avremmo dovuto cercare il modo di ridurre un po' le spese, se possibile. E poi mi sembra che ci siamo riusciti.

Hawks lo guardo.

Reed prosegui. — Ora, ho spiegato la mia idea al signor Cobey, ed egli ha ritenuto che fosse opportuno sottoporla a lei.

Cobey contrasse le labbra.

— Percio — concluse Reed — abbiamo chiesto al comandante Hodge se la Marina sarebbe stata disposta a prendere in considerazione un cambiamento nella procedura operativa, purche non interferisse con l'efficienza.

Hodge disse, con l'aria di non dedicare molta attenzione alle proprie parole: — Risparmiare non ci dispiace. Specialmente quando non riusciamo a farci approvare tutte le spese dalle commissioni parlamentari.

Hawks annui.

Nessuno disse niente per qualche istante, poi Cobey proruppe: — Bene, e disposto ad ascoltare, Hawks?

— Certo — disse Hawks. Si guardo intorno. — Chiedo scusa… Non sapevo che aspettaste la mia risposta. — Guardo Reed. — Continui, la prego.

— Bene — disse Reed, abbassando lo sguardo sulle cifre — mi pare che molti di questi apparecchi siano piu o meno doppioni. Voglio dire, qui sono contabilizzati cento divisori di voltaggio di un unico tipo. E qui…

— Si. Ecco, il nostro equipaggiamento consiste in gran parte di dati componenti particolari, collegati in serie tra loro. — Hawks teneva la testa inclinata lateralmente, e i suoi occhi erano guardinghi. — Dobbiamo svolgere simultaneamente una grande quantita di operazioni in sostanza simili. Non c'era il tempo di disegnare componenti con la capacita di svolgere tali funzioni. Dovevamo utilizzare modelli elettronici gia esistenti e rimediare alla loro capacita relativamente bassa usandoli in gran numero. — Si interruppe per un attimo. — Ci vogliono mille formiche per trasportare il contenuto di una tazza di zucchero — concluse.

— Molto bene, Hawks — disse Cobey.

— Stavo cercando di spiegare…

— Vada avanti, Reed.

— Bene… — Reed si sporse in avanti, animandosi. — Non voglio che lei mi giudichi una specie d'orco, dottor Hawks. Ma, siamo sinceri, in quelle apparecchiature e immobilizzato molto danaro, e secondo me non c'e motivo perche, se abbiamo una macchina duplicatrice, non possiamo… — Scrollo le spalle. — Non possiamo fare tutte le copie che ci servono. Non capisco perche sia necessario fabbricarle noi, o acquistarle da fornitori esterni. Ora, in questa situazione non sono in grado neppure di calcolare un costo operativo fisso. E…

— Signor Reed — disse Hawks.

Reed s'interruppe. — Si?

Hawks si passo una mano sulla faccia. — Capisco il suo punto di vista. E mi rendo conto che la sua proposta e completamente ragionevole. Pero…

— Bene, Hawks — fece asciutto Cobey. — Sentiamo il «pero»…

— Ecco — disse Hawks a Reed — lei conosce i principi in base a cui opera l'analizzatore… il duplicatore?

— Soltanto approssimativamente, purtroppo — rispose paziente Reed.

— Bene, approssimativamente, il duplicatore prende un pezzo di materia e lo riduce in una serie sistematica di flussi d'elettroni. Elettricita. Un segnale, come quello che esce da un'emittente radio. Ora il segnale passa in queste componenti… nello stesso modo, diciamo, in cui verrebbe captato dall'antenna di una radio ricevente e passato ai suoi circuiti interni. Quando esce all'altra estremita del circuito, non va a finire in un altoparlante, ma viene ritrasmesso alla Luna, dopo essere stato nel frattempo controllato e ricontrollato. Ora, e sostanzialmente questo, cio che fanno tali componenti… esaminano il segnale per accertarne la coerenza. Il fatto e che l'esattezza con cui il pezzo di materia originale viene ricostruito… duplicato, dipende dalla coerenza dei flussi d'elettroni che arrivano al ricevitore. Percio, se dovessimo usare componenti duplicati per controllare la coerenza del segnale con cui duplichiamo oggetti estremamente complicati, come un essere umano vivo, introdurremmo una possibilita addizionale d'errore che, nel caso di un essere umano, e piu alta di quanto possiamo permettere. Mi segue?

