Sandy sbatte le palpebre. — Di che cosa stai parlando? — le domando.
— Parla in hakh’hli! — ordino Polly mentre balzava giu dalla pietra e gli si avvicinava con aria minacciosa. — Per colpa della tua follia e della tua incompetenza, ora siamo costretti a cambiare tutti i nostri piani!
— La
— Si, e la tua incompetenza — intervenne Obie con espressione di rimprovero. — Non sei riuscito a portare a termine la tua missione in maniera soddisfacente. Si sono accorti immediatamente che stavi mentendo e che non dicevi la verita.
— Va be’ — disse Sandy in tono umile — pero non ho mica raccontato loro della grande nave, no?
— Non discutere! — sbotto Polly. — Dobbiamo occuparci di queste persone subito e senza altri ritardi! Mi sono gia messa in contatto con la nave. Sappi che i Grandi Anziani non sono per niente felici del tuo operato, Sandy. Comunque sia, i fatti sono fatti; quando un uovo si schiude si schiude, quindi abbiamo ricevuto nuovi ordini. Dobbiamo esporre con chiarezza a questa gente il motivo della nostra venuta.
— Esporre con chiarezza? — domando Sandy perplesso.
— Oh, per favore, Lisandro, cerca di comportarti come un hakh’hli, e non come un hoo’hik, se ti riesce. Limitati a seguire cio che dico. Sorridi, e lascia che ti diano il benvenuto a casa. E ascolta con attenzione cio che diro loro!
A quel punto Polly si rivolse nuovamente verso le telecamere, parlando in inglese e versando lacrime di scusa. — Vi prego di perdonarci. Eravamo semplicemente preoccupati per il nostro caro amico Lisandro. Ora, possiamo procedere con l’intervista”.
Ne Sandy ne tantomeno gli altri hakh’hli della coorte erano mai stati “intervistati” prima di allora. Tuttavia, avevano assistito a innumerevoli “interviste” registrate nei vecchi programmi televisivi terrestri, e di fatto Polly si stava comportando come una vera e propria veterana dei “talk show”. Avvicino Sandy a se con decisione, afferrandogli la cintura con dolce fermezza mentre parlava nei microfoni delle telecamere. Se Sandy non fosse stato tanto occupato a fissare le apparecchiature terrestri, le persone, i fiori selvatici e le stesse pietre della Terra, avrebbe senz’altro ammirato l’atteggiamento della sua compagna di coorte. Polly infatti parlava in maniera chiara e convincente.
— Si — stava dicendo — noi siamo gli hakh’hli, una razza tecnologicamente avanzatissima con una storia di circa 16.800 dei vostri anni. Siamo venuti fin qui per condividere con voi le nostre conoscenze, oltre che per restituirvi l’essere umano John William Washington (che noi chiamiamo Sandy). Egli e figlio di due astronauti, che abbiamo raccolto alla deriva nello spazio durante una delle vostre guerre, esattamente 56 anni fa. Lo abbiamo cresciuto e allevato come uno dei nostri. In quanto alla storia che ha raccontato ai vostri allevatori di animali, si trattava di una piccola, inoffensiva bugia inventata allo scopo di rendere meno traumatico il suo ritorno al pianeta d’origine, permettendogli di muoversi liberamente fra voi e di rimandare per quanto possibile l’inevitabile “pubblicita” che avrebbe accompagnato la notizia del suo arrivo e della sua identita. Inoltre, abbiamo anche ritenuto che fosse il caso di usare una certa cautela nell’avvicinarvi, poiche non sapevamo quali fossero le attuali condizioni di vita sul pianeta Terra e volevamo avere la possibilita di decidere con calma in quale modo rivelarvi la nostra presenza. Volevamo risparmiarvi, per quanto possibile, lo shock derivante dall’incontro con una razza di esseri superiori quale e la nostra. — Sbatte le palpebre in direzione delle telecamere con espressione affabile, quindi continuo. — E ora, se vorrete scusarci, dobbiamo tornare al nostro modulo di atterraggio. Ci scusiamo, ma si tratta di una vera necessita. E infatti giunta l’ora del nostro pasto di mezzogiorno, e data l’eccessiva lunghezza delle vostre giornate terrestri, non possiamo assolutamente attendere oltre. Vieni anche tu, caro Lisandro?
Quando i terrestri si resero conto che gli hakh’hli non scherzavano affatto quando si trattava di dedicarsi al pasto principale, si offrirono con grande sfoggio di ospitalita di fornire loro del cibo locale. Naturalmente, gli hakh’hli rifiutarono l’offerta senza pensarci su due volte. Erano troppo affamati per dilungarsi in ulteriori discussioni. Si accomiatarono quindi dal gruppo dei giornalisti e, uno per uno, salirono tutti quanti per la scaletta, chiudendosi lo sportello alle spalle.
Non appena furono dentro, Sandy ne approfitto per sfogare la sua incomprensione, in hakh’hli. — Che cosa e accaduto? — sbotto. — Per quale motivo i piani sono cambiati?
