General Products, uccidendone i passeggeri. L’anti-materia puo disintegrarlo completamente.
— Non lo sapevo.
— Pochi lo sanno.
Louis si allontano da sotto l’ala, dove Speaker stava ispezionando i motori. — Perche tutti questi motori? — domando il terrestre.
Lo kzin sbuffo. — Non credo proprio che un umano abbia dimenticato la Lezione Kzinti.
— Ah. — Naturalmente, qualunque burattinaio che avesse studiato la storia kzinti o quella umana sapeva che cosa fosse la Lezione Kzinti. Una guida a non-reazione e un’arma con potenza direttamente proporzionale alla sua efficienza. Qui c’erano propulsori a scopi pacifici e propulsori con possibilita aggressive.
— Adesso ho capito come hai imparato a manovrare i mezzi spaziali con i motori a fusione.
— E naturale, Louis. Mi sono esercitato alla guerra.
— Proprio nell’eventualita di un altro conflitto tra Uomini e Kzin.
— Devo dimostrartele, le mie capacita guerresche, Louis.
— Ne avrai l’occasione — l’interruppe il burattinaio. — I nostri tecnici volevano che questa nave fosse pilotata da uno kzin. Speaker, vuoi ispezionare le leve di controllo?
— Tra un momento. Avro anche bisogno dei dati di funzionalita, delle documentazioni sui voli di collaudo, eccetera eccetera. L’iperpropulsione e di tipo comune?
— Si. Ma non sono stati eseguiti voli di collaudo.
Tipico, penso Louis mentre si dirigevano verso la camera di equilibrio. Si erano limitati a costruire l’oggetto e a lasciarlo li ad attenderli. Era logico che agissero cosi. I burattinai non ci pensavano neanche, a collaudarla.
La porta si apri. Teela era raggiante. — Che bellezza, Louis, come sono contenta di essere venuta! Questa citta… e un tale spasso! — Gli afferro le mani stringendole, con un sorriso muto e rapito. Quel sorriso era un raggio di sole e lui non se la senti di redarguirla.
— Si, e stato divertente — disse, e la bacio con impeto. Si avvio alla cabina di controllo tenendole la vita, mentre col pollice le sfiorava la curva dell’anca.
Ne era certo, adesso. Teela Brown non sapeva che cosa voleva dire soffrire. Il primo dolore sarebbe stato una sorpresa sconvolgente, capace di annientarla.
Avrebbe pianto sul corpo inerte di Louis Wu.
Gli dei non proteggono i folli. I folli sono sempre protetti da altri piu pazzi di loro.
Il sistema di sopravvivenza della nave comprendeva tre camere da letto, un soggiorno, una cabina di controllo e una serie di armadietti piu la cucina, i rigeneratori, le batterie. Il quadro dei controlli era distribuito alla maniera degli Kzin e le targhette corrispondenti erano scritte in lingua kzinti.
Gli armadietti contenevano una pletora inquietante di attrezzi esplorativi. Ma non c’era nessun oggetto che Louis potesse indicare dicendo: — Quella e un’arma. — Alcuni di essi, tuttavia, potevano essere usati a scopo difensivo. C’erano quattro volocicli, zaini a propulsione e con cintura a spinta catalitica, apparecchi analizzatori per i cibi, fiale di additivi dietetici, cassette di pronto soccorso, dispositivi sensori per l’aria. Qualcuno doveva essere maledettamente convinto che la nave sarebbe riuscita ad atterrare da qualche parte.
Be’, perche no? Una razza come quella degli abitanti del Mondo ad Anello, priva di mezzi di propulsione, poteva anche invitarli a sbarcare. Forse era proprio cio che i burattinai speravano.
Per non danneggiare il suolo dell’isola, decollarono con i propulsori a non-reazione. Mezz’ora piu tardi avevano superato la debole gravita della Rosetta dei burattinai. Passarono in iperpropulsione.
Con una rapida cerimonia, battezzarono la nave col nome
In una settimana coprirono la distanza di oltre due anni-luce. Quando si rituffarono nello spazio einsteiniano, si trovarono nel sistema al quale apparteneva la stella con l’anello K9.
