nostro ospite. Ci darete o no una mano, come preferirete. E noi non tenteremo di pagarvi!

Davis annui. Terry aggrotto la fronte. Poi parlo con una certa difficolta:

— Ho il dono di rendermi ridicolo — disse sconsolato. — Ad ogni modo, se le cose stanno cosi, accetto. Pero mi riservo il diritto di tirare a indovinare.

— Benissimo! — disse Davis con calore. — Se scoprirete quel che non vi abbiamo detto, capirete anche il perche del nostro silenzio.

Fece un cenno a Nick e al marinaio della lancia. Le scatole e i bagagli furono deposti sul ponte dell’“Esperance”. Terry prese una delle cassette e guardo la scritta sul fianco.

— Non capisco — disse ancora piu sconsolato. — Avrei giurato che questi tubi si trovano solo da Schenectady, a New York. Invece li avete scovati a Manila nel giro di pochi minuti. Come avete fatto? La ragazza rise.

— Facilissimo! — disse. — Ve lo spieghero solo quando saremo in mare.

2

Il sole tocco l’orizzonte e scomparve. In cielo, colori meravigliosi che le onde del porto riflettevano in una miriade di tinte. L’“Esperance’’ si dondolava agli ormeggi. In pochi minuti due uomini dell’equipaggio levarono le ancore, con gesti rapidi e sicuri. Poi, uno scese sottocoperta e il motore dell’“Esperance” comincio a pulsare. Davis prese il timone e il minuscolo yacht si diresse verso il mare aperto, mentre Nick puliva l’ancora prima di assicurarla al ponte. In breve il crepuscolo tropicale divenne notte, e varie luci brillarono, a riva e sull’acqua.

Terry si sentiva un po’ ridicolo. La ragazza vicino a lui gli disse allegramente:

— Mi chiamo Deirdre, caso mai non lo sapeste ancora.

— E io Terry, come voi sapete gia.

— Infatti — rispose lei. — Per quel che mi riguarda vi diro che sono la cuoca di bordo. Posso aggiungere che i ragazzi non sono marinai di mestiere, e che mio padre non e…

— Non e interessato a questa storia per denaro, ma per altri motivi — completo Terry. — Non credo che si tratti di un tesoro nascosto o cose simili.

— Niente di cosi sensazionale — riconobbe lei. — Adesso, se volete fare un turno di guardia, bene. Se non volete, fa lo stesso. La vostra cabina e quella piccola, a babordo. Siete nostro ospite, sull’“Esperance”, e se avete bisogno di qualcosa, chiamate. Io scendo a preparare il pranzo.

E se ne ando. Lui esamino di nuovo il ponte, poi torno vicino a Davis seduto tranquillamente al timone.

— Ora che siete dei nostri — disse Davis, pensoso, — mi chiedo in che modo io possa giustificare tutto il mistero di cui ci siamo circondati. In parte e stata una idea di Deirdre. Credeva che cosi la proposta vi sarebbe parsa piu allettante. Ma adesso, all’idea di dovervi spiegare tutto, sono tentato di arrendermi.

Terry sedette accanto a Davis. L’“Esperance” filava sull’acqua, e la prua si alzava e si abbassava. Il mare non era piu uno specchio piatto. Da terra si era levata una leggera brezza.

— Cominciamo con “La Rubia” — riprese Davis, a disagio. — Le avete fornito ricevitori sottomarini e radar. Nient’altro?

— No — disse Terry brevemente. — Nient’altro.

— Prende sempre una quantita enorme di pesce — continuo Davis. Aggrotto la fronte. — E pesci strani. Non ne avete mai sentito parlare?

— No, mai — rispose Terry.

— Non vorrei espormi al ridicolo — disse Davis. — Pero mi piacerebbe essere nella testa del comandante di quel peschereccio. Puo anche darsi che si ritenga semplicemente fortunato. E chi sa che non abbia ragione!

Terry aspettava. Davis tirava boccate dalla pipa. Poi, di colpo riprese: — Voi siete abile a fabbricare aggeggi vari. Per il momento limitiamoci a questo.

Il mare era sempre meno calmo. Si sentiva il frangersi delle onde contro la prua dello yacht. Il ronzio delle macchine era appena percettibile. La brezza aumentava di intensita. E sembrava che Davis non avesse altro da dire, per il momento. Terry si mosse.

