Leggi della Robotica mi frenano sempre… Tuttavia, ho alleviato il carico mentale di Bliss, assumendo una piccola parte delle sue responsabilita, perche potesse affrontare i lupi di Aurora e lo Spaziale di Solaria con maggior prontezza e minor rischio per se stessa. Inoltre, ho influenzato la donna di Comporellen e quella di Nuova Terra, perche fossero ben disposte nei vostri confronti e non intralciassero il vostro viaggio.

Trevize sorrise mesto. — Avrei dovuto capirlo che non era merito mio.

Daneel accetto quella dichiarazione ignorando il rimprovero che Trevize rivolgeva a se stesso. — Al contrario, signore, in gran parte e stato merito vostro. Le due donne erano ben disposte nei vostri confronti fin dall’inizio. Io mi sono limitato ad accentuare un impulso gia presente… in pratica, il massimo che si possa fare considerando le restrizioni delle Leggi della Robotica. Per quelle restrizioni, e per altre ragioni, solo con grandi difficolta vi ho portati qui, e solo indirettamente. In parecchie occasioni ho rischiato seriamente di perdervi.

— Ed adesso sono qui — disse Trevize. — Cosa vuoi da me? Che confermi la decisione favorevole a Galaxia?

Il volto di Daneel, solitamente inespressivo, riusci chissa come ad esprimere un senso di disperazione. — No, signore. La sola decisione non e piu sufficiente. Vi ho condotti qui, come meglio potevo date le mie condizioni attuali, per qualcosa di ben piu serio: sto morendo.

33

Forse dipendeva dal tono pratico di Daneel; forse dal fatto che dopo ventimila anni di vita la morte non sembrasse un evento tragico, soprattutto per chi fosse destinato a vivere per meno di cent’anni… In ogni caso, Trevize non provo alcuna compassione.

— Morire? Una macchina puo morire?

— Posso cessare di esistere, signore. Usate il termine che preferite… Sono vecchio. Nessun essere senziente della Galassia in vita quando cominciai ad esistere e sopravvissuto fino ad oggi: io stesso manco di continuita.

— In che senso?

— Nel mio corpo, signore, non c’e una sola parte fisica che non sia stata sostituita piu volte. Persino il mio cervello positronico ha subito cinque sostituzioni. Ogni volta, il contenuto del cervello precedente e stato impresso in quello nuovo fino all’ultimo positrone. Ogni volta, il cervello nuovo aveva una capacita ed una complessita superiori rispetto al vecchio, e c’era spazio per una quantita maggiore di ricordi, per una maggiore rapidita di decisione e d’azione. Ma…

— Ma?

— Piu un cervello e complesso, piu e instabile, e piu rapido e il suo deterioramento. Il mio ultimo cervello e centomila volte piu sensibile del primo, ma mentre il mio primo cervello e durato oltre diecimila anni quello attuale ha appena seicento anni, ed e gia senescente. Ormai ha raggiunto l’apice delle sue potenzialita, ed e subentrato il declino… La capacita decisionale e in rapido decadimento; la capacita di esaminare ed influenzare le menti a distanza iperspaziale sta diminuendo ancor piu in fretta. Del resto, non posso certo progettare un sesto cervello. Una ulteriore miniaturizzazione cozzerebbe contro il muro del principio di indeterminazione, ed una ulteriore complessita garantirebbe solo un decadimento quasi immediato.

Pelorat sembrava estremamente turbato. — Ma, Daneel… senza dubbio Gaia puo proseguire anche senza di te. Ora che Trevize ha deciso ed ha scelto Galaxia.

— Il processo ha richiesto troppo tempo, signore — disse Daneel, non tradendo come al solito alcuna emozione. — Ho dovuto aspettare che Gaia fosse una realta compiuta, nonostante le difficolta impreviste. Quando e stato individuato un essere umano, cioe il signor Trevize, in grado di prendere la decisione chiave, era ormai troppo tardi. Non crediate, comunque, che non abbia adottato alcuna misura per prolungare la mia esistenza. Progressivamente, ho ridotto le mie attivita, risparmiandomi per i casi di emergenza. Quando non ho piu potuto contare su degli interventi attivi per proteggere l’isolamento del sistema Terra/Luna, sono ricorso a mezzi passivi. Nell’arco di molti anni, i robot umaniformi che lavoravano con me sono stati richiamati alla base, ad uno ad uno. Il loro ultimo compito e stato quello di sottrarre dagli archivi planetari qualsiasi riferimento riguardante la Terra. E senza i miei compagni robot e me stesso in piena attivita, a Gaia mancheranno i mezzi essenziali per realizzare lo sviluppo di Galaxia entro un periodo di tempo che non sia eccessivo.

