gambe nude, nodose e scure come ramoscelli ambulanti di prugnolo, sotto il pavimento sopraelevato. Thatch naturalmente stava a piedi nudi; con un gesto impose il silenzio ai polli che razzolavano sotto la casa e quindi avanzo attraverso lo spiazzo polveroso antistante la casa silenziosamente, come se stesse calpestando zolle di luce solare. Quando ebbe aggirato l’angolo della casa, pote vedere che il vecchio Petro stava camminando lungo l’argine del fiumiciattolo, fermandosi di tanto in tanto per sollevare una tozza bottiglia dopo l’altra fuori dall’acqua, scrutare nel vetro scuro, picchiettare le unghie lunghe contro di essa, portare la bottiglia gocciolante all’orecchio, e quindi scuotere la testa e accovacciarsi per rimetterla dentro e pescarne un’altra.
Thatch rimase a guardare mentre ne sollevava una, e finalmente la faccia del vecchio bocor si coagulo in un sorriso quando ascolto una bottiglia, e picchietto di nuovo le unghie su di essa; e poi si limito a stare la e a battere sulla bottiglia e ad ascoltare, alternativamente, come un prigioniero confinato in una segreta il cui misurato battere sui muri abbia alla fine suscitato, sebbene remotamente, una risposta.
«E il nostro ragazzo, sicuro,» disse con una stridente voce da vecchio. «Gede, il loa che e il… capo, diciamo, di colui che ti vuole.»
Thatch realizzo che il vecchio era consapevole della sua presenza e stava parlando con lui. Resto dove si trovava, ma grido, «Mi vuole? Io ho scelto lui.»
Il vecchio ridacchio. «Beh, ad ogni modo, quello non e qui nel ruscello, e abbiamo bisogno di Gede per chiamarlo. Naturalmente anche Gede e qui solo simbolicamente. C’e solo una parte di lui in questa bottiglia, il suo ombelico, potremmo dire… abbastanza da costringerlo.» Petro si volto e torno zoppicando nello spiazzo dov’era Thatch. «I morti diventano piu potenti col tempo che passa, vedi, ragazzo. Quello che era solo un fantasma inquieto per tuo nonno potrebbe diventare un perfetto loa per i tuoi nipoti. Ed io ho imparato a piegarli, a trascinarli in certe direzioni come tu puoi fare con un rampicante. Il contadino pianta un seme nel suolo e un giorno avra un albero… io ficco uno spettro in una bottiglia sotto l’acqua che scorre e un giorno avro un loa.» Sogghigno, rivelando pochi denti in gengive bianche, e agito la bottiglia in direzione del fiumiciattolo. «Ne ho cresciuti quasi una dozzina fino alla maturita. Non sono ancora della qualita dei loa di Rada, quelli che vengono con noi attraverso l’oceano dalla Guinea, ma posso crescerli finche non soddisferanno le mie esigenze.»
I polli nell’ombra sotto la casa si stavano riprendendo dal gesto di Thatch, e cominciavano a chiocciare e a svolazzare. Petro sbatte le palpebre, ed essi tornarono a tacere. «Naturalmente,» prosegui Petro, «quello che ti vuole — o che tu vuoi, se preferisci — il vecchio Baron Samedi, e una bestia di specie diversa.» Scosse la testa e i suoi occhi si strinsero in un’espressione che avrebbe potuto essere di soggezione. «Di tanto in tanto, non piu di due o tre volte nella mia intera vita, credo di averne accidentalmente creato uno che era molto simile… una cosa che gia esisteva, che era gia qua fuori, e la somiglianza era troppo perfetta per tenere le due cose separate. Cosi, all’improvviso, in una bottiglia ebbi una cosa che era troppo grossa per starci… anche solo simbolicamente. La mia dannata casa fu quasi fatta crollare quando il Baron Samedi divenne troppo grande — la bottiglia esplose come una bomba, abbatte gli alberi in ogni direzione, e il ruscello non torno a scorrere per un’ora. C’e ancora una pozza ampia e profonda la. Niente e piu cresciuto sull’argine e ogni primavera sono costretto a raccogliere girini morti con la rete.»
Il giovane Thatch fisso la bottiglia indignato. «Allora quello che hai nella tua bottiglia di birra e solo un servo del Baron Samedi?»
«Piu o meno. Ma Gede e un loa di alto rango — e il numero due qui solo perche il Baron e troppo superiore. E come ogni altro loa Gede dev’essere invitato, e poi supplicato, usando i rituali che lui richiede, per fare cio che noi vogliamo. Ora, ho procurato le lenzuola del letto in cui e morto un uomo malvagio, e una tunica nera per te, e oggi e sabato, il giorno consacrato a Gede. Arrostiremo un pollo e una capra per lui, e ho un barilotto intero di clairin — un rum — poiche Gede ne e un insaziabile consumatore. Oggi noi…»
«Non sono sceso dalle montagne per trattare con un bungo garzoncello del Baron Samedi.»
Jean Petto fece un largo sorriso. «Ohhh!» Tese la bottiglia al ragazzo. «Beh, perche non glielo dici? Tieni la bottiglia contro la luce del sole e scruta dentro finche non lo vedi… poi potrai spiegargli quali sono i tuoi standard sociali.»
