sento non sia quello di un cane bagnato.»

«Tornatevene al forte,» disse lei, infastidita.

«Cosi p-puoi… fare 1-1-1’amore con lui, non e cosi?» farfuglio Friend, con la voce resa stridula dal disprezzo. Avrebbe voluto poter alludere agli argomenti sessuali senza balbettare. «R-rinuncia a quell’idea, mia c- c-c… Elizabeth. Tuo padre mi ha ordinato di non perderti mai di vista.» Annui con ostentato atteggiamento moralista.

«Fate quel che volete, allora, dannato e spregevole individuo,» disse piano, e con un lampo di intuizione insolita e inopportuna Friend comprese che lei non stava usando dannato come semplice aggettivo enfatico. «Voglio andare a parlare con lui. Seguitemi oppure no.»

«Ti osservero da qui,» disse Friend, e alzo la voce mentre lei si allontanava: «Non temere, non ti seguiro! Non voglio esporre le mie narici alla vicinanza di quell’uomo!»

Essendo terminato il confronto davanti al fuoco, alcuni pirati e prostitute che stavano nelle vicinanze guardarono verso Friend nella speranza di un divertimento supplementare… ed evidentemente qualcosa trovarono, perche ci furono sussurri, sghignazzate e risatine soffocate dietro mani ornate di gioielli.

Friend si acciglio e sollevo una mano, ma avverti subito lo sforzo nella sua mente, cosi abbasso la mano e si limito a dire «Feccia!.» Poi si allontano con passo deciso per fermarsi su una piccola altura, con le braccia teatralmente incrociate, e si mise a fissare la figlia di Hurwood. La donna aveva trovato quello Shandy, e si erano allontanati di una dozzina di iarde per parlare.

Disprezzatemi pure, penso, tutti voi… vi resta soltanto una settimana per farlo.

Per la prima volta in diversi anni, Friend penso al vecchio che lo aveva avviato sulla… fece una pausa per assaporare la frase… sulla strada della divinita. Quanti anni aveva Friend? Circa otto… ma aveva gia imparato il latino e il greco, e aveva letto i Principia di Newton e il De Sagis Earumque Operibus di Paracelso… e gia, ricordava adesso, l’invidia per il suo intelletto e il suo fisico massiccio aveva cominciato a spingere le persone grette a disprezzarlo e a temerlo. Anche suo padre, avvedendosi e risentendosi di una grandezza che lui non avrebbe mai potuto sperare di comprendere, lo aveva tormentato, e aveva cercato di fargli iniziare degli inutili esercizi fisici e ridurre la quota di dolciumi che gli forniva lo zucchero nel sangue che il suo corpo richiedeva; solo sua madre aveva riconosciuto il suo genio, e si era resa conto che egli non avrebbe dovuto andare a scuola con gli altri bambini. Si, aveva circa sei anni quando aveva visto quel vecchio cencioso affacciato alla finestra nera della pasticceria.

Il vecchio era ovviamente un idiota, ed era stato attirato alla finestra dall’odore di una torta di frutta appena uscita dal forno, ma stava gesticolando in maniera strana, le mani che facevano il movimento di scavare davanti a lui come se stessero incontrando resistenza nell’aria vuota; e per la prima volta nella sua vita il naso di Friend fu irritato da quell’odore che somigliava a metallo surriscaldato.

Gia aggraziato e sicuro nei movimenti, a dispetto di quello che tutti pensavano della sua stazza, Friend si era silenziosamente arrampicato su una cassa dietro il vecchio per essere in grado di guardare dentro attraverso la finestra… e cio che vide fece palpitare il suo cuore. Una torta appena fatta si stava muovendo a scatti nell’aria verso la finestra, e le sue esitazioni e i sobbalzi corrispondevano esattamente ai gesti del vecchio. La commessa del negozio stava su mani e ginocchia nell’angolo lontano, troppo occupata a controllare la violenta nausea procurata dalla vista della torta volante, e a intervalli di alcuni secondi il vecchio faceva fare una pausa alla torta mentre, ridacchiando, eseguiva altri gesti che, da quella distanza, mettevano in disordine i vestiti della ragazza.

Tremendamente eccitato, Friend era sceso dalla cassa e si era nascosto, e quindi, pochi minuti piu tardi, aveva seguito il vecchio che, tutto giulivo, si allontanava saltellando con la torta rubata. Il ragazzo segui il vecchio per tutto il giorno, osservandolo mentre si procurava il pranzo e la birra e faceva volare via sopra le loro teste le gonne delle belle ragazze, tutto questo semplicemente gesticolando e borbottando, e il respiro del piccolo Leo Friend si faceva rapido e leggero mentre diveniva chiaro che nessuna delle persone che il vecchio derubava o manipolava si rendeva conto che quel sogghignante e ammiccante vecchio vagabondo era il responsabile. Quella notte il vecchio spezzo il chiavistello di una casa disabitata e, sbadigliando cavernosamente, vi entro.

Friend stava fuori di fronte alla casa la mattina dopo, camminando avanti e indietro mentre reggeva la torta piu grande e sontuosa che era riuscito a comprare col denaro preso dal cassetto dei risparmi del padre. Era uno spettacolo che avrebbe suscitato brama in qualsiasi amante di dolciumi, e il ragazzo l’aveva ricoperta con estrema cura di glassa per celare ogni indizio dell’alterazione che lui stesso aveva apportato.

