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Bliss torno sorridendo, chiaramente soddisfatta. — Non abbiamo potuto spingerci oltre i confini della tenuta, comunque questo posto mi ricorda moltissimo Solaria… Naturalmente, Fallom e convinta che questa
Guardo Fallom, a breve distanza da loro, intenta a suonare il flauto mentre Daneel ascoltava assorto e muoveva la testa a tempo. Il suono arrivava fino a loro, lieve, limpido, ed incantevole.
— Lo sapevate che quando siamo scesi dalla nave lei aveva con se il flauto? — chiese Bliss. — Ho l’impressione che non riusciremo a staccarla da Daneel per un pezzo.
Il commento fu accolto da un silenzio opprimente, e Bliss fisso allarmata i due uomini. — Che succede?
Trevize rivolse un cenno in direzione di Pelorat, cedendogli la parola.
Pelorat si schiari la voce e disse: — A dire il vero, Bliss, penso proprio che Fallom restera con Daneel per sempre.
— Davvero? — Bliss, corrugando la fronte, accenno a incamminarsi verso Daneel, ma Pelorat la trattenne.
— Bliss, cara, non puoi… E sempre piu potente di Gaia, anche adesso, e Fallom deve restare con lui se vogliamo che Galaxia si realizzi. Lascia che ti spieghi… e, Golan, per favore, correggimi se sbaglio.
Bliss ascolto il racconto, e la sua espressione divento quasi disperata.
In un tentativo di fredda razionalita, Trevize ribadi: — Tutto quadra, Bliss. La bambina e una Spaziale, e Daneel e stato progettato e costruito dagli Spaziali. La bambina e stata allevata da un robot, e non conosceva altro in una tenuta vasta come questo posto, vasta e deserta. La bambina ha dei poteri trasduttivi che saranno utili a Daneel, e vivra per tre o quattro secoli, forse il periodo necessario per l’edificazione di Galaxia.
Le guance arrossate, gli occhi umidi, Bliss disse: — Quel robot deve avere pianificato il nostro viaggio verso la Terra in modo tale da farci passare su Solaria a prendere una bambina che facesse al caso suo.
Trevize si strinse nelle spalle. — Forse ha semplicemente approfittato dell’opportunita che gli si e presentata. Ora come ora, non credo che i suoi poteri siano abbastanza forti da consentirgli di manovrare le persone a distanze iperspaziali.
— No. No c’e stato nulla di casuale… Il robot ha fatto in modo che provassi un affetto molto intenso per la bambina, che la portassi via invece di abbandonarla la a morire… Ha fatto in modo che la proteggessi persino da te, dal momento che eri solo seccato e risentito per la sua presenza a bordo.
Trevize disse: — Forse Daneel si e limitato semplicemente a far leva sulla tua etica gaiana… Via, Bliss, e inutile tormentarsi… Anche se potessi ripartire con Fallom, dove potresti portarla perche fosse felice come qui? La riporteresti su Solaria, a farla uccidere crudelmente? Su qualche mondo affollato dove si ammalerebbe e morirebbe? Su Gaia, dove le si spezzerebbe il cuore continuando a pensare al suo Jemby? In un viaggio interminabile attraverso la Galassia, dove ogni pianeta visto le sembrerebbe Solaria? E con chi la sostituiresti, per permettere a Daneel di continuare a dedicarsi alla costruzione di Galaxia?
Bliss, mestamente, resto in silenzio.
Pelorat, con una certa timidezza, le tese la mano. — Bliss, mi ero offerto volontario per fondermi con Daneel. Ma lui non ha accettato il mio cervello dicendo che sono troppo vecchio: vorrei che avesse accettato, cosi adesso avresti ancora Fallom.
Bliss gli prese la mano e la bacio. — Grazie, Pel, ma sarebbe stato un prezzo troppo alto, anche in cambio di Fallom. — Sospiro e si sforzo di sorridere. — Forse, quando torneremo su Gaia, nell’organismo globale ci sara posto per un bambino tutto mio… e nelle sillabe del suo nome mettero anche “Fallom”.
Daneel, quasi fosse consapevole che la questione fosse stata risolta, stava incamminandosi verso di loro, affiancato da Fallom.
La bambina si mise a correre e li raggiunse per prima. Disse a Bliss: — Grazie, Bliss, per avermi riportata a casa da Jemby, e per esserti presa cura di me sulla nave. Ti ricordero per sempre. — Poi si lancio tra le braccia di Bliss.