— Perche hai sbagliato — ribatte Obie in inglese con tono canzonatorio.
— Parla in hakh’hli, e non in inglese! — tuono Polly. — Chissa di quali dispositivi di ascolto dispongono questi terrestri! Ma Oberon ha perfettamente ragione e per niente torto, Lisandro-Mingherlino. Hai portato a termine il tuo compito nel modo peggiore e non migliore. Le creature terrestri non hanno mai creduto alla tua storia. Come e possibile che tu ti sia comportato in maniera tanto sciocca e non saggia, Lisandro?
Anche Tania, che stava caricando in tutta fretta il carrello del pasto dal lato opposto della cabina, aveva da dire la sua. — La tua incompetenza ha rischiato di compromettere l’intero piano, Lisandro — disse.
— I Grandi Anziani sono molto contrariati e niente affatto felici — aggiunse Elena.
Persino Obie apri la bocca per recriminare, e Sandy avrebbe dovuto subire senz’altro diverse altre ramanzine se Tania non avesse tirato fuori proprio in quel momento il pasto dal riscaldatore. Gli hakh’hli dimenticarono immediatamente Sandy per dedicarsi a un compito assai piu gratificante.
Lo spazio ridotto della cabina non era certo sufficiente per permettere a tutti e sei di attaccare contemporaneamente il carrello del cibo. Sandy, come sempre, rimase in disparte ad aspettare che la frenesia alimentare scemasse, ma questa volta persino Obie, che era il piu piccolo, non ebbe la possibilita di accedere al carrello. Tento di infilarsi accanto a Polly, ma fu costretto a sfuggire a un possente pizzicotto di quest’ultima, andando a sbattere contro Sandy.
Sandy gli rivolse uno sguardo glaciale. — Mi dispiace per quel che ti ho detto prima — si scuso Obie. — Solo che la situazione qui non e proprio come me la aspettavo. Tutti questi terrestri non fanno altro che
Sandy emise un piccolo grugnito. — Adesso sai che cosa ho provato io nel corso degli ultimi vent’anni — disse, compiaciuto per questa improvvisa inversione di ruoli… Compiaciuto fino a un certo punto, pero, poiche il fatto di non essere piu l’unico centro dell’attenzione in realta non gli faceva poi tanto piacere.
Con la bocca piena, Polly si giro nella loro direzione con uno sguardo di fuoco. — Vi ho appena detto di parlare in hakh’hli, e non in inglese! — sbotto continuando a masticare. — E in ogni caso, e perfettamente normale che le creature terrestri ci fissino a quel modo. Per quanto sappiamo della storia antica terrestre, e normale che dei selvaggi primitivi si comportino cosi in occasione di una visita di esseri superiori dal punto di vista intellettuale e tecnologico. Sono certa che ci considerano come degli “dei”. — Detto questo, dando sfoggio della sua “deita”, Polly rifilo uno spintone a Chiappa e torno a dedicarsi al suo pasto.
Obie ne approfitto immediatamente per lanciarsi nella mischia, lasciando Sandy da solo ad attendere la fine della furia mangereccia. Ma a Sandy non dispiaceva attendere un poco. A dir la verita, era letteralmente disgustato dalla vista della sua coorte che sbranava il cibo del pasto principale. Nella cucina degli allevatori di animali in cui era stato quella mattina il pasto si era svolto in maniera decisamente diversa. Nessuno si era buttato con foga sul cibo divorando qualsiasi cosa si trovasse di fronte. Perche allora gli hakh’hli non potevano comportarsi in maniera altrettanto… be’,
Ma vi era anche un altro pensiero che lo tormentava, e quest’ultimo era ancora piu cupo del precedente. Come era possibile, si domando, che il loro elaboratissimo piano di contatto iniziale fosse fallito cosi miseramente? Come avevano fatto i terrestri a scoprire cosi in fretta il luogo in cui era stato nascosto il modulo di atterraggio?
In fondo, il piano era stato elaborato dai Grandi Anziani in persona. Erano stati loro a decidere che la navetta dovesse rimanere nascosta mentre Lisandro, l’unico membro umano del gruppo, entrava in contatto con i terrestri e si assicurava che vi fossero le condizioni di sicurezza necessarie per intraprendere il primo contatto fra hakh’hli ed esseri umani. E non era assolutamente possibile che i Grandi Anziani avessero elaborato un piano sbagliato… O si?
Solo che il piano era andato storto fin dall’inizio, e questo significava che i Grandi Anziani non avevano preso in considerazione tutti i fattori in gioco.
Il che era possibile.
Nel frattempo, gli hakh’hli della sua coorte stavano iniziando a perdere conoscenza, i loro occhi persi nel vuoto. Mentre si accasciavano uno per uno sulle loro poltrone, Sandy si avvicino con aria dignitosa al carrello del cibo. Fece una selezione fra quanto era avanzato, quindi usci dallo sportello e discese la scaletta per consumare il suo pasto nella gloriosa luce del sole terrestre.