soddisfazioni personali ci sono. Si, forse avrebbe guadagnato di meno, pero…

E poi era tutta questione di logica. Se si trovava meglio in una ditta piccola, figuriamoci in proprio. E Terry c’era quasi riuscito, facendo societa con Jimenez. Jimenez rappresentava l’organizzazione commerciale, Terry la produzione. A Manila c’era una buona piazza per gli apparecchi elettronici: “especialidades electronicas y fisicas”, anche cominciando con poco, quasi senza capitali, nel giro di pochi mesi avrebbe dovuto sistemarsi bene. C’erano gli impianti per i radiofari, gli impianti antifurto nelle ville e nei negozi, e installazioni di vario tipo da progettare e costruire; insomma le sue speranze s’erano dimostrate ben fondate. Chi avrebbe potuto immaginare il guaio provocato dallo straordinario successo de “La Rubia”? Era assurdo che una cosa del genere dovesse avere conseguenze disastrose proprio per Terry che non c’entrava per niente. Eppure, era andata cosi.

Ma, a parte questi motivi d’ordine piu generale, Terry era indignato perche la ragazza era entrata in negozio sapendo gia tutto di lui. Probabilmente sapeva anche che il suo ricevitore subacqueo era un ottimo apparecchio effettivamente orientabile. Eppure lo aveva fatto parlare, gli aveva rivolto qualche domanda apparentemente interessata, l’aveva preso in giro. E alla fine aveva fatto la cosa piu esasperante di tutte, cioe l’aveva pagato per una cosa che lui si era rifiutato di fare, costringendolo in tal modo ad accettare l’ordinazione.

Da strozzarla. Aveva bisogno di denaro, si, ma quel trucchetto non gli era piaciuto per niente.

Ritorno al suo inutile inventario. Il tempo passava. Non capitava nulla. In negozio non si vedeva nessuno. La polizia aveva agito con molta fermezza nei riguardi degli uomini de “La Rubia” che avevano minacciato Terry. E con altrettanta fermezza aveva trattato quelli che l’avevano controminacciato. Cosi nessun cliente occasionale entro in negozio quel giorno. Trascorsero due ore.

Alle quattro la porta si aperse con il solito tintinnio di campanello e apparve il capitano di polizia, Felicio Horta.

— Buenas tardes — disse cordialmente.

Terry borbotto qualcosa.

— Ho sentito che lasciate Manila — disse Horta.

Terry gli chiese, calmo: — E un modo per consigliarmi di affrettare la partenza?

— Pero no! Por supuesto no! — protesto Horta. — Ma mi hanno detto che avete nuovi progetti.

— E cosa ne sapete voi? — disse Terry, brusco.

Il capitano Horta non perse la sua cordialita. — Ufficialmente non ne so niente. In via privata sappiamo che intendete aiutare certi ricos americanos nelle ricerche di… si dice oceanografia? Insomma su questioni oceaniche. E sappiamo che avete accettato di controvoglia, anzi che state pensando di cambiare idea. E che siete furibondo.

La ragazza, naturalmente, che doveva aver dedotto ogni cosa vedendolo correre nella strada con i soldi in mano, troppo tardi per bloccare il tassi. Terry scatto ugualmente: — Ma chi diavolo ve lo ha raccontato?

Horta si strinse nelle spalle.

— Voci che corrono. Spero che non siano vere.

— Che non sia vero che parto o che non parto?

— Spero — continuo benevolmente Horta, — che farete come preferite. In questo momento non sono in servizio. Ho la macchina fuori. Mi metto a vostra disposizione: vi posso accompagnare fino al porto, al primo piroscafo che parte dove volete voi. Se invece non volete andare in nessun posto, allora tolgo il disturbo. Senza impegno e senza… rancore — concluse. — Amici come prima.

Terry lo guardo. Il capitano Horta era un uomo onesto e ragionevole. Sapeva che Terry aveva dato qualche noia alla polizia, ma involontariamente. Non era tipo da serbare rancore.

— Perche vi siete offerto per accompagnarmi? — chiese Terry pesando le parole. — C’e un motivo speciale perche io debba lasciare la citta?

— No — disse Horta. — Sarebbe auspicabile che voi seguiste una certa… linea di condotta. Questo si. Ma non e perche vi si vuole allontanare di qui. Piuttosto, perche la vostra presenza sarebbe gradita in un certo altro posto. E una faccenda collegata con “La Rubia”, ma non potete neanche lontanamente indovinare come. Del resto siete perfettamente libero, potete agire come meglio credete. Desidererei soltanto che la cosa… si risolvesse con vantaggio di tutti. Solo questo.