— Ti auguro di essere sempre felice — disse Bliss. — Anch’io non ti dimentichero, cara. — E si stacco dalla bambina a malincuore.
Fallom si rivolse a Pelorat. — Grazie anche a te, Pel, per avermi lasciato leggere i tuoi videolibri. — Quindi, senza aggiungere altro, e dopo una lieve esitazione, tese la mano a Trevize.
Trevize la strinse un attimo. — Buona fortuna, Fallom — mormoro.
Daneel disse: — Grazie, signori e signora, per quello che avete fatto. Ora siete liberi di andare, perche la vostra ricerca si e conclusa. E per quanto riguarda il mio lavoro, anch’esso si concludera, abbastanza presto, e con esiti favorevoli.
Ma Bliss replico: — Un attimo, non abbiamo ancora finito. Non sappiamo ancora se Trevize sia ancora convinto che il miglior futuro per l’umanita sia Galaxia, e non un grande conglomerato di Isolati.
Daneel rispose: — Il signor Trevize ha gia chiarito questo punto poco fa, signora: ha scelto Galaxia.
Bliss contrasse le labbra. — Preferirei sentirlo dire da lui… Allora, Trevize, qual e la tua decisione?
Calmo, Trevize disse: — Che decisione preferisci, Bliss? Bocciando Galaxia, forse riavresti Fallom…
— Sono Gaia. Devo conoscere la tua decisione, ed il motivo, per amor di verita e basta.
Daneel intervenne: — Diteglielo, signore. La vostra mente, e Gaia lo sa, e libera da qualsiasi interferenza.
E Trevize rispose: — Ho scelto Galaxia: non ho piu alcun dubbio.
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Bliss rimase immobile per parecchi secondi, quasi volesse permettere che l’informazione raggiungesse tutte le parti di Gaia. Poi chiese: — Perche?
Trevize rispose: — Ascolta… Sapevo fin dall’inizio che i futuri possibili per l’umanita fossero due… Galaxia, od il Secondo Impero del Piano Seldon. E mi sembrava che quei due futuri si escludessero a vicenda. Per qualche motivo, la realizzazione di Galaxia doveva essere collegata ad un difetto di base del Piano Seldon.
«Sfortunatamente non sapevo nulla del Piano Seldon, a parte i due assiomi fondamentali: primo, perche l’umanita possa essere studiata statisticamente come gruppo di individui in interazione casuale, il numero di esseri umani osservati deve essere sufficientemente grande; secondo, l’umanita non deve essere al corrente dei risultati delle equazioni psicostoriche prima del conseguimento di tali risultati.
«Dato che avevo gia preso una decisione favorevole a Galaxia, sentivo inconsciamente che dovessero esserci delle imperfezioni nel Piano Seldon, e che tali imperfezioni potessero essere solo negli assiomi, l’unica cosa che conoscessi del Piano. Eppure gli assiomi mi sembravano giusti. Allora sono partito alla ricerca della Terra, perche sentivo che non potesse essere tanto nascosta senza un motivo preciso: dovevo scoprire questo motivo.
«Nulla mi garantiva che avrei trovato una soluzione una volta trovata la Terra, ma ero disperato e non avevo alcuna alternativa… E forse il fatto che Daneel desiderasse un bambino solariano e stata la spinta di cui avevo bisogno per proseguire.
«In ogni caso, finalmente abbiamo raggiunto la Terra, poi la Luna, e Bliss ha captato la mente di Daneel, come voleva Daneel stesso. Bliss ha descritto quella mente dicendo che non fosse ne umana ne robotica. A posteriori, si e rivelata una definizione sensata, perche il cervello di Daneel e piu perfezionato del cervello di qualsiasi robot mai esistito, e non poteva essere percepito come un semplice cervello robotico. Ne poteva del resto essere percepito come un cervello umano. Pelorat lo ha descritto usando l’espressione “qualcosa di nuovo”, e questo ha permesso anche a me di intuire a mia volta qualcosa di nuovo.
«Tempo addietro, Daneel ed il suo collega hanno elaborato una quarta legge della robotica che si poneva alla base delle altre tre… Allo stesso modo, di colpo ho intuito un terzo assioma fondamentale della Psicostoria, piu