danneggiato le terre agricole piu fertili che esistevano sulla Terra. Cio nonostante, i terreni coltivabili rimasti risultano piu che sufficienti a sfamare l’intera popolazione mondiale, ma questo solo grazie al fatto che i terrestri sono ora in numero decisamente inferiore rispetto a prima. I fattori che hanno portato a una diminuzione cosi sensibile della popolazione sono state le grandi inondazioni seguite allo sciogliersi dei ghiacci, la distruzione dello strato di ozono, le piogge acide, i forti venti e… Si, c’e stato anche un altro fattore determinante. Si tratta di una cosa che ora non esiste piu, poiche si e praticamente estinta da sola, ma ai suoi tempi era uno dei piu efficaci regolatori dell’incremento della popolazione. Si trattava di una malattia; una malattia chiamata Aids.

Il mattino seguente, quando Marguery Darp busso alla porta di Sandy, lo trovo gia sveglio. A dir la verita Sandy era gia sveglio da almeno due ore, e aveva trascorso quel tempo libero esplorando le varie novita contenute all’interno della sua stanza, provando gli strani strumenti del bagno e fissando incuriosito tutto cio che era visibile al di fuori della finestra. Soprattutto, pero, aveva trascorso il suo tempo preparando una sorpresa per Marguery.

Le sue intenzioni erano state quelle di consegnargliela non appena l’avesse vista, ma non ne ebbe la possibilita. Marguery infatti arrivo di tutta fretta, scusandosi per il ritardo, e lo trascino subito con se fino allo studio televisivo per un colloquio in diretta con la grande nave hakh’hli. Sandy quindi decise di rimandare a piu tardi la sua sorpresa. In effetti poteva benissimo permettersi di rimandare quel piacere, dato che vi erano molte altre cose piacevoli da sperimentare nel corso di quella giornata. La seconda giornata di Sandy sulla Terra si prospettava infatti ancor piu gioiosa della prima. Ora non aveva piu tanta paura di sbagliare, soprattutto perche era finalmente riuscito a imparare almeno i rudimenti del comportamento umano. Aveva imparato l’uso dei bagni, l’uso degli ascensori e aveva persino imparato lo “shopping”. In piu, nel corso della giornata avrebbe anche avuto l’occasione di dare alla donna che amava la sorpresa che teneva nascosta nella sua tasca.

Quando scesero nell’atrio dell’albergo, Sandy scopri che i suoi compagni di coorte hakh’hli non condividevano affatto il suo stato di felicita. Polly e Obie si trovavano in piedi accanto ai loro accompagnatori personali, Hamilton Boyle e l’altra donna chiamata Miriam Zuckerman, e Obie stava lamentandosi apertamente. — Ho fame — dichiaro non appena vide arrivare Sandy. — Polly dice che non possiamo ancora consumare il nostro pasto principale, ma io sono sveglio da ore.

— Non e ancora il momento — intervenne Polly con tono severo. Era evidente, comunque, che anche Polly stesse soffrendo di quelle lunghissime giornate terrestri che sembravano non avere mai fine.

Obie non pareva affatto consolato da questa dichiarazione. — Avremmo dovuto iniziare ad allenarci a vivere con questi stupidi orari molto prima — dichiaro con voce lamentosa.

— Ti ci abituerai — lo rassicuro Sandy, anche se in verita anche lui era ben lontano dall’essersi abituato agli orari della Terra. Tuttavia, nel suo caso cio non sembrava avere alcuna importanza. Si sentiva come se non avesse nemmeno bisogno di dormire. Quando Hamilton Boyle diede un’occhiata al suo orologio e disse che vi era abbastanza tempo per fare una “veloce colazione”, assentirono tutti prontamente.

Tuttavia, proprio mentre stavano per uscire dalla porta dell’albergo, Boyle fermo la comitiva allungando una mano. — Avete indossato i vostri cappelli? — domando, passandoli in rassegna uno per uno. — Bene. C’e anche un’altra cosa, pero. E assai probabile che i raggi ultravioletti non facciano per niente bene ai vostri occhi, quindi Miriam dovrebbe avere qualcosa per voi.

La donna di nome Miriam Zuckerman tiro fuori una serie di occhiali dalle lenti a specchio (li chiamo “occhiali da sole”) e ne consegno un paio particolarmente grande a Sandy e altre due paia ancora piu grandi costruite appositamente agli hakh’hli. Quelli per Polly e Obie erano dotati di un elastico da passare dietro la testa. Marguery aiuto Sandy a indossare i suoi, quindi si fermo a fissare il suo orecchio.

— Cos’e quell’aggeggio che hai nell’orecchio? — gli domando.

— Penso che sia cio che voi chiamereste un apparecchio acustico — rispose Sandy con un certo imbarazzo. — A dir la verita, sono un po’ sordo. Sai, fra l’atmosfera della nave hakh’hli e quella della Terra vi e una certa differenza, e nella nostra sezione della nave veniva mantenuta l’atmosfera terrestre. Cosi, fin da piccolo dovevo passare in continuazione dalla nostra sezione ad altre sezioni della nave, e per questo mi si sono rovinate le orecchie. Per fortuna, gli hakh’hli hanno costruito questo apparecchio per me.