Si interruppe e Terry lo fisso, aggrottando la fronte. Horta tento ancora:

— Diciamo che l’oceanografia m’interessa molto, e che mi piacerebbe veder condotte a termine certe ricerche.

— Ricerche riguardanti naturalmente il modo di attirare il pesce — disse Terry, scettico. — Si direbbe che voi agite in via ufficiosa per ottenere qualcosa di cui ufficialmente non siete autorizzato a parlare.

Horta gli rivolse un caldo sorriso.

— Questa — dichiaro, — e una conclusione molto logica.

— Ma qual e l’oggetto di queste… ricerche? E perche avete pescato proprio me? Horta si strinse nelle spalle senza rispondere.

— Non potete dirmelo?

— Amigo — disse Horta, — non chiederei di meglio. Mi piacerebbe moltissimo vedere la vostra reazione. Ma sarebbe un disastro: mi credereste un pazzo, me e tanti altri personaggi importanti. Ma me in particolare.

Fu la volta di Terry di alzare le spalle. Attese un lungo momento, esitando. Se Horta avesse tentato di far pressione su di lui, Terry si sarebbe immediatamente irrigidito. Ma non c’erano state pressioni nel vero senso della parola. Sia la ragazza, sia, adesso, Horta, cercavano tutti e due di attirarlo con un’aria di mistero e con vaghi accenni a personaggi importanti.

— E “La Rubia” e coinvolta in questa faccenda? — domando Terry.

— Involontariamente — rispose subito Horta. — Come voi.

— Grazie per la fiducia nella mia innocenza — disse Terry in tono ironico.

— Bene, allora. Ormai ci sono dentro. Vediamo se, andando fino in fondo, riusciro a venirne fuori dall’altra parte. Torno nel retro del negozio, trovo delle cassette per raccogliere i suoi arnesi e gli innumerevoli pezzi per gli antifurto, i ricevitori subacquei e vari apparecchi elettronici che il mondo moderno giudica indispensabili. Si mise a imballarli e Horta, cosa strana, gli diede una mano. Chi ha sangue spagnolo nelle vene e piuttosto suscettibile di fronte al lavoro manuale. Se poi ha una posizione ufficiale, diventa suscettibilissimo. Invece Horta non soltanto aiuto Terry a riempire le sue cassette, ma gli diede persino una mano a portarle fino alla strada e a sistemarle sulla macchina.

Terry giro la chiave nella serratura e la tese al capitano insieme con l’inventario quasi completo del negozio.

— Jimenez se ne e andato e io do in consegna a voi il negozio — disse. Horta prese chiave e documenti. Mise in moto e si avvio lungo la Calle Enero. Guidava con straordinaria prudenza per un ufficiale di polizia autorizzato a ignorare, in caso di necessita, le norme della circolazione. Poco dopo si lasciarono sulla sinistra i docks di Manila, la zona commerciale e filarono lungo le ampie strade che tagliavano i quartieri eleganti. Poco piu avanti il porto, e la baia, riapparvero. L’auto oltrepasso i cancelli del club nautico piu snob di Manila, ma non si fermo davanti alla sontuosa, e modernissima, palazzina; prosegui fino al molo delle imbarcazioni minori, dove c’erano due uomini in attesa. Senza una sola parola, costoro presero dalle mani di Horta le cassette, e le caricarono a bordo di un motoscafo luccicante di ottoni, ancorato al moletto.

— Sapevano che sarei arrivato — disse Terry asciutto. — Mi avreste portato qui in ogni caso?

— Pero no! — disse Horta. — Ma esistono i telefoni. Appena siamo usciti dal negozio, qualcuno se ne e servito.

Gli uomini delle cassette erano scomparsi. Terry e Horta salirono a bordo. L’imbarcazione parti con un rombo e si diresse verso il centro del porto. Alla fonda c’erano una cannoniera filippina, un posamine e una portaerei americana, poi navi cisterna, qualche vecchia carretta e una quantita di naviglio minore. A due miglia di distanza un battello sovraccarico solcava le acque oleose. Il motoscafo punto verso un lindo schooner di venti metri ancorato a un miglio da riva, che sembrava sempre piu grande e luccicante man mano che la lancia si avvicinava.

Il motoscafo passo sotto la poppa del battello, dove si leggeva il nome “Esperance”, accosto, e un uomo in camiciotto e calzoni bianchi prese la cima.

Disse allegramente: — Come va, signor Holt? — Poi saluto con un cenno Horta. — Lieto di vedervi, capitano. — Tese la mano a Terry quando balzo sul ponte. — Mi chiamo Davis. I vostri bagagli saranno sistemati

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