Nemesis?»

«Di bene in meglio per i biologi. Forse non e una notizia molto buona per Rotor, pero. Una notevole percentuale di ossigeno libero nell’atmosfera indica sicuramente la presenza di forme di vita.»

«Forme di vita?» disse Pitt, sbalordito per alcuni istanti.

«Si» annui Eugenia, affondando il colpo, provando apparentemente un piacere perverso nel sottolineare le possibilita. «Quindi, di forme di vita intelligenti, forse… o addirittura di una civilta evoluta.»

XVII

Quello che segui fu un incubo per Pitt. Era gia in apprensione perche temeva che i terrestri lo inseguissero e lo raggiungessero, superiori numericamente, e forse anche tecnologicamente… e adesso ecco che un’altra paura lo tormentava, una paura ancor piu grande. Forse stavano avvicinandosi a una civilta antica e progredita, che non voleva essere disturbata… una civilta capace di annientarli distrattamente in un attimo di fastidio… proprio come un essere umano, senza pensarci, avrebbe potuto schiacciare una zanzara che gli ronzasse troppo vicino all’orecchio.

Mentre continuavano ad avanzare verso Nemesis, Janus Pitt, l’aria profondamente turbata, chiese a Eugenia: «La presenza di ossigeno comporta necessariamente l’esistenza della vita?»

«E inevitabile, da un punto di vista termodinamico, Janus. In un pianeta di tipo terrestre, ed Eritro e un pianeta di tipo terrestre per quanto ne sappiamo, l’ossigeno libero non puo esistere, come in un campo gravitazionale di tipo terrestre una roccia non puo rimanere sospesa nell’aria. L’ossigeno, se presente nell’atmosfera, si combina spontaneamente con altri elementi del terreno, emettendo energia. Continua a esistere nell’atmosfera solo se qualche processo fornisce energia e rigenera ininterrottamente ossigeno libero.»

«Capisco, Eugenia, ma perche il processo energetico di rigenerazione implica necessariamente l’esistenza di forme di vita?»

«Perche in natura non abbiamo mai incontrato nulla che servisse allo scopo, a parte l’azione di fotosintesi delle piante che sfrutta l’energia solare per produrre ossigeno.»

«Quando dici 'in natura non abbiamo mai incontrato nulla', ti riferisci al Sistema Solare, no? Questo e un altro sistema, con un sole diverso, un pianeta diverso, condizioni diverse. Puo anche darsi che le leggi della termodinamica siano ancora valide, d’accordo… ma se l’ossigeno qui venisse prodotto da qualche processo chimico mai incontrato nel Sistema Solare?»

«Se sei uno scommettitore, non scommettere questa volta» fu il commento di Eugenia.

Occorrevano delle prove, e Pitt dovette aspettare.

Prima di tutto, si scopri che Nemesis e Megas avevano campi magnetici estremamente deboli. Questo fatto non provoco una grande impressione perche era previsto, dato che, sia la stella che il pianeta, ruotavano molto lentamente. Eritro, con un periodo di rotazione di ventitre ore e sedici minuti (uguale al periodo di rivoluzione attorno a Megas), aveva un campo magnetico simile, come intensita, a quello terrestre.

Eugenia Insigna espresse la propria soddisfazione. «Almeno, non dobbiamo preoccuparci degli effetti delle radiazioni di campi magnetici intensi, soprattutto dal momento che il vento stellare di Nemesis deve essere molto meno intenso di quello del Sole. E un bene, perche significa che forse potremo individuare la presenza o l’assenza di vita su Eritro a distanza. Vita tecnologica, perlomeno.»

«Perche?» chiese Pitt.

«E difficilissimo che si possa raggiungere un alto livello tecnologico senza un uso abbondante di radioonde… che si diffonderebbero da Eritro in ogni direzione. Dovremmo riuscire a distinguerle dalle onde elettromagnetiche casuali emesse dal pianeta stesso, visto che queste radiazioni naturali sono di lieve entita, considerato il debole campo magnetico di Eritro.»

Pitt intervenne. «Forse non e necessario. Forse possiamo dedurre in un altro modo che Eritro e privo di vita nonostante l’atmosfera ricca di ossigeno.»

«Oh? E come? Sono curiosa di sentirlo.»

«Ho riflettuto. Ascolta! Non hai detto che gli influssi gravitazionali rallentano la rotazione di Nemesis, di Megas e di Eritro? E non hai detto che, per questo motivo, Megas si e allontanato da Nemesis, ed Eritro da Megas?»

«Si.»

«Dunque, se esaminiamo il passato, un tempo Megas era piu vicino a Nemesis, ed Eritro era piu vicino a Megas e a Nemesis. Quindi, Eritro era troppo caldo per ospitare la vita, e puo darsi che sia diventato abitabile solo di recente. Forse non c’e stato abbastanza tempo per la nascita di una civilta tecnologica.»

