persone spaventate. Passeggeri ed equipaggio si tennero alla larga da Kurt, Billy e il loro carico. Una coppia di stranieri dall’aspetto malmesso, che avevano ottenuto un passaggio sul ponte, erano gli unici a trovarsi sul ponte di coperta, eccetto gli scaricatori che entravano e uscivano con legna da ardere e casse. Le fornaci erano state chiuse, ma erano ancora calde, e Billy la Serpe si scotto le dita quando insieme a Kurt sistemo il corpo avvolto nel lenzuolo in quella piu vicina. Stava ancora imprecando e agitando la mano in aria quando Joshua York venne giu per raggiungerli.
«Se ne stanno andando,» i pallidi tratti del volto di York erano confusi. «Quasi tutti i passeggeri hanno gia preparato i bagagli e meta dell’equipaggio mi ha chiesto di venir su a parlarmi per ricevere lo stipendio. Macchinisti, camerieri, perfino Jack Ely, l’ingegnere in seconda. Non capisco.»
«
Joshua York aggrotto la fronte. «
Billy la Serpe sorrise. «La febbre gialla, Capitano. E chiaro che non siete mai stato a New Orleans, quando John il giallo vi ha fatto capolino. Nessuno restera su questo battello piu a lungo di quanto deve, ne si avvicinera a questo cadavere, ne andra a parlare con Jeffers o Marsh. Ho lasciato credere loro che hanno preso la febbre, capite. La febbre e davvero contagiosa. Anche troppo. Diventi giallo, vomiti della roba nera, ti senti bruciare come il diavolo e infine muori. Solo che ora faremmo meglio a bruciare il vecchio Jean qui presente, cosi penseranno che stiamo facendo sul serio.»
Impiegarono dieci minuti per riaccendere la fornace, e infine furono costretti a chiamare un massiccio fuochista svedese perche li aiutasse, ma non ebbero problemi. Billy la Serpe vide con i suoi occhi quando il fuochista spio il corpo dentro con la legna, e sorrise nel vedere quanto in fretta spari. Molto presto Jean non sarebbe stato che un ricordo. Billy la Serpe lo osservo ridursi in cenere e poi distolse lo sguardo, annoiato. Noto dei barili di lardo a portata di mano. «Usate questo per le gare, e vero?» chiese a Joshua York. York assenti. Billy la Serpe sputo. «Da queste parti, quando un capitano fa una gara e ha bisogno di piu vapore, ordina di gettare nelle caldaie un bel negro grasso. Il lardo e troppo caro. Vedete, so anch’io qualcosa sui battelli. Che peccato non aver potuto conservare Jean per una gara.» Kurt sorrise, ma Joshua York si limito a incenerire Billy con lo sguardo. Billy la Serpe non gradi quello sguardo, nemmeno un po’, ma prima che potesse dire qualcosa udi la voce che attendeva.»
«Tu!» Mike Dunne il Peloso stava arrivando dal castello di prua, ondeggiando in tutti i suoi quasi due metri d’altezza. La pioggia gocciolava dall’ampia tesa del suo cappello di feltro nero. L’acqua imperlava i baffi neri e gli abiti gli si erano attaccati addosso. Gli occhi erano granelli di duro marmo verde e teneva in mano il suo bastone di ferro, battendolo sul palmo con fare minaccioso. Dietro di lui c’erano una dozzina di mozzi, magazzinieri e scaricatori. Il grosso svedese era con lui e c’era un negro anche piu grosso con un solo orecchio, e un robusto mulatto con un fucile e una coppia di ragazzi, armati di coltelli. L’ufficiale si fece piu vicino e gli altri lo seguirono. «Chi state bruciando li dentro, ragazzo?» ruggi. «Cos’e questa storia della febbre gialla? Non c’e febbre gialla su questa nave.»
«Fate come vi ho detto,» disse Billy la Serpe a York con una voce allarmata. Si allontano dalla fornace mentre l’ufficiale avanzava.
Joshua York si frappose tra loro e sollevo le mani. «Alt. Mister Dunne vi sto sollevando dal vostro incarico, seduta stante. Voi non siete piu l’ufficiale in seconda del Fevre Dream.»
Dunne lo guardo con sospetto. «Non lo sono?» Poi fece una smorfia. «Per l’inferno, non starete mica licenziandomi!»
«Io sono il padrone e il capitano, qui.»
«Voi? Bene, io prendo ordini dal Capitano Marsh. Se mi dice di andarmene, lo faro. Ma fino ad allora, io rimango. E non mi raccontate frottole sul fatto che ha acquistato la vostra quota. Gia stamattina ho sentito questa menzogna.» Fece un altro passo avanti. «Ora, vi farete da parte, Capitano. Ho bisogno di avere alcune risposte da Mister Billy la Serpe qui presente.»
