Ma non era solo la vista a godere dell’autunno: l’aria era piu tersa e piu pura da respirare, fin dal mattino si provava un rinnovato senso di benessere e ogni giorno era colmo di energia ed eccitazione.
A Nikki piaceva andare a scuola e, come suo padre aveva previsto, Marjorie Kleber si rivelo una maestra superba. Nikki era sempre stata una brava scolara, ma con lei divenne eccellente. Ogni lunedi non vedeva l’ora di rientrare in classe e la sera raccontava contenta tutto cio che aveva imparato durante il giorno.
La sua amicizia con Caroline Helmsford si approfondi e ben presto le due bambine divennero inseparabili; anche con Arni il rapporto divenne sempre piu stretto. Dopo molte discussioni sui pro e sui contro, Nikki ottenne il permesso di andare a scuola in bicicletta, purche evitasse le strade principali. Dal momento che il percorso scelto passava proprio davanti alla casa degli Yansen, tutte le mattine Arni la aspettava, e pedalavano insieme per l’ultimo chilometro e mezzo.
La sua salute continuava a essere buona e l’aria fresca, pulita e asciutta sembrava un toccasana per il suo apparato respiratorio. A parte gli esercizi che faceva tutte le mattine, era come se non fosse affetta da una malattia cronica e questo dava grande conforto a David e Angela.
Uno dei grandi eventi dell’autunno fu l’arrivo dei genitori di Angela, verso la fine di settembre. Lei era stata incerta se invitarli o no, poi il sostegno di David l’aveva fatta decidere.
Il dottor Walter Christopher, il padre, apprezzo con la solita riservatezza la casa e la citta, ma mostro una certa condiscendenza verso cio che chiamava «medicina rurale» e si rifiuto di visitare il laboratorio, con il pretesto che passava gran parte della vita negli ospedali.
Sua moglie Bernice non trovo niente di apprezzabile nella casa, che giudico troppo grande e piena di spifferi. Secondo lei, le foglie avevano lo stesso identico colore di quelle di Central Park e non capiva perche bisognasse farsi sei ore di macchina per guardare degli alberi.
Tutti furono sollevati quando per i Christopher venne il momento di partire. David, Angela e Nikki si schierarono davanti alla casa, agitando le mani finche l’auto scomparve lungo la strada. «La prossima volta che propongo di invitarli, dammi un calcio», disse Angela a David, che rise e la rassicuro che non era andata poi cosi male.
Il tempo magnifico si prolungo anche in ottobre e, dopo qualche giorno piuttosto fresco, ritorno un caldo quasi estivo. La particolare combinazione di temperatura e umidita fece si che le foghe restassero sui rami piu a lungo del solito.
Un sabato di meta ottobre, durante una pausa di una partita di pallacanestro, David venne circondato da Steve, Kevin e Trent.
«Che ne direste di passare con noi il prossimo fine settimana, tu e la tua famiglia?» propose Trent. «Andiamo tutti a Waterville Valley, nel New Hampshire. Ci piacerebbe che veniste con noi.»
«Digli la vera ragione per cui vuoi che vengano», intervenne Kevin.
«Zitto!» Trent gli diede una pacca scherzosa sulla testa.
«Il vero motivo e che abbiamo affittato un appartamento con quattro camere da letto», continuo Trent, «questi spilorci farebbero di tutto per ridurre le spese.»
«Balle», esclamo Steve. «Piu siamo, piu ci divertiamo.»
«Perche proprio nel New Hampshire?» domando David.
«Questo sara certamente l’ultimo weekend con le foglie», spiego Trent. «Nel New Hampshire il paesaggio e diverso, c’e chi dice che e piu bello di qua.»
«Non riesco a immaginare qualcosa di piu bello di qua», osservo David.
«Waterville e un posto divertente», intervenne Kevin. «La maggior parte della gente la conosce solo per gli sport invernali, ma in realta c’e la possibilita di giocare a tennis, golf, di fare escursioni e c’e persino un campo da basket. Ai ragazzi piacera.»
«Dai, David», insistette Steve. «Fra poco sara inverno, godiamoci l’autunno, finche dura.»
«Per me va bene. Stasera lo propongo ad Angela e poi telefonero a uno di voi.»
Angela non ne fu entusiasta, soprattutto ripensando all’esperienza del weekend al lago: non aveva nessuna voglia di sorbirsi altre battute spinte e allusioni piu o meno velate al sesso, ma David insistette con gli stessi argomenti con cui avevano convinto lui.
