commissario.
Jeffers sbadiglio di nuovo. «Scusate, Capitano, non ho dormito molto.» Si diresse al catino appoggiato sul cassettone e si spruzzo dell’acqua sul viso, annaspo in cerca degli occhiali e ritorno da Marsh, con un aspetto piu normale. «Bene, lasciatemi pensare un minuto. Eravamo al St. Charles dove vi dissi che sarei andato. Pensavamo di restare li tutta la notte in modo che il Capitano York e voi poteste avere la vostra cena privata.» Le sue sopracciglia si arcuarono sardonicamente. «Jack Eli era con me, e anche Karl Framm, Whitey e alcuni dei vostri macchinisti… bene, eravamo proprio un bel gruppo. Anche l’allievo di Mister Framm era venuto con noi. Mister Albright ha cenato con noi, ma dopo cena se n’e andato a letto, mentre il resto e rimasto in piedi a parlare e a bere. Avevamo delle camere, fornite di tutto, voi mi capite, ma non appena siamo andati a letto… devono essere state le due o le tre del mattino… Raymond Ortega, Simon e Billy Tipton la Serpe sono venuti per riportarci sul battello. Ci hanno detto che York ci desiderava subito.» Jeffers scrollo le spalle, «Cosi siamo ritornati a bordo e il Capitano York ci ha riuniti tutti nel salone e ci ha detto che aveva comprato tutto il battello e che saremmo partiti ad una certa ora questa mattina. Alcuni di noi sono stati spediti a cercare quelli che erano ancora a New Orleans e ad avvertire i passeggeri. Ho fatto caricare tutta la merce richiesta e ho deciso di dormire un po’. Ora, cosa sta accadendo
«No, avrei dovuto?»
«Forse.»
«Ogni traccia della cena era stata portata via. Questo era strano, se ci penso, visto che i camerieri erano sbarcati tutti.»
«Billy la Serpe avra ripulito tutto, presumo, ma non importa. Julian era li?»
«Si, lui e delle altre persone che non avevo mai incontrato prima. Il Capitano York mi ha ordinato di assegnare loro delle cabine. Quel Damon Julian e davvero un tipo strano. Se ne stava molto vicino al Capitano York. Era abbastanza educato, tuttavia, e di bell’aspetto, salvo quella ferita.»
«Avete detto che gli avete dato delle cabine?»
«Si, il Capitano York ha detto che Julian poteva avere la vostra cabina, ma non mi andava di dargliela, non con i vostri effetti personali ancora dentro. Ho insistito perche prendesse una delle cabine passeggeri di lusso, lungo il salone, fino a quando non avessi avuto la possibilita di parlarvi. Julian ha acconsentito a questa soluzione, cosi non ci sono stati veri problemi.»
Abner Marsh sogghigno. «Bene. E Billy la Serpe dov’e?»
«Ha preso la cabina accanto a quella di Julian. Ma dubito che si trovi li. L’ultima volta che l’ho visto stava girovagando per il salone principale, comportandosi come se il battello gli appartenesse e giocherellando con quel suo coltellino. Abbiamo avuto un piccolo diverbio. Non ci credereste, ma stava tagliuzzando con il suo coltello una delle vostre splendide colonne, come se si trattasse di un vecchio albero secco. Gli ho ingiunto di smetterla, o avrei chiamato Mike il Peloso e l’avrei fatto sbattere fuori, e mi ha ubbidito, ma mi ha fissato minaccioso. E un problema, quello li.»
«Pensate sia ancora nel salone?»
«Beh, mi sono addormentato, ma era li l’ultima volta che l’ho visto; sonnecchiava su una sedia.»
«Vestitevi,» gli disse Abner Marsh. «Quanto piu in fretta potete. Mi raggiungerete giu, nel vostro ufficio.» «Certamente, Capitano.» Jeffers era confuso. «E portate con voi il vostro bastone» gli disse Marsh quando usci. Meno di dieci minuti dopo, Jeffers, Mike Dunne il Peloso e Marsh erano insieme nell’ufficio del commissario. «Sedetevi, state buoni e ascoltatemi,» esordi il capitano. «Quello che vi sto per dire vi suonera strano, ma voi due mi conoscete da anni e sapete dannatamente bene che io non sono mezzo pazzo e non vado in giro a raccontare storie come fa Mister Framm. Questa e la stramaledetta verita, ve lo giuro, possa la maledetta caldaia scoppiare sotto di me se sto mentendo.» Abner Marsh tiro un profondo respiro e si lancio a capofitto nella storia. Racconto loro ogni cosa, in una lunga valanga di parole, fermandosi soltanto una volta, quando l’urlo selvaggio del fischio del battello lo interruppe e il ponte inizio a vibrare.
«Stiamo partendo» disse Mike il Peloso. «Risaliamo il fiume, come avete ordinato.»
«Bene,» assenti Marsh e continuo a raccontare la storia mentre il Fevre Dream si staccava dal molo di New Orleans, invertiva il senso di rotazione delle pale e iniziava a risalire il Mississippi sotto un sole caldo e limpido. Quando Marsh ebbe finito, Jonathan Jeffers sembrava dubbioso. «Bene, affascinante. Forse avremmo dovuto avvertire la polizia.»
