barilotti.

«Alwir ci ha detto che non ci rimanderai nel nostro mondo,» disse Gil.

Ingold sospiro, senza distogliere lo sguardo dal volto amareggiato della ragazza.

«Temo che abbia ragione…»

Gil respiro profondamente e la paura, il dolore, ed il timore di un incerto futuro, la colpirono brutalmente. Nascondendo l’emozione, chiese con voce contratta:

«Mai?»

«Almeno per qualche mese…», rispose il Mago.

Gil sospiro ancora, ma lasciar andar via il respiro lentamente non allevio per nulla il suo dolore.

«Va bene…», disse, e fece per andar via.

La mano di Ingold scatto a trattenerla.

«Siediti!», le disse dolcemente. La ragazza cerco di liberare il braccio, senza rispondere, ma la stretta dello Stregone era troppo forte. «Per favore…»

Gil si volto, fredda e innervosita ma, abbassando lo sguardo verso gli occhi blu di Ingold, si accorse che l’uomo era stato ferito dalla sua rabbia. Senti il cuore battere in fretta.

«Per favore, Gil…»

Lei si allontano ancora da lui per un momento, per tutta la lunghezza delle loro braccia. Le dita dell’uomo rimasero strette intorno al polso, quasi che Ingold avesse paura, una volta lasciatala, di non vederla mai piu.

E forse potrebbe anche avere ragione… penso Gil.

In quello stesso istante, davanti ai suoi occhi scorsero le immagini dei suoi sogni; calde e luminose visioni di un’altra vita, di un altro mondo… Gli amici, la sua borsa di studio — ragione non ultima del suo impegno — si stavano allontanando da lei, mentre al loro posto prendeva sostanza una forma cupa e misteriosa che avrebbe potuto essere sia quella di un Guerriero del Buio, sia quella piu familiare di Ingold. I suoi progetti, i suoi piani, tutte le sue ricerche e le sue relazioni, caddero in un baratro profondo come la morte, nel quale lei non sarebbe mai piu potuta scendere a tentare di recuperare qualcosa… La rabbia monto in lei come un’ondata feroce di calore.

Alle sue spalle senti Rudy alzarsi e dire, in tono allarmato:

«Alcuni mesi e un periodo troppo lungo per continuare a giocare a nascondino con il Buio, amico!»

«Mi dispiace,» rispose Ingold, ma i suoi occhi non avevano abbandonato per un attimo Gil.

Tremando per lo sforzo che le costava, la giovane riusci a smaltire la rabbia, ingoiandola. Senza quell’energia che ancora la sosteneva, si senti pero improvvisamente debole e barcollo. Ingold le si avvicino e l’aiuto premurosamente a sedere sul suo giaciglio: lei non oppose alcuna resistenza.

«Avrei dovuto parlarvene prima del Consiglio,» disse lo Stregone a bassa voce. «Temevo che sarebbe successo proprio questo.»

Gil non riusci a parlare, ma Rudy si sostitui a lei:

«Tu avevi detto qualcosa in proposito ieri mattina quando stavi andando a Gae con le Guardie… Se il Buio si fosse fatto vivo, forse non avremmo potuto far ritorno…»

«E vero!», ammise Ingold. «Avevo paura di questa eventualita da molto tempo. Vi ho gia detto una volta che i nostri mondi sono estremamente vicini l’uno all’altro. Vicini abbastanza da consentire ad un sognatore — come ha fatto Gil — di oltrepassare il confine tra di loro. Vicini tanto da consentirmi di transitare velocemente da un mondo all’altro come fa un uomo che si muove dietro le pieghe di una tenda… Con il passar del tempo questa vicinanza diminuira, e la congiunzione tra i due mondi terminera… soltanto allora, con il Buio o senza il Buio, mi sentiro abbastanza sicuro di potervi rimandare indietro.

«Sono consapevole di quanto accade nel Vuoto tanto quanto lo sono del trascorrere del tempo. La prima volta che l’ho attraversato per raggiungere Gil nel suo appartamento, ero conscio di un indebolimento nella sua struttura in vicinanza del passaggio che avevo effettuato. E stato proprio in quel momento pero che ho iniziato ad avere paura. I Guerrieri del Buio non comprendono il Vuoto, ma ritengo che in quel momento si accorsero della sua esistenza. Alla fine lo videro. La seconda volta che lo attraversai, fuggendo dalla battaglia nel Palazzo di Gae, sentii un Guerriero che mi seguiva. L’apertura che feci allora provoco una serie di fratture nel suo tessuto; la maggior parte di esse non avrebbe fatto mai passare un essere umano, ma il Buio, dotato di una consistenza diversa dalla nostra, fu capace di usarne almeno una. Questo avvenne quando cercai di mandarvi via dalla baracca, ma tu fosti troppo testarda per andar via…»

«Io fui testarda?», salto su Gil. «Fosti tu l’unico testardo!»

