«Non l’ho potata lasciare da tua madre. Ha insistito per venire con me e io non avevo tempo di discutere con lei o di spiegare la situazione a Jeannie.»
«Oh, mio Dio! E se Van Slyke l’ha vista?»
«Pensi che possa averla vista?»
David fece cenno ad Angela di seguirlo. Arrivarono alla porta che dava sul cortile e l’aprirono piu silenziosamente che poterono. Fuori era completamente buio. L’automobile di Van Slyke era a qualche metro di distanza, ma di lui non c’era traccia.
David disse ad Angela di rimanere ferma e scatto verso l’auto impugnando il fucile. Le giro intorno, guardando dentro attraverso i finestrini, e si assicuro che non ci fosse nessuno, poi fece cenno ad Angela di raggiungerlo.
«Evitiamo di camminare sulla ghiaia», le suggeri. «Fa troppo rumore. Rimaniamo sull’erba. Dove hai parcheggiato?»
«Proprio dietro di te.»
David ando avanti e Angela lo segui. Quando raggiunsero la strada, videro che i loro peggiori timori si erano realizzati. Alla luce di un lampione, scorsero la sagoma di Van Slyke al posto di guida della Cherokee di Jeannie. Nikki era seduta accanto a lui.
«Oh, no!» esclamo Angela, lanciandosi istintivamente in avanti, ma David la blocco.
Si guardarono, colmi di orrore, e lei sussurro: «Dobbiamo fare qualcosa!»
«Dobbiamo analizzare la situazione», replico lui, guardando la Cherokee.
«Pensi che abbia una rivoltella?» domando Angela.
«Ce l’ha, lo so», rispose lui.
«Forse dovremmo chiedere aiuto.»
«Ci vorrebbe troppo tempo e poi Robertson e i suoi non avrebbero la piu pallida idea di come gestire una situazione come questa, ammesso che ci prendano sul serio. Dobbiamo cavarcela da soli e fare allontanare Nikki quel tanto che basta per potere usare il fucile, se ne avessimo bisogno.»
Per qualche interminabile istante rimasero a fissare l’auto.
«Dammi le chiavi», disse poi David. «Magari ha chiuso le portiere dall’interno.»
«Sono in macchina», rispose Angela.
«Oh, no! Potrebbe andarsene via con Nikki.»
«Mio Dio!»
«La faccenda sta peggiorando sempre di piu. Pero, ci hai fatto caso? Per tutto il tempo che siamo rimasti a guardare, Van Slyke non si e mosso. L’ultima volta che l’ho visto era agitatissimo, non riusciva a stare fermo un secondo.»
«E vero. Sembra che stiano parlando con calma.»
«Se Van Slyke e distratto, noi potremmo scivolare dietro la macchina», propose David. «Poi tu potresti andare da un lato e io dall’altro. Apriamo le portiere contemporaneamente, poi tu tiri giu Nikki e io punto il fucile contro di lui.»
«Mio Dio! Non pensi che in questo modo corriamo troppi rischi?»
«Dammi un’idea migliore. Nikki deve scendere da li prima che a Van Slyke venga in mente di andarsene con lei.»
«Va bene», accetto Angela, riluttante.
Attraversarono la strada tenendosi a una certa distanza dalla Cherokee, poi si avvicinarono da dietro, rimanendo accucciati per non farsi vedere. Alla fine arrivarono proprio dietro l’auto e si acquattarono nella sua ombra.
David avanzo piano fino a trovarsi all’altezza della portiera posteriore e sollevandosi vide che non erano state messe le sicure.
«Finalmente qualcosa che va per il verso giusto», sussurro Angela, quando lui torno indietro e glielo disse.
«Bene, sei pronta?» le chiese lui.
«Aspetta un momento», replico Angela, afferrandolo per un braccio. «Piu penso al tuo piano e meno mi piace. Non credo che dovremmo metterci ognuno da un lato. Dovremmo arrivare tutti e due dalla parte di Nikki. Tu apri la portiera e io la tiro fuori.»
David ci penso un momento, poi si dichiaro d’accordo. La cosa importante era fare in modo che Nikki si allontanasse da Van Slyke e il piano di Angela aveva maggiori probabilita di successo. Il problema era come affrontare Van Slyke una volta che la bimba fosse in salvo.
«D’accordo, allora», disse lui. «Al mio segnale, spalanchiamo la portiera.»
Angela annui.
David prese il fucile e lo tenne con la mano sinistra, poi giro intorno alla moglie per trovarsi sul lato destro dell’auto. Avanzo lentamente, rimanendo accucciato e stringendo il fucile al petto. Quando arrivo all’altezza della portiera posteriore, si volto a vedere se Angela era dietro di lui. Lei era li. Allora si preparo a balzare in avanti, ma prima che potesse dare alla moglie il segnale convenuto, la portiera di Nikki si apri e la bimba si sporse fuori. Nel vedere i genitori accucciati li di fianco, rimase sconcertata.
«Che cosa state facendo?» domando.
David balzo in avanti e spalanco completamente la portiera. Nikki perse l’equilibrio e cadde fuori dall’auto. Angela si getto verso di lei, l’afferro e la trascino nell’erba, facendola gridare per il male e per lo spavento.
David punto il fucile contro Van Slyke, pronto a premere il grilletto, se ce ne fosse stato bisogno, ma l’altro non aveva la rivoltella e non provo neppure a scappare. Non si mosse nemmeno. Si limito a guardare David con un viso completamente privo di espressione.
David si avvicino guardingo e lui rimase seduto immobile, le mani in grembo. Non sembrava affatto lo psicotico in preda a crisi maniacale di poco prima.
«Che cosa succede?» grido Nikki. «Perche mi hai tirata giu in questo modo? Mi hai fatto male alla gamba.»
«Mi dispiace», si scuso Angela. «Ero preoccupata per te. L’uomo seduto accanto a te e lo stesso che ieri sera e venuto a casa nostra con quell’orrenda maschera da rettile.»
«Non puo essere!» esclamo la bimba, asciugandosi le lacrime. «Il signor Van Slyke mi ha detto che doveva restare a parlare con me fin quando foste ritornati voi.»
«Di che cosa ti ha parlato?»
«Di quando aveva la mia eta e mi ha detto che e stato un periodo meraviglioso.»
«La sua infanzia non e stata affatto meravigliosa», la contraddisse David, senza perdere di vista Van Slyke, che continuava a rimanere immobile. Sempre tenendogli il fucile puntato contro, gli si avvicino e gli chiese se stava bene.
«Sto bene», gli rispose lui. «Mio padre mi portava sempre al cinema, tutte le volte che volevo.»
Tenendolo sotto tiro, David giro davanti alla macchina e apri la portiera del guidatore. Van Slyke non si era mosso, ma lo aveva seguito con lo sguardo e adesso lo fissava.
«Dov’e la pistola?» gli chiese David.
«Pistola sola gola vola», scandi lui.
David lo afferro per un braccio e lo tiro giu dall’auto. Angela gli urlo di stare attento. Aveva udito le parole di Van Slyke e spiego al marito che l’uomo stava facendo delle associazioni sonore: era evidentemente in piena crisi psicotica.
David lo fece mettere con il viso sulla macchina e lo perquisi in cerca di armi, ma non trovo la pistola.
«Che cos’hai fatto con la rivoltella?» gli domando.
«Non mi serviva piu.»
David gli osservo attentamente il viso. Le pupille non erano piu dilatate come prima. La trasformazione era notevole.
«Van Slyke, che cosa ti prende?»
«Che cosa prende? Le tende.»
«Van Slyke!» grido David. «Che cosa ti succede? Dove sei stato? E le voci? Le senti ancora, le voci?»
«Stai perdendo il tuo tempo», disse Angela. Lei e Nikki si erano avvicinate. «Te l’ho detto, e uno psicotico.»