Louis ispeziono attentamente tutti gli aggeggi degli armadietti. Meglio stare in guardia, disse fra se. Troppe armi. L’attrezzatura militare gli lascio il gusto amaro di un cattivo presentimento.
RINGWORLD, IL MONDO AD ANELLO
Il mondo dei burattinai si era spostato pressappoco alla velocita della luce. Speaker aveva girato al sud della Galassia, in rapporto alla stella K9, nell’iperspazio, con il risultato che la
La stella K9 era un punto splendente simile al Sole. Tuttavia, questa stella rivelava un alone appena visibile.
Speaker porto i motori a fusione al massimo della potenza. Fece inclinare i dischi propulsori all’esterno del piano dell’ala, allineandoli all’asse della nave per aggiungere la loro spinta a quella dei motori a razzo. La
Teela non se ne accorse neppure, e Louis non glielo disse. Non voleva preoccuparla. Se la gravita della cabina si fosse interrotta anche solo un attimo si sarebbero spiaccicati come insetti.
La gravita della cabina funziono perfettamente. In tutto il sistema di sopravvivenza aleggiava la vibrazione muta dei motori a fusione. Il rumore sordo dei propulsori cercava di penetrare a forza attraverso l’unica apertura disponibile, il condotto dei cavi conduttori largo appena quanto la coscia di un uomo.
Anche in iperpropulsione, Speaker preferiva pilotare una nave trasparente. Il soggiorno e la cabina di controllo, le pareti e i pavimenti curvi che si inserivano gli uni dentro gli altri, erano trasparenti al punto da sembrare inesistenti. In quel vuoto fittizio gli unici blocchi solidi erano rappresentati da Speaker sul suo sedile di pilotaggio, il banco a ferro di cavallo, gli archi delle porte bordati dal neon, il gruppetto dei sedili disposti intorno al tavolo del soggiorno, il blocco opaco delle cabine di poppa; e naturalmente il piano triangolare dell’ala. Intorno c’erano le stelle. L’universo sembrava vicinissimo… e immobile. La stella con l’anello era a poppa, nascosta dietro le cabine che ne impedivano la visuale mentre si allargava sempre piu.
L’aria era permeata dall’odore di ozono e di burattinaio.
Nessus avrebbe dovuto essere rattrappito per il terrore. Appariva invece perfettamente a suo agio, seduto con gli altri al tavolo del soggiorno.
Finche non fossero riusciti a comunicare con Ringworld, la loro presenza in quel sistema avrebbe saputo di brigantaggio. Sino a quel momento non c’era stato alcun segno che fossero stati scoperti.
— I ricevitori sono aperti — disse Speaker. — Se tentano di comunicare sulle frequenze elettromagnetiche, ce ne accorgeremo.
— E non se usano le frequenze normali? — ribatte Louis.
— Hai ragione. Molte razze hanno usato la linea dell’idrogeno freddo per sondare menti estranee.
— Come i Kdatlyno. Sono stati abili a beccarvi.
— E noi siamo stati bravi a domarli.
— Ricordati — intervenne Nessus, — che l’orbita in caduta libera non deve incrociare con l’Anello.
— L’hai ripetuto un sacco di volte, Nessus. Ho una memoria eccellente.
— Gli abitanti dell’Anello non ci devono considerare un pericolo. Spero che non te lo scorderai.
— Sei un burattinaio. Non ti fidi di nessuno — rispose Speaker.
— Calmatevi — fece Louis annoiato. Quella disputa era l’ultima seccatura che aveva voglia di sopportare. Se ne ando nella sua cabina, a dormire.
Passarono le ore. La
Speaker non rivelo alcun segno di luce di coesione in urto con la nave. Gli abitanti dell’Anello non avevano ancora avvistato la
Durante la settimana nell’iperspazio, Speaker aveva condiviso con gli umani le sue ore di ozio. Louis e Teela avevano preso gusto a frequentare la cabina dello kzin, sia per la sua gravita un poco piu alta che per i panorami olografici di giungle giallo-arancio e di antiche fortezze alien; e un po’ anche per l’aspro e mutevole sentore di una razza diversa. La loro cabina era decorata con immagini di indescrivibili citta e di mari coltivati ad alghe sviluppate