Un pennacchio di fumo bianco fuoriusci dal fianco della nave da guerra, e un attimo dopo il rombo soffocato del cannone rotolo sul mezzo miglio di acqua azzurra che separava i vascelli, e un momento dopo un’enorme spruzzo sboccio sulla superficie del mare alla sinistra di Shandy, torreggio per un istante, e poi ricadde come una palata di diamanti scagliata verso l’alto.
«Ci ha superati,» grido la voce di Hodge resa stridula dalla tensione. «E a tiro… fuoco!»
E, come a molti soldati era accaduto di scoprire con sorpresa, l’intenso, faticoso e ripetitivo addestramento che aveva ricevuto lo spinse a obbedire automaticamente all’ordine: miro, avvicino la miccia al foro nella culatta, e si avvicino al cannone successivo prima di aver deciso se obbedire oppure no all’ordine.
Mentre avvicinava la miccia al foro del secondo cannone, tutti e sette i cannoni di tribordo della corvetta fecero fuoco piu o meno nello stesso istante, e l’imbarcazione, che fino a quel momento non si era accorto che si era ingavonata a tribordo, ritorno quasi orizzontale per il rinculo.
Allora lo Strepitoso Carmichael, che si muoveva con rapidita spaventevole data la stazza, balzo nel varco velato di fumo fra la nave da guerra e la Jenny, vicino a tal punto che Shandy pote riconoscere gli uomini nel sartiame e sentire Davies gridare, «Fuoco!» un istante prima che i cannoni di tribordo del Carmichael sparassero con un rumore simile a un tuono ravvicinato, e rendessero le vele della nave da guerra quasi invisibili per un attimo dietro una montagna ribollente di fumo bianco.
La Jenny stava mantenendo il suo angolo acuto sopravvento, alle calcagna del Carmichael, e quando il fumo dei cannoni fu lasciato indietro, Shandy rimase atterrito nel vedere la nave da guerra, apparentemente intatta, che seguiva la Jenny a sole cento iarde di distanza; ma quando Skank lo ebbe agguantato di nuovo e spinto su un altro cannone girevole, e lui automaticamente fisso lungo la canna il vascello piu grande, realizzo che la nave da guerra, dopo tutto, non era intatta — la rete di sicurezza sulla parte centrale si agitava scompostamente ed era irta di elementi di alberatura caduti, e il disegno a scacchiera dei portelli dei cannoni era deturpato da una mezza dozzina di fori nuovi e irregolari — e realizzo anche che la Jenny si stava muovendo con maggiore rapidita della nave della Royal Navy e che nel giro di un minuto si sarebbe trovata in salvo davanti ad essa. Quasi certamente violando gli ordini ricevuti, Davies si era frapposto e aveva sparato contro la nave da guerra per dare alla Jenny il tempo di scappare.
«Colpisci un portello dei cannoni anteriori!» grido Skank, e Shandy, obbediente, miro a uno dei fusti di cannone scintillanti che sporgevano dalla prua della nave della marina e accosto la miccia al foro. Il cannoncino sparo con un boato e un sobbalzo, e scrutando attraverso il fumo acre rimase soddisfatto nel vedere polvere e schegge volare via dal portello al quale aveva mirato.
«Splendido!» abbaio Skank. «Adesso colpisci…» Il fumo eruppe dai cannoni superstiti nel fianco della nave da guerra ma il ruggito delle esplosioni si perse nell’improvviso schianto martellante che spazzo la Jenny, e Shandy fu scagliato via con violenza dal cannone e scaraventato nella massa di uomini alle sue spalle. Assordato e stordito, si sollevo adagiandosi su un corpo immobile, cercando di aspirare aria nei polmoni senza strozzarsi col sangue e i frammenti di dente che aveva in bocca. Al di sopra del ronzio nelle orecchie era conscio delle urla di rabbia e di panico, e di un nuovo, pigro movimento del ponte sotto i suoi piedi.
Hodge stava urlando degli ordini, e Shandy finalmente rotolo su se stesso e si drizzo a sedere, tossendo e sputando. Impaurito, si esamino il corpo, e rimase profondamente sollevato nel vedere che tutte le membra erano presenti, non ferite e apparentemente non rotte… specialmente dopo che si fu guardato intorno. Morti e feriti erano sparsi dappertutto sul vascello, le vele sopravvento erano strappate e schizzate di sangue, e il legno annerito dalle intemperie dell’albero maestro e delle frisate era stato scheggiato in piu punti e mostrava il legno fresco e bianco sottostante. Sembrava, penso Shandy, che Dio si fosse sporto dal cielo e avesse passato un rastrello dai rebbi aguzzi sull’imbarcazione.
