ereditato un mucchio di danaro! Tuo padre e morto, e ha lasciato a te i suoi possedimenti! Mettiti in contatto con le autorita di Haiti, a Port-au-Prince!»
Il vecchio Francois Chandagnac non lo udiva. Shandy cerco per altre due volte di trasmettere il messaggio, poi desistette e raggiunse l’altra persona malconcia che stava strisciando, quella che era il ventunenne John Chandagnac.
«John,» disse Shandy mentre s’accovacciava davanti al se stesso piu giovane, «ascolta. Non abbandonare tuo padre! Portalo con te. Datti da fare, tu… maledetto corista di legno!» Si sentiva soffocare, e le lacrime scorrevano sulla sua faccia piu vecchia e barbuta, come per imitare il sangue che rigava quella piu giovane. «Non puo farlo da solo, ma lui non lo ammettera con te! Non abbandonarlo, e tutto cio che hai al mondo e lui ti ama e morira di freddo e di fame, pensando a te, mentre tu sarai al sicuro in Inghilterra e non penserai a lui…»
La figura strisciante era inconsapevole di lui. Shandy, gia inginocchiato, abbasso la fronte sulle pietre del lastricato e singhiozzo, rauco, mentre l’immagine del suo se stesso piu giovane strisciava attraverso il suo corpo, impalpabile come un’ombra.
Una mano gli stava scuotendo la spalla. Lui alzo la testa. Il volto scarno di Davies gli sogghignava, non senza simpatia. «Non puoi crollare adesso, Jack,» disse il vecchio pirata. Fece un cenno con la testa, indicando davanti a loro. «Ci siamo.»
CAPITOLO QUATTORDICESIMO
Il ponte era scomparso e Shandy, tardivamente, si domando se qualcuno degli altri lo avesse effettivamente visto. O forse Hurwood, per esempio, aveva visto l’intera cosa come una passeggiata lungo la navata impossibilmente lunga di una chiesa? Ora si trovavano su un pendio fangoso, rivolti verso il basso, e Shandy poteva sentire l’umidita gelata che filtrava attraverso le ginocchia dei calzoni.
Guardo intorno con un po’ di frenesia, col panico originario che ritornava, perche avvertiva qualcosa di profondamente sbagliato, di molto disorientante, la — ma non riusciva a capirne il motivo. Il pendio fangoso si allontanava da loro incurvandosi ai due lati, e, scrutando nella luce fioca, lui vide che i suoi margini si curvavano all’indietro e si congiungevano, a una certa distanza; era un pozzo circondato da un pendio, e l’acqua zampillava e sciabordava laggiu sul fondo. Il cielo era una coperta di nuvole che sfrecciavano illuminate dall’alto, presumibilmente, dalla luna. Shandy guardo intorno i suoi sette compagni per vedere se condividevano la sua inquietudine. Era arduo a dirsi. Beth aveva ripreso conoscenza — Shandy si domando quando — ma stava solo sbattendo le palpebre, confusa, e Bonnett era inespressivo come un cadavere imbalsamato.
«Avanti,» disse Hurwood, e tutti si avviarono.
Sebbene diverse volte incespicasse e scivolasse nella melma, Shandy si scopri oppresso dall’idea di quanto fosse solida la terra. Essa gli conferiva una sensazione simile alla claustrofobia, malgrado le nuvole alte e ribollenti.
Allora gli venne in mente: sette compagni? Avrebbero dovuto essere sei! Si trattenne indietro e identifico le figure che arrancavano sotto di lui: c’era Barbanera, e Davies, e Bonnett, e Beth e Friend e Hurwood… e nessun altro. Erano sei. Shandy si affretto dietro di loro, e poi solo per rassicurarsi conto le figure… ed erano di nuovo sette.
C’era, anche un odore, come di acqua stagnante e piombo antico.
«Lascia perdere l’odore di ferro caldo, va bene?» disse piano il pirata. «Ma no, Jack, non faranno niente del genere qui; stanno solo… adattando… le loro anime in modo da poterlo fare in seguito, in qualche punto sul mare.» Il pendio adesso si livello, e loro erano in grado di rimanere dritti senza bilanciarsi per evitare una caduta. «No,» prosegui Davies, «non potrebbero far nulla qui — avevi mai avvertito un suolo piu solido? Fa si che gli altri luoghi appaiano soltanto come… delle enormi zattere.»
Era questo, realizzo Shandy — era questo che lo aveva turbato. Quel luogo non dava sensazione di movimento. Non aveva mai pensato che un luogo sulla terra solida potesse muoversi, se non durante i terremoti; prima di quel giorno avrebbe riso se qualcuno avesse proclamato di essere in grado di sentire il movimento nello spazio del pianeta Terra. Ora, tuttavia, gli sembrava di essere sempre stato fondamentalmente consapevole di quel movimento, sebbene inconsciamente come un pesce e consapevole dell’acqua.
