male alla spalla.

Quando rientrarono, Angela mise via il fucile e disse alla figlia che non doveva toccarlo, ma lei rispose di non preoccuparsi, perche non voleva averci niente a che fare.

Visto che la giornata si preannunciava calda e soleggiata, Nikki ando a scuola in bicicletta e sua madre la guardo allontanarsi, pensando che per lo meno Bartlet giovava alla sua salute.

Arrivata all’ospedale, Angela non seppe resistere alla tentazione di fare un sopralluogo sul posto dov’era stata aggredita. Arrivo sul sentiero fra gli alberi e individuo le proprie impronte nel fango, poi scopri il segno che aveva lasciato il bastone conficcandosi nel terreno.

Era profondo circa dieci centimetri. Ci mise dentro le dita e rabbrividi. Il ricordo del sibilo che il bastone aveva fatto nel passarle accanto all’orecchio era fin troppo vivido. Le parve di ricordare persino un bagliore metallico.

All’improvviso, si rese conto di qualcosa che fino ad allora le era sfuggito: il suo aggressore non aveva esitato. Non aveva avuto intenzione di violentarla, ma di colpirla, magari di ucciderla, e, se lei non fosse rotolata via, il colpo l’avrebbe raggiunta alla testa.

Ripenso alle ferite nel cranio di Hodges, che aveva esaminato durante l’autopsia. Era stato colpito con una sbarra di metallo. Anche lei avrebbe potuto ritrovarsi con la testa ridotta in quel modo!

Nonostante la sua sfiducia in lui, telefono a Robertson.

«Lo so perche mi chiama», disse subito lui, irritato, «e se lo puo scordare. Non ho intenzione di mandare quel mattone alla polizia di Stato per le impronte digitali, mi riderebbero dietro.»

«Non la chiamo per il mattone», ribatte Angela e gli spiego che, secondo lei, l’aggressione che aveva subito non era stata un tentativo di stupro, ma un tentativo di omicidio.

Robertson rimase talmente in silenzio da farle venire il dubbio che avesse riattaccato. «Pronto?» disse dopo qualche momento.

«Ci sono. Sto pensando.»

Ci fu un’altra pausa.

«No, non ci credo. Quel tipo e uno stupratore, non un assassino. In passato ha avuto la possibilita di uccidere e non l’ha fatto. Diavolo, non ha nemmeno fatto del male a quelle che ha violentato!»

Angela si chiese se le vittime degli stupri sarebbero state d’accordo su quella considerazione, ma non voleva discutere con Robertson dell’argomento. Si limito a ringraziarlo per il tempo che le aveva dedicato e riattacco.

«Che bestia!» esclamo a voce alta. Era stata una stupida a credere che Robertson le avrebbe dato retta. Eppure, piu ci pensava, piu si convinceva che lo scopo di quell’aggressione non era stato lo stupro e, se si trattava di un tentativo di omicidio, allora poteva essere collegato al caso Hodges. Forse l’uomo era l’assassino di Hodges!

Angela rabbrividi. Se aveva ragione, allora qualcuno spiava le sue mosse. L’idea la terrorizzo. Qualunque cosa avesse intenzione di fare, doveva essere sicura di riuscire a far credere che rinunciava a occuparsi della questione.

Si chiese se dovesse condividere con David i suoi sospetti. Da un lato, non voleva che fra loro ci fossero segreti, ma dall’altro sapeva che lui avrebbe insistito ancora di piu per farle abbandonare le indagini sul caso Hodges. Per il momento, decise che lo avrebbe detto solo a Phil Calhoun, se e quando lo avesse sentito.

Come facevano ogni mese, Traynor, Sherwood,Helen Beaton e Caldwell si trovarono all’Iron Horse Inn per la prima colazione, per organizzare la riunione del comitato esecutivo che si sarebbe tenuto la sera del lunedi seguente.

«E incoraggiante», annuncio Helen. «Le cifre preliminari della seconda meta di ottobre sono migliori di quelle della prima meta. Non siamo ancora fuori pericolo, ma le cose vanno decisamente meglio che a settembre.»