— Interessante — intervenne Boyle. — Ti spiace se diamo un’occhiata al tuo orecchio, piu tardi? Abbiamo dei dottori molto competenti per queste cose.

— Noi hakh’hli abbiamo ottimi dottori — sentenzio Polly in tono asciutto.

— Oh, non ne dubito. Tuttavia, puo darsi che i nostri abbiano un minimo di esperienza in piu per quanto riguarda l’anatomia umana. Comunque sia, andiamo al ristorante, altrimenti arriveremo in ritardo allo studio.

— Io preferirei mangiare latte con biscotti in camera — intervenne Obie con impazienza.

— Non e ancora l’ora del latte coi biscotti — lo rimbrotto immediatamente Polly. — Se hai veramente fame, puoi provare un po’ di questo cibo terrestre; fra l’altro, sarebbe anche utile scoprire se sei in grado di digerirlo o meno.

— Perche, tu non hai intenzione di provarlo? — le domando Hamilton Boyle con gentilezza. — Secondo i nostri biologi, abbiamo piu o meno lo stesso tipo di metabolismo.

Polly gli rivolse uno sguardo incuriosito. — E come fanno i vostri biologi a sapere una cosa del genere? — domando.

Boyle assunse un atteggiamento leggermente imbarazzato. — Be’, naturalmente abbiamo analizzato i campioni di cibo che ci ha gentilmente fornito Lisandro…

— Ma davvero! — disse Polly rivolgendo a Sandy uno sguardo di fuoco. — Avremo modo di discuterne in seguito. Comunque sia, vi basti sapere che non sono ancora pronta a provare il cibo terrestre su me stessa. Un astronomo come Oberon puo anche essere sacrificato, ma io sono a capo di questa spedizione, e di conseguenza non posso permettermi di rischiare un’intossicazione alimentare.

I sensi di Sandy erano assaliti da una moltitudine di odori, colori, sapori, sensazioni e rumori, tutti affascinanti, sconosciuti, misteriosi e decisamente terrestri. In particolare, era deliziato dagli odori della Terra: sudore, profumo, piedi, cannella, caffe appena fatto, resina di pino, fognatura, rose, gardenie, pepe, pane fresco, carne arrosto, cavolo bollito, escremento di cane calpestato, erba appena tagliata, biancheria appena lavata, olio bollente, marciapiede bagnato. Poi vi erano i colori, a dir poco emozionanti: le montagne erano verdi, marroni, bianche, rosso ruggine e grigio fango, mentre la pelle umana poteva essere color cioccolato, olivastra, rosa o addirittura di un nero che dava quasi sul violaceo o di un bianco quasi spettrale. Non aveva mai pensato che gli hakh’hli usassero una gamma di colori limitata rispetto ai terrestri, eppure era proprio cosi; sulla Terra vi erano colori incredibilmente vivaci, come per esempio quelli dei loro veicoli su ruote, le automobili e i camion, che andavano dal bianco fino al blu cobalto o al giallo limone. Anche gli abiti terrestri presentavano ogni colore possibile, per non parlare degli stupendi cartelli luminosi, che lampeggiavano (giorno e notte!) con tutti i colori dello spettro.

In ogni caso, la cosa della Terra che lo affascinava maggiormente rimanevano sempre gli esseri umani, le persone che si fermavano per fissarli, che si protendevano dai finestrini a bocca aperta, che gridavano puntualmente i loro amichevoli saluti. E fra tutti questi, naturalmente, vi era una persona in particolare che lo affascinava piu di tutte le altre. Attraversando la strada, Marguery gli prese gentilmente la mano. Sandy venne percorso da un brivido a quel contatto, e non le mollo la mano nemmeno quando si trovarono al sicuro sul marciapiede opposto. Marguery gli rivolse uno sguardo neutro, forse incuriosito, ma non oppose resistenza, tenendogli la mano finche non si trovarono davanti alla porta girevole del ristorante, dove la lascio per farlo entrare davanti a lei.

Erano attesi. La cameriera li condusse immediatamente verso un tavolo apparecchiato per sei. Attorno al tavolo vi erano quattro sedie piu due spazi vuoti per Oberon e Polly. Gli altri clienti del ristorante si voltarono incuriositi nella loro direzione mentre i due hakh’hli si accovacciavano per terra con le teste press’a poco alla stessa altezza di quelle dei loro “amici” umani seduti.

La varieta di cibo terrestre disponibile era a dir poco sconcertante. Vi era un intero menu dedicato alla “prima colazione” piu un altro completamente diverso per il “pranzo”. Hamilton Boyle spiego che potevano scegliere qualsiasi cosa desiderassero da entrambe le liste. Ne Sandy ne gli Hakh’hli pero avevano mai avuto la possibilita di scegliere cosa mangiare nel corso di un pasto, e Sandy infatti era decisamente confuso e indeciso sul da farsi. La maggior parte dei nomi elencati sul menu gli erano abbastanza familiari… anche se solo fino a un certo punto. Tanto per fare un esempio, che cosa potevano essere le “uova benedict” o il “guacamole di avocado”?

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