Avevano tutti raggiunto il tratto livellato eccetto Bonnett, che stava lentamente scendendo giu per il pendio in posizione seduta, sussultando. «Quanti di noi sono qui?» chiese Shandy a Davies. «Perbacco, uh… sette,» rispose il pirata. «Conta.»
Davies lo fece, e impreco allarmato. «Tu e Bonnett e Thatch,» disse in fretta a se stesso, «e i tre del Vecchio Mondo, e io. Fanno sette. Giusto, e non c’e nessun altro. Accidenti, per un momento sembrava fossimo otto, no?»
Shandy scosse la testa, con tristezza. «Conta di nuovo, rapidamente, e arriverai a otto. Fallo lentamente, chiamando ognuno per nome, e arrivi a sette.»
Davies torno a contare, muovendo in fretta il dito su ogni sagoma indistinta, una volta rapidamente e un’altra volta di nuovo lentamente… e quando termino sbotto in una pesante oscenita. «Jack,» disse, e la sua voce era tesa per il disgusto, che Shandy ritenne celasse il terrore, «i nostri occhi sono stregati? Come puo esserci uno straniero fra noi che diventa invisibile solo quando contiamo attentamente?»
Shandy non tento nemmeno di rispondere, poiche aveva lanciato un’occhiata ravvicinata alla Fontana. Aveva gia notato che l’acqua, sebbene fosse lanciata in alto nell’aria, era stranamente densa, e dava la sensazione di cozzare piuttosto che di schizzare quando ricadeva, e di essere lei la fonte sia di quella tenue fosforescenza che di quel tanfo stagnante, ma adesso vide delle facce nel liquido agitato: centinaia di facce che si formavano l’una dopo l’altra come se la Fontana fosse uno specchio che ruotasse al centro di una folla, e ogni faccia che fugacemente appariva era contorta dalla paura e dalla rabbia. Sebbene provasse ripugnanza, Shandy si avvicino di un passo… e allora vide le cortine ondeggianti di pallida luce colorata, simili a una mobile Aurora Boreale, che fluivano verso l’alto dall’intera superficie della Fontana, e giocavano silenziose sullo strato di nuvole sovrastante, dando l’impressione di essere la forza che le faceva ribollire.
Hurwood avanzo, affiancandosi a Shandy. Il vecchio emetteva respiri leggeri e rapidi. «Che nessuno si volti,» disse. «Ognuno si limiti… a continuare a guardare cio che sta guardando. La cosa con la quale abbiamo necessita di parlare non si manifestera se le rivolgiamo soverchia attenzione.»
Con un brivido di gelo Shandy realizzo che la cosa che Hurwood cercava doveva essere quella figura in piu nella quale lui e Davies si erano imbattuti quando si erano messi a contare.
Qualcuno nelle vicinanze sussurro qualcosa, e Shandy si aspetto che Hurwood imponesse il silenzio, ma lo stregone monco stava rispondendo in una lingua che Shandy non aveva mai sentito, e lui realizzo che anche il sussurro era stato nella stessa lingua, e che colui che lo aveva emesso non era uno del loro gruppo.
La voce aliena parlo di nuovo, con maggior fermezza ma ancora molto debolmente, e a Shandy parve che colui che parlava si trovasse proprio accanto al suo gomito. Shandy stava obbedendo a Hurwood e guardava dritto davanti a se, ma con la coda dell’occhio, nella penombra, pote vedere qualcuno vicino a lui. Davies era dall’altro lato… era questi il misterioso autore del sussurro? O era solo Bonnett? O anche Beth? Shandy era fortemente tentato di sbirciare.
La voce s’interruppe. «Guardate avanti,» rammento a tutti Hurwood. «Chiudete gli occhi se preferite, ma nessuno deve guardarsi intorno.» Quindi parlo di nuovo, piu teso, nell’altra lingua, e quando termino Leo Friend aggiunse una frase che era in maniera evidente una domanda.
La voce, sommessa e dall’origine ignota, rispose e parlo per un po’, e Shandy si domando per quanto tempo avrebbe dovuto continuare a guardare davanti a se. Il pensiero di chiudere gli occhi in un luogo cosi orribilmente immobile gli gelo lo stomaco, ma anche restare fermo stava diventando insopportabile.
Finalmente la voce si fermo, e ad un tratto Hurwood e Friend si mossero. Shandy rischio uno sguardo obliquo in quella direzione. Stavano correndo verso la riva dello stagno intorno alla Fontana, e quando vi giunsero