Eugenia rise garbatamente. «Bravo. Non devo sottovalutare la tua ingegnosita in campo astronomico… Una buona osservazione… non abbastanza buona, pero. Le nane rosse hanno una vita molto lunga, e Nemesis potrebbe essersi formata benissimo agli albori dell’Universo… diciamo, quindici miliardi di anni fa. Gli influssi gravitazionali erano senz’altro molto forti all’inizio, quando i corpi erano piu vicini, e la maggior parte della separazione forse e avvenuta nei primi tre o quattro miliardi di anni. Gli influssi gravitazionali sono inversamente proporzionali al cubo della distanza, e negli ultimi dieci miliardi di anni non devono esserci stati grandi cambiamenti… dieci miliardi di anni, un arco di tempo piu che sufficiente per la nascita di parecchie civilta tecnologiche! No, Janus, niente congetture. Aspettiamo, e vediamo se riusciamo a captare le radioonde che ci interessano.»

…Sempre piu vicini a Nemesis.

Era un minuscolo disco rosso a occhio nudo, adesso, e il suo bagliore fioco si poteva guardare senza alcun problema. Su un lato, Megas, visibile come un puntino rossastro. Al telescopio, appariva a poco meno di mezza fase, in seguito all’angolo che formava con Rotor e Nemesis. Attraverso il telescopio si riusciva a scorgere anche Eritro, che si presentava come una macchiolina cremisi piu sfocata.

A poco a poco, divenne piu luminoso, ed Eugenia annuncio: «Buone notizie per te, Janus. Non abbiamo ancora captato nessuna emissione di radioonde sospette di probabile origine tecnologica».

«Benissimo.» Pitt provo un sollievo enorme, una specie di ondata fisica di calore che lo pervase.

«Niente salti di gioia, pero» disse Eugenia. «Potrebbero usare meno radioonde del previsto. Potrebbero schermarle alla perfezione, o usare addirittura qualcos’altro al posto delle radioonde.»

Pitt piego le labbra in un sorrisetto. «Parli seriamente?»

Eugenia si strinse nelle spalle, incerta.

«Perche se sei una scommettitrice, non scommettere in questo caso.»

…Ancor piu vicini a Nemesis. Adesso Eritro era un grosso disco a occhio nudo, con Megas accanto, e Nemesis sull’altro lato della Colonia. Rotor aveva regolato la velocita per stare al passo con Eritro, che, attraverso il telescopio, mostrava masse irregolari di nubi in movimento, formazioni spiraliformi familiari caratteristiche di un pianeta con temperatura e atmosfera di tipo terrestre. Per cui, Eritro avrebbe dovuto possedere un clima almeno vagamente simile a quello terrestre.

«Non c’e traccia di luce nel lato notturno di Eritro» disse Eugenia. «Dovresti essere contento, Janus.»

«L’assenza di luce non e compatibile con l’esistenza di una civilta tecnologica, suppongo…»

«Certo che no.»

«Lasciami fare l’avvocato del diavolo, allora» continuo Pitt. «Con un sole rosso e una luce fioca, un’eventuale civilta non produrrebbe una luce artificiale altrettanto fioca?»

«Fioca nella gamma visibile, forse… Ma Nemesis e ricca di infrarossi, e anche la luce artificale dovrebbe esserlo, a rigor di logica. Gli infrarossi che captiamo, pero, sono di origine planetaria. Sono distribuiti in modo piu o meno uniforme su tutta la superficie, mentre la luce artificiale dovrebbe presentare un andamento irregolare, dovrebbe toccare picchi di notevole intensita nei punti di maggiore concentrazione della popolazione, ed essere scarsa altrove.»

«Allora, come non detto, Eugenia» fece Pitt, brioso. «Non c’e nessuna civilta tecnologica. Forse cosi Eritro sara meno interessante sotto certi aspetti, pero fortunatamente non dovremo affrontare degli esseri al nostro livello, o forse superiori a noi, giusto? Altrimenti dovremmo andare altrove, e non abbiamo nessun altro posto dove andare, e se lo avessimo forse non avremmo energia sufficiente per raggiungerlo. Invece, stando cosi le cose, possiamo rimanere.»

«C’e sempre l’atmosfera ricca di ossigeno, pero… quindi, su Eritro c’e sicuramente qualche forma di vita. Manca solo una civilta tecnologica. Per cui, dovremo scendere sul pianeta e studiare le sue forme di vita.»

«Perche?»

«Come puoi fare una domanda del genere, Janus? Se ci troviamo di fronte a nuove forme di vita, completamente indipendenti dalla vita che si e evoluta sulla Terra, per i nostri biologi sara come trovare un filone

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