— Digli? Domande da porre? Lisandro, sei tu che devi rispondere alle domande dell’Anziano, e non il contrario! ChinTekki-tho e molto deluso dal tuo comportamento!
Sandy si stiracchio, producendosi in un ampio sbadiglio. — Cosi siamo in due — ribatte in inglese. — Adesso va’.
— Per questa offesa — promise Polly — dovrai ingoiare la tua stessa saliva! — Fumante per la rabbia, torno nella sua stanza.
Sandy se la prese con comodo. Si infilo gli abiti uno per uno con fare metodico, quindi si reco al bagno per le esigenze fisiologiche mattutine e per lavarsi la faccia. Quando giunse finalmente nella stanza di Polly, sapeva gia cio che avrebbe detto a ChinTekki-tho. Polly era accovacciata accanto alla radio e vi stava borbottando qualcosa dentro. Quando vide entrare Sandy gli rivolse uno sguardo carico d’ira, ma questo si trasformo presto in un’espressione di stupore totale, non appena Sandy le ordino: — Lasciaci soli. Voglio parlare con ChinTekki-tho in privato.
— Che cosa stupida e inadeguata che hai appena detto, Lisandro! — sbotto con furia. — Perche mai dovrei lasciarti solo?
— Perche se non lo farai — rispose Sandy con calma, — mi rifiutero di parlare con ChinTekki-tho. — Attese con pazienza che Polly uscisse dalla stanza, leccandosi le labbra per la rabbia, quindi si giro verso la radio.
Parlo in inglese, e ignoro totalmente il titolo onorifico. — ChinTekki — esordi — perche non mi e stato detto che volevate compiere un altro atterraggio in Africa?
La risposta venne solo dopo un paio di secondi, ma quando arrivo il tono dell’Anziano era a dir poco glaciale. — Parla in hakh’hli e non in lingua terrestre! — ordino perentoriamente. — Per quale motivo ti permetti di pormi una simile domanda e con un simile tono?
— Perche mi sono state tenute nascoste molte informazioni — rispose Sandy. — Possibile che io debba apprendere notizie dei piani degli hakh’hli dagli esseri umani e non dagli stessi hakh’hli?
La pausa che segui fu superiore al tempo richiesto dalla trasmissione nei due sensi. — Non mi hai mai parlato a questo modo, Lisandro — disse infine ChinTekki-tho scandendo le parole molto lentamente. — Per quale motivo sei cambiato tanto?
— Forse sono cresciuto un po’ — disse Sandy.
— Forse sei diventato un po’ piu terrestre — ribatte l’Anziano hakh’hli lentamente. — Mi e stato detto che hai danneggiato una femmina terrestre attraverso l’anfilassi, Lisandro. Per quale motivo hai fatto cio?
Sandy divenne paonazzo in volto. — Non le ho causato alcun danno permanente. Del resto, non e forse un privilegio dell’essere umano di sesso maschile quello di unirsi in anfilassi a un essere umano di sesso femminile? Non sono forse io un essere umano di sesso maschile?
— A quanto pare — replico ChinTekki-tho con un sospiro — lo sei a tutti gli effetti. Certamente non sei piu un hakh’hli, poiche un vero hakh’hli non si rivolgerebbe mai in questo modo a un Anziano.
— Forse — ribatte Sandy — un hakh’hli non ne avrebbe motivo. Sono solo io che non sono stato informato sui piani hakh’hli riguardo la visita in Africa.
— Ma perche mai non dovremmo farlo? — domando ChinTekki-tho con tono paziente. — In fondo, che valore ha l’Africa per gli esseri umani della Terra?
Sandy senti chiaramente il sibilo di rimprovero. — L’Africa non e attualmente in uso — disse ChinTekki-tho con cocciutaggine. — Cio che chiediamo agli umani della Terra e poco e non e affatto molto. Abbiamo chiesto un’isola per costruire il trampolino affinche ne traessero beneficio sia gli hakh’hli che gli umani, ma gli umani ci hanno detto che non era possibile perche gli abitanti dell’isola erano contrari. Ora potranno forse dire che non possiamo avere l’Africa, un continente completamente privo di umani, perche gli elefanti sono contrari?
Sandy si produsse in una smorfia. — Non riesco a capire — disse. — Che valore puo avere l’Africa per gli hakh’hli?
— Questa e una decisione che spetta solo ai Grandi Anziani e a nessun altro — dichiaro ChinTekki-tho seccamente. — Una cosa del genere non puo essere decisa da una persona cosi giovane e non ancora matura. — Segui un attimo di silenzio, poi la voce riprese, piu greve che mai. — Speravo di poter conversare in maniera proficua con te, Lisandro, ma ho capito che cio sara impossibile. Di conseguenza, non mi dilunghero in ulteriori discussioni con te. Ora desidero parlare privatamente con Ippolita. E in quanto a te, Lisandro, rifletti bene su cio che fai, e ricordati che sono stati gli hakh’hli, e non gli esseri umani della Terra, che ti hanno dato la vita!