«Ehi, se mi avessi detto la verita…»

«Io ve l’ho detta», rispose Ingold a Rudy. «Foste voi a non credermi.»

«Ma…»

Le lamentele di Rudy si spensero in un silenzio imbarazzato.

«Sentivo che mandarvi indietro ieri sarebbe stato assolutamente insicuro, con i Guerrieri del Buio ad appena quindici miglia da Karst», continuo imperterrito Ingold. «Adesso e sicuramente fuori questione. L’unico Guerriero del Buio che attraverso il Vuoto dopo di me, ricavo una certa conoscenza da quello che stava facendo. E adesso essi sanno che dall’altra parte esistono altri esseri umani…»

«Come fai ad affermarlo?» Le doghe del barilotto si ruppero non appena Rudy cambio posizione, costringendolo a contorcersi per riuscire a stare in piedi. «L’unico che ti segui e finito tra le fiamme, nel nostro mondo… E certo non e potuto tornare indietro per raccontare quanto sapeva.»

«Non ne aveva bisogno.» Ingold si volto verso Gil. «Hai visto con i tuoi occhi la velocita con la quale combattono quelle creature, e li hai visti cambiare posizione e muoversi come un’unico corpo. Non sono sicuro del modo nel quale avviene uno scambio di informazioni tra di loro, ma credo che quello che uno impara, dopo un istante lo sanno tutti gli altri. Se noi ora indeboliamo la struttura del Vuoto, cosi che molti di loro possano attraversarlo insieme a te e Rudy, e se, come sospetto, la loro conoscenza degli avvenimenti e simultanea e non cumulativa, sarebbe poi soltanto questione di tempo prima che imparino a manovrare i cancelli attraverso il Vuoto da soli.

«Quale Guardiano del Vuoto io ne sono responsabile. In questo momento non posso mettere in pericolo il vostro mondo rimandandovi indietro.»

Nel silenzio che segui a quelle parole, echeggio lontano il lento picchiettio degli zoccoli dei cavalli nel cortile, al quale si aggiunse la voce indistinta di Janus che urlava qualche incomprensibile comando. Un cane abbaio da qualche parte e, proprio in quell’istante, la luce nella stanza inizio a scemare, lasciando posto al crepuscolo che scese d’improvviso sulla citta.

«Cosa possiamo fare allora?», chiese Rudy.

«Aspettare,» rispose Ingold, «Solamente aspettare. Fino all’inverno, quando i nostri mondi saranno abbastanza lontani da permettere un passaggio sicuro. O aspettare fino a che io non sia riuscito a parlare con l’Arcimago.»

Gil alzo gli occhi.

«Ne hai parlato prima…»

Ingold annui.

«Lui e il Capo del Consiglio dei Maghi di Quo, colui che governa tutta la Magia del mio mondo. La sua comprensione delle cose e molto maggiore della mia, cosi come i suoi poteri. Se qualcuno puo aiutarci, quell’uomo e lui.

«Riuscii a parlare a Lohiro appena prima che i Guerrieri del Buio irrompessero a Gae. Mi disse che l’intero Consiglio dei Maghi, in pratica tutti coloro che praticano la Magia nell’emisfero occidentale, si era riunito a Quo. La Magia e conoscenza, lo sapete… Unendo insieme tutta la Magia, tutta la conoscenza, e tutto il potere esistente in questa parte del mondo, potremmo anche trovare un modo per sconfiggere il Buio…

«Cingero Quo tra le pareti dell’aria e ne faro una fortezza che nessuna Oscurita potra penetrare… Qui saremo al sicuro e, da questa fortezza, amico mio, torneremo alla luce…

«Queste furono le ultime parole che ho ascoltato da lui…»

Gli occhi di Ingold a quel ricordo persero un po’ della loro durezza e la sua voce muto acquistando un tono ed una cadenza diversi. La sua mano sfioro il cristallo posato sul davanzale e le sfaccettature rosee della pietra brillarono nella luce.

«Ogni tanto credo di riuscire a centrare un contatto, un collegamento… ho l’impressione di vedere la sagoma delle colline intorno alla citta, e i contorni della Torre di Forn che emergono dalla foschia. Ma non ho saputo nulla, ne da Lohiro, ne da qualche altro Mago. Si sono racchiusi in un cerchio di incantesimi che e possibile

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