— E vero — convenne il primo, — ma per me e lo stesso. Abbiamo scorto molti di quegli uomini sulle strade, mia signora.

Gweniver ordino alla banda di guerra di trarsi di lato per permettere ai due stanchi contadini di procedere oltre.

— Che ne dici, Ricco? Potremmo andare a Rhoscarn e avere un tetto sulla testa. Se sono gia passati di la certo non torneranno indietro.

E cosi entrarono nella trappola. In seguito, Ricyn si trovo a pensare a come essa fosse stata predisposta bene, all’abilita con cui gli uomini di Cantrae avevano recitato la parte di due contadini e alla precisione con cui era stata prevista la loro reazione. In quel momento pero fu soltanto contento di trovare un riparo per i cavalli. Quando arrivarono alla fortezza videro che nelle mura di pietra erano stati aperti tre varchi: il cadavere decapitato del Tieryn Gwardon giaceva fra le macerie e intorno c’erano molti altri corpi, anche se il buio rendeva impossibile contarli. Dal momento che la fortezza era stata presa e bruciata parecchie volte, non esisteva piu una torre di pietra e al suo posto era stata eretta nel centro del cortile fangoso una rotonda casa di legno.

Per quanto primitiva, al suo interno la casa era asciutta; gli uomini sistemarono i cavalli da un lato e scaricarono i loro bagagli dall’altro prima di cominciare a fare a pezzi il mobilio per accendere il fuoco nei camini. Dopo aver dato da mangiare alle cavalcature, i guerrieri divisero fra loro quanto restava delle razioni, e Ricyn era sul punto di dire a Gweniver che l’indomani avrebbero dovuto andare in cerca di viveri quando avverti un preavviso di pericolo, simile a un gelido tocco lungo la schiena. Dal modo in cui Gweniver rabbrividi comprese che l’aveva avvertito anche lei, e di tacito e comune accordo entrambi corsero fuori della casa, nel cortile.

Ricyn rimase in basso mentre Gweniver si arrampicava sul muro: nell’oscurita scorse appena la sua sagoma stagliarsi sulla sua sommita, poi la ragazza si giro per lanciare un grido di avvertimento.

— Gli uomini! Mandali alle brecce! Ci attaccano!

Nel tornare di corsa all’interno, Ricyn avverti in lontananza un rumore di cavalli che avanzavano in fretta verso la fortezza: fece irruzione nella casa gia gridando gli ordini necessari e costrinse gli uomini a muoversi. Imprecando, i guerrieri afferrarono la spada e si sparpagliarono lungo il perimetro delle mura in modo da coprire ciascuna breccia, mentre ormai il rumore prodotto dalle truppe nemiche li circondava fragoroso come il riversarsi su una spiaggia delle onde dell’oceano.

Attraverso una delle brecce Ricyn vide alcuni uomini che smontavano di sella e giravano intorno alle mura.

— Incastrati — commento in tono tranquillo Gweniver. — Pensi che potremo reggere a questo assedio per un intero giorno?

— Neppure per meta giornata. Sono sorpreso che la Dea non ci abbia avvertiti, quando stavamo parlando con quei contadini.

— Io no. Ho sempre saputo che sarebbe venuto il giorno in cui avrebbe voluto la nostra morte.

Protendendosi, Gweniver lo bacio una volta soltanto, poi si allontano e comincio a impartire ordini.

Dal momento che era improbabile che il nemico attaccasse in mezzo a quell’oscurita permeata di pioggia, posero delle guardie alle tre brecce e dormirono a turno; un’ora prima dell’alba la pioggia smise di cadere e un vento gelido si levo nel cielo, sgombrandolo dalle nubi. Subito Ricyn sveglio gli uomini, che si armarono in assoluto silenzio, ciascuno guardando gli amici in un modo che era gia di per se un tacito addio. Mentre Gweniver sorvegliava la breccia presente la dove un tempo c’erano le porte, Ricyn distribui la banda di guerra presso le altre aperture.

— E un combattimento fino alla morte — continuo a ripetere, — quindi tutto quello che potremo fare sara vendere la pelle a caro prezzo.

Ripetutamente, gli uomini annuirono in segno di assenso. Vicino al muro posteriore, Ricyn trovo infine Alban, che aveva appena quattordici anni e che si era unito proprio quell’estate alla banda di guerra di Cerrmor: anche se il ragazzo era coraggioso e affidabile quanto chiunque altro dei presenti, Ricyn era deciso a cercare di salvargli la vita.

— Ascoltami, ragazzo — gli disse. — Ti devo affidare un’importante missione e mi rivolgo a te perche sei il piu basso di tutti e quello che meno da nell’occhio. Il re deve essere informato di quanto sta succedendo, e sarai tu a portare il messaggio.

