Appena sotto, vi erano altri cartelli con le seguenti scritte:
I cartelli erano qualcosa di letteralmente affascinante per Sandy; erano illuminati di colori vivaci, si muovevano davanti ai suoi occhi e, soprattutto, vi si potevano leggere messaggi misteriosamente e seducenti cosi ineffabilmente
Tuttavia, nonostante il continuo lampeggiare dei cartelli, a quanto pareva i tre nuovi arrivati erano gli unici che si erano fermati a osservare le scritte. Tutti gli altri infatti, dai commessi ai clienti del negozio, si erano fermati per fissare a bocca aperta Obie e Polly.
Obie stava nuovamente mettendosi in mostra; aveva trovato una scarpa enorme (non si trattava di un articolo in vendita ma di un oggetto da esposizione per la vetrina) e la stava paragonando con la sua immensa zampa. Le sue risate misero Sandy in imbarazzo, ma quando rivolse una rapida occhiata a Marguery Darp si rese conto che anche lei stava ridendo, il che doveva significare con ogni probabilita che il gesto di Obie non rappresentava alcun tipo di offesa.
Comunque fosse, il processo implicato nel “fare le compere” era qualcosa di realmente affascinante. Qui non si trattava di finto “shopping” come quello che avevano fatto nel corso delle loro lezioni sulla nave; qui si trattava realmente di prendere dei “soldi” e di scambiarli con un “commesso” per ottenere quindi degli “abiti”.
— A dir la verita — gli disse Marguery Darp — adesso non avete bisogno di soldi.
— Davvero?
— Oh, no. Siete nostri ospiti. Ci pensera l’InterSec a pagare il conto dell’hotel, le spese di viaggio e quel genere di cose. Tuttavia, se ci tieni a fare delle spese personali e vuoi pagarle di tasca tua…
— Si, lo vorrei — disse Sandy con decisione. — Come faccio per avere dei “soldi”?
Non fu affatto difficile. Marguery prese un paio delle sue pepite d’oro e torno poco dopo con un mazzetto alto un pollice di foglietti di carta rettangolari stampati.
— Questi dovrebbero bastarti per un bel po’ — disse. — Non credi?
— C’e un intero sacco d’oro a disposizione oltre a quello che ti ho dato — dichiaro Sandy tutto orgoglioso. Nel frattempo, aveva iniziato a dare un’occhiata agli abiti disponibili nel negozio, rendendosi conto fin da subito del fatto che i vestiti che gli erano stati confezionati nei laboratori della nave hakh’hli non avevano proprio nulla a che vedere con gli “originali terrestri”. I pantaloni, per esempio, non erano qualcosa di rigido, liscio e privo di pori. I “veri” pantaloni erano composti di tessuti morbidi e porosi che, chissa come, rimanevano comunque dotati di piega; al loro interno vi era spesso una fodera ancora piu morbida, e in piu erano dotati di “cerniere lampo” sulla parte anteriore, che potevano essere aperte facilmente in caso di necessita (era cosi che facevano, allora!). Le “cravatte”, poi, non erano affatto delle semplici strisce di tessuto. Venivano cucite come delle specie di tubi, e al loro interno vi era qualcosa di rigido che le manteneva piatte. E in quanto alle scarpe, anche queste non erano affatto un blocco unico di plastica foggiato su misura. Erano composte da vari materiali, fra cui un tessuto morbido per la parte superiore, un materiale duro per le suole e un altro materiale altrettanto duro ma piu cedevole per i tacchi. Le giacche avevano le tasche anche all’interno, e le cinture non erano dei semplici ornamenti; andavano infilate nei passanti dei pantaloni, e servivano a tenerli su. I cappelli, poi, non servivano solo a riscaldare la testa, ma anche a proteggerla dai raggi del sole. Poi vi erano le calze, le mutande, le canottiere… insomma, era tutto completamente diverso… e anche decisamente meglio, penso Sandy.
L’unico problema era che nessuno di questi meravigliosi capi di abbigliamento sembrava essere della “misura” di Lisandro Washington.
Riusciva a fatica a infilarsi i capi delle misure piu grandi, solo che poi un maglione adatto al suo possente torace diventava un grembiule, con le maniche che pendevano oltre le punte delle dita, e le gambe di un pantalone giusto di vita andavano arrotolate moltissime volte. Marguery pero si affretto a spiegargli che si trattava di piccole difficolta facilmente superabili. Bastava pagare qualche centinaio di “dollari” in piu, e i “sarti” del negozio (umani assunti appositamente per foggiare gli abiti costruiti dalle fabbriche a seconda delle varie esigenze delle diverse strutture umane) avrebbero fatto in modo che gli abiti gli calzassero perfettamente. — Basta che scegli i vestiti che preferisci — gli disse Marguery — e poi li faremo adattare. — Rivolse uno sguardo preoccupato verso la parte opposta del negozio, dove Obie e Polly stavano spiegando con tono rauco a un gruppo di persone i nomi in lingua hakh’hli di varie parti del corpo come “piede”, “testa” e altre parti meno pubbliche dell’anatomia umana. — Scusami un attimo — disse a Sandy. — Sara meglio che vada a vedere che cosa sta succedendo.
