Usando nuovamente il computer, ando alla ricerca della loro professione e scopri che cinque di loro lavoravano nell’ospedale. In ordine alfabetico erano: Clyde Devonshire, un infermiere diplomato che lavorava al pronto soccorso; Joe Forbs, un addetto alla sorveglianza; Claudette Maurice, dietista; Werner Van Slyke, dell’ufficio tecnico, e Peter Ullhof, tecnico di laboratorio.

David stampo una copia di quell’elenco, poi se ne ando.

David credeva che la sua visita fosse passata inosservata, ma si sbagliava. Hortense Marshall, dell’ufficio amministrativo, era stata avvisata dell’attivita che lui aveva svolto al terminale grazie a un programma di sicurezza che aveva inserito nel computer e l’aveva tenuto d’occhio per tutto il tempo in cui lui era rimasto nel reparto.

Quando lo vide andare via, avviso Helen Beaton.

«Il dottor David Wilson e stato in archivio», le disse. «Ha richiesto informazioni riguardanti il tasso di mortalita nell’ospedale.»

«Ha parlato con lei?»

«No, ha usato uno dei terminali. Non ha parlato con nessuno.»

«Come fa a sapere che ha richiesto quei dati?»

«Mi ha avvertito il computer», le spiego Hortense. «Dopo che lei mi ha raccomandato di segnalarle chiunque richiedesse quel genere di dati, ho programmato il computer perche mi avvisi se qualcuno cerca di ottenere da solo quelle informazioni.»

«Ottimo lavoro», si congratulo Helen Beaton. «Apprezzo la sua iniziativa. Quel genere di dati non deve essere di dominio pubblico. I tassi di mortalita sono aumentati, da quando lavoriamo per il CMV. Ci mandano un buon numero di pazienti in situazioni critiche.»

«Sono certa che statistiche di quel genere non aiuterebbero le nostre pubbliche relazioni», osservo Hortense.

«La nostra preoccupazione e proprio questa.»

«Avrei dovuto dire qualcosa al dottor Wilson?»

«No, no. Ha cercato qualche altra cosa?»

«E rimasto qui a lungo, ma non ho idea di che cos’altro abbia cercato.»

«Il motivo per cui lo chiedo e che il dottor Wilson e stato sospeso dal CMV. Se dovesse ritornare, me lo fara sapere?»

«Certamente.»

«Scusi, lei e Carl Hobson?» chiese Calhoun al poliziotto in uniforme che stava uscendo dal diner.

«Si.»

«Mi chiamo Phil Calhoun.»

«L’ho vista alla stazione di polizia. E amico del mio capo.»

«Eh, ci conosciamo da anni. Ero nella polizia di Stato, ma poi sono andato in pensione. Le spiace se le faccio una domanda personale?»

«Be’, no…» rispose Carl, punto dalla curiosita.

«Carleton, all’Iron Horse Inn, mi ha detto che lei ha un tatuaggio. Siccome sto pensando di farmene fare uno, mi voglio un po’ informare, prima. Sono tanti, in citta, che ne hanno uno?»

«Eh, qualcuno.»

«Lei quando se lo e fatto fare?»

«Ero ancora al liceo.» Carl rise imbarazzato. «Un venerdi sera siamo partiti in cinque e siamo arrivati a Portsmouth, nel New Hampshire. Li ci sono un sacco di saloni dove fanno i tatuaggi. Eravamo tutti brilli.»

«Chissa che male!»

«Non saprei. Gliel’ho detto, eravamo ubriachi.»

«E anche gli altri quattro sono ancora in citta?»

«Soltanto tre: Steve Shegwick, Clyde Devonshire e Mort Abrams.»

«E ve lo siete fatto fare tutti nello stesso posto?»

«No. In quattro abbiamo scelto il braccio, chi il bicipite, chi l’avambraccio. Clyde Devonshire, invece, se lo e fatto fare sul petto, sopra i capezzoli.»

«E chi sono quelli che ce l’hanno sull’avambraccio?»