Reed aggrotto la fronte.

Cobey contrasse un angolo della bocca e guardo Hawks.

Hodge riprese il berretto e comincio ad aggiustarne il filo metallico che lo manteneva rigido sotto la stoffa.

Finalmente Reed disse: — E tutto, dottor Hawks?

Hawks annui.

Reed scrollo le spalle, imbarazzato. — Bene, senta — disse — purtroppo non capisco ancora. Mi rendo conto che forse l'equipaggiamento originale non puo venire duplicato, perche l'analizzatore non funzionerebbe, altrimenti, ma…

— Oh, funzionerebbe - l'interruppe Hawks. — Come ho detto, e un circuito di controllo, non un circuito primario.

Reed abbasso bruscamente le mani e guardo Cobey. Poi scosse la testa.

Cobey trasse un profondo respiro e lo esalo, amaramente. — Cosa ne dice, comandante?

Hodge poso il berretto. — Penso che il dottor Hawks intenda dire che se lei adopera un tornio automatico per fabbricare altri tornii automatici, e dopo si serve di questi per fabbricarne altri ancora, basta che una parte qualsiasi abbia un difetto minimo, per ritrovarsi alla fine tra le mani milioni di tornii che sono semplicemente dei catorci.

— Beh, maledizione, Hawks, perche non l'ha detto subito? — domando Cobey.

Il giorno in cui il tempo di sopravvivenza arrivo ai nove minuti e trenta secondi, Hawks disse a Barker: — Sono preoccupato. Se il tuo tempo di sopravvivenza continua a crescere, il contatto tra L e T risultera troppo facile. Gli specialisti del percorso mi dicono che i suoi rapporti stanno diventando sensibilmente meno coerenti.

— E allora che provino loro ad andare lassu. E vedranno cosa riusciranno a ricavarne. — Barker s'inumidi le labbra. Aveva gli occhi incavati.

— Non e questo che intendevo.

— So quello che intendeva. Puo smettere di preoccuparsi. Sto quasi per uscire dall'altra parte.

— Questo non me l'hanno detto — fece brusco Hawks.

— Non lo sanno. Ma ho quest'impressione.

— Un'impressione.

— Dottore, la carta mostra soltanto quello che io dico dopo una giornata di lavoro. Non ha principio e non ha fine, tranne quando la faccio finire io. — Si guardo intorno, rabbiosamente. — Tutto questo ciarpame, dottore, in ultima analisi e tutto imperniato su di un uomo. — Fisso Hawks. — Un uomo, e cio che c'e nella sua mente. O forse due uomini. Non so. Cosa c'e nella sua mente, Hawks?

Hawks ricambio lo sguardo di Barker. — Io non curioso nella sua mente. Lei non metta piede nella mia. E adesso, devo fare una telefonata.

Attraverso il laboratorio, e chiamo un numero esterno. Attese la risposta, guardando senza vederlo il vecchio, familiare muro liscio. All'improvviso, scatto, vi batte contro con violenza il palmo della mano libera. Poi il ronzio al suo orecchio s'interruppe con uno scatto, ed egli disse, impaziente: — Pronto? Elizabeth? Sono… sono Ed. Senti… Elizabeth… Oh, sto bene. Ho molto da fare. Senti… sei libera stasera? E soltanto che non ti ho mai portata fuori a pranzo o a ballare, niente… Ci vieni? Io… — Sorrise al muro. — Grazie. — Riappese il ricevitore e se ne ando. Si volto indietro e vide che Barker l'aveva osservato, e trasali, vergognandosi un po'.

PARTE OTTAVA

— Elizabeth… — esordi Hawks, e poi agito il braccio irritato. — No, stavo per dirlo tutto d'un fiato. Capita cosi spesso.

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