se le dico rossa, era rossa. Io non dico mai bugie salvo nei casi di necessita, s'intende. Pero mi piacciono, sa? Le bugie hanno un sapore straordinario. Quando dico le bugie, sento in bocca un dolce, ma un dolce, come se….

— Senta, — la prego Cipollino, — non potrebbe rimandare le sue confidenze a domani mattina? Vorrei fare una buona dormita, perche ho bisogno di ricuperare le mie forze.

— Posso almeno cantarle la ninna-nanna? — propose la scimmia.

— No, grazie, ne faccio volentieri a meno.

— Posso rincalzare le coperte?

— Ma non vede da sola che non ci sono coperte?

— Dicevo per dire, — brontolo la scimmia. — Io chiedo solo di essere gentile. Ma se lei vuole che io sia sgarbata, la servo subito.

Cosi dicendo, la scimmia gli volto la schiena, offesissima. Cipollino sorrise e ne approfitto per addormentarsi. La scimmia aspettava che Cipollino la pregasse di voltarsi di nuovo, ma non udendo nessun rumore, penso di prendere l'iniziativa. Vide cosi che il ragazzo si era gia addormentato e, piu offesa che mai, si ritiro in un angolo e si accuccio per spiarlo.

Cipollino rimase due giorni nella gabbia delle scimmie, con gran divertimento dei bambini che andavano allo zoo con le bambinaie e non avevano mai visto una scimmia vestita come loro.

Il terzo giorno pote mandare un biglietto a Ciliegino, che venne in citta col primo treno, pago la multa e lo fece finalmente uscire.

Cipollino gli chiese prima di tutto notizie dei suoi amici e rimase molto preoccupato quando senti che erano scomparsi senza lasciar traccia.

— Non riesco a capire, — diceva, crollando il capo. — Nella grotta stavano al sicuro. Che cosa puo averli spinti ad abbandonarla?

Capitolo XIX

Si descrive, di passaggio, un treno speciale e il suo viaggio

Per tornare al Castello, Ciliegino e Cipollino presero il treno. Gia, di questo treno non vi ho ancora detto niente. Un treno straordinario. Aveva una sola carrozza, e tutti i posti erano vicino al finestrino, cosi nessuno doveva litigare per ammirare il panorama. Per i bambini, figurarsi, era una manna.

Ma quel trenino era una manna anche per gli uomini grassi. Infatti, nelle pareti della carrozza avevano fatto delle nicchie apposta per loro. I grassi salivano e vi accomodavano la pancia, cosi viaggiavano comodi.

Proprio mentre stavano per montare in treno, Ciliegino e Cipollino sentirono la voce di Fagiolone che diceva:

— Coraggio, signor Barone. Ancora una spinta e siamo a posto. Il Barone Melarancia stava salendo in treno e naturalmente, data la sua pancia, faceva una tremenda fatica. Fagiolone, da solo, non ce la faceva a spingerlo sul predellino. Chiamo due facchini per farsi aiutare, ma nemmeno in tre riuscirono a farlo salire di un gradino. Finalmente accorse il capostazione e si mise a spingere anche lui. Spingeva senza togliersi dalle labbra il fischietto, e per la fatica gli scappo un sonorissimo fischio.

Il macchinista credette che fosse il segnale di partenza e abbasso la manovella. Il treno si mosse.

— Ferma! Ferma! — gridava il capostazione.

— Aiuto! Aiuto! — gridava il Barone Melarancia.

Ma per lui fu una fortuna, perche il treno, partendo, gli diede una scossa che lo spinse in carrozza. Il Barone tiro un respiro di sollievo, accomodo la pancia nell'apposita nicchia e apri subito il pacco delle provviste dove c'era un intero montone arrostito.

Tutti quegli incidenti aiutarono Ciliegino e Cipollino a salire inosservati.

Durante il viaggio il Barone fu troppo occupato a mangiare per vederli. Fagiolone, dal canto suo, li scorse, ma Ciliegino si pose un dito sulle labbra per raccomandargli il silenzio, e il cenciaiolo rispose con un cenno che era d'accordo.

— Dunque, vi stavo parlando del treno, quando e arrivato il Barone.

Un'altra specialita di questo treno era il macchinista.

Era molto bravo, come macchinista, questo si. Pero era anche un po' poeta. Se passava vicino ad un prato fiorito, fermava subito la macchina e scendeva a cogliere un mazzolino di margherite o di violette, secondo la stagione.

La gente protestava:

— Partiamo, si o no?

— Questa e una truffa. Dateci indietro i soldi del biglietto!

— La fate andare con i fiori invece che con il carbone la vostra locomotiva? — domandava qualcuno che aveva voglia di scherzare.

Poi il controllore. Era una persona gentilissima. Quando scendeva la nebbia la gente si lamentava perche non si vedeva il paesaggio:

— Che ferrovia e questa? — protestavano gli amanti del paesaggio. — Si guarda dai finestrini e non si vede assolutamente nulla. E' come viaggiare in un baule.

— Ci avete preso per un treno merci?

Allora il controllore, gentile e paziente, si metteva dietro le spalle dei viaggiatori e indicava loro il paesaggio con il dito. Lo sapeva tutto a memoria, non aveva bisogno di vederlo per descriverlo.

— Qui a destra, — diceva, — c'e un passaggio a livello, con una casellante bionda, che saluta con la bandiera rossa. E' una bella ragazza, vestita di giallo e di turchino.

La gente guardava, non vedeva che nebbia ma sorrideva ugualmente, soddisfatta.

— Qui proprio davanti a noi, — continuava il controllore, — c'e un laghetto azzurro, con un'isola verde e una barca che fa il giro dell'isola. La barca ha la vela rossa, quadrata e in cima alla vela sventola una bandiera turchina con tante stelle gialle. Le onde sono tranquille, i pesci vengono alla superficie e gli uccelli li beccano.

La gente guardava e non vedeva che grigie ondate di nebbia, ma sorrideva ugualmente soddisfatta.

Il Barone Melarancia, appunto, prendeva il treno per sentirsi raccontare il paesaggio a quel modo. Era troppo pigro e troppo occupato a mangiare per guardare con i suoi occhi dal finestrino. Gli piaceva invece mangiare il montone arrostito, assaporandone il sugo con gli occhi chiusi, mentre la voce mite e gentile del controllore spiegava:

— Qui a sinistra c'e un gregge di pecore. Sono bianche bianche, c'e solo un agnellino nero che saltella allegramente e bruca solo le margherite: l'erba verde non gli piace ancora. Il cane ha un campanello, sentite?

Difatti si sentiva il campanello suonare: dlin… dlin…

Cosi la gente aveva la prova che il controllore diceva la verita.

Ciliegino e Cipollino ascoltarono tranquilli il racconto del controllore, dimenticando per un poco i loro pensieri.

Chi non dimentica le sue preoccupazioni, quando il treno lo culla dolcemente e fuori del finestrino corrono gli alberi, le colline, le case ed anche quando non si vedono correre, perche c'e la nebbia, pero si sa che sono la, e che nessuno le puo rubare?

Lasciamo dunque i nostri due amici comodamente sprofondati nelle poltroncine del trenino, quasi sotto il naso del Barone Melarancia, ubriacato dal profumo dell'arrosto di montone e andiamo invece a dare un'occhiata altrove.

Difatti, proprio nel momento in cui il treno attraversava la foresta, Mister Carotino e Segugio venivano liberati da un boscaiolo, dopo essere rimasti quasi tre giorni in cima alla quercia.

I due investigatori si sgranchirono le gambe e ripartirono subito di corsa per continuare le loro ricerche.

Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ИЗБРАННОЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату