«Nessun indizio di una malattia infettiva sistemica?»

Angela scosse la testa. «Ho portato a casa i vetrini, cosi puoi guardare tu stesso, se vuoi.»

«Vedo che hai un fucile», disse finalmente David.

«Ed e anche carico», lo avverti Angela, «quindi stai attento e non preoccuparti. Domani ne parlero con Nikki.»

Un botto e un fragore di vetri rotti li fecero sobbalzare tutti e due. Rusty si mise ad abbaiare dalla camera di Nikki, poi scese di corsa le scale. David prese il fucile.

«La sicura e proprio sopra il grilletto», gli disse Angela e lo segui nel soggiorno, dove lui accese subito la luce.

Era stata sfondata una finestra e si erano rotti quattro vetri e i listelli che li reggevano. A terra c’era un mattone a cui era attaccato un biglietto identico a quello ricevuto la notte precedente.

«Chiamo la polizia», decise Angela. «Questo e troppo.»

Mentre aspettavano che arrivasse, David fece sedere la moglie e le chiese se quel giorno avesse fatto qualcosa che potesse collegarsi con il caso Hodges.

«No», disse Angela, sulla difensiva. «Be’, ho ricevuto una telefonata dal medico legale.»

«Hai parlato di Hodges con qualcuno?» insistette lui.

«Mentre parlavo con Robertson ho fatto il suo nome.»

«Stanotte?» chiese David, sorpreso.

«Oggi pomeriggio. Sono passata dalla stazione di polizia per parlare con lui, dopo aver comperato il fucile.»

«Ma perche? Dopo quello che e successo ieri davanti alla chiesa, mi sorprende che tu abbia ancora il coraggio di andarlo a trovare.»

«Mi volevo scusare, ma e stato un errore. Robertson non ha intenzione di fare niente per l’omicidio di Hodges.»

«Angela», imploro David, «dobbiamo smetterla di impicciarci di questa faccenda, non ne vale la pena. Un biglietto sulla porta e una cosa, un mattone tirato attraverso la finestra comincia a essere gia un’altra cosa.»

Videro avvicinarsi i fari di un’automobile. «Per fortuna non e Robertson», commento Angela quando ne vide scendere un agente.

Il poliziotto si chiamava Bill Morrison e fu subito evidente che non provava un grande interesse per l’incidente avvenuto a casa Wilson, infatti faceva soltanto le domande necessarie a riempire il verbale. Quando fu sul punto di andarsene, Angela gli chiese se pensava di prendere con se il mattone.

«Non pensavo di prenderlo», rispose lui.

«Non provate a rilevare le impronte digitali?»

Lo sguardo del poliziotto si sposto da Angela a David, per poi tornare su Angela. La sua espressione denotava sorpresa e confusione. «Impronte?» chiese.

«Che cosa c’e di cosi sorprendente?» osservo Angela. «A volte e possibile rilevare le impronte anche da oggetti come mattoni e pietre.»

«Be’, non so se sia il caso di mandare una cosa come questa alla polizia di Stato.»

«Nel caso lo facciate, lasci che le dia un sacchetto», disse Angela e ando in cucina. Ritorno con un sacchetto di plastica rovesciato sulla mano raccolse il mattone, poi lo avvolse intorno e porse il tutto a Bill.

«Ecco qua», gli disse. «Adesso siete pronti, nel caso decidiate di provare a risolvere un delitto.»

Bill annui e si avvio verso la macchina.

«Sto perdendo fiducia nella polizia locale», affermo David.

«Io non ne ho mai avuta», disse Angela.

«Se Robertson e l’unica persona alla quale oggi hai parlato di Hodges, mi domando chi ha tirato quel mattone.»

«Pensi che possa essere stata la polizia?»

«Non lo so. Non posso credere che si spingano cosi lontano, ma penso che sappiano piu di quanto non vogliano dire. L’agente Bill non era certo eccitato per l’incidente.»

«Comincio a pensare che questa citta non sia il posto idilliaco che credevamo.»

David ando nella rimessa e torno con un pezzo di compensato per coprire il buco nella finestra. Angela lo guardo mentre cercava di aprire la scaletta a libro e gli chiese com’era andata la sua giornata e in particolare come stava Jonathan Eakins.

«Non lo so, non sono piu il suo medico», rispose David.

«Come mai?»

«Kelley gliene ha assegnato un altro.»

«Puo farlo?»

«Lo ha fatto.» In cima alla scaletta, David appoggio il compensato al telaio della finestra e cerco di tirare fuori un chiodo dalla tasca. «All’inizio ero furibondo, ma adesso mi sono rassegnato. Il lato positivo e che non mi devo piu sentire responsabile per lui.»

«Ma ti sentirai ancora responsabile, ti conosco.»

David si fece passare il martello, ma al primo colpo che diede ando in frantumi un altro vetro. Rusty usci dalla camera di Nikki e si mise ad abbaiare in cima alle scale.

David impreco.

«Forse dovremmo pensare ad andarcene da Bartlet», suggeri Angela.

«Non possiamo fare fagotto e andarcene. Abbiamo il mutuo e i contratti da rispettare. Non siamo piu liberi come prima, a Boston.»

«Ma niente si e svolto come ci aspettavamo. Tutti e due abbiamo problemi sul lavoro. Io sono stata aggredita e questa faccenda di Hodges mi fa diventare pazza.»

«Devi lasciar perdere Hodges. Ti prego.»

«Non posso!» Angela era prossima alle lacrime. «Ho persino cominciato ad avere incubi in cui vedo la cucina piena di sangue. Tutte le volte che ci entro, ci ripenso e non riesco a scacciarmi di mente che l’assassino se ne va in giro libero e potrebbe ritornare qui quando gli pare. Che vita e, doversi tenere un fucile in casa?»

«Non dovremmo avere un fucile.»

«Io non ci sto qui in casa di notte, quando tu vai in ospedale. Non senza un fucile!»

«Farai meglio a spiegare a Nikki che non lo deve nemmeno sfiorare!»

«Gliene parlero domani.»

«A proposito», disse David, cambiando tono. «Ho visto per caso Caroline al pronto soccorso, e ricoverata con la febbre alta e problemi respiratori.»

«Oh, no! Nikki lo sa?»

«Gliel’ho detto stasera.»

«Ha qualcosa di contagioso? Erano insieme, ieri.»

«Ancora non lo so, ho detto a Nikki che non puo andare a trovarla fino a che non sappiamo di sicuro che cos’ha.»

«Povera Caroline, ieri sembrava stare bene. Spero che a Nikki non venga la stessa cosa.»

«Anch’io», disse David, poi aggiunse: «Angela, abbiamo cose ben piu importanti a cui pensare che a queste sciocchezze sul cadavere di Hodges. Ti prego, lascia perdere, fallo per Nikki, se non per te stessa o per me».

«Va bene», disse lei riluttante. «Ci provero.»

«Grazie a Dio!» esclamo David, poi osservo la finestra rotta. «E adesso che cosa faccio con questo casino?»

«Che ne diresti di un po’ di nastro adesivo e di un sacchetto di plastica?» propose sua moglie.

Lui la fisso. «Come mai non ci avevo pensato?»

19

Martedi 26 ottobre

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