Hawks, che le cingeva le spalle con un braccio, la strinse a se. Guardo il mare e il cielo. — Questo e un luogo bellissimo — disse. — Sai, un luogo bellissimo.

PARTE NONA

1

Barker era appoggiato ad un banco, quando Hawks entro nel laboratorio, la mattina, e gli si avvicino.

— Come va? — chiese Hawks, guardandolo intento. — Bene?

Barker sorrise fiaccamente. — Cosa vuole? Che ci tocchiamo i guantoni prima d'incominciare l'ultimo round.

— Le ho rivolto una domanda.

— Sto benone. Vispo e pieno d'energia. Okay, Hawks? Cosa vuole che le dica? Che sono orgoglioso? Che sono pienamente consapevole del fatto che questo e un enorme passo avanti per la scienza, che sono onorato di contribuire a questo fausto giorno? Sono gia decorato con il Purple Heart, Doc… basta che lei mi dia un paio di aspirine.

Hawks disse, incalzante: — Baker, e veramente sicuro che ce la fara a uscire dall'altra parte della formazione?

— Come posso esserne sicuro? Forse fa parte della sua logica il fatto che sia impossibile vincere. Forse mi uccidera per dispetto. Non so. Posso soltanto dirle che sono solo a un passo dalla fine dell'unico percorso sicuro. Se il mio prossimo movimento non mi condurra fuori, allora vuol dire che non esistono vie d'uscita. E un barattolo di pomodori, allora, e io sono arrivato al fondo. Ma se e qualcosa d'altro, allora, si, oggi e il gran giorno.

Hawks annui. — Non posso chiederle di piu. Grazie. — Si guardo intorno. — Gersten e al trasmettitore?

Barker rispose di si con un cenno. — Mi ha detto che saremo pronti al lancio tra circa mezz'ora.

— Bene. Benissimo — disse Hawks. — Puo cominciare a indossare le sottotute. Ma ci sara un po' di ritardo. Prima dovremo effettuare una mia analisi preliminare. Verro con lei.

Barker schiaccio la sigaretta con un tacco. Alzo la testa. — Immagino che dovrei dire qualcosa. Qualche frase ironica su di lei, che arriva intrepido a guado sulla spiaggia nemica dopo che le truppe hanno gia conquistato l'isola. Mi venga pero un colpo se avevo mai pensato che lei fosse disposto a farlo.

Hawks non disse nulla, e s'incammino verso il trasmettitore.

— Tu sapevi che avevamo delle tute di scorta — disse a Gersten, mentre si sdraiava dentro l'armatura aperta. I tecnici della Marina lavoravano intorno a lui, regolando le viti sulle lastre a pressione. Il guardiamarina sorvegliava attentamente, con un'espressione un po' incerta.

— Si, ma dovevano servire solo nel caso che ne perdessimo una in un'analisi sbagliata — ribatte Gersten, ostinatamente.

— Abbiamo sempre avuto una scorta, di tutte le taglie.

— Hawks, essere in grado di fare qualcosa e farlo sono due questioni diverse. Io…

— Senti. Tu conosci la situazione. Sai quello che stiamo facendo, qui, come lo so io. Non appena abbiamo un percorso sicuro, incomincia la fase di studio. Dovremo smontare quella cosa, come se fosse una bomba: io sono il responsabile del progetto. Fino a ora, se il progetto mi avesse perduto, sarebbe stato un sacrificio troppo grande. Ma adesso il rischio e accettabile. Voglio vedere com'e quella formazione. Voglio essere in grado d'impartire istruzioni intelligenti. E tanto difficile capirlo?

— Hawks, lassu potrebbero andare storte moltissime cose, oggi.

— Supponiamo che vada tutto bene. Che Barker ce la faccia. E allora? Allora lui resta la, e io sono quaggiu. Credi che non ne avessi avuto l'intenzione fin dall'inizio?

— Prima ancora di conoscere Barker?