Con gli occhi sgranati, Alban annui.

— Ecco cosa farai — prosegui Ricyn. — Ti dovrai accoccolare dietro questo mucchio di macerie e restare nascosto fino a quando un uomo di Cantrae non cadra abbastanza vicino a te da permetterti di afferrare il suo scudo. Una volta che la mischia si sara spostata oltre sguscerai via fingendoti ferito e ti mescolerai ai nemici. Se vivrai abbastanza a lungo da fare tutto questo, dovrai poi rubare un cavallo e cavalcare come se l’inferno ti si stesse spalancando sotto i piedi.

— Faro come mi hai detto, e se mi dovessero scoprire vorra dire che questa sera cenero con tutti voi nell’Aldila.

Mentre si allontanava, Ricyn imploro la Dea di far si che quel goffo inganno da lui escogitato funzionasse.

Nel raggiungere Gweniver alle porte vide che la squadra che avrebbe combattuto con loro aveva gia preso posizione.

— Sono oltre un centinaio — lo informo Gweniver, — e in questo momento si stanno allineando per una carica, ma per fortuna a piedi.

— Perche sprecare dei cavalli per uccidere topi chiusi in trappola? — ribatte Ricyn, prendendo posto al suo fianco con un sorriso che lei ricambio.

Oltre la breccia, vide i nemici risalire con calma il pendio della collina e allargarsi a ventaglio intorno alle tre brecce, all’interno delle quali regnava un letale silenzio infranto di tanto in tanto dal rumore metallico di una spada o di uno scudo. A mano a mano che il sole ando facendosi piu luminoso, Ricyn senti il proprio cuore accelerare i battiti, ma in effetti non si trattava tanto di paura quanto di curiosita riguardo a come sarebbe stato l’Aldila.

Presto rivedro Dagwyn, ricordo a se stesso, e gli potro dire di sua figlia.

La luce dell’alba strappo riflessi al metallo delle spade e delle cotte, degli elmi e delle borchie degli scudi, poi un corno d’argento squillo alle spalle dello schieramento di Cantrae e gli scudi con lo stemma del Grifone scattarono in avanti con un urlo. La battaglia era incominciata.

I guerrieri di Cerrmor difesero le brecce piu a lungo di quanto chiunque di loro avrebbe avuto modo di supporre. Gweniver e Ricyn stessi, combattendo fianco a fianco, avrebbero potuto da soli tenere a bada un grosso contingente in un’apertura di quelle dimensioni… se soltanto non ci fossero state falle alle loro spalle. Cosi invece si trovarono a lottare con cupa determinazione, quasi inconsapevoli di come il sole stesse salendo sempre piu alto nel cielo. Intorno a loro la massa urlante vorticava, ma Ricyn continuo a colpire e a parare con ritmo perfetto e in assoluto sincronismo con la sua compagna, tanto che ben presto i corpi cominciarono ad ammucchiarsi davanti a loro, ostacolando le cariche dei nemici. Sentendo il sudore che gli colava lungo la schiena, Ricyn si trovo a desiderare un sorso d’acqua mentre la mischia si faceva sempre piu serrata; accanto a lui un uomo di Cerrmor cadde ma un altro venne subito avanti per uccidere il guerriero di Cantrae che lo aveva abbattuto. All’improvviso Ricyn senti levarsi alle sue spalle disperate grida di avvertimento.

— Indietro! — grido Gweniver. — Hanno fatto irruzione alle nostre spalle!

Un cauto passo per volta la linea indietreggio senza cessare di lottare e tentando di allargarsi a ventaglio davanti agli avversali che si riversavano ora attraverso le porte. Tutt’intorno il cortile divenne un manicomio di uomini che correvano, perche anche le altre due squadre di Cerrmor stavano cercando di ricomporre una formazione approssimativa, e di fronte a quel caos Ricyn comincio ad imprecare in tono sommesso e costante… finche non gli giunse all’orecchio la risata ululante di Gweniver, ora preda della sua furia berserker. All’improvviso la luce del sole si attenuo: nell’indirizzare un rapido affondo contro un avversario Ricyn avverti nell’aria odore di fumo e scorse una nube grigia e densa che si allargava sopra di loro. La ritirata prosegui alla volta della casa centrale… nell’indietreggiare sempre piu, inciampando nei corpi di amici e nemici senza cessare di colpire e di parare, Ricyn trovo comunque il tempo di guardare nella direzione da cui giungeva la risata di lei, nonostante la ressa sempre piu fitta di avversali che li attorniava. Finalmente raggiunsero la casa e difesero la porta finche tutti coloro che ancora restavano della banda di Cerrmor non furono entrati zoppicando, strisciando o correndo… otto in tutto.

— Vieni dentro, Ricco! — grido Gweniver.

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