probabilita ci sono?»

Quando la riunione fu finita, Traynor accompagno Helen alla macchina e le chiese se avesse cambiato idea riguardo alla loro relazione.

«No», disse lei. «E tu?»

«Non posso divorziare da Jacqueline proprio adesso. Il ragazzo e al college. Quando finira…»

«Bene. Ne parleremo allora», taglio corto Helen.

Mentre tornava verso l’ospedale, scosse la testa ed esclamo irritata: «Gli uomini!»

In ambulatorio, David visito l’ultimo paziente e raggiunse il suo ufficio, dove Nikki era seduta alla scrivania e stava sfogliando una rivista medica. Compiaciuto nel vedere l’interesse che la figlia mostrava per la medicina, la saluto e le chiese se fosse pronta.

«Andiamo!» rispose lei.

Raggiunsero la parte dell’ospedale utilizzata per i ricoveri e trovarono subito la stanza di Caroline, che li accolse con gioia. La bimba era contenta che Nikki si fosse ricordata di portarle i libri di scuola.

«Guardate che cosa so fare», annuncio, poi si attacco a una sbarra che le correva sopra la testa, sollevandosi completamente dal letto.

David applaudi, stupendosi che una bimba esile e gracilina come lei avesse tutta quella forza. Le avevano assegnato un grande letto ortopedico e lui penso che lo avessero fatto per permetterle di divertirsi un po’.

«Vado a visitare i miei pazienti», disse a Nikki. «Non staro via molto. Non terrorizzate le infermiere, promesso?»

«Promesso.» Nikki e Caroline ridacchiarono.

Prima di tutto, David passo da Donald Anderson. Non era preoccupato per lui, perche per tutta la giornata si era tenuto informato sulle sue condizioni e sapeva che non erano peggiorate.

«Come sta?» gli chiese avvicinandosi.

Il suo letto era piegato ad angolo retto e Donald vi era seduto immobile. Nel sentire la voce del suo medico, giro lentamente la testa verso di lui, ma non rispose.

«Come sta?» ripete David, a voce piu alta.

Non riusci ad afferrare il sordo borbottio con cui il suo paziente gli rispose e si rese conto ben presto che era completamente disorientato.

Lo esamino con attenzione e, quando lo ausculto, non scopri rumori sospetti al torace.

Per il momento, si limito a ordinare un esame della glicemia e, mentre aspettava i risultati, visito gli altri pazienti. Stavano tutti bene, compresa Sandra. Il dolore alla mandibola andava meglio, anche se il gonfiore non era diminuito e David non cambio la terapia. Ad altri due ricoverati disse addirittura che potevano andare a casa il giorno successivo.

Quando ricevette il risultato delle analisi di Donald, vide che il livello dello zucchero era normale. Ma non poteva essere normale, per spiegare lo stato mentale del suo paziente.

David cerco una spiegazione e l’unica che poteva possibile era che ci fosse stato un forte calo o un aumento della glicemia che poi si era corretta da sola. Ma in quel caso anche le condizioni mentali avrebbero dovuto tornare alla normalita.

Era ancora preso da quei pensieri quando, entrando nella camera di Donald, lo trovo con il viso bluastro e la testa piegata all’indietro, a formare un angolo quasi impossibile, mentre dalla bocca semiaperta usciva un rivolo di sangue scuro. Le coperte erano tutte scompigliate e lo ricoprivano solo parzialmente.

Dopo un primo attimo d’incredulita, David reagi e chiamo le infermiere, che fecero subito accorrere la squadra di rianimazione. Arrivo anche il chirurgo di Donald, il dottor Albert Hillson, che stava effettuando il suo giro in corsia.

Fu subito chiaro a tutti che ogni tentativo di rianimare il paziente sarebbe stato inutile: Donald aveva subito una crisi epilettica con arresto respiratorio almeno venti minuti prima che David ritornasse da lui e in tutto quel tempo passato senza che il cervello fosse raggiunto dall’ossigeno, non c’erano speranze. David lo dichiaro morto.

