La porta si apri e l’agente ficco la sua testa dentro nervosamente.
«Voglio il mio battello. Dove diavolo si trova?»
Green inghiotti. «Capitano, come vi ho detto, il Fevre Dream…»
«Non lui!» disse Marsh, battendo con forza il bastone per terra. «L’altro mio battello. Dove diavolo si trova l’altro, ora che ne ho bisogno?»
CAPITOLO VENTEDUESIMO
In una fresca sera d’inizio d’autunno, Abner Marsh e l’Eli Reynolds lasciarono finalmente St. Louis e fecero rotta alla ricerca del Fevre Dream. Marsh avrebbe voluto partire il piu presto possibile alcune settimane prima, ma c’erano state tante cose da fare. Aveva dovuto aspettare che l’Eli Reynolds ritornasse dal suo ultimo viaggio lungo l’Illinois, controllare il battello per assicurarsi che fosse adatto per i bassi fondali e assumere una coppia di piloti del Mississippi. Marsh aveva anche dei reclami da sistemare, da parte di piantatori e di spedizionieri che avevano affidato il carico al Fevre Dream per un viaggio diretto da St. Louis a New Orleans ed erano arrabbiati per la sparizione del battello. Marsh avrebbe potuto insistere affinche la sua perdita fosse suddivisa, ma era sempre stato fiero della sua onesta, e cosi li risarci con cinquanta centesimi per ogni dollaro. Aveva dovuto assumersi lo spiacevole compito di parlare ai parenti di Mister Jeffers — Marsh difficilmente avrebbe potuto raccontare loro cosa era realmente successo, e di conseguenza alla fine aveva optato per la storia della febbre gialla. Altra gente sulla nave aveva fratelli o figli o mariti che non erano stati informati e questi avevano tempestato Marsh di domande cui non poteva rispondere e aveva dovuto avere a che fare anche con un ispettore del governo e un uomo dell’associazione piloti. Poi, aveva avuto conti da far quadrare e libri da controllare e preparativi da ultimare e il tutto aveva causato un mese di ritardo, frustrazione e seccature. Ma nel frattempo, Marsh aveva continuato a cercare. Quando fu chiaro che alle lettere spedite da Green su suo incarico non sarebbe giunta risposta, ne aveva spedite delle altre. Si recava all’attracco dei battelli che giungevano a St. Louis ogniqualvolta ne aveva il tempo e chiedeva del Fevre Dream, di Joshua York, di Karl Framm, Whitey Blake e Mike Dunne il Peloso e Toby Lanyard. Aveva assoldato una coppia di investigatori e li aveva inviati lungo il fiume, con l’ordine di scoprire quel che potevano. Aveva adottato persino uno stratagemma di Joshua, e aveva iniziato a comprare giornali di tutto il bacino fluviale; aveva trascorso notti spulciando le liste di carico, gli annunci, le liste di battelli in arrivo e in partenza da citta lontane come Cincinnati, New Orleans e St. Paul. Aveva frequentato il Planter’s House e altri ritrovi sul fiume anche piu di quanto fosse suo costume e aveva posto migliaia di domande. E non aveva scoperto nulla. Stando alle apparenze, il Fevre Dream era scomparso, semplicemente scomparso. Nessuno lo aveva visto. Nessuno aveva parlato con Whitey Blake o Mister Framm o Mike il Peloso, e nemmeno aveva sentito parlare di loro. I giornali non riportavano i suoi arrivi o partenze.
«Non ha senso,» si lamento ad alta voce Marsh con gli ufficiali dell’Eli Reynolds, una settimana prima della partenza. «E lungo piu di cento metri, nuovo di zecca, veloce abbastanza per attirare l’attenzione di un qualunque battelliere. Un battello come quella
«A meno che non sia affondato,» suggeri Cat Grove, il forte e basso ufficiale in seconda dell’Eli Reynolds. «Ci sono posti nel fiume abbastanza profondi per inghiottire intere citta. Potrebbe essere affondato con tutto l’equipaggio. «
«No,» disse Marsh, ostinato. Non aveva raccontato loro tutta la storia. Nessuno di loro era stato a bordo del Fevre Dream; non gli avrebbero mai creduto. «No, non e affondato. E li da qualche parte, nascosto. Ma io lo trovero.»
«E come?» chiese Yoerger, il capitano dell’Eli Reynolds.
«Il fiume e infinitamente lungo,» ammise Marsh, «e possiede molte insenature, diramazioni piu piccole, affluenti, bracci, rapide, anse, e ogni genere di posti dove un battello puo nascondersi facilmente se non vuole essere avvistato. Ma non e cosi lungo da non poter essere setacciato. Possiamo cominciare ad un’estremita e poi continuare a quella opposta e fare domande lungo il tragitto. E se raggiungiamo New Orleans e non l’abbiamo ancora trovato, allora possiamo fare la stessa cosa sull’Ohio e il Missouri e l’Illinois e il Yazoo e il Red River e dovunque il diavolo ci porti a cercare quel dannato battello.»