Quando Sandy giunse all’ospedale, Marguery Darp non si trovava nella sua stanza. Un’infermiera lo scorto fino alla sala solarium, dove Marguery stava parlando con qualcuno al telefono. Era completamente vestita e apparentemente pronta a lasciare l’ospedale, ma non appena smise di parlare al telefono, fece cenno a Sandy di sedersi sul divano al suo fianco. Lo fisso con occhi indagatori. — C’e qualcosa che non va, Sandy? — chiese.
Sandy scoppio a ridere. — Quale delle tante cose che non vanno vuoi sentire per prima? — le domando.
— Scegli tu — rispose Marguery, e ascolto con attenzione mentre Sandy le raccontava della burrascosa conversazione che aveva avuto con ChinTekki-tho. Marguery aveva un aspetto diverso oggi, penso Sandy; non sembrava malata, assolutamente, e non era nemmeno ostile. Non appariva distante, ma solo per qualche verso piu seria di quanto non fosse stata il giorno prima. Quando Sandy ebbe terminato il suo resoconto, commento: — A quanto pare hanno piani un po’ piu grandi rispetto a quelli che ci hanno esposto per quanto riguarda l’Africa. Ti ha per caso detto qualcosa su cio che stanno costruendo laggiu?
Sandy era esterrefatto. — Costruendo? No. Perche, stanno gia costruendo qualcosa?
— A quanto pare — disse Marguery. Ebbe un attimo di esitazione, poi continuo. — Lisandro? Tu sai che abbiamo registrato tutte le trasmissioni hakh’hli fra il modulo di atterraggio e la nave madre. Saresti disposto a tradurne qualcuna per noi?
Sandy fece una smorfia. — Se le trasmissioni sono in hakh’hli — osservo — e perche gli hakh’hli non vogliono che gli umani le capiscano.
— Questo e ovvio. Ma se non stanno facendo nulla di male, perche non dovremmo ascoltare cio che si dicono?
Un’altra domanda difficile. Mentre Sandy ci rifletteva sopra, Marguery intervenne nuovamente con tono suadente. — Non lo faresti nemmeno come favore personale nei miei confronti? — domando. L’espressione di Sandy si fece improvvisamente cupa. — Cosa c’e che non va?
— Sono confuso — rispose Sandy con un sommesso borbottio. — Ci stiamo forse innamorando, o cosa?
Marguery rispose in tono molto serio. — Credo che l’unico modo per scoprirlo sia di aspettare e vedere che cosa succede — disse.
— Si, ma… Insomma, e tutto cosi complicato! Siamo solo amici? O innamorati? Ci sposeremo? O tutto questo avviene solo perche ti hanno ordinato di mantenermi interessato affinche tu possa spiarmi meglio?
Marguery gli rivolse un’occhiata di fuoco. — Si, era questo il mio incarico, almeno all’inizio. E allora, che cosa c’e di male? Il tuo incarico non era forse quello di spiare noi?
Sandy fece una smorfia. — Be’, piu o meno… credo.
— Allora siamo pari, giusto? Sandy, caro — disse dolcemente prendendogli una mano — abbiamo a che fare con due cose ben distinte fra loro. Una siamo io e te, e per quanto riguarda questa non penso che ci sia altro da fare se non stare a vedere che cosa succede. L’altra invece ritengo che sia un po’ piu urgente. Si tratta della razza umana contrapposta alla razza hakh’hli, e tu devi decidere da che parte stare. Adesso.
Sandy le rivolse uno sguardo contrariato. — Perche devo per forza mettermi da una parte piuttosto che un’altra?
— Perche ci sono due parti — ribatte Marguery — e non c’e spazio per nessuno in mezzo fra le due. Hai intenzione di tradurre quelle trasmissioni per noi o no?
Sandy ci riflette sopra per un lungo istante, poi prese la sua decisione. — Se non c’e nulla di male in cio che si dicono gli hakh’hli fra loro, certamente non arrechero loro alcun danno traducendo i messaggi, giusto? E se invece c’e effettivamente qualcosa di male… E va bene — disse, alzandosi in piedi. — Lo faro. Adesso andiamo, che ti porto a casa.
Marguery si alzo in piedi a sua volta. — Cosi mi piaci — disse, producendosi in un piccolo applauso. — Solo che non andiamo a casa, non adesso almeno.