Dopo un’ora e mezza di faticoso andirivieni, col braccio paffuto che gli doleva crudelmente per la tortura di tenere sollevata la pesante torta, il piccolo Friend finalmente vide emergere il vecchio, ancora sbadigliante ma vestito, adesso, con un soprabito di velluto sgargiante foderato di taffetta. Friend, questa volta, tenne la torta un po’ piu in alto mentre passava, ed esulto quando, simultaneamente, dei crampi provocati all’improvviso gli annodarono lo stomaco e la torta fluttuo via dalle sue mani.

I crampi lo fecero piegare in due e rotolare sul lastricato, ma lui si costrinse ad aprire gli occhi a dispetto del dolore e ad osservare la torta che levitava: stava salendo nell’aria, poi fece una leggera deviazione e ridiscese all’altro lato della casa. Il vecchio ridacchiante torno dentro, e i crampi di Friend si calmarono. Il ragazzo si alzo faticosamente in piedi, raggiunse zoppicando la porta, e, silenziosamente, entro.

Udi il vecchio che trangugiava la torta in un’altra stanza, e Friend attese nel polveroso ingresso finche il rumore del masticare non termino e inizio il piagnucolio. Allora entro con coraggio nella stanza contigua, e vide il vecchio che si rotolava sul pavimento fra pezzi di mobilio indistinguibili e coperti da lenzuola. «Ho nascosto la medicina,» disse il ragazzo a voce alta. «Dimmi come fai le tue magie e te la daro.»

Dovette ripeterlo alcune volte, a voce ancora piu alta, ma finalmente il vecchio comprese. Interrompendosi spesso, e facendo grande uso di gesti eloquenti quando le parole gli venivano a mancare, il vecchio spiego al ragazzo le basi per quello scambio che era la magia, un concetto tanto semplice, ma tanto poco evidente, quanto l’utilita di un punto d’appoggio e di un paranco per incrementare in maniera appariscente la forza di sollevamento. Il ragazzo afferro rapidamente la nozione, ma insistette affinche il vecchio gli insegnasse subito a muovere le cose da lontano prima di andargli a prendere l’antidoto; e dopo che il giovane Friend ebbe con successo scagliato un divano contro il soffitto, con forza sufficiente a spaccare l’intonaco, il vecchio gli imploro di porre fine al suo dolore.

Friend, ridendo, si era dichiarato suo servitore, e poi era corso a casa, lasciando che il cadavere devastato fosse ritrovato dagli inquilini di quella casa quando avessero fatto ritorno.

Mentre cresceva, tuttavia, e studiava i documenti delle antiche magie — tutti cosi coerenti, in maniera allettante, di cultura in cultura! — giunse all’amara constatazione che le magie davvero splendide e divine erano, gradualmente attraverso i millenni, diventate impossibili. Era come se la magia fosse stata un tempo una sorgente alla quale uno stregone poteva riempire quel vaso che lui era fino all’orlo, ma che ormai fosse soltanto terra umida dalla quale solo poche gocce potevano essere ricavate, e anche con difficolta… o come se vi fossero invisibili gradini nel cielo, ma il cielo li avesse ingranditi e separati, al punto tale che, sebbene gli antichi maghi fossero stati in grado di salire su di essi con un piccolo sforzo, adesso fosse necessaria la forza di una vita per saltare da uno di essi al successivo.

Ma lui lavoro con cio che rimaneva, e quando ebbe quindici anni era in grado di prendere tutto cio che voleva, e poteva costringere le persone a fare virtualmente qualsiasi cosa, contro la loro volonta… e allora tento di dare a sua madre, che era stata l’unica a credere in lui, la possibilita di accedere a quel mondo segreto che aveva scoperto. Non riusci mai piu a ricordare con esattezza cos’era accaduto dopo… ma sapeva che il padre lo aveva colpito, e che lui era scappato dalla casa dei suoi genitori e non vi era mai piu ritornato.

La sua abilita magica lo mise in grado di vivere confortevolmente per i successivi cinque anni da studente. Il miglior cibo, i migliori abiti e alloggi erano alla sua portata — anche se una profonda diffidenza nei confronti del sesso gli aveva impedito di fare qualsiasi cosa di piu che avere dei perturbanti, e dimenticati, sogni che bagnavano le sue lenzuola. E cosi un giorno si allarmo, come potrebbe allarmarsi un uomo nel realizzare che la sua abituale dose giornaliera di laudano non gli e piu sufficiente, nel realizzare che vuole… gli occorre… di piu.

Perche, dopo tutto, non era quello che era in grado di fare che rendeva la magia meravigliosa, ma il prendere, la violazione della volonta di un’altra persona, il tenerla in pugno, la percezione della propria volonta che impregnava il panorama in ogni direzione; e cosi fu inquietante realizzare che la sua violazione degli altri era incompleta, che c’erano punti nel dipinto che resistevano alla sua volonta nella maniera in cui delle aree cosparse di cera della lastra di un litografo resistono all’inchiostro: non poteva raggiungere le loro menti. Poteva costringere

Вы читаете Mari stregati
Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ИЗБРАННОЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату
×