pronto. Il resto non avrebbe presentato gravi difficolta. Si cerco un posto per lavorare e si mise all’opera. In linea generale era un lavoro semplice. Un rivelatore subacqueo era fatto per captare i suoni sottomarini. Bisognava modificare un microfono e sistemarlo entro un avvolgimento impermeabile. Il ricevitore avrebbe raccolto i suoni, fissandoli inoltre sul nastro magnetico e nello stesso tempo trasmettendoli per l’ascolto diretto. Dopo di cio occorreva mettere insieme un apparecchio che ritrasmettesse i suoni registrati sott’acqua. Questo richiedeva un amplificatore subacqueo, per dare ai suoni maggiore potenza. Non e difficile produrre un suono sott’acqua: se si battono insieme due pietre, un nuotatore sente il rumore a piu di un chilometro e mezzo di distanza. Pero un amplificatore che deve riprodurre determinati suoni ha bisogno di molta energia; molta piu energia di quanta ne occorre ad un altoparlante piazzato in strada a New York che deve comunicare qualcosa nel pieno del traffico dell’ora di punta.

Terry modifico il microfono, facendone un ricevitore sottomarino: un’“oreja de ellos”. Poi passo a costruire l’amplificatore.

Lavorava seduto a gambe incrociate, sotto il sole, sulla tolda dell’“Esperance” non lontano dall’insolito argano del battello.

Nick sali sul ponte e parlo a Davis. Terry non poteva sentire cosa si dicevano, pero capiva che Davis dava degli ordini.

L’“Esperance” cambio rotta e i quattro marinai improvvisati orientarono le vele per sfruttare al massimo il vento nella nuova direzione. Il panfilo fendeva le onde tutto inclinato su un fianco, come una imbarcazione da corsa, e Terry dovette rincorrere le sue attrezzature per impedire che si infilassero negli ombrinali. Guardo in su. Deirdre spiego: — Il radar ha segnalato una imbarcazione, molto probabilmente “La Rubia” di ritorno a Manila. Non vogliamo che ci veda.

— E perche? — chiese Terry, stupito.

— Abbiamo intenzione di dare un’occhiata nella zona dove pensiamo che il peschereccio trovi tutto quel pesce — rispose Deirdre.

— E gia abbastanza strano che peschi tanto, ma sono ancora piu strani i pesci che a volte pesca.

— Cioe?

Deirdre si strinse nelle spalle. Poi riprese, cambiando discorso:

— Il capitano de “La Rubia” vorrebbe essere l’unico a possedere il radar e invece, voi ne sapete qualcosa, ce ne sono tanti altri. Percio, quando vede un radar pensa sempre a un concorrente. Quindi preferiamo che ci ignori. Comunque, quando mio padre incomincio a interessarsi de “La Rubia” e della sua pesca riusci a scoprire dove si dirigeva il battello quando sfuggiva al controllo degli altri pescherecci. L’informazione che lo porto a questa scoperta era del tutto ufficiosa, ben inteso.

Terry riprese il lavoro, mentre l’“Esperance” proseguiva la sua corsa. Niente terra in vista. In alto planava un albatros, tenendo d’occhio l’“Esperance” come possibile fonte di cibo. Quando Terry torno a cercarlo, era scomparso. A un tratto ci fu un ribollire di acque, e uno stormo di pesci volanti balzo dalle onde con un battito rapido di pinne, poi si rituffo nell’oceano molti metri piu in la.

Comunque, niente di notevole. Terry mise insieme i vari pezzi, li saldo, li provo.

A mezzogiorno aveva costruito un potente amplificatore. Deirdre intanto preparava il pranzo. La cambusa dell’“Esperance” era fornitissima.

Dopo pranzo lo yacht cambio di nuovo rotta, prendendo una direzione che a un certo punto gli avrebbe fatto incrociare la rotta originale.

Terry era irritato. Aveva cominciato a lavorare con la speranza di conquistare la fiducia di Davis, eppure anche le sue domande piu elementari continuavano a restare senza risposta. Davis e Deirdre avevano parlato di pesci strani a proposito de “La Rubia” e lui non capiva perche si ostinassero a non volergli spiegare di cosa si trattava. Terry si ripeteva con rabbia che in fondo lui era venuto di sua volonta sull’“Esperance” e che quindi era l’ora che gli dicessero tutto… o per lo meno tutto quello che sapevano i membri dell’equipaggio.

Nel pomeriggio, a prua, ci fu concerto di chitarra, e Doug si isso sul bompresso con un libro di poesia. Poco dopo Nick sedette accanto a Terry, guardandolo pieno d’interesse mentre metteva assieme i misteriosi elementi elettronici. Quando ebbe finito, Terry non perse tempo a contemplare la sua opera e si dedico subito alla scatola impermeabile per il trasmettitore. Tutto l’apparato elettrico doveva venire protetto dall’acqua in modo da lasciare a contatto con il mare solo il diaframma. La cassetta a tenuta stagna risulto un po’ goffa nell’aspetto, ma funzionava e il trasmettitore emetteva rumori assordanti.

