldamente. Non le faranno del male, e si ritireranno nell'istante in cui avro da impartirle istruzioni d'emergenza, se sara il caso. Il suo microfono rimarra attivato, quindi potremo udirla, se avra bisogno d'aiuto, ma lei non potra udire la sua voce. Tutto questo e necessario, per i lanci alla Luna.
— Si accorgera che, con i sensi smorzati o inibiti, presto comincera a dubitare di essere vivo. Non sara in grado di dimostrare a se stesso di essere esposto a stimoli esterni. Comincera a chiedersi se ha ancora una mente. Se tali condizioni dovessero persistere abbastanza a lungo, lei verrebbe preso da un panico incontrollabile. Il periodo di tempo varia da persona a persona. Se il suo supera quei pochi minuti durante i quali rimarra dentro alla tuta, per oggi, sara abbastanza. Se sara inferiore, la sentiremo urlare, e io comincero a parlarle.
— Sara un grande conforto.
— Lo sara davvero.
— Nient'altro, dottore?
— No. — Hawks fece un cenno ai tecnici della Marina, che cominciarono a spingere il tavolo dentro la camera.
— Debbo dire una cosa al guardiamarina — disse Barker.
— Sta bene.
L'ufficiale si porto nella linea di visuale di Barker. Mosse le labbra, mimando. — Cosa?
— Mi chiamo Barker, figliolo. Al Barker. Non sono una delle solite cavie che e abituato a mettere in scatola. Lei ha un nome, vero figliolo?
Il guardiamarina annui, arrossendo.
— E allora si ricordi di dirmelo, quando usciro fuori, eh?
Fidanzato, che stava spingendo la parte posteriore del tavolo, ridacchio a voce sommessa.
Hawks si guardo intorno. Latourette era alla
Gersten grugni: — Sta bene — e negli occhi di Hawks passo un lampo di frustrazione.
La spia verde era ancora accesa sopra il trasmettitore, ma la porta era chiusa, e il cavo portava energia ai componenti dell'analizzatore. La camera del ricevitore era pure chiusa. Dall'altoparlante usciva il sibilo del respiro di Barker: era calmo, ma diventava piu affrettato.
— Sam, dammi energia per il
— Sam, dammi l'energia per l'attivazione — disse Hawks. — Accendi. — Le lampade verdi sopra le porte del tramsettitore e del ricevitore si spensero e si accesero quelle rosse. Il respiro di Barker sembro quasi smorzarsi.
Hawks fisso l'orologio inserito sul trasmettitore. Trenta secondi dopo che aveva chiesto l'energia, il nastro multicanale comincio a ronzare attraverso la testina del registratore, mentre le bobine giravano vorticosamente. Con rapidita affascinante, un disco bruno comincio a crescere intorno al perno della bobina di ricezione. La lampada verde sopra lo sportello del ricevitore si accese, e torno ad accendersi anche quella del trasmettitore.
I freni bloccarono il nastro. La bobina registrata era piena per tre quarti. Dall'altoparlante il respiro di Barker usciva affrettato, ansimante.
Hawks si appoggio la mano sulla parte posteriore del collo, se la passo sul muscolo teso che si innestava nella spalla. — Dottor Holiday, quand'e pronto per eliminare l'anestesia…
Holiday annui. Giro il volano del telecomando collegato alla bombola di gas anestetico inserito nella tuta di Barker.
Il respiro di Barker divenne piu forte. Era ancora convulso, quasi caratterizzato dal panico, ma l'uomo non aveva ancora cominciato a mormorare nel microfono.
— Cosa le sembra, Weston? — chiese Hawks.
Lo psicologo ascolto, riflettendo. — Va benissimo. E sembra respirazione dovuta al panico, non alla sofferenza.
Hawks giro lo sguardo. — Che ne dice, dottor Holiday?
L'ometto annui. — Sentiamo come si comporta con un po' meno di gas. — E allungo di nuovo le mani sui comandi.
Hawks premette con il pollice l'interruttore del microfono. — Barker — disse gentilmente.
Il respiro usciva dall'altoparlante piu forte e piu chiaro.
— Barker.
— Si, dottore — disse la voce irritata. — Ha qualche guaio?
— Dottor Hawks — disse Holiday, dalla sua
Hawks annui. — Barker, adesso e nel ricevitore. Riprendera pienamente conoscenza quasi subito. Sente qualche dolore?
— No! — scatto Barker. — Ha finito con i suoi giochetti?
— Ora accendo le luci nella camera del ricevitore. Le vede?