delle loro opere. Io credo che i dannati Rhwmanes abbiano conquistato il loro regno cosi come hanno fatto con quello appartenente ai nostri antenati, nella terra natale. Ristolyn mi ha sempre colpito come uno scrittore degno di notevole riflessione. Ho letto parte della sua
I due trascorsero una piacevole ora discutendo di cose che Nevyn non aveva piu sentito menzionare da anni. Anche se Mael si espresse per tutto il tempo con l’entusiasmo di uno studioso nato, quando giunse per Nevyn il momento di andarsene la malinconia si riverso su di lui intensa come un banco di nebbia, perche in fin dei conti non era davvero uno studioso ma soltanto un uomo disperato che si aggrappava a tutto cio che poteva evitargli di impazzire.
Lasciare la silenziosa camera di Mael e scendere nella grande sala fu come entrare in un altro mondo. Dal momento che l’esercito si stava radunando la sala era piena al massimo di nobili e di bande di guerra e dappertutto c’erano uomini che gridavano, scherzavano, ordinavano birra e si scambiavano battute. Nevyn sedette al tavolo immediatamente ai piedi della piattaforma, insieme ad Orivaen e ai consiglieri del re, e quando i servi cominciarono a servire il pasto Glyn emerse dalla sua porta privata insieme a Gweniver. Allorche il sovrano si accosto alla tavola d’onore, pero, la ragazza lascio la piattaforma e ando a cenare con Ricyn e con le guardie reali.
— Lady Gweniver sembra nutrire un certo disprezzo per la nobilta — osservo Nevyn, rivolto ad Orivaen.
— Infatti. Di tanto in tanto ho cercato di parlarle al riguardo, ma non si puo discutere con chi e toccato dagli dei.
Durante il pasto, Nevyn ebbe cura di osservare Glyn, che non sembrava minimamente cambiato e appariva eretto e cortese come sempre mentre sorrideva di una battuta o ascoltava la conversazione dei suoi nobili vassalli. Il cambiamento da lui subito divenne pero evidente piu tardi, quando un paggio accompagno Nevyn negli appartamenti privati del sovrano, dove Glyn lo attendeva in piedi vicino al camino. La luce delle candele scintillava sugli argenti, brillava sui ricchi colori degli arazzi e dei tappeti e sottolineava gli occhi incavati del re; pur insistendo perche Nevyn si sedesse, nel parlare con lui Glyn continuo a passeggiare con irrequietezza vicino al camino. In un primo tempo i due si scambiarono soltanto notizie e convenevoli, poi l’esteriore atteggiamento regale di Glyn si logoro a poco a poco e infine lui si appoggio pesantemente contro la mensola del camino mostrandosi per quel che era, un uomo dal cuore dolente.
— Il mio signore sembra onorare molto Lady Gweniver — osservo Nevyn.
— E degna di onore. Le ho dato il comando delle mie Guardie… nessuno osera invidiare qualcuno che e toccato dagli dei.
Era infine affiorato, il ricordo che dovevano entrambi affrontare.
— Il mio signore sente ancora la mancanza di suo fratello?
— Indubbiamente la sentiro in ogni giorno della mia vita. Oh, dei, se soltanto non si fosse ucciso! Di tanto in tanto ci saremmo potuti incontrare in segreto o forse un giorno avrei potuto addirittura richiamarlo a corte.
— Il suo orgoglio non gli ha concesso di aspettare.
Con un sospiro, Glyn si decise infine a sedersi.
— Tanti uomini che mi hanno servito hanno incontrato una morte dolorosa — mormoro, — e non si vede ancora la fine. Ah, per il Signore dell’Inferno, a volte penso che dovrei semplicemente lasciare che Cantrae si prenda questo dannato trono e farla finita, ma allora tutti quelli che sono morti per me sarebbero morti invano. E poi ci sono i miei fedeli amici… il Gwerbret di Cantrae potrebbe farli massacrare tutti. — Glyn s’interruppe ed esibi un sorriso stanco e distorto, aggiungendo: — Quante persone ti hanno gia detto che sto impazzendo?
— Parecchie. E vero? Oppure sono loro che scambiano soltanto per follia la sanita di mente?
— Naturalmente mi piacerebbe pensare che sia cosi, ma da quando Danno e morto mi sento come assediato. Con lui potevo parlare, e se pensava che stessi farfugliando come uno stolto me lo diceva apertamente. Adesso invece che cosa ho? La meta di quanti mi circondano sono adulatori, uomini ambiziosi, sciacalli, e se di tanto in tanto non getto loro qualche brandello di carne mi mordono, mentre se cerco di trovare sollievo da qualche pensiero cupo pensano che stia impazzendo.
— Ecco, mio signore, dopo tutto la loro vita dipende da te.
