Non ebbe alcun problema nel riconoscere sul menu cose come gli hamburger, le patatine fritte, i milkshake, i gelati e i panini al formaggio, ma quando i tre accompagnatori terrestri ordinarono e offrirono loro piccoli assaggi di prova di quegli stessi cibi, Sandy si ritrovo ancor piu perplesso di prima. Nessuna di quelle cose infatti assomigliava nemmeno lontanamente ai “cibi terrestri” che erano stati somministrati alla coorte sulla nave nel corso dell’addestramento agli usi e ai costumi terrestri. E certamente non avevano nulla a che vedere con il cibo che veniva fornito loro tutti i giorni sulla nave. Polly si rifiuto categoricamente di assaggiare alcunche, e inizio a mangiucchiare alcuni biscotti hakh’hli che si era portata dietro.

Sandy invece decise di essere piu temerario… o forse piu testardo. In fondo, perche mai avrebbe dovuto trovare alieno il cibo umano se lui stesso era un essere umano? Non era affatto facile pero, e infatti alla fine dovette farsi assistere da Marguery, che ordino per lui. Felicemente, Sandy scopri che era perfettamente in grado di apprezzare le semplici patate bollite che la sua accompagnatrice scelse per lui, e in seguito passo addirittura a una fetta di pane tostato. Qualsiasi altra cosa risultava molto strana per lui, e quel poco che assaggio degli altri piatti non gli parve per niente appetitoso.

Oberon invece non si lascio intimorire dalla novita, e ordino una serie di piatti. Un’omelette alla francese, un avocado ripieno di polpa di granchio, un hamburger, un “texas chili dog” e una serie di altre cose di cui Sandy non conosceva il nome. Alla fine Obie riusci a mandare giu un poco del suo hamburger, ma tutto il resto gli parve decisamente troppo strano, tanto che si mise a supplicare Polly di dargli qualche biscotto, che una volta ottenuto mastico con avidita. Tuttavia, Obie si rallegro immediatamente quando gli venne servito il “dolce”. Si trattava di “gelato”. Al primo cucchiaino sgrano gli occhi per la sorpresa, ma subito dopo dichiaro che era qualcosa di “delizioso”. — E freddo! — esclamo con allegria. — Non credevo che si potessero mangiare cose refrigerate, ma e proprio buono!

— Sempre ammesso che non ti avveleni — intervenne Polly in tono cupo.

La comunicazione con ChinTekki-tho sulla grande nave interstellare giunse loro grazie a una combinazione di tecnologia umana e hakh’hli. Il segnale proveniente dalla nave veniva infatti trasmesso direttamente alla console delle comunicazioni del modulo di atterraggio, che si trovava ancora nel Commonwealth dell’Inuit, dove una telecamera umana posta davanti allo schermo della console ritrasmetteva le stesse immagini al resto del mondo. Quando Polly senti la voce di Chiappa che forniva questa spiegazione tecnica, si allarmo immediatamente. — Ma questa procedura e sbagliata e niente affatto consigliabile! — sbotto in hakh’hli. — Non avete il permesso di far accedere alcun terrestre all’interno della nostra navetta!

— La tua critica e scorretta e niente affatto accurata — ribatte Chiappa con decisione. — L’autorizzazione ci e giunta direttamente da ChinTekki-tho in persona.

— Ma una cosa del genere non avrebbe mai dovuto accadere! — continuo Polly indignata. Poi pero si ricompose, rivolgendosi agli esseri umani che si trovavano nello studio con un’amichevole lacrima. — Stavo semplicemente verificando la situazione con i miei compagni di coorte. E tutto pronto, e fra poco sarete in grado di ricevere il messaggio del nostro leader personale, l’Anziano ChinTekki-tho.

— Ne siamo onorati — disse Hamilton Boyle in tono cortese. — Anche se non abbiamo potuto fare a meno di domandarci per quale motivo gli hakh’hli della nave non abbiano deciso di trasmettere direttamente alle nostre stazioni riceventi terrestri, invece che passare attraverso la vostra navetta.

— Si e trattata senz’altro di una decisione dei Grandi Anziani — spiego Polly — e sono certa che avevano i loro buoni motivi per prenderla. Se i Grandi Anziani prendono una decisione, hanno sempre degli ottimi motivi.

Nello schermo dello studio, l’immagine di Chiappa si volto di scatto per ascoltare qualcosa, quindi si rivolse nuovamente nella loro direzione. — Ho appena ricevuto il segnale di avvertimento; manca un dodicesimo di dodicesimo all’inizio della trasmissione — disse. — ChinTekki-tho e pronto a parlare.

In quel momento l’immagine negli schermi dello studio cambio; ora non si vedeva piu l’interno del modulo di atterraggio, bensi l’immagine ricevuta dalle antenne della navetta.

La ricezione era pessima. Nonostante gli sforzi compiuti dai tecnici umani e hakh’hli, i due sistemi di trasmissione non sembravano essere molto compatibili, e il risultato era che l’immagine veniva continuamente offuscata da disturbi statici di tinte multicolori. Cio nonostante, quando il volto sorridente di ChinTekki-tho apparve sullo schermo, Sandy riconobbe immediatamente il suo vecchio tutore.