Mike il Peloso sbuffo. «Lo sapete meglio di me. Sul fiume ognuno risolve i propri problemi da se.» Soppeso la sua mazza. Abner Marsh era d’accordo con lui. «Questo e il mio battello, e non ho bisogno dell’intervento di alcun estraneo, Mister Jeffers.» Quella era la consuetudine che vigeva sul fiume: era piu facile tramortire con una manganellata l’uomo causa dei vostri guai e scaraventarlo fuoribordo, o lasciare che le pale lo dilaniassero. Il vecchio, diabolico fiume sapeva mantenere i suoi segreti. «In particolar modo, non avvertiro la polizia di New Orleans. Di certo, non si preoccuperanno della sorte di un bambino negro e noi non abbiamo nemmeno trovato il corpo. Ad ogni modo, sono un bel branco di farabutti e non ci crederebbero. E ammesso che lo facessero, cosa accadrebbe? Arriverebbero con pistole e bastoni, del tutto inutili contro Julian e il suo gruppo.»
«Cosi dovremmo occuparcene noi stessi,» disse Jeffers.
«Come?»
«Radunero i ragazzi e li uccideremo tutti,» disse amabilmente Mike il Peloso.
«No,» intervenne Abner Marsh. «Joshua puo controllare gli altri, suppongo. Lo ha gia fatto prima. Ha cercato di fare la cosa giusta, di fermare quel che e accaduto la scorsa notte, solo che Julian era troppo forte per lui. Dobbiamo sbarazzarci di lui prima che cali il buio.»
«Non sara dura,» commento Mike il Peloso.
Abner Marsh si acciglio. «Non ne sono sicuro. Non e come nelle leggende. Non sono indifesi, di giorno. Stanno soltanto dormendo. E se li svegli, sono tremendamente forti, e veloci ed e molto difficile fermarli. Non possiamo commettere errori. Suppongo che noi tre possiamo farcela, non ha senso coinvolgere altri. Nel caso tutto vada male, li faremo sbarcare dal battello molto prima di sera e li lasceremo in qualche posto sulla riva del fiume dove nessuno possa interferire, dove nessuno del popolo della notte puo sfuggirci, dovremo uccidere qualcun altro, oltre a Julian. Non penso che accadra, comunque». Marsh guardo Jeffers. «Avete il duplicato della chiave della cabina che avete assegnato a Julian?»
«Nella mia cassaforte.» Il commissario indico la cassaforte nera con il suo bastone.
«Bene. Mike, con quanta forza puo colpire quel vostro affare?»
Mike il Peloso sorrise e picchio la mazza di ferro nel palmo della mano. Essa produsse un suono soddisfacentemente forte. «Quanto duro volete che colpisca, Capitano?»
«Voglio che gli stacchiate la dannatissima testa. E dovrete farlo in un colpo solo. Non avreste tempo per un secondo tentativo. Se gli rompeste soltanto il naso, un secondo dopo vi sara gia addosso per strapparvi a morsi la gola.»
«Un solo colpo,» ripete Mike il Peloso. «Soltanto uno.»
Abner Marsh assenti, ben sapendo che il gigantesco ufficiale avrebbe tenuto fede alla sua parola. «C’e soltanto un problema. Billy la Serpe. E il cane da guardia di Julian. Forse sta sonnecchiando su qualche sedia, ma scommetto che si svegliera abbastanza in fretta, se ci vede dirigerci verso la porta di Julian. Dunque non dovra vederci. Le cabine del ponte di coperta hanno due porte. Se Billy e nel salone andremo per il ponte di passeggiata. Se e fuori, entreremo nel salone. Prima di fare qualunque passo, assicuriamoci dove si trova Billy. Questo e compito vostro, Mister Jeffers. Cercherete Billy Tipton per noi e ci direte poi dove si trova e infine vi assicurerete che non gli venga in mente di andarsene in giro. Se sente del trambusto o si dirige verso la cabina di Julian voglio che voi afferriate il vostro bastone animato e gli infilziate il suo viscido ventre, mi avete capito?»
«Intesi,» disse il commissario con voce truce. E si aggiusto gli occhiali.
Abner Marsh fece un attimo di pausa e guardo severo i suoi due alleati: quello snello damerino di Jeffers con gli occhiali dorati e le ghette, le labbra strette, i capelli sempre ben lisciati all’indietro e, a al suo fianco, il massiccio ufficiale con i suoi abiti rozzi, la sua faccia rozza, i suoi modi rozzi, gli occhi duri e smaniosi d’azione. Erano una strana coppia, ma delle piu affidabili, penso Abner Marsh. Sbuffo soddisfatto. «Bene, cosa stiamo aspettando? Mister Jeffers, andate a cercare Billy la Serpe.»
Il commissario si alzo e si spolvero il vestito. «Certamente.»
Fu di ritorno in meno di cinque minuti. «E nel salone, seduto davanti alla sua colazione. Il fischio deve averlo svegliato. Sta mangiando uova e polpette bollite, sta bevendo tantissimo caffe ed e seduto in un posto da cui puo