dell’alba. Cominciavano a provare un certo disagio, malgrado il successo che Nick aveva ottenuto in precedenza, durante i suoi viaggi notturni; ma prima di preoccuparsi davvero furono ancora una volta distratti dal verificarsi di nuovi eventi.

Davanti a loro si mostro di nuovo una luce. Era piu difficile da scorgere, dato che la luce che veniva dal vulcano era tuttora grande, ma senza dubbio un fuoco stava ardendo sulla cima delle colline verso le quali erano diretti.

«Hai intenzione di arrivare laggiu nello stesso modo di prima?» domando John.

Nancy guardo le gocce d’acqua che erano ormai pericolosamente limpide, e non rispose alla domanda. Siccome il suo compagno se lo era aspettato, dopo qualche istante formulo una domanda piu sensata.

«E la nostra torcia? Se possiamo vedere quel fuoco, quelli che stanno laggiu possono vedere noi. Vuoi spegnere la torcia?»

Nancy guardo in alto… o meglio, sposto in quella direzione la sua attenzione grazie a una lieve alterazione delle sue scaglie visive, che agivano quasi come una stazione radio, ed erano sensibili a un’enorme gamma di lunghezze d’onda.

«Sara meglio,» rispose lei. «C’e molta luce, possiamo evitare lo stesso le gocce.»

John si strinse nelle spalle, ovviamente solo mentalmente, e getto il pezzo di legno ardente sotto una goccia che si stava posando. I due avanzarono verso la luce.

Stavolta si trattava di un fuoco normale, come poterono vedere avvicinandosi. Sfortunatamente, non si vedeva nessuno nelle sue vicinanze, e la vegetazione non era tanto folta da nascondere un corpo, a meno che il possessore di questo corpo non intendesse usarla a questo proposito. Questo lasciava prevedere la possibilita di qualche guaio, e i due esploratori girarono intorno alla collina sulla quale ardeva il fuoco con la massima cautela, cercando le tracce di chi vi era giunto nelle ultime ore. Non possedendo l’abilita di cercatori dei cavernicoli, non trovarono il minimo segno della presenza di creature intelligenti. Dopo due interi giri del colle, e dopo un breve scambio di impressioni, furono costretti a concludere che le possibilita si riducevano a due: o colui che aveva acceso il fuoco si trovava ancora sulla collina, e si era nascosto a regola di arte, oppure il fuoco si era acceso per qualche motivo che per il momento era impossibile indovinare. La seconda ipotesi non sarebbe forse venuta in mente ai due esploratori se non fosse stato per la precedente esperienza del vulcano. Sembrava comunque impossibile concludere qualcosa in virtu del solo ragionamento. Era necessaria una indagine piu ravvicinata e, aspettandosi in continuazione di udire la secca voce di Veloce, i due cominciarono a salire. Salirono con estrema cautela, esaminando ogni arbusto.

L’ascesa si rivelo assai simile a un esperimento scientifico, perche sul momento il suo compimento elimino entrambe le precedenti ipotesi, e li lascio privi di qualsiasi idea in merito. Comunque, fu solo per un momento; quando i due si fermarono davanti al fuoco, che evidentemente era stato acceso da mani di esseri intelligenti, venne un grido dalla cima del piu vicino colle, che sorgeva a trecento iarde di distanza.

«John! Nancy! Da dove venite?» Gli sbalorditi investigatori riconobbero simultaneamente la voce di Oliver e il fatto di essere stati alquanto frettolosi nell’eliminare delle possibilita; ovviamente non avevano visto una pista, perche ne Oliver ne Dorothy erano in grado di volare. Non parlarono di questo, comunque; ma in cuor loro decisero che la responsabilita dell’accaduto doveva risalire alla vegetazione, che in quella zona era completamente dissimile» da quella alla quale erano abituati.

Quando Oliver e la sua compagna ritornarono accanto al fuoco che avevano abbandonato alla vista della torcia di John, per rifugiarsi sulla collina piu vicina, venne rapidamente alla luce il fatto che anch’essi avevano visto le fiamme del vulcano ed erano andati a vedere la natura del fenomeno. Le loro avventure erano state assai simili a quelle vissute da John e Nancy, con una sola differenza: essi non avevano cercato di nascondersi nelle gocce di pioggia. Oliver e Dorothy erano giunti con un’ora di anticipo sugli altri, cosi avevano avuto modo di accumulare una buona riserva di legna da ardere, ed erano percio in possesso del necessario per trascorrere la notte.

«Scommetto che Jim e Jane ci raggiungeranno prima di giorno,» disse Nancy, quando le due coppie ebbero terminato il loro scambio d’informazioni. «Le loro zone di ricerca erano ancor piu vicine a questo posto che le vostre, Oliver, e a meno che non abbiano sbagliato grossolanamente strada, devono avere scorto a loro volta la grande luce.»