— Salute a tutti — esordi ChinTekki-tho nel suo inglese corretto e preciso versando una lacrima di felicita. — E un grande onore per me essere il primo Anziano hakh’hli a rivolgersi direttamente ai nostri amici e fratelli, gli esseri umani del pianeta Terra. Come vi hanno gia detto i nostri amici della prima spedizione, siamo venuti in pace e in amicizia. Come voi umani, anche noi hakh’hli abbiamo una tradizione secondo la quale l’ospite visitatore deve sempre portare qualcosa in dono ai suoi anfitrioni — (Sandy si produsse in una smorfia, poiche non aveva mai sentito parlare di quella tradizione in precedenza, ma Polly mimo un pizzicotto con i pollici, convincendolo a tacere) — ed e proprio per questo che vi abbiamo portato in dono un membro della vostra stessa razza, John William Washington, meglio conosciuto dai suoi amici hakh’hli con il nome Lisandro. Abbiamo deciso di riportarlo al suo pianeta nativo come prova delle nostre buone intenzioni. — A quel punto ChinTekki-tho sorrise e si protese in avanti, verso la telecamera. — Sei in buona salute, Lisandro? — domando. — Sei felice di essere di nuovo fra la tua gente?

Sandy percepi lo sguardo penetrante di Polly su di se. — E meraviglioso, ChinTekki-tho — disse subito in tono rispettoso. — Sono molto felice di essere qui.

Attese una risposta, ma l’Anziano si limito a fissare lo schermo con espressione amabile. Naturalmente, penso Sandy, la nave hakh’hli si trovava a una certa distanza dalla Terra, e di conseguenza anche un segnale che viaggiava alla velocita della luce avrebbe impiegato un certo tempo per essere trasmesso nei due sensi. Dopo qualche minuto, ChinTekki-tho agito il capo con fare compiaciuto. — Mi fa molto piacere, Lisandro. Ma ora lasciate che passi ad altri argomenti. Noi hakh’hli abbiamo anche molti altri doni da offrire al popolo della Terra, quindi penso che sia il caso che mi dilunghi per spiegare la natura di alcuni di questi doni. Premetto innanzitutto che noi hakh’hli siamo perfettamente consapevoli di alcuni dei vostri problemi principali. Saremo quindi felici di mettere a vostra disposizione alcune tecniche specifiche per l’eliminazione di residui radioattivi e di altre sostanze inquinanti. Inoltre, possiamo anche fornirvi un metodo per produrre geneticamente nuove varieta vegetali da piantare nelle vostre foreste devastate al fine di sopperire piu rapidamente allo squilibrio dovuto all’eccesso di biossido di carbonio.

ChinTekki-tho lascio scorrere una lacrima caritatevole lungo il suo volto e si concesse una pausa affinche gli umani registrassero appieno quanto aveva appena detto. — Inoltre — continuo — vi e anche la questione dell’energia. I propulsori principali della nostra nave sono in grado di produrre quantita enormi di energia, e sono felice di comunicarvi che siamo perfettamente in grado di trasformare questa energia in elettricita e di convogliarla con un raggio in qualsiasi punto del pianeta voi desideriate. Questo e un dono completamente gratuito. Non dovrete fare altro che costruire degli apparecchi ricevitori. Poi, vi e l’apparecchio che noi chiamiamo “acceleratore elettromagnetico”. Penso che il termine terrestre corrispondente possa essere “trampolino orbitale”. Grazie a questo dispositivo, sarete nuovamente in grado di lanciare i vostri satelliti nello spazio. Questi infatti potranno essere lanciati attraverso la fascia di relitti orbitanti a grande velocita, con un margine di rischio da un minimo di due a un massimo di cinque dodicesimi. Si tratta di un margine abbastanza basso da essere considerato accettabile, soprattutto perche le capsule non avranno bisogno di alcun tipo di propulsore o carburante; il loro costo di produzione e di esercizio sara talmente basso da permettere un margine di anche sei dodicesimi o piu.

Si concesse un’altra pausa, producendosi in un ampio sorriso. — Infine — disse — abbiamo una grande esperienza in diverse questioni scientifiche che i vostri scienziati forse non hanno ancora nemmeno affrontato. Dato che la nostra nave ha viaggiato molto e osservato molto, abbiamo anche una profonda conoscenza di molti sistemi solari distanti dal vostro. Ebbene, desideriamo mettere a vostra totale disposizione anche queste nozioni. Per provarlo, vorrei mostrarvi ora alcune immagini tratte dal nostro archivio astronomico.

A quel punto ChinTekki-tho scomparve dallo schermo e la sua immagine venne sostituita da una serie di fotografie. Purtroppo si trattava di immagini di pessima qualita, proprio per la differenza fra i sistemi di trasmissione umani e quelli hakh’hli, ma a prescindere da cio nessun astronomo umano aveva mai visto immagini del genere.

A ogni cambio di immagine sullo schermo, la voce di ChinTekki-tho spiegava cio che stavano vedendo. — Questa e la stella che voi chiamate Alfa Centauri fotografata a una distanza di non piu di mille raggi. Qui vengono

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