— Lo so. Oh, dei, lo so bene! Vorrei essere nato un semplice e umile cavaliere. Ogni uomo della corte invidia il re, ma vuoi sapere il re chi invidia? Il capitano di Gweniver, Ricyn: non ho mai visto un uomo piu felice di Ricco, anche se e il figlio di un contadino. Qualsiasi cosa accada, qualsiasi cosa gli capiti, lui sostiene che e la volonta della Dea e dorme tranquillo per tutta la notte. — Glyn fece un’altra breve pausa poi chiese: — Pensi che stia impazzendo? O sono soltanto uno stupido?
— Il re non e mai stato uno stupido e se fosse pazzo sarebbe piu felice.
Glyn scoppio a ridere in un modo che improvvisamente ricordo a Nevyn il Principe Mael.
— Nevyn, ti sarei estremamente grato se volessi tornare a far parte della mia corte. Tu vedi le cose da una notevole distanza, e il re ammette umilmente di avere molto bisogno del tuo aiuto.
Dal momento che dinanzi a se non vedeva altro che dolore, Nevyn avrebbe voluto mentire e affermare che il dweomer gli vietava di restare. Quella gente gli piaceva troppo perche potesse tenersi distaccato dalle loro future e inevitabili sofferenze, ma improvvisamente si rese conto di avere un ruolo da svolgere e che quando era fuggito per i propri motivi egoistici in effetti aveva abbandonato Glyn, Mael e Gavra.
— Sono estremamente onorato, mio signore, e restero a servirti finche avrai bisogno di me.
E cosi, con estrema riluttanza, Nevyn ricevette cio che molti uomini avrebbero ucciso per ottenere: la posizione di consigliere reale e il favore personale del re. Gli ci vollero due anni per districare la rete di invidie create dalla sua improvvisa promozione, ma alla fine di quel periodo non rimase piu nessuno che mettesse in discussione il posto assegnatogli. Adesso tutti nel regno sapevano che il potere di corte era accentrato nelle mani di quel vecchio trasandato dall’eccentrico interesse per le erbe, ma naturalmente erano in pochi a conoscerne anche il perche.
E per tutti quei due anni la guerra si trascino con uno sporadico susseguirsi di finte e di scorrerie, proseguendo anche nel terzo.
La pioggia li sorprese ad una sessantina di chilometri dal campo principale: sospinta in tralice da un vento freddo che trapassava il mantello, essa trasformo ben presto i sentieri in fanghiglia impedendo ai cavalli di procedere piu che al passo sebbene la situazione fosse ormai disperata. La sola cosa buona di quel diluvio era che stava rallentando anche i progressi del nemico, riflette amaramente Ricyn, badando a sottolineare la cosa con i trentaquattro uomini superstiti del gruppo di centocinquanta che era originariamente partito con loro. Nessuno gli rispose con qualcosa di piu di un grugnito e Ricyn prese a spostarsi avanti e indietro lungo lo schieramento, parlando a ciascuno, pungolando i ritardatari e lodando quelli che avevano ancora un po’ di spirito, anche se dentro di se dubitava che questo servisse a qualcosa. Quando le espresse le proprie perplessita al riguardo, Gweniver si disse d’accordo con lui.
— I cavalli sono in condizioni peggiori degli uomini — osservo poi, — e presto saremo costretti a fermarci.
— E se ci dovessero raggiungere?
Gweniver si limito a scrollare le spalle. Nessuno dei due aveva la minima idea di quanto distacco avessero dalla banda di guerra di Cantrae, la sola cosa di cui potevano essere certi era di essere inseguiti, perche la vittoria conquistata a duro prezzo che aveva ridotto la loro banda di guerra a quel piccolo frammento era proprio il tipo di battaglia che gli uomini di Cantrae si sarebbero sentiti obbligati a vendicare in nome dell’onore.
Il tramonto era ormai prossimo quando la colonna s’imbatte in un paio di contadini alle prese con un carro tirato da una recalcitrante mucca da latte in mancanza di un cavallo; nella luce sempre meno intensa Ricyn riusci comunque a vedere che il carro era carico di mobilio, di attrezzi e di botti. Quando la banda di guerra li circondo i due contadini sollevarono lo sguardo con espressione vacua per lo sfinimento, come se non importasse loro neppure di essere massacrati li sulla strada.
— Da dove state fuggendo? — chiese Gweniver.
— Da Rhoscarn, mia signora. La fortezza e caduta ieri e noi stiamo cercando di andare a sud.
— Chi l’ha distrutta?
— Quegli uomini con una specie di grande bestia dipinta sullo scudo.
Ricyn impreco sotto voce: la descrizione corrispondeva al grifone di Cantrae.
— Non hanno distrutto la fortezza, idiota — intervenne il secondo contadino. — Non abbiamo visto il fumo, giusto?