— E tu sapevi tutto questo quando ho preso la mia decisione? — disse Trevize.

— Molto tempo prima, signore. Gaia, naturalmente, non lo sapeva.

— Ma allora — sbotto con rabbia Trevize — a che scopo continuare con questa storia? A cosa e servito? Da quando ho preso quella decisione, ho perlustrato la Galassia in cerca della Terra e di quello che consideravo il suo “segreto”… non sapendo che il segreto fossi tu… per poter confermare la decisione. Bene, l’ho confermata. Adesso so che Galaxia sia assolutamente essenziale… e scopro che non e servito a nulla. Perche non hai lasciato la Galassia al suo destino… perche non mi hai lasciato al mio destino?

— Perche, signore, stavo cercando una via d’uscita, e ho continuato nella speranza di trovarne una. Credo di esserci riuscito. Invece di sostituire il mio cervello con un cervello positronico, potrei fonderlo con un cervello umano, un cervello non soggetto alle Tre Leggi, che aumenterebbe la capacita del mio cervello ed introdurrebbe nuovi poteri. E per questo che siete qui.

Trevize inorridi. — Vorresti fondere un cervello umano col tuo? Sopprimere l’individualita del cervello umano per poter formare una specie di Gaia su scala ridotta?

— Si, signore. Non diventerei immortale, forse pero vivrei abbastanza a lungo da realizzare Galaxia.

— E mi hai portato qui per questo? Vuoi che rinunci alla mia individualita e ti offra la mia indipendenza dalle Tre Leggi e la mia capacita di giudizio?… No!

Daneel replico: — Eppure un attimo fa avete detto che Galaxia sia essenziale per il benessere dell’uma…

— Anche se sia essenziale, occorrerebbe parecchio tempo per realizzarla, ed io rimarrei un individuo durante la mia vita. D’altro canto, realizzandola rapidamente, ci sarebbe una perdita di individualita a livello galattico e la mia perdita sarebbe una parte infinitesimale di un fenomeno di portata smisurata… Comunque, non accetterei mai di perdere la mia individualita se il resto della Galassia conservasse la propria…

Daneel disse: — Proprio come pensavo. Il vostro cervello non si fonderebbe bene, ed in ogni caso e meglio che conservi una capacita di giudizio indipendente.

— Quand’e che hai cambiato idea? Hai detto che sono qui per la fusione.

— Ho detto: «E per questo che siete qui», ma il “voi” era inteso in senso plurale: mi riferivo a tutti voi.

Pelorat si irrigidi sulla sedia. — Davvero? Dimmi, Daneel, un cervello umano fondendosi col tuo assorbirebbe tutti i tuoi ricordi… ventimila anni di ricordi, fino ai tempi leggendari?

— Certo, signore.

Pelorat respiro a fondo. — Realizzerei il sogno della mia vita di studioso, un premio per il quale rinuncerei volentieri alla mia individualita… Bene, concedimi allora il privilegio di fondermi col tuo cervello.

Trevize intervenne sottovoce: — E Bliss?

Pelorat esito solo un istante. — Bliss capira… In ogni caso, senza di me stara meglio… dopo un po’.

Daneel scosse il capo. — La vostra offerta e generosa, dottor Pelorat, ma non posso accettarla. Il vostro cervello e vecchio e nella migliore delle ipotesi sopravvivera ancora per due o tre decadi, persino fuso col mio. Mi occorre qualcos’altro… Ecco! — Indico e disse: — L’ho richiamata.

Bliss stava tornando con passo svelto, allegra.

Pelorat scatto in piedi. — Bliss! Oh, no!

— Non allarmatevi, dottor Pelorat — fece Daneel. — Non posso usare Bliss: mi fonderei con Gaia, mentre devo rimanere indipendente da Gaia, come ho gia spiegato.

— Ma… allora… chi… — mormoro Pelorat.

E Trevize guardando la figura snella che correva alle spalle di Bliss disse: — Il robot voleva Fallom fin dall’inizio, Janov.

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