Thatch non aveva mai trattato direttamente con un loa, ma cerco di apparire sicuro di se mentre prendeva sprezzante la bottiglia. «Molto bene, spiritello,» disse, tenendola contro il sole, «manifestati!» Il tono era beffardo, ma la sua bocca era diventata secca e il cuore gli batteva forte nel petto.
All’inizio tutto cio che riusci a vedere erano delle macchie confuse attraverso il vetro rozzamente soffiato, ma poi vide un movimento dentro, e lo mise a fuoco — e per un istante penso che la bottiglia conteneva un uccellino implume, che nuotava con alette e zampe deformi in una sorta di liquido torbido.
Allora ci fu una voce nella sua testa, che cianciava stridula in un francese ibrido. Thatch comprese solo qualcosa, abbastanza da capire che colui che parlava non solo stava chiedendo pollo e rum, ma protestando che aveva tutti i diritti di pretendere quelle cose, e anche tanti dolciumi quanti ne voleva, e minacciando punizioni durissime se i rituali del suo invito non fossero stati eseguiti con grandissima pompa e solennita e rispetto; e sarebbe stato meglio non ridere. Nello stesso tempo, Thatch ebbe la sensazione di un’eta antica, e di un potere che era diventato enorme… con tale costo personale che ormai restava solo un frammento della personalita originale, come un camino ancora eretto nel cuore di una casa preda di un furioso incendio. La petulanza senile e il potere terrificante, realizzo Thatch, non erano qualita contraddittorie — ognuna era in qualche modo prodotto dell’altra.
Poi divenne consapevole di lui. La filippica s’interruppe e lui ebbe la sensazione che colui che parlava si guardasse intorno un po’ confuso. Thatch immagino un re vecchissimo, che trasaliva dopo aver pensato di essere solo, si aggiustava la veste in modo che essa lo drappeggiasse in maniera corretta, e si ravviava i capelli radi in avanti per coprire la calvizie.
A quel punto Gede, evidentemente, aveva richiamato alla memoria le parole di Thatch e prestato loro attenzione, perche la voce torno all’improvviso nella testa del ragazzo, e tuono.
«“Spiritello”?» grido Gede, infuriato. «“Bungo garzoncello”?»
La testa di Thatch fu spinta indietro da qualcosa di invisibile, e d’un tratto ci fu sangue nella sua bocca e nel naso. Arretro di un paio di passi e cerco di scagliare via la bottiglia, ma essa aderiva al suo palmo.
«Thatch e il tuo nome, eh?» La voce gratto l’interno del cranio del ragazzo come un coltello rigirato all’interno di una noce di cocco.
Lo stomaco di Thatch implose visibilmente — il sangue sprizzo dal suo naso e lui cadde pesantemente a sedere.
Un momento dopo tutti i suoi abiti presero fuoco. Il ragazzo rotolo, in fiamme, verso il fiumiciattolo, e sebbene nel tragitto sobbalzasse per l’impatto di un paio di altri invisibili calci, riusci a cadere in acqua. «Diro al Baron,» disse la voce nella sua testa mentre lui si dibatteva, ancora incapace di liberarsi della bottiglia, «di riservarti un trattamento speciale.»
Thatch porto i piedi al di sotto del corpo, striscio su per l’argine e si sedette. I suoi capelli erano bruciati fino allo scalpo e i suoi abiti sembravano recuperati dalla rovina di una casa distrutta da un incendio e il sangue stava scorrendo sull’avambraccio dalla mano che stringeva la bottiglia, ma non fremo quando sollevo quella cosa verso il sole e rivolse un sogghigno al suo ventre di vetro. «Fallo,» sussurro. «Tu, maledetta miserabile aringa in salamoia.»
La luce si affievoli, e improvvisamente era asciutto, dritto e in cammino, ed era di nuovo Jack Shandy. Le macchie di sangue sulle pietre che lastricavano il ponte erano meno frequenti — forse le persone ferite che stavano strisciando avevano bendato le loro ferite — ma quando lui si accovaccio per toccare una chiazza umida, si ritrasse inorridito. Era ancora calda. Di nuovo, ora piu forte, udi un respiro affannoso davanti a se.
Alzo la testa, e tutt’a un tratto seppe perche aveva pensato di aver gia visto prima quel ponte. La c’erano le due persone che strisciavano, ormai vicinissime ai suoi piedi; i capelli bianchi di una erano punteggiati di nero scintillante, e l’altra figura, piu giovane e magra, stava cercando di strisciare senza toccare il suolo con la mano destra, le cui dita erano piegate, gonfie e nere. Le luci della citta di Nantes erano tremolanti e fioche, e Shandy sapeva che quelle persone ferite non sarebbero state viste da un viandante caritatevole, ma avrebbero dovuto strisciare per tutto il tragitto di ritorno alla loro camera, e ai loro letti poco confortevoli, e alle onnipresenti marionette.
Shandy fece uno scatto di corsa e poi si accovaccio sulla traiettoria di suo padre. Uno degli occhi del vecchio era nascosto dal sangue incrostato di terra, e Shandy sapeva che era l’occhio che avrebbe perso. La faccia del vecchio era tesa per lo sforzo, e il fiato sibilava attraverso i nuovi varchi trai denti sbarrati.
«Papa!» disse Shandy, incalzante, mentre la faccia del vecchio si avvicinava gradualmente. «Papa, hai