«Teniamo una questione sotto controllo e dobbiamo affrontarne un’altra», si lamento Traynor. «Non si finisce mai. Che cos’e questa storia del medico aggredito nel parcheggio la notte scorsa?»

«E successo poco dopo mezzanotte», riferi Caldwell. «E la nuova patologa, la dottoressa Angela Wilson. Ha lavorato fino a tardi.»

«Dove e successo, esattamente?» domando Traynor, picchiettando nervosamente il martelletto sul palmo della mano.

«Nel sentiero fra i due parcheggi», rispose Caldwell.

«I lampioni sono stati messi?»

Caldwell guardo Helen Beaton, che ammise: «Non lo so, ma controlleremo appena arriviamo in ospedale».

«E meglio che ci siano», aggiunse cupo Traynor, dandosi un colpo di martelletto piu forte degli altri. «Non sono riuscito a convincere i consiglieri comunali ad approvare la costruzione del garage. Non c’e modo che lo si possa riproporre prima della prossima primavera.»

«Al Bartlet Sun sono d’accordo di non parlare del tentativo di stupro», comunico Helen.

«Almeno loro sono dalla nostra parte», disse Traynor.

«Ci sono altre questioni da dibattere alla prossima riunione?» chiese Sherwood.

«Radiologi e neurologi si stanno facendo la guerra», annuncio Helen Beaton, «per decidere chi e ufficialmente incaricato di leggere i risultati della risonanza magnetica nucleare del cranio.»

«Sta scherzando!» esclamo Traynor.

«Dico sul serio. Se gli dessimo le armi, sarebbe una lotta mortale. Ci sono in palio dollari e prestigio, una combinazione micidiale.»

«Maledetti medici! Non sono neppure capaci di lavorare insieme gli uni con gli altri. Sono un branco di vagabondi solitari, se volete sapere la mia opinione.»

«E con questo arriviamo al medico numero 91», continuo Helen. «Sta pensando di fare causa all’ospedale.»

«Si accomodi», commento Traynor. «Sono stanco anche dell’insistenza con cui il personale medico vuole che chiamiamo questi ‘medici compromessi’ con un numero in codice. E che diavolo! ‘Medici compromessi’ e gia un bell’eufemismo!»

«Le novita sono queste», concluse Helen.

«Nient’altro?» domando Traynor, girando lo sguardo intorno al tavolo.

«Ieri pomeriggio ho ricevuto una strana visita», lo informo Sherwood, «un investigatore privato, Phil Calhoun.»

«E venuto anche da me», disse Traynor.

«Mi ha reso nervoso», ammise Sherwood. «Mi ha fatto un sacco di domande su Hodges.»

«Anche a me.»

«Il problema e che sembrava sapere gia un mucchio di cose. Io ero riluttante a parlare, ma non volevo nemmeno sembrare reticente.»

«Anch’io mi sono sentito esattamente allo stesso modo.»

«Da me non e venuto», intervenne Helen Beaton.

«Chi pensa che lo abbia ingaggiato?»

«Gliel’ho chiesto. Mi ha fatto capire che e stata la famiglia Hodges. Allora ho telefonato a Clara, ma lei non ne sapeva niente. Poi ho chiamato anche Wayne Robertson e Calhoun e gia stato anche da lui. Wayne pensa che la candidata piu probabile sia Angela Wilson, la nostra nuova patologa.»

«Potrebbe essere», osservo Sherwood. «E venuta da me e ha parlato di Hodges. Era sconvolta per il cadavere trovato nella sua cantina.»

«E una comcidenza curiosa», noto Helen Beaton. «Di certo ha i suoi problemi: prima un cadavere in casa e poi un tentativo di stupro!»

«Magari l’aggressione le fara scordare il suo interesse per Hodges», disse Traynor. «Sarebbe paradossale se da una cosa potenzialmente negativa ne sortisse fuori una positiva.»

«E se Phil Calhoun scoprisse chi ha ucciso Hodges?» domando Caldwell.

«Questo potrebbe essere un problema», ammise Traynor. «Ma sono passati piu di otto mesi. Che

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