«Barra a tribordo, Dio li maledica,» stava gridando Hodge. Lo skipper caccio via con la mano un po’ di sangue che gli stava scorrendo sulla fronte. «E qualcuno afferri la scotta della vela maestra!»
Un uomo vicino alla barra tento spasmodicamente di obbedire, ma cadde impotente sulle ginocchia, il sangue schiumante da un foro irregolare nel suo torace; Skank si arrampico disperato su una pila di compagni dilaniati… ma era troppo tardi. La Jenny, priva di controllo nei momenti immediatamente successivi alla raffica di ferraglie e palle incatenate che l’aveva sferzata, si era girata su se stessa fino al punto in cui la prua aveva puntato direttamente nel vento, e per i successivi minuti sarebbe rimasta immobile, senza vita, nell’acqua. Shandy aveva sentito descrivere questa condizione come “essere in catene”, e gli venne in mente che in quel caso l’espressione poteva difficilmente essere piu appropriata.
L’alto e aggraziato edificio della nave da guerra, inclinato controvento abbastanza da mantenere l’abbrivio, si accosto al lato sinistro della prua della corvetta, e mentre l’enorme scafo premeva contro il castello di prua della Jenny, spezzando le sartie e rompendo addirittura l’ancora caponata, i grappini caddero con un tonfo e un forte clangore sul ponte del vascello piu piccolo, e una voce stridula grido, «C’e una pistola esperta puntata su ognuno di voi bastardi, per cui gettate le armi, e quando lanceremo giu la scala di corda salite uno alla volta e lentamente.»
CAPITOLO SETTIMO
Sebbene degli elementi di alberatura spezzati oscillassero nella rete di protezione sopra le loro teste, il ponte della nave da guerra era sgombro e pulito in una maniera che incuteva timore. Le drizze erano avvolte a spirale in cerchi perfetti invece di giacere la dove cadevano, come di solito si verificava sulla Jenny, e Shandy cerco di tenere la testa inclinata all’indietro per non far gocciolare il sangue sul pallido e levigato legno di quercia. Il naso aveva cominciato a sanguinargli fin dalla raffica della nave della marina, l’intero lato sinistro della testa stava cominciando a dolergli, decise che il colpo doveva aver preso in pieno il cannone girevole dietro al quale si trovava lui, facendo cozzare la culatta contro la sua testa.
Assieme agli altri dieci relativamente incolumi membri della ciurma della corvetta, adesso stava sul ponte centrale della nave vicino alla ruota dell’argano, e cercava di non sentire le urla e i gemiti dei pirati gravemente feriti che erano stati lasciati distesi sul ponte della Jenny.
I marinai della Navy che stavano vicino alle battagliole e tenevano le pistole puntate sui prigionieri indossavano tutti delle aderenti casacche grigie, calzoni a strisce e berretti di cuoio, e la loro uniforme semplice e funzionale faceva apparire ridicolo l’abbigliamento pacchiano e incatramato dei pirati. Lanciando occhiate nervose agli uomini della marina, Shandy noto qualcosa nella loro espressione al di la del disprezzo e della collera, e non si senti affatto rassicurato quando finalmente capi di che cosa si trattava: la malia morbosa di guardare degli uomini che, sebbene stessero respirando in quel momento, ben presto avrebbero smesso di respirare per sempre nel doppino di un cappio.
Sebbene il Carmichael fosse gia una torre di bianco segmentato in lontananza a sud, il capitano della Navy aveva fatto calare una delle scialuppe della nave, e adesso, dal suo vantaggioso punto di vista sul ponte di poppa, scruto nel telescopio e scoppio a ridere. «Per Dio, Hendricks aveva ragione… uno di essi e caduto fuori bordo, e noi ce ne siamo accorti.» Si volto e guardo i prigionieri con un sorriso largo e severo. «Pare,» grido, «che uno dei vostri compagni non abbia sopportato di lasciarvi indietro.»
Dopo un momento di perplessita, Shandy decise che avrebbe potuto benissimo trattarsi di Beth, che aveva afferrato l’opportunita di perdersi in mare per sfuggire ai pirati e al suo folle padre. Spero che fosse cosi, perche entrambi avrebbero posto finalmente fine a questo violento interludio, e Davies, Barbanera, Hurwood e Friend avrebbero potuto andarsene in Florida o all’Inferno, per quel che a loro importava.
Il pensiero gli rammento che era giunto il momento di smettere di guardarsi intorno con gli occhi sbarrati, toccando con la lingua il varco dov’era stato di recente uno dei suoi molari, e raccontare al capitano della marina chi era, e come aveva fatto a trovarsi a brodo della corvetta.
Tiro un respiro profondo, costrinse gli occhi a mettere a fuoco, e poi, tendendo le braccia con un gesto