Il dottor Hillson, anche se rattristato, disse che se Donald era vissuto cosi a lungo era stato grazie a una buona assistenza medica e anche la moglie, quando arrivo, espresse la stessa opinione. «Grazie per essere stato cosi gentile con lui», disse a David. «Lei era diventato il suo medico preferito.»

Lui, pero, era a pezzi all’idea di aver perduto un altro paziente.

«Almeno sai perche e morto», affermo Angela, dopo che David le ebbe descritto cio che era accaduto al suo paziente. Avevano finito di cenare e, mentre Nikki era salita in camera sua a fare i compiti, loro si erano seduti nel salottino.

«Ma non e vero», obietto David. «E accaduto tutto cosi in fretta.»

«Ascolta, posso capire la tua confusione con gli altri pazienti, ma Donald Anderson non aveva piu buona parte dei suoi organi addominali. Faceva avanti e indietro fra l’ambulatorio e l’ospedale. Non si puo certo attribuire a te la colpa della sua morte!»

«E vero, era sempre sull’orlo di una crisi o per le frequenti infezioni o per il diabete. Ma perche ha avuto un attacco epilettico?»

«Lo zucchero nel suo sangue non aveva mai un livello costante. E se fosse stato un ictus? Voglio dire, le possibilita sono infinite.»

Lo squillo del telefono spavento entrambi e David allungo istintivamente la mano per rispondere, temendo che fosse l’ospedale con altre cattive notizie. Quando senti che volevano sua moglie, si tranquillizzo.

Lei riconobbe immediatamente la voce: Phil Calhoun.

«Scusi se non mi sono fatto vivo prima. Ho avuto molto da fare, ma adesso mi piacerebbe scambiare due parole.»

«Quando?»

«Sono qui all’Iron Horse, a un tiro di schioppo da casa sua. Posso venire?»

Angela copri il ricevitore con la mano e disse al marito di chi si trattava. «Vuole venire qua.»

«Io pensavo che avessi lasciato perdere l’affare Hodges», reagi lui.

«Infatti, non ne ho piu parlato con nessuno.»

«E allora, come mai si fa vivo questo Phil Calhoun?»

«Non ho parlato nemmeno con lui, dalla prima volta che l’ho visto, ma l’ho gia pagato. Penso che dovremmo almeno sapere che cosa ha scoperto.»

David sospiro rassegnato. «E sia!»

Quando, un quarto d’ora dopo, se lo vide comparire sulla porta di casa, si chiese che cosa Angela avesse trovato in lui di professionale: da come era vestito, non dava affatto l’aria della professionalita. Aveva un cappello da baseball rosso, una camicia di flanella e ai piedi aveva un paio di scarpe da basket senza lacci.

Si sedettero nel soggiorno, sul divano consunto che si erano portati da Boston. L’immensa stanza era arredata con un povero e misero mobilio e, come se non bastasse, un telo di plastica copriva la finestra rotta.

«Bella casa», commento Calhoun.

«Dobbiamo ancora finire di arredarla», disse Angela, che poi gli domando se volesse bere qualcosa e ando a prendergli una birra, mentre David continuava a osservare l’ospite.

«Da fastidio se fumo?» domando Calhoun, tirando fuori di tasca la scatola di sigari.

«Purtroppo si», gli rispose Angela, tornando con la birra. «Nostra figlia ha problemi respiratori.»

«Oh, allora niente. Volevo aggiornarvi sulle mie indagini. Proseguono bene, anche se richiedono molte energie. Il dottor Dennis Hodges non era l’uomo piu popolare della citta e, a quanto pare, meta degli abitanti lo detestavano, per un motivo o per l’altro.»

«Si, di questo ci eravamo gia accorti», commento David. «Spero che abbia dettagli piu specifici, che giustifichino la sua paga oraria.»

«David, ti prego!» Angela era stupita dalla rudezza di suo marito.

«Ho stilato un elenco dei potenziali sospetti», prosegui Phil Calhoun senza badare all’interruzione, «ma non ho ancora parlato con tutti. La cosa si sta facendo interessante. In questa citta sta succedendo qualcosa di strano, lo sento nelle ossa.»

«Con chi ha parlato?» domando David. La sua voce aveva ancora una certa rudezza che preoccupava

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