«Piu tardi, alcuni giorni dopo, mi raccontarono tutta la storia, e appresi la profondita della follia di Julian. Forse fu colpa mia, in un certo senso. Salvando Toby, il signor Framm e voi, provocai la morte di piu di cento passeggeri innocenti.»
Abner Marsh sbuffo. «No,» disse. «Qualunque cosa sia accaduta, e stato Julian a volerla, e lui deve rispondere di essa. Voi non vi trovavate nemmeno la, percio non biasimatevi, capito?»
I grigi occhi di Joshua erano turbati. «Cosi ho ripetuto molte volte a me stesso,» disse. «Ma lasciatemi terminare la mia storia. Ecco cosa era accaduto — Julian si sveglio quella notte e scopri che eravamo scappati. Era furioso. Imbestialito. Di piu — quelle parole suonano troppo inadeguate per descrivere quella che deve essere stata la sua rabbia. Forse fu la Sete a svegliarsi in lui, dopo tutti quei secoli. Inoltre, dovette sembrargli come se la distruzione fosse vicina. Tutti i piloti se n’erano andati. Il battello non poteva muoversi senza un pilota. E doveva sapere che voi intendevate ritornare, per attaccarlo di giorno e distruggerlo. Invece, non poteva certo immaginare che io sarei tornato indietro, per salvarli. Senza dubbio il mio tradimento e la diserzione di Valerie lo avevano riempito di paura, di incertezza riguardo al futuro. Aveva perso il controllo. Era stato il Signore del sangue, eppure noi avevamo agito contro di lui. In tutta la storia del popolo della notte, non era mai accaduto prima. Io credo che, durante quella terribile notte, Damon Julian credette di vedere la morte che, nello stesso tempo, desiderava e temeva.
«Billy la Serpe, lo appresi dopo, insisteva affinche essi raggiungessero la terra ferma, si separassero, viaggiassero via terra separatamente e si incontrassero a Natchez o New Orleans o da qualche altra parte. Questa sarebbe stata un’idea sensata. Ma Julian non ragionava piu. Era appena entrato nel salone, con la follia che gli ribolliva negli occhi, quando un passeggero gli si avvicino e si lamento del ritardo che portava il battello, che non si era mosso per tutto il giorno. “Ah,” disse Julian, “allora dobbiamo muoverci immediatamente.” Fece allontanare il battello ulteriormente dalla riva, in modo che nessuno potesse raggiungerla. Dopodiche, ritorno nel salone, dove i passegeri stavano cenando, e si avvicino all’uomo che si era lamentato. Lo uccise, davanti a tutti.
«Poi, inizio la carneficina. Naturalmente, la gente urlo, fuggi, si nascose, si rinchiuse nelle cabine. Ma non c’era scampo. E Julian utilizzo il suo potere, utilizzo la sua voce, i suoi occhi, e spinse gli altri ad uccidere. Credo che il Fevre Dream, quella notte ospitasse a bordo circa centotrenta passeggeri, contro circa venti della mia gente, alcuni spinti dalla Sete, altri da Julian. Ma la Sete puo essere terribile, in un momento del genere. Come una febbre che l’uno puo mischiare all’altro, finche tutti bruciano di essa. E Billy la Serpe aveva anche gli uomini che aveva assoldato a Natchez-sotto-la-collina che lo assistettero nella lotta. Racconto loro che faceva parte del piano derubare e uccidere i passeggeri, e che avrebbero condiviso il bottino. Quando poi la mia gente si volse contro di loro, era ormai troppo tardi.
«Tutto accadde mentre io e voi parlavamo quell’ultima notte in cui ci siamo visti, Abner. Le urla, la carneficina, l’ultimo colpo di coda, mortale e selvaggio, di Julian. Ma non ando tutto come voleva lui. I passeggeri reagirono. Mi hanno detto che quasi tutti quelli della mia gente furono feriti, anche se, naturalmente, le ferite guarirono. Vincent Thibaut ebbe un occhio trapassato da un proiettile e mori. Katherine fu afferrata da due fuochisti e gettata in una fornace. Mori bruciata, prima che Kurt e Alain potessero intervenire. Cosi, due della mia gente trovarono la morte. Due di noi, contro un centinaio dei vostri. I sopravvissuti furono rinchiusi nelle loro cabine…
«Quando tutto fu finito, Julian si fermo e volle aspettare. Gli altri erano pieni di paura, volevano scappare, ma Julian non glielo permise. Desiderava essere scoperto, credo. Mi dissero che si riferiva a voi, Abner.»
«
«Spiego che vi aveva promesso che il fiume non avrebbe mai dimenticato il Fevre Dream. Rise e disse che avrebbe mantenuto quella promessa.»
L’ira monto in Abner Marsh, traboccando e costringendolo ad emettere un grugnito. «Dannazione a lui!» esclamo, ma in tono stranamente tranquillo.