«Potremmo impiegarci parecchio tempo,» puntualizzo Yoerger.
«E se fosse?»
Yoerger scrollo le spalle, e gli ufficiali dell’Eli Reynolds si scambiarono sguardi incerti. Abner Marsh aggrotto la fronte. «Non arrovellatevi la testa pensando a quanto tempo impiegheremo,» scatto. «Tenete soltanto pronto il mio battello, intesi?»
«Si, signor Capitano,» disse Yoerger. Era un ufficiale alto, magro, vecchio e ricurvo, con una voce calma e aveva lavorato sui battelli fin da quando essi esistevano, dunque nulla poteva piu sorprenderlo, e il suo tono lo faceva capire chiaramente. Quando fu giorno, Abner Marsh indosso la sua giacca di capitano bianca con la doppia fila di bottoni d’argento. In un certo qual modo, gli sembrava appropriato. Consumo una cena abbondante al Planter’s House — le provviste sull’Eli Reynolds non erano granche, e il cuoco era a malapena buono per strofinare le padelle di Toby — e raggiunse a piedi il molo. L’Eli Reynolds aveva le caldaie sotto pressione, noto Marsh con approvazione. Eppure, non era ancora pronto. Era una nave d’alto fiume, piccola, stretta e bassa, adatta per i corsi d’acqua angusti e con acque molto profonde, dove era solita navigare. Misurava meno di un quarto della lunghezza dello scomparso Fevre Dream, e circa la meta in larghezza, e a pieno carico poteva probabilmente trasportare 150 tonnellate, contro le mille tonnellate di un battello piu largo. Il Reynolds aveva soltanto due ponti; non c’era il ponte del Texas, e l’equipaggio occupava le cabine anteriori sul ponte di coperta. Ad ogni buon conto, era raro che ospitasse dei passeggeri. Una sola caldaia ad alta pressione azionava la ruota di poppa, ed il battello era ovviamente pronto per salpare. In quel momento era quasi privo di carico, e cosi Marsh vedeva la caldaia, disposta sul davanti. File di pilastri di legno imbiancati sostenevano i ponti di coperta, simili a trampoli malfermi, e le colonne che sostenevano il pavimento logoro della passeggiata erano squadrate e semplici, come una normale palizzata. Il tamburo della ruota poppiera era un grande vano di legno quadrato, la ruota era simile ad un triste rimpianto, con la sua tinta rossa sbiadita e rigata per il troppo uso. Altrove la pittura si stava sfaldando. La cabina di pilotaggio era una dannata tettoia di legno e vetro disposta sulla sommita del battello, e i tozzi fumaioli erano di ferro nero e privi di qualsiasi ornamento. L’Eli Reynolds dimostrava tutta la sua eta, stando li immobile nell’acqua; appariva terribilmente stanco e un po’ inclinato, come se fosse sul punto di capovolgersi e affondare.
Paragonarlo all’enorme, possente Fevre Dream era impossibile, ma era tutto quello che possedeva in quel momento, riflette Abner Marsh, e bisognava accontentarsi. Raggiunse la barca e sali a bordo, attraverso una passarella che era stata malamente consumata dai passi di innumerevoli stivali. Cat Grove gli venne incontro sul castelletto. «Tutto e pronto, Capitano.»
«Dite al pilota di portarlo fuori.» Grove urlo l’ordine, e l’Eli Reynolds fece sentire il suo fischio. Il vapore che ne usci era sottile e malinconico, e disperatamente coraggioso, penso Marsh. Monto per le ripide e strette scale che portavano al salone, che era buio e stretto, a stento lungo dodici metri piedi. Il tappeto era spelacchiato in alcuni punti e i paesaggi dipinti sulle porte delle cabine di lusso erano da tempo tristemente scoloriti. All’interno del battello c’era un odore come di cibo stantio e di vino inacidito e di olio e di fumo e di sudore. Faceva anche spiacevolmente caldo e l’unico, disadorno osteriggio era troppo sudicio per far entrare piu luce. Quando Marsh entro, Yoerger e il pilota fuori servizio stavano bevendo tazze di caffe nero intorno ad un tavolo rotondo. «Il lardo e a bordo?» chiese Marsh. Yoerger assenti. «Non c’e molto altro a bordo, per quel che ho potuto vedere,» commento Marsh.
Yoerger aggrotto la fronte. «Immaginavo che voleste cosi, Capitano. Carichi, saremmo stati piu lenti, e ci sarebbero stati anche piu scali da fare.»
Abner Marsh riflette e assenti con approvazione. «Bene. L’altro mio pacco e stato consegnato?»
«E nella vostra cabina,» rispose Yoerger.
Marsh si accomiato e si ritiro in cabina. La cuccetta scricchiolo sotto di lui quando si sedette sul bordo, apri il pacco e tiro fuori il fucile e le cartucce. Li esamino attentamente, soppesandoli, scrutando la canna. Si senti