— Be’, lo sono — rispose Marguery asciutta. Prese in mano il suo bicchiere e ne bevve con aria pensierosa mentre Sandy la fissava confuso. — Il fatto e — aggiunse — che non sono molto coinvolta nel mio matrimonio. A dir la verita, non vedo Dave da almeno tre o quattro mesi.
— Dave? Sarebbe tuo “marito”?
Marguery ci riflette sopra un istante prima di rispondere. — In effetti, si. Solo che ormai si potrebbe quasi parlare al passato. Ascoltami bene — disse, appoggiando nuovamente il bicchiere sul tavolino. — Io e Dave ci siamo sposati sette anni fa, quando frequentavamo l’universita. Lui era un giocatore di football, ma avrebbe anche potuto fare pallacanestro, perche e alto due metri e dieci. Non so se lo hai notato, ma io sono una donna di statura decisamente alta rispetto alla media, e di conseguenza non ci sono molti uomini a cui piace una come me. Uno potrebbe pensare che a quelli alti piacciono quelle alte, ma in realta non e affatto cosi. Se vai a vedere le donne con cui stanno gli uomini di due metri, sono tutte piccoline di un metro e settanta al massimo.
— E come mai? — domando Sandy, sinceramente interessato.
— Perche? Perche cosi sono gli uomini! Ecco perche. Cioe — aggiunse con tono magnanimo — in verita non so esattamente quale sia il motivo, ma le cose solitamente vanno proprio in questo modo. Cosi, quando Dave mi ha chiesto di sposarlo io ho accettato subito, soprattutto perche non sapevo quando mi sarebbe capitata un’altra possibilita del genere. In ogni caso, lui mi piaceva. E stavamo anche piuttosto bene assieme, almeno finche ero iscritta al corso di addestramento per astronauti. Forse era convinto che si trattasse di una professione sicura, dato che non vi erano gia piu spedizioni con equipaggio umano. Poi sono venuta a lavorare all’InterSec, e credo che da quel momento in avanti si sia sentito minacciato. A lui non dispiaceva che io fossi cosi alta, ma penso che non sopportasse proprio l’idea di avere uno sbirro per moglie.
— Uno sbirro? Vuoi dire come Kojak? Marguery assunse un’espressione perplessa. — Che cos’e un Kojak? Intendevo dire un agente di polizia. L’InterSec non e altro che questo: e l’agenzia che garantisce la sicurezza in tutti i commonwealth del mondo. Il nome completo dell’agenzia e InterCornrnonwealth Security. Cosi, io e Dave ci siamo trascinati nel rapporto per un paio d’anni finche, l’anno scorso, lui mi ha chiesto il divorzio.
— Oh! — esclamo Sandy felice. — So molte cose a proposito delle donne divorziate!
Marguery gli rivolse uno sguardo ostile. — Che cosa sapresti a proposito delle donne divorziate? — domando. — Ma no, lascia perdere, e meglio. Comunque sia, sappi che la tua poesia mi e piaciuta molto, e che con ogni probabilita mi piaci molto anche tu. Solo che ho bisogno di pensarci sopra un pochino, va bene?
— Oh, va bene — rispose Sandy annuendo con fare entusiasta. Sapeva bene infatti che era proprio cosi che andavano le cose sulla Terra; la ragazza non diceva mai di si immediatamente, almeno non nei film che preferiva lui, quelli con le musiche di sottofondo e il tip tap. Pero… Un’altra cosa che sapeva altrettanto bene era che a quel punto andava fatta necessariamente la mossa successiva.
L’effetto del vino lo aiuto a decidersi. Si protese verso di lei, preparandosi alla mossa decisiva. Marguery assunse un’espressione dapprima preoccupata, poi comprensiva. — Sandy — disse — ci stanno guardando da dentro il bar…
Ma quando Sandy le avvolse il braccio attorno alle spalle, Marguery non oppose la minima resistenza.
Un bacio non era nulla di incredibile, ma nel corso dell’azione Sandy ebbe modo di fare una scoperta a dir poco sconcertante. Non si era mai aspettato che si facesse addirittura con la bocca aperta! Comunque fosse, si trattava di un passo significativo verso il compimento del vero e proprio rapporto sessuale, e le sensazioni connesse erano a dir poco stupefacenti. Quando Marguery lo allontano da se ridendo, Sandy stava respirando forte e il suo battito cardiaco era accelerato. — Ahi, Sandy — disse massaggiandosi il collo. — Non credo che tu sia realmente consapevole della tua forza, vero?