«Questo,» concluse Joshua York, «e quello che e accaduto. Ma non ne sapevo nulla, la notte in cui ritornai sul Fevre Dream. Sapevo solo quello che i miei occhi avevano potuto vedere, quello che avevo sentito, indovinato, immaginato. Ed ero furioso, Abner, furioso. Stavo schiodando quelle assi, come ho detto, e poi comparve Julian. Improvvisamente, mi misi ad urlare contro di lui, incoerentemente.
«Volevo vendetta.
«Desideravo intensamente d’ucciderlo, come mai avevo desiderato di uccidere qualcuno, volevo aprirgli quella sua pallida gola, e gustare il suo dannato sangue! La mia ira… ah, le parole sono cosi
«Julian attese che io la smettessi di urlare e poi disse con calma. “Sono rimaste due assi, Joshua. Tirale e fallo uscire. Devi avere molta Sete.” Billy la Serpe ridacchio.
«Non dissi nulla.
«“Vai avanti, caro Joshua,” insiste Julian. “Stanotte tu ti unirai
Joshua York si arresto, e distolse lo sguardo. Nei suoi occhi era passata una qualche emozione, confusa e indecifrabile. Marsh vide con sua sorpresa che la mano di Joshua stava tremando.
«Joshua,» disse, «qualunque cosa sia accaduta, e stato tredici anni fa. E passato, e sparito come tutta quella gente che avete ucciso in Inghilterra. E voi non avevate scelta, nessuna scelta. Siete stato voi a dirmi che non ci puo essere bene o male senza una scelta. Voi non siete come Julian, non importa se avete ucciso quell’uomo.»
Joshua York lo guardo fisso e fece uno strano sorrisino. «Abner,
«No? Allora cosa…»
«Ho resistito,» spiego Joshua. «Ero furioso, Abner. Lo guardai negli occhi e lo sconfissi. Lottai e questa volta vinsi. Restammo li per buoni dieci minuti, e infine Julian distolse lo sguardo, e, ringhiando, sali le scale per ritirarsi nella sua cabina, seguito da Billy la Serpe. Il resto della mia gente resto a fissarmi meravigliata. Raymond Ortega si avvicino per sfidarmi. In meno di un minuto era ai miei piedi. “Signore del Sangue”, disse, chinando il capo. Poi, uno ad uno, gli altri iniziarono ad inginocchiarsi. Armand, Cara, Cynthia, Jorge, Michel LeCouer, perfino Kurt, tutti. Simon aveva un’espressione vittoriosa sul volto. Cosi gli altri. Quello di Julian era stato un regno amaro, per molti di loro. Ora erano liberi. Avevo vinto Damon Julian, nonostante la sua forza e la sua eta. Ero il capo della mia gente ancora una volta. Capii allora che mi trovavo di fronte ad una scelta. A meno che non avessi agito, e in fretta, il Fevre Dream sarebbe stato scoperto e Julian, io e tutta la mia razza sarebbe morta.»
«Cosa avete fatto?»
«Trovai Billy la Serpe. Era stato ufficiale in seconda, dopo tutto. Era fuori la cabina di Julian, confuso, intimorito. Gli diedi l’incarico di occuparsi del ponte di coperta e dissi agli altri di obbedirgli. Ed essi lavorarono, come magazzinieri, macchinisti, come ufficiali di macchina. Con Billy spaventato quasi a morte che dava gli ordini, essi rimisero in moto la nave. L’alimentammo con legna, lardo e cadaveri. E raccapricciante, lo so, ma dovevamo sbarazzarci dei corpi, e non potevamo fermarci per far rifornimento di legna senza correre grandi rischi. Salii nella cabina di pilotaggio e mi misi al timone. Lassu, almeno, non era morto nessuno. Il battello procedeva con tutte le luci spente, cosi nessuno poteva vederci, anche se avesse avuto occhi capaci di penetrare la nebbia. Qualche volta, dovemmo sondare il fondale e procedere a velicita ridotta e altre volte — quando la nebbia si diradava — scivolavamo tanto veloci sul fiume da rendervi orgoglioso, Abner! Sorpassammo alcuni battelli al buio, ma nessuno si avvicino abbastanza da leggere il nostro nome. Il fiume era deserto, quella notte, buona parte del traffico era impedito dalla nebbia. Pilotavo in maniera spericolata, ma l’alternativa era la scoperta e la morte certa. All’alba, eravamo ancora sul fiume. Ma avrei permesso alla mia gente di ritirarsi. Billy aveva sistemato le tele cerate tutt’intorno il ponte di comando, per proteggerli dal sole. Io rimasi nella cabina di pilotaggio. Verso lo spuntar del sole, superammo New Orleans, continuammo a discendere il fiume e imboccammo un affluente. Era stretto e basso, la parte piu difficile del viaggio. Fummo costretti a sondarne ogni centimetro. Ma, alla fine, raggiungemmo la vecchia piantagione di Julian. Soltanto allora raggiunsi il riparo della mia cabina. Ero seriamente ustionato. Di