«Forse hanno pensato che era meglio portare a termine la loro missione,» fece notare John.

«L’investigare sulle grandi luci non fa parte della missione?» fu la risposta della sua compagna. «Secondo me, se non li vedremo nel giro di due ore, comincero a preoccuparmi seriamente per la loro sorte. La collina di fuoco non puo essere ignorata, e voi lo sapete.»

Nessuno aveva una risposta ragionevole da opporre alla sua dichiarazione, ma nessuno fu particolarmente impressionato dal suo ragionamento, dato che tutti avevano passato del tempo a discutere prima di dirigersi verso il vulcano. In ogni modo, le ore passarono senza che gli altri due si mostrassero. Se Nancy se ne preoccupo, non lo diede a vedere; e gli altri non erano affatto in pensiero. Fu una notte molto tranquilla, senza alcuna preoccupazione. Le ore stavano trascorrendo, ma questo era normale; la luce si faceva piu intensa, ma quella strana collina giustificava il fenomeno; la pioggia stava scemando d’intensita, ma anche di questo poteva venire imputata la collina. Il fuoco stava consumando la legna con insolita rapidita, ma c’era legna a sufficienza. Senza dubbio la colpa era del vento… nessuno di loro aveva mai conosciuto un vento cosi intenso, e una corrente d’aria capace di farsi sentire era certamente in grado di provocare ogni sorta di fenomeni strani. I quattro esploratori restarono accanto al fuoco e riposarono, mentre il vento stava aumentando d’intensita.

9. DEDUZIONE; ISTRUZIONE; SPERIMENTAZIONE

«Papa! Dottor Raeker! ‘Mina ha visto giusto; e proprio Nick!» La voce di Easy era ai margini dell’isterismo. Gli uomini si guardarono in volto, in preda alla piu viva preoccupazione. Rich fece segno a Raeker di rispondere, ma la sua espressione era un evidente richiamo alla cautela. Raeker annui, e apri il circuito.

«Sei sicura che sia proprio Nick, Easy?» domando col tono piu tranquillo che riusci a simulare. «Sai, dovrebbe trovarsi nell’accampamento, adesso. Il lavoro di ricerca e svolto da altri sei, che dovrebbero viaggiare a coppie; quelli che vedi sono due?»

«No!» replico Easy, con voce piu calma. Suo padre si appoggio allo schienale della sua poltrona, con un’espressione di sollievo sul volto. «Ce n’era solo uno, e l’ho visto per un attimo. Aspetti… eccolo di nuovo.» Raeker avrebbe valuto vedere il viso della ragazza, ma Easy stava gridando le sue comunicazioni da uno degli oblo, molto lontano dal campo d’azione delle telecamere. «Ne vedo sempre uno, ed e quasi completamente nascosto dagli arbusti… vedo solo la testa e le spalle, se possiamo definire cosi quello che vedo. Si sta avvicinando, adesso. Deve vedere il batiscafo, anche se non saprei dire dove sta guardando, e con che cosa. Non so se abbia le stesse dimensioni, ma e certo che ha la stessa forma. Non riesco a capire come lei faccia a distinguerli.»

«Non e facile,» ammise Raeker. «Dopo qualche anno, ti accorgi che ci sono delle differenze nella disposizione della cresta e delle scaglie, una specie dei tratti caratteristici del volto umano. Forse tu puoi dirmi che cosa indossa questo, e che cosa trasporta; dovrebbe essere piu semplice descriverlo.»

«D’accordo. Ha una specie di zaino appeso a quello che sarebbe il fianco destro se lui avesse dei fianchi; lo zaino e appeso a una specie di cintura che va dal fianco alla spalla sinistra. Sul davanti dello zaino e appeso un coltello, e credo che ce ne sia un altro in una specie di intrico di cinghie, dall’altra parte, ma siccome sta seguendo una direzione obliqua alla nostra posizione, non posso vederlo bene dall’altra parte. Porta quattro lance che somigliano in tutto e per tutto a quelle che portava Nick, e piu lo guardo piu mi sembra lui.»

«Possiede un’ascia, o qualcosa di simile?» domando Raeker.

«Se ce l’ha, deve essere appesa alle cinghie di sinistra, che non posso vedere bene.»

«Allora temo che dovrai dimostrare la tua affermazione, secondo la quale saresti andata d’accordo con gli uomini di Veloce. I miei uomini portano soltanto due lance, e quelli dei gruppi di ricerca hanno portato con loro delle asce. Se fosse uno dei nostri, avrebbe un’ascia in una delle sue mani sinistre, quasi certamente. Questo significa che dovremo modificare leggermente il nostro piano; speravo che fossero stati i nostri a trovarvi. Una questione di

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