— Oh — rispose Sandy contrito. — Sono molto dispiaciuto…
— Oh, finiscila! Mi e piaciuto molto, solo che la prossima volta non devi stringermi cosi forte. Hai mai sentito l’espressione “massiccio come una roccia”? Solo che nel tuo caso non si tratta di una semplice roccia, ma di un’intera montagna di granito!
Ma Sandy non aveva nemmeno ascoltato quelle ultime parole. — La prossima volta? — ripete con gli occhi sgranati in un’espressione speranzosa.
Marguery emise un sospiro e gli accarezzo il braccio. — Ho detto “la prossima volta”, vero? Va bene, ma ricordati che la prossima volta non e questa volta. Basta che tu stia tranquillo, tanto io non vado da nessuna parte. Devo stare con te comunque, perche e questo il compito che mi e stato assegnato.
Sandy sospiro a sua volta e si raddrizzo sulla sedia, appoggiando la schiena contro la spalliera. — Va bene — disse, sorseggiando nuovamente la sua bevanda. La sensazione di calore stava diventando sempre piu forte, e a quel punto sembrava essersi diffusa anche fino alle zone piu “intime” del suo corpo. Stava sorridendo compiaciuto quando noto Marguery che lo guardava con un angolo dell’occhio. — Cosa c’e? — domando sorpreso. Forse non aveva capito qualche battuta.
Marguery ebbe un attimo di esitazione, poi parlo. — Cosa si prova? — domando.
Sandy la fisso esterrefatto. — Cosa si prova a fare cosa?
— A viaggiare nello spazio? Ti prego, dimmelo. Ho sempre desiderato saperlo.
Sandy si raddrizzo nuovamente e la fisso. A quanto pareva, era sincera. Non si era rivolta a lui con tono malizioso, e nemmeno amichevole. Lo stava fissando come se lui possedesse un segreto dal quale dipendeva la sua stessa vita, e attendeva come se dovesse ricevere qualche genere di illuminazione.
Solo che Sandy non sapeva proprio che cosa dirle. — Oh — disse infine agitando una mano in un gesto vago.
— Sai com’e…
— No, non lo so affatto — ribatte Marguery contrariata. — E proprio per questo che te l’ho chiesto.
La fisso a sua volta con espressione sorpresa. — Scusami — disse. — E solo che non so proprio cosa dirti in proposito. Quando ci si trova sulla grande nave non ci si sente affatto nello spazio. Non ci si sente in nessun luogo particolare, a parte nella nave stessa. I propulsori mantengono sempre la stessa spinta gravitazionale costante, e non ci si accorge di nessun tipo di movimento, a parte quando ci sono dei cambiamenti di rotta, come quando abbiamo girato attorno al Sole…
— Attorno al
— Oh, no — ammise Sandy. — Non mi hanno mai permesso di pilotare, poiche questo compito era riservato a Polly. In ogni caso, so come si fa. — A quel punto dovette raccontarle anche delle ore trascorse nel simulatore di volo.
Mentre parlava Marguery aveva sussurrato qualcosa al cameriere, e poco dopo giunsero due nuove bevande. Solo che questa volta la sua non era vino, ma qualche tipo di bevanda gassata che lo fece subito starnutire. — Salute — disse Marguery con voce sognante. — Sai, anch’io mi sono addestrata per un po’ di tempo in un simulatore di volo.
Sandy sbatte le palpebre. — In un simulatore hakh’hli? Ma tu non eri con noi sulla nave!
— Certo che non ero con voi sulla nave. Come avrei potuto esserci, Sandy? Ma anche noi abbiamo i nostri simulatori di volo. Sai, ci sono ancora parecchi volontari che desiderano andare nello spazio.
— Solo che non possono farlo, giusto? Per via di quella fascia di relitti orbitanti…
— Esatto — lo interruppe amara. — Non riusciamo ad attraversarla. Certo, ogni tanto riusciamo a far passare qualche satellite, e circa uno su cinque di questi riesce a rimanere in orbita per un anno o poco piu senza venire danneggiato, almeno non in maniera critica. Non e poi tanto male come media, tenendo conto che si tratta di semplici satelliti. In fondo possiamo sempre costruirne degli altri. Solo che con una media del genere non possiamo certo azzardarci a mandare su della gente. Le persone sono molto piu fragili dei satelliti. Infatti, quando mi sono iscritta al corso di addestramento per astronauti, io e Dave abbiamo fatto una litigata. Mi ha dato della kamikaze. Anzi, a dir la verita le sue parole esatte furono: “una puttana kamikaze”.
— Kami…? Ah! Vuoi dire i piloti giapponesi che si suicidavano con i loro aerei nel corso della vostra Seconda guerra mondiale?
— Esatto. Quel che intendeva Dave era che arruolarsi astronauta volontaria equivaleva a tentare il suicidio.