— Vorrei non averlo mai conosciuto. Tirati via e lascia che chiudano l'armatura. — Infilo meticolosamente la mano nel guanto, dentro al gruppo degli utensili.

Lo spinsero nella camera. I magneti lo sollevarono, e il tavolo venne rimosso. Lo sportello si chiuse e venne bloccato. Hawks galleggio a mezz'aria, con le gambe e le braccia protese, circondato dai centomila occhi scintillanti degli analizzatori. Gaurdo oltre il disco di vetro del casco, imperturbabile. — Quando vuoi, Ted — disse con voce assonnata nel microfono, e le luci della camera si spensero.

Le luci si accesero nel ricevitore. Hawks apri gli occhi, sbatte dolcemente le palpebre. La porta si apri, il tavolo venne infilato sotto di lui. I magneti laterali smisero di funzionare, quando furono spenti i reostati, ed egli scese, fluttuando, a contatto con la superficie di plastica. — Mi sento normalmente — disse. — Avete ottenuto una buona registrazione?

— Si, a quanto ne sappiamo — rispose Gersten, attraverso il microfono. — I computer non hanno riscontrato difetti nella trasmissione.

— Bene, e il meglio che possiamo fare — disse Hawks. — D'accordo… rimettetemi nel trasmettitore, e tenetemi li. Infilate Barker nella tuta, abbassate le gambe del tavolo, e infilatelo sotto di me. Oggi — disse — segna un altro precedente negli annali dell'esplorazione. Oggi manderemo un Sandwich sulla Luna.

Fidanzato, che spingeva il tavolo attraverso il laboratorio, rise nervosamente. Gersten giro la testa di scatto e lo guardo.

2

Hawks e Barker si alzarono lentamente in piedi, nel ricevitore lunare. Gli specialisti della Marina che li attendevano fuori aprirono la porta, e si spostarono per lasciarli passare. La stazione lunare era spoglia e grigia, con le travature geodetiche di palstica triangolare che reggevano la cupola di lastre semiflessibili. C'erano lampade che ne pendevano a intervalli, come stalattiti, e il pavimento era un intreccio di stuoie pressate, poste sopra il rivestimento del terreno. Hawks si guardo intorno incuriosito, girando il casco dell'armatura con un lieve cigolio che immediatamente si trasmise alle lastre della cupola e venne ingigantito: ogni movimento compiuto da un uomo era seguito da un'eco amplificata. L'interno della struttura non era mai immobile. Scricchiolava e gemeva continuamente, facendo fremere le lampade appese ai supporti.

Gli uomini, gli specialisti della Marina nelle loro sottotute e Hawks e Barker nelle loro armature, erano inondati da riflessi mobili, come se si trovassero sul fondo di un mare sconvolto da una tempesta. Al portello, gli uomini della Marina s'infilarono nelle tute elastiche e poi, a uno a uno, uscirono tutti sulla superficie scoperta della Luna.

La luce delle stelle splendeva sopra di loro con fredda, mesta intensita, piu forte di quella che discende sulla Terra in una notte illune, ma squarciata da nette fasce d'ombra a ogni irregolarita del terreno. Dal livello del suolo era possibile distinguere le forme vaghe dell'installazione, ogni cupola e ogni galleria coperta dalle griglie mimetiche; giaceva come il relitto di un dirigibile alla destra di Hawks, e aveva un vago colore verdegrigio, senza luci.

Hawks strasse un profondo respiro. — Benissimo, grazie — disse agli uomini della Marina, con voce lontana, meccanica, ferma attraverso il circuito del radiotelefono. — Le squadre degli osservatori sono pronte?

Un uomo, con le barrette del grado di tenente dipinte sul casco, annui e tese il braccio verso sinistra. Hawks giro la testa lentamente, con espressione riluttante, e guardo nella direzione in cui le cupolette del bunker d'osservazione sembravano rannicchiate ai piedi di una parete di roccia,

Вы читаете Il satellite proibito
Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ИЗБРАННОЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату
×