«Signor Dunne, a bordo di questo battello si e manifestato un grave morbo. Vi sto congedando per la vostra stessa sicurezza.» Joshua mentiva con sincerita davvero invidiabile, penso Billy. «Il Signor Tipton sara il nuovo ufficiale in seconda. Egli si e gia messo in evidenza.»
«Lui? La mazza di ferro schiocco contro il palmo dell’ufficiale. «Non e mai stato un marinaio.»
«Sono stato un sorvegliante, posso badare ai negri.»
Ricomincio ad avanzare. Mike Dunne il Peloso scoppio a ridere. Billy la Serpe si senti gelare. Se c’era una cosa al mondo che non poteva sopportare, ebbene, era l’esser deriso. In quel momento decise di non far impaurire Dunne per libersi di lui. Ucciderlo sarebbe stato piu piacevole. «Avete portato con voi tutta quella feccia, negri e bianchi,» disse all’ufficiale. «A quanto pare avete avuto paura di affrontarmi da solo.»
Gli occhi verdi di Dunne si strinsero pericolosamente ed il bastone schiocco nel palmo della mano ancora piu forte di prima. Fece velocemente due passi avanti, in pieno bagliore della fornace, e resto li, nello splendore infernale, scrutando il cadavere che stava bruciando. «C’e soltanto lui e questo e a tuo vantaggio. Se fosse stato il Capitano o Jeffers, ti avrei rotto ogni osso prima di ucciderti. Ora ti uccidero e basta.»
«No,» intervenne Joshua York. Si mise di nuovo di fronte all’ufficiale. «Andate via dal mio battello. Siete licenziato.»
Mike Dunne il Peloso lo spinse da una parte. «Statene fuori, Capitano. Sara uno scontro leale, soltanto io e lui. Se mi batte, sara lui l’ufficiale. Aspettate soltanto che gli abbia fatto a pezzi la testa e poi noi due andremo a cercare il Capitano Marsh per vedere chi lascera questo battello.»
Billy la Serpe allungo la mano dietro la schiena e tiro fuori il coltello.
Joshua York guardo ora l’uno, ora l’altro, disperato. Gli altri erano tutti indietreggiati, e stavano incitando Mike il Peloso. Kurt si mosse con scioltezza e spinse da parte York, per impedirgli di interferire.
Inondato dalla cascata di luce della fornace, Mike Dunne il Peloso sembrava una creatura venuta dritta dall’inferno. Il fumo gli danzava intorno, la pelle era arrossata, l’acqua sui capelli si stava asciugando e la mazza batteva ritmicamente contro il palmo mentre avanzava. Sorrise. «Ho lottato con canaglie armate di coltello prima d’ora,» disse, sottolineando ogni frase con un colpo della spranga. «E tutti giocavano sporco.» Uno schiocco.
«Sono anche stato ferito in passato.»
«Le teste rotte, beh, questa e un’altra faccenda.»
Billy era nuovamente indietreggiato, finche la schiena aveva colpito duramente un mucchio di casse. La mano impugnava il coltello senza stringerne fermamente il corto manico. Mike il Peloso vide il suo avversario alle corde, inchiodato in un angolo, sogghigno e levo alta la mazza di ferro sulla testa. Si lancio in avanti ruggendo. E Billy Tipton la Serpe rigiro il coltello nella mano e lo lancio saettando nell’aria. Colpi Mike il Peloso sotto il mento, trapasso i baffi e penetro nella testa dell’ufficiale. Questi cadde sulle ginocchia e il sangue sprizzo fuori dalla bocca. Un istante ancora, e Dunne si abbatte sul ponte.
«Bene, bene,» disse Billy camminando boriosamente verso il cadavere. Gli sferro un calcio alla testa e sorrise, per i negri, gli stranieri, e per Kurt, ma soprattutto per Joshua York. «Bene, bene,» ripete. «Presumo che questo mi abbia fatto guadagnare il titolo di ufficiale in seconda.»
CAPITOLO VENTUNESIMO
Abner Marsh sbatte la porta dietro di se, quando entro a grandi passi nell’ufficio della Fevre River Packet Company in Pine Street. «Dov’e?» chiese Marsh, attraversando la stanza e appoggiandosi alla scrivania per fissare dall’alto in basso l’impiegato visibilmente spaventato. Una mosca volo intorno alla sua testa, e Marsh la scaccio via, spazientito. «Ho detto dov’e?»
L’agente era un giovane dalla carnagione scura, magro, in camicia a righe e visiera verde. Era davvero nervoso. «Diamine,» disse. «Capitano Marsh, diavolo e un piacere, non avrei mai pensato, cioe, non vi aspettavamo, nossignore, affatto. Il Fevre Dream e arrivato?»