seguitarono a camminare nel fluido viscoso e si accovacciarono per raccogliere un po’ di quella sostanza nelle loro mani e berla avidamente. Poi tornarono a fatica sul suolo melmoso, e Hurwood parlo di nuovo.

La risposta che venne pochi secondi dopo era debolissima, forse perche i componenti del gruppo avevano spostato gli sguardi. La voce pronuncio solo poche sillabe.

All’istante, Hurwood e Friend si frugarono nelle tasche. Hurwood estrasse un coltello da tasca, e Friend finalmente sfilo uno spillone dalla sua parrucca incipriata, e nello stesso momento entrambi si punsero un dito e scossero il sangue sulla melma fredda.

Le gocce di sangue sibilarono nei punti in cui caddero, e allora a Shandy parve come se due mani simili ad artigli spuntassero dal fango, ma un momento dopo quelle cose smisero di muoversi e lui comprese che erano piante — cose affusolate simili a cactus, ma vistose in quel panorama desolato. Shandy noto in quel momento una terza pianta, piu in vicinanza della riva, ma essa era avvizzita e rigida.

Allora Barbanera avanzo con passo deciso, e, sebbene Hurwood allungasse le braccia per fermarlo, in due lunghi passi il re-pirata fu nello stagno col liquido che gli arrivava alla caviglia. Raccolse un po’ di quel fluido e lo bevve, poi ne usci, si morse un dito e fece scorrere un po’ di sangue. Di nuovo ci fu il sibilo e l’eruzione di fango, e un attimo dopo un’altra pianta spinosa era spuntata, a poche iarde da quelle di Hurwood e Friend.

La coppia di stregoni lo fisso, con sulle facce un’identica espressione di sorpresa e leggero allarme, ma poi Hurwood si limito a stringersi nelle spalle e a borbottare, «Non ha importanza.»

L’uomo con un solo braccio parlo ancora, e ricevette nuovamente risposta dalla debole voce, sebbene in quel momento Shandy avesse la sensazione che essa provenisse dall’altro lato del gruppo, al di la di Davies.

«Dannazione,» borbotto Hurwood quando la voce si fermo. «In questo momento non lo sa.»

Shandy vide Friend scrollare le spalle. «Possiamo aspettare un poco.»

«Aspetteremo finche non lo sapra, e non me lo avra detto,» disse Hurwood con fermezza.

«Chi e?» chiese Barbanera.

«La… personalita che stiamo interrogando,» disse Hurwood, «sebbene il pronome “chi” sia esagerato in questa circostanza.» Sospiro, apparentemente perche disperava di dare una spiegazione, ma poi la sua formazione professionale parve prendere il sopravvento. «Le leggi della meccanica di Newton sono utilissime nel descrivere il mondo che conosciamo — ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, e un oggetto che si muova di moto uniforme continuera a muoversi uniformemente a meno che non sara sollecitato da una forza — ma esaminiamo da molto vicino eventi che si verificano su scala molto piccola, e se ne studiarne i dettagli in maniera cosi inutilmente specifica da essere quasi considerati adatti a un ricovero per lunatici… scopriremo che la descrizione meccanica di Newton della realta e corretta solo per somme linee. In minuscole estensioni di spazio o di tempo c’e un elemento di incertezza, un differimento di definizione, e la verita che cogliamo e informe come un uovo poco cotto. Nel nostro mondo normale questo non e un fattore rilevante poiche le… differenze, potremmo dire… sono abbastanza consistenti fra un luogo e un altro, e risultano in modo schiacciante favorevoli a Newton. Ma qui esse non sono consistenti. Qui sono polarizzate, sebbene i valori globali siano gli stessi. Non c’e elasticita in questo suolo, ne incertezza, cosi come nell’aria qui intorno. Quella che noi abbiamo interrogato era una… tendenza verso una personalita; la probabilita di una consapevolezza.»

Barbanera sbuffo. «Quale lingua parlava quella, quella probabilita?»

«La lingua piu antica,» disse imperturbabile Hurwood.

«E per questo,» si trovo a domandare Shandy, «che la cosa e cosi difficile da localizzare?»

«Si,» disse Hurwood, «e non provarci. Non e in nessun dove… dove e improprio come chi. Se la cerchi vuol dire che stai cercando qualcosa, in un particolare dove e quando — e su questa base troverai molte cose, ma non troverai…» Termino la frase con un vago cenno e un fischio che scemava.

Per almeno un intero minuto restarono tutti la, a rabbrividire in quella valle scura e fredda, mentre Hurwood con pazienza ripeteva piu volte a gran voce qualche frase inintellegibile. Shandy guardo intorno per vedere come stava reagendo Beth, ma Hurwood gli disse seccamente di tenere fermo lo sguardo.

Alla fine Barbanera disse, «Questo ritardo non faceva parte del nostro patto.»

«Ottimo,» disse Hurwood. Pronuncio ancora una volta la sua strana frase; e poi aggiunse, rivolto a Barbanera, «Vai, se lo preferisci. Buona fortuna nel tornare nella giungla.»

Barbanera impreco, ma rimase dov’era. «La tua cosa-spettro sta cercando qualcosa per