Cosi, Sandy ebbe la possibilita di vagare un poco per conto suo in mezzo a tutte quelle meraviglie. Vi era un numero incredibile di articoli di abbigliamento. Erano destinati a tutte le parti possibili dell’anatomia umana, ed erano disponibili in tanti di quei tessuti e in tanti di quei colori da fargli girare la testa… Per non parlare poi dei bottoni, delle stringhe, delle cerniere, dei polsini, delle tasche, delle toppe, delle frange, dei merletti e di tutte le altre cose piu disparate che venivano applicate ai vari capi o che facevano addirittura parte della struttura degli abiti stessi. Alcune servivano per motivi pratici, altre erano puramente ornamentali, mentre altre ancora, decise Sandy, erano solamente delle idiozie belle e buone. (Tanto per fare un esempio, a che cosa poteva servire un capo intimo con un buco all’altezza degli organi genitali? Forse, penso Sandy, si trattava di un adattamento concepito per l’organo maschile, che era sporgente… Ma allora come mai quel capo si trovava nel reparto riservato alla “lingerie femminile”?)
In quel momento noto una giovane donna che lo fissava sbalordita a bocca aperta. Era appena uscita da una specie di nicchia sopra la quale vi era la scritta “spogliatoio” e indossava un bikini. Forse, penso Sandy, non avrebbe dovuto trovarsi in quel particolare reparto del negozio. Si allontano in tutta fretta, e si ritrovo nel reparto “abbigliamento maschile”. Qui vi erano lunghissime file, di almeno venti metri ciascuna, solo di “giacche” o “pantaloni” o “completi formali”.
Sandy continuo a vagare finche non si trovo nel reparto riservato alle scarpe. Qui si fermo per ammirare i materiali lucidissimi di cui erano composte. Alcune erano talmente lucide che ci si poteva addirittura specchiare dentro, per quanto la sua immagine risultasse un poco distorta sulle superfici curve. E poi vi erano di quei colori incredibilmente belli… un paio era color lavanda con dei brillanti verdi incastonati, uno era color pesca con cuciture azzurre, uno scarlatto, giallo e arancione… Si domando per quale motivo Marguery gli avesse mostrato solo quelle nere e marroni, che erano molto piu cupe, quando ve ne erano di cosi allegre… Inoltre, tutte le scarpe che gli aveva proposto la femmina terrestre erano del tipo piatto e basso, mentre qui ve ne erano di bellissime e di coloratissime, con alti tacchi che avrebbero potuto aumentare la sua altezza di almeno dieci centimetri.
Sandy sorrise internamente. Evidentemente, a Marguery non piaceva l’idea che lui diventasse piu alto di lei. Comunque fosse, aveva trovato le scarpe che gli piacevano. Ne prese due paia e marcio con convinzione verso la “cassa”, dove domando alla commessa esterrefatta: — Ne avete della mia misura, per favore?
Fu Marguery che gli chiari la situazione una volta per tutte. A quanto pareva, i terrestri di sesso maschile indossavano un tipo di scarpa, mentre quelli di sesso femminile ne indossavano un altro tipo. E naturalmente quelle con il tacco alto erano riservate alle femmine. A parte questo, le compere di Sandy si svolsero con grande facilita, non solo perche comprare cose sulla Terra veniva considerata una cosa normalissima, ma anche perche gli stessi commessi e sarti erano letteralmente entusiasti di offrire i loro servigi allo straniero proveniente dall’astronave aliena. L’intero negozio si fermo, e tutto il personale si dedico alle richieste di Sandy. In quanto agli altri clienti, non sembrarono risentire molto di questa situazione; anzi, si affollavano tutti attorno a Sandy incuriositi, e alcuni uomini arrivarono persino fino al punto di sbirciare attraverso le tendine quando era nello spogliatoio. Sandy non percepi alcun tipo di ostilita da parte di tutta quella gente. Certo, erano molto curiosi, ma piu che altro li trovava ospitali.
Finalmente, era a
L’unica cosa che lo preoccupava realmente era il fatto che, con tutti quegli umani attorno a lui, e in