«Costera caro.» Angela cercava di trovare dei buoni motivi per non andare.
«Dai, mamma», la sollecito Nikki. «Arni mi ha detto che Waterville e pulita.»
«Come puo essere caro?» obietto David. «Divideremo le spese per quattro. E poi, considera le nostre entrate.»
«E tu considera i nostri debiti. Abbiamo un mutuo sull’intero valore della casa, stiamo restituendo tutti e due il presalario di quando eravamo studenti e non so se la nostra auto ce la fara ad arrivare alla fine dell’inverno.»
«Non essere sciocca», ribatte David. «Sto tenendo strettamente d’occhio i nostri conti e vanno bene. Non ti propongo di fare una crociera! Con quattro famiglie in un appartamento si spendera come se stessimo in campeggio.»
«Su, mamma!» grido Nikki.
«E va bene», si arrese Angela. «Me ne accorgo, quando sono in minoranza.»
David trovo un medico che lo sostituisse il sabato e per le sei di venerdi pomeriggio i tre veicoli su cui si era distribuito il gruppo partirono. Gli Yarborough con i loro tre figli erano sulla loro macchina; gli Young si erano fatti prendere a bordo dagli Yansen e David, Angela e Nikki erano saliti sulla loro Volvo.
L’appartamento era enorme, infatti, oltre alle quattro camere da letto, c’era un abbaino dove i ragazzini potevano sistemarsi con i sacchi a pelo. Il viaggio era stato faticoso e tutti si misero subito a letto.
La mattina dopo fu Gayle Yarborough a svegliare tutti, di buon’ora, battendo un mestolo di legno contro una casseruola e invitando a fare presto per andare a colazione. Pero ci volle almeno un’ora e mezzo prima che tutti si fossero lavati, dandosi il turno nei tre bagni che avevano a disposizione.
Distribuitisi nelle auto secondo lo stesso ordine della sera precedente, uscirono dalla vallata lungo l’interstatale 93. Lo spettacolo delle chiome rosse degli alberi che si stagliavano contro il granito grigio delle montagne era superbo.
«Sto morendo di fame», si lamento Nikki.
«Anch’io», disse Angela. «Dove stiamo andando?»
«In un posto chiamato
Al ristorante dovettero aspettare quaranta minuti prima che si liberasse un tavolo, ma quando cominciarono a mangiare tutti dissero che ne era valsa la pena: le frittelle spalmate di sciroppo d’acero erano una delizia, come pure la pancetta affumicata e le salsicce.
Trascorsero quasi tutta quella giornata in giro per il New Hampshire ad ammirare il paesaggio e a fare confronti con quello del Vermont e, mentre ritornavano a Waterville, videro che si stavano addensando spessi nuvoloni.
Kevin aveva voglia di giocare a tennis e, non trovando altri compagni, fini, dopo molte insistenze, con il convincere David. Contrariamente al solito, fu David che comincio a vincere, con grande disappunto di Kevin, che divenne sempre piu nervoso e comincio a prendersela con il compagno, contestandogli i punti. David avrebbe voluto smettere, ma l’altro volle andare fino in fondo e divenne sempre piu irascibile. Quando la partita fini con la sua definitiva sconfitta, Kevin si chiuse in un mutismo ostinato, che non ruppe nemmeno quando raggiunse il resto del gruppo nell’appartamento. Si chiuse in uno dei bagni, sbattendo forte la porta, e gli altri guardarono David con aria interrogativa. Lui alzo le spalle e spiego: «Ho vinto io», sentendosi quasi in colpa.
Nonostante un allegro fuoco nel caminetto, l’abbondanza di buon cibo, di birra e di vino, la serata fu dominata dal cattivo umore di Kevin. Sua moglie, Nancy, gli disse che si stava comportando in modo infantile e questo scateno una lite fra marito e moglie, che mise tutti a disagio.
Trent e Steve, nel frattempo, si erano messi a parlare dei loro problemi di lavoro: ormai avevano cosi pochi pazienti che stavano seriamente pensando di lasciare Bartlet. Nelle loro specialita il CMV aveva gia assunto altri medici.
«Tantissimi miei ex pazienti mi hanno detto che verrebbero volentieri da me», disse Steve, «ma non possono. I loro datori di lavoro hanno firmato un contratto con il CMV per la loro assistenza sanitaria se vengono da me, devono pagare di tasca propria.»