«Non ne sono del tutto sicuro», ammise Carl. «Mi sembra Shegwick e poi quello che ha cambiato citta, Jay Kaufman.»

«E me lo farebbe vedere il suo?»

«Certamente!» Carl si sbottono il polsino e tiro su la manica della camicia. Poco sotto la spalla; un lupo ululava alla luna.

Quando David torno a casa, scopri che Nikki cominciava a stare peggio. All’inizio si lamento solamente di crampi allo stomaco, ma verso sera comincio a soffrire anche di nausea e di eccessiva salivazione, gli stessi sintomi che aveva avuto David la mattina prima, gli stessi delle cinque infermiere e cosa ben piu allarmante, gli stessi dei pazienti che poi erano morti.

Alle sei e mezzo la bimba era apatica, dopo diverse scariche di diarrea, e David era terrorizzato di non averla portata via in tempo dall’ospedale. Pero non condivise i suoi timori con Angela, gia abbastanza provata nel vedere la figlia stare cosi male. Cerco di calmarsi, dicendosi che lui e le infermiere ne erano usciti indenni, forse perche si erano esposti a una dose minima dello sconosciuto agente patogeno. La stessa cosa poteva essere accaduta a Nikki.

Calhoun arrivo alle sette in punto, stringendo un foglio e un sacchetto di carta.

«Ho altre nove persone con un tatuaggio», annuncio.

«Io ne ho venti», ribatte David, cercando di avere un tono allegro.

«Mettiamoli insieme», propose Calhoun.

Escludendo i doppioni, misero insieme un elenco di venticinque persone.

«La cena e pronta», li chiamo Angela, che si era data da fare a preparare un vero banchetto, nell’intento di rallegrare gli spiriti.

Calhoun tiro fuori dal sacchetto due bottiglie di Chianti e segui Angela e David in sala da pranzo.

«Dov’e Nikki?» domando.

«Non ha fame», rispose Angela.

«Sta bene?»

«Ha lo stomaco un po’ sottosopra», rispose lei. «Non c’e da stupirsi, con tutto il trambusto di oggi. Ma l’importante e che non abbia febbre e che i suoi polmoni siano puliti.»

David strinse le labbra e non disse niente.

«Che cosa facciamo ora che abbiamo l’elenco delle persone con i tatuaggi?» domando Angela.

«Procediamo in due modi», propose Calhoun. «Prima facciamo una ricerca al computer sui trascorsi di ognuno, e questa e la parte piu facile. Secondo, io comincio a parlare con loro. Ci sono cose che dobbiamo scoprire, come per esempio dove ognuno di loro ha il tatuaggio e se e stato danneggiato. Il tatuaggio che e stato graffiato da Hodges doveva essere in una parte del corpo facilmente raggiungibile durante una lotta. Se troviamo qualcuno che ha un cuoricino sul sedere, non c’interessera troppo.»

«Qual e il posto piu probabile, secondo lei? L’avambraccio?» domando Angela.

«Direi di si, magari il polso. Non dobbiamo neppure escludere il dorso della mano, anche se e un posto poco comune per chi fa tatuaggi di professione e i pigmenti trovati al microscopio sono usati solo da professionisti.»

«Come facciamo la ricerca al computer?» domando ancora Angela.

«Tutto quello che ci serve e il numero della sicurezza sociale e la data di nascita. Dovremmo ottenerli all’ospedale.» Calhoun guardo David, che annui. «Poi il resto sara facile. E sbalorditiva la quantita di banche dati che esistono, gestite da societa che operano nel campo dell’informazione. Sareste sorpresi da cio che si puo scoprire con una tariffa irrisoria.»

«Vuol dire che quelle societa possono spiare nelle banche dati private?» si stupi Angela.

«Certo. La gente non se ne accorge, ma chiunque con un computer e con un modem puo ottenere una montagna di informazioni su chi gli pare.»

Вы читаете Vite in pericolo
Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ИЗБРАННОЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату