pulizie che ci faccia entrare. Perche tu e Nikki non andate nell’atrio?»
David trovo Ronnie, uno degli addetti alle pulizie che conosceva di vista e che fu molto contento di aiutarlo, dato che cosi aveva l’occasione di abbandonare il lavoro che stava facendo: pulire i pavimenti. Naturalmente, lui si guardo bene dal dirgli che era stato licenziato dal CMV e che non aveva piu il diritto di utilizzare le attrezzature dell’ospedale.
Con Ronnie al seguito, David torno nell’atrio, dove Nikki aveva scoperto un televisore e ci si era piazzata davanti. I suoi genitori le raccomandarono di non muoversi di li e si diressero al centro di radioterapia, dove nel giro di un quarto d’ora trovarono un contatore geiger.
Tornati nell’edificio principale scesero in cantina insieme a Ronnie, che si era procurato la chiave. «La gente non scende spesso, qui sotto», spiego loro, nell’aprire la porta.
Si aggirarono fra i locali, fino a trovare quello che cercavano: la vecchia apparecchiatura per la cobaltoterapia. Sembrava una macchina a raggi X a cui era attaccato un tavolo su cui doveva sdraiarsi il paziente.
David appoggio il contatore sul tavolo e l’accese. L’ago ebbe solo un minuscolo fremito.
«Dov’e la sorgente, in questo aggeggio?» chiese Angela.
«Credo che si trovi dove si incrociano questa colonna di sostegno e il braccio mobile», rispose lui.
David sollevo il contatore geiger posizionandolo nel luogo in cui pensava vi fosse la sorgente, senza rilevare nessun segnale.
«Il fatto che non dia segnali non vuol dire niente», osservo Angela. «Sono sicura che quella cosa e ben protetta.»
David annui. Ando sul retro della macchina e riprovo ancora a rilevare la presenza di radiazioni, ma senza risultato.
«Ehi, vieni qui e guarda!» lo chiamo Angela.
Lui la raggiunse e lei gl’indico un pannello di accesso vicino al braccio mobile: le quattro viti che dovevano tenerlo fermo erano allentate.
David prese una sedia da una delle altre stanze e la mise sotto il braccio, poi ci sali sopra, svito completamente le viti e tolse il pannello, passando il tutto a Ronnie. Dietro il pannello c’era una placca di metallo circolare fissata con otto bulloni. Si fece passare da Angela il contatore geiger e cerco di nuovo le radiazioni, ma non rilevo nulla. Allora allungo una mano fino alla placca e si accorse che anche i bulloni erano allentati, tutti e otto. Li tolse uno per uno, passandoli ad Angela.
«Sei sicuro che sia bene farlo?» gli chiese lei, preoccupata per le radiazioni, oltre che per la scarsa abilita di suo marito nei lavori manuali.
«Dobbiamo essere sicuri», le rispose, togliendo l’ultimo bullone. Poi sollevo il pesante coperchio di metallo e lo porse a Ronnie. Guardo dentro la cavita cilindrica, che aveva un diametro di circa dieci centimetri, che faceva pensare alla canna di un grosso fucile. Senza una pila, poteva vedere solo l’inizio.
«Non credo che in condizioni normali si possa vedere dentro», disse. «Ci dovrebbe essere un fermo che blocca la sorgente, quando viene messa in posizione per la terapia.»
Per essere sicuro al cento per cento, appoggio il contatore Geiger contro l’apertura. L’ago non si mosse.
David scese dalla sedia e dichiaro con sicurezza: «La sorgente non c’e. E stata rimossa».
«Che cosa facciamo, allora?» chiese Angela.
«Che ore sono?»
«Le sette e un quarto», rispose Ronnie.
«Andiamo a prendere dei grembiuli di piombo in radiologia», suggeri David, «poi vediamo che cosa possiamo fare.»
Risalirono al pianterreno e si diressero verso l’Imaging Center, che era aperto anche a quell’ora per i casi di emergenza. Ronnie non capiva che cosa stesse succedendo, ma sentiva che era qualcosa di serio e desiderava essere d’aiuto.
Il tecnico di turno s’insospetti alla richiesta di David di farsi prestare dei grembiuli di piombo, ma gli fu assicurato che non sarebbero usciti dall’ospedale e poi non gli piaceva contraddire i medici. Cosi gli forni nove grembiuli, oltre a un paio di guanti di piombo usati per la fluoroscopia.
Appesantiti da quel carico, a cui si aggiungeva anche il contatore geiger, David, Angela e Ronnie percorsero diversi corridoi e ricevettero occhiate curiose da parte dei pazienti e del personale che incontravano. Nessuno, pero, cerco di fermarli.
«Bene», disse infine David, con il fiatone, quando arrivarono davanti alla porta della sala delle riunioni. «Mettiamo tutto qui.» Lascio cadere a terra i grembiuli e gli altri due fecero altrettanto.
Poi riaccese il contatore Geiger e immediatamente l’ago si sposto verso destra. «Gesu Cristo!» esclamo David. «Non potremmo avere una prova piu eloquente di questa!» Ringrazio Ronnie e lo lascio libero di ritornare al suo lavoro, poi spiego ad Angela quello che aveva in mente. S’infilo i guanti di piombo e raccolse da terra tre grembiuli. Uno lo tenne in mano, gli altri due se li getto sulle spalle. Angela ne prese quattro.
David apri la porta ed entro, subito seguito dalla moglie. Traynor, interrotto nel bel mezzo di una frase, gli rivolse uno sguardo che avrebbe potuto incenerirlo. Tutti gli altri (Sherwood, Helen Beaton, Caldwell, Cantor, Arnsworth e Robeson) si voltarono per vedere a che cosa fosse dovuta l’interruzione. Mentre i vari membri del consiglio cominciavano a mormorare, Traynor batte il martelletto, richiamandoli all’ordine.
David osservo il tavolo e individuo subito la sorgente. Era un cilindro lungo circa trenta centimetri, il cui diametro corrispondeva a quello della cavita vista poco prima nella macchina per la cobaltoterapia. Nella sua circonferenza erano incastrati diversi anelli di teflon e sulla sommita c’era una chiusura. Il cilindro era appoggiato vicino al plastico di un garage, proprio come aveva indicato Van Slyke.
David si avvicino, tenendo un grembiule di piombo con entrambe le mani.
«Fermo!» tuono Traynor.
Prima che David potesse avanzare oltre, Caldwell balzo in piedi e lo afferro, circondandolo con le braccia.
«Che cosa diavolo crede di fare?» gli chiese.
«Sto cercando di salvarvi la vita, se non e troppo tardi.»
«Lasciatelo fare!» urlo Angela.
«Di che cosa sta parlando?» volle sapere Traynor.
David fece un cenno con la testa verso il cilindro. «Temo che abbiate tenuto la vostra riunione intorno a una sorgente di cobalto-60.»
Cantor balzo in piedi, rovesciando la sedia. «L’avevo vista, quella cosa sul tavolo!» urlo. «Mi chiedevo che cosa fosse.» Senza aggiungere altro, si volto e fuggi dalla stanza.
Caldwell, sbalordito, allento la presa e David si getto verso il tavolo, prese il cilindro di ottone con le mani guantate e lo avvolse in uno dei grembiuli di piombo, poi in un altro e in un altro ancora. Prosegui l’operazione usando i grembiuli che aveva portato Angela, mentre lei usciva a recuperare gli altri che avevano lasciato fuori della porta. L’importante era ricoprire il cilindro del maggior numero di strati di piombo possibile.
Mentre David avvolgeva l’ultimo grembiule intorno al fagotto divenuto ormai piuttosto ingombrante, Angela ando a prendere il contatore geiger.
«Non le credo», sbotto Traynor, rompendo il silenzio che si era impadronito della sala, ma la sua voce denotava poca convinzione. La precipitosa fuga di Cantor l’aveva innervosito.
«Non e il momento di starsene qui a discutere», obietto David. «E meglio che usciamo. Tutti voi siete stati esposti a una notevole quantita di radiazioni. Vi consiglio di rivolgervi ai vostri medici.»
Traynor e tutti gli altri si scambiarono sguardi nervosi e ben presto il panico si impadroni di loro, mentre tutti i membri del consiglio di amministrazione fuggivano uno dopo l’altro dalla stanza.
David fini di avvolgere l’ultimo grembiule e poi accese il contatore geiger, verificando con disappunto che, nonostante i suoi sforzi, la lancetta registrava una quantita significativa di radiazioni.
«Andiamocene», disse alla moglie. «Tutto quello che potevamo fare lo abbiamo fatto.»
Lasciarono sul tavolo il cilindro avvolto nei grembiuli di piombo e uscirono, chiudendosi la porta alle spalle. David aziono ancora il contatore geiger e vide che i segnali erano molto piu deboli. «Finche nessuno entra nella stanza, nessun altro rimarra danneggiato», concluse.
Poco dopo si stava dirigendo insieme ad Angela a riprendere la figlia, quando si fermo di botto.