— Volete che vi costruisca un apparecchio per guidare i pesci — disse poi.

— Potete darmi qualche altro particolare?

Davis ci penso su. Qualche spruzzo di spuma arrivo dai fianchi dell’“Esperance”.

— No — disse Davis. — Non ancora. C’e appena una possibilita che serva, e mi piacerebbe averne uno, nella speranza che funzioni. “La Rubia” possiede, una sonda di profondita per la quale non so cosa darei. Quello strumento invia un impulso sonoro sul fondo e calcola l’eco di ritorno. Somiglia molto al radar, come funzionamento. O al sonar.

Terry annui. Non c’era niente di misterioso negli scandagli di profondita e nel radar.

— Noi a bordo abbiamo uno scandaglio. Seguendo una rotta precisa e tenendolo sempre in funzione si otterrebbe il profilo del fondo marino. Avendo poi una intera flotta adeguatamente equipaggiata e che facesse la stessa cosa potremmo tracciare una carta completa del fondale.

— Esatto — commento Terry.

— Ecco — continuo Davis, — quello che vorrei avere e una sonda che lanciasse impulsi come il radar, ma impulsi sonori e controllati. In modo da poter scrutare il fondo marino, esattamente come si scruta il cielo con il radar. In tal modo si potrebbe ottenere il grafico del fondo, con depressioni e bassifondi, e il rilievo esatto delle montagne sottomarine. Potreste costruirmi uno strumento del genere?

— Forse si — rispose Terry.

— Ma richiederebbe un lavoro notevole.

— Vorrei che ci pensaste — disse Davis. — C’e un punto in cui mi piacerebbe usare una sonda simile: la Fossa di Luzon. Mi serve una carta molto chiara di quel fondale.

Terry non rispose. Prima si era arrabbiato, poi la rabbia gli era sbollita, ma adesso stava di nuovo per irritarsi. In fondo non aveva saputo niente di preciso riguardo al lavoro che volevano da lui, e la richiesta di una sonda era troppo semplice dopo tante macchinazioni per averlo a bordo. Era deluso.

— Vento buono — disse Davis, in tono diverso. — Possiamo alzare le vele e spegnere il motore. Volete prendere voi il timone?

Terry si mise alla barra. Davis si allontano mentre quattro uomini in maglietta e calzoni sbucavano da prua. Le vele si alzarono, gonfie di vento, le macchine tacquero. L’andatura del battello vario: gli spruzzi aumentarono, ma la marcia si fece piu regolare. Poi Davis torno e riprese il timone.

— Mi rendo conto — disse — di agire in modo che puo sembrarvi irritante. Dovrei mettere le carte in tavola, ma non posso. Prima di tutto nemmeno io ho in mano un gioco molto chiaro, e poi ci sono cose che dovrete scoprire da solo, data la situazione.

— Cioe?

— Ecco — continuo Davis con aria improvvisamente decisa, — pensate alle “orejas de ellos”. Gli “ellos” sarebbero creature che vivono in fondo al mare e tengono d’occhio pesci e pescatori. Pura superstizione. Eppure supponete che io stia verificando la possibilita che questi… diciamo esseri, esistano. Credete che sia pazzo?

Terry si strinse nelle spalle. — Eppure cio di cui m’interesso — riprese Davis, — riscuote abbastanza credito da permettermi di ottenere certi pezzi elettronici dalla portaerei alla fonda a Manila. Nick li ha richiesti per via radio, e loro hanno inviato i pezzi a terra consegnandoli a Deirdre che ve li ha portati.

Terry sbatte gli occhi. Poi capi. Ma certo! Una portaerei era il posto ideale per trovare tutti i pezzi necessari a un’apparecchiatura elettronica. Davis disse secco: — Non si sarebbero certo sognati di consegnare quei pezzi a un civile alla ricerca di spiriti o demoni immaginari! Si puo quindi concludere che non mi sto occupando di verificare una leggenda, non credete?

— Be’… si — decise Terry. Era vero. La Marina non avrebbe certo infranto i regolamenti per un qualunque cittadino in vena di stranezze. Inoltre Horta non avrebbe dichiarato cosi apertamente che il governo filippino

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