A questo punto, Terry collego il ricevitore subacqueo con il registratore, getto l’apparecchio fuoribordo e pote fissare sul nastro le varie voci del mare: lo sciabordio delle onde contro lo scafo dell’“Esperance”, il mormorio degli spruzzi, e i mille deboli rumori indistinti prodotti da chissa cosa.

— Volete controllare il volume, per favore? — Terry indico la quantita di volume che non doveva essere superata. Nick fece cenno di si con la testa. Terry lo guardo e disse: — Voglio battere la pala in mare e sentire che razza di rumore ne viene fuori.

Nick esito. Poi disse, un po’ a disagio: — Aspettate un attimo. Si avvicino a Davis, che sonnecchiava al timone. Deirdre si uni ai due uomini partecipando alla discussione che pareva molto seria. Poi s’accosto a Terry:

— Mi dispiace dirvelo — gli spiego, con evidente imbarazzo, — ma mio padre pensa che sarebbe meglio provare la pagaia in acque basse. E lo stesso per voi?

— No, non e lo stesso! — scatto Terry. — Non e lo stesso, poiche non mi e permesso sapere il motivo di quello che devo fare! Riuni i suoi arnesi e i pezzi non utilizzati e indico gli apparecchi gia pronti.

— Qui c’e quello che vostro padre voleva. Appena sara collaudato vi chiedero di farmi sbarcare — disse, e scese sottocoperta, pieno di rabbia. Nessuno ando a spiegargli le ragioni di Davis, e neppure a dirgli di fare come preferiva. Si sentiva come un bambino al quale e stato proibito di giocare con i suoi coetanei, e che e stato escluso dal mondo dei suoi compagni. Era sempre piu irritato. L’“Esperance” era impegnata in un’impresa importante, lui si era unito a quegli uomini per collaborare con loro, e quelli continuavano a non dirgli niente. Terry non era tipo da fare le cose alla cieca. E poi il fatto che Deirdre si trovasse a bordo e fosse al corrente del segreto mentre lui ne era escluso, costituiva per Terry un vero e proprio insulto.

Il giovane provava per Deirdre il vivo interesse che un uomo prova per una, due, o al massimo tre ragazze in vita sua. Non era ancora vero affetto, ma Terry ci teneva a far bella figura nei suoi confronti e provava un enorme interesse per tutto quello che la ragazza diceva o faceva.

Sul tavolo della cabina di poppa, c’era un libro aperto e lui gli diede un’occhiata. Infilati fra le pagine vide tre o quattro fotografie e un ritaglio di giornale. Il volume era un testo di fisica per laureati, il che significava che nel libro era ampiamente trattata anche l’elettronica.

Sempre irritato, Terry esamino le foto. Nella prima compariva un oggetto sferico di plastica trasparente, a quanto pareva di piccole dimensioni, completato da numerosi elementi metallici chiaramente visibili attraverso l’involucro. Forse si trattava di un apparecchio elettronico, pero non si vedevano allacciamenti di contatti e le parti inferiori erano assolutamente misteriose. La seconda e la terza fotografia riproducevano un altro oggetto molto simile al primo : si differenziava soltanto per alcuni piccoli particolari. La quarta era una veduta dell’oceano presa da un aereo. Si vedeva l’orizzonte in un angolo, e al centro spiccava una massa bianca irregolare. Esaminandola piu attentamente si vedeva che era schiuma. Pero sembrava schiuma ammucchiata artificialmente sulla superficie del mare. Se l’acqua intorno era l’oceano, e lo era, e le creste visibili erano quelle delle onde, e lo erano, il mucchio di schiuma doveva essere largo centinaia di metri e alquanto alto sulla superficie. Ma la schiuma non si ammassa in quel modo in mare aperto, soprattutto non in modo duraturo.

In margine alla foto era segnata la data di tre giorni prima, e i gradi di longitudine e di latitudine.

Terry si volse verso lo scaffale delle carte nautiche, ne prese una, controllo la posizione e la trovo indicata da un segno a matita. Era vicino all’isola Thrawn, proprio ai margini della Fossa di Luzon: quella enorme depressione sottomarina in cui potrebbe sprofondare la catena dell’Himalaia tutta intera e neanche la cima dell’Everest spunterebbe dalle acque.

Torno al libro ed esamino il ritaglio di giornale: un quotidiano di Manila vecchio di due anni. L’articolo ritagliato parlava, in modo piuttosto scettico, di un rapporto dell’equipaggio di un veliero che aveva fatto scalo in quel posto. Navi a vela sono rare oggi ed erano rare due anni fa. Il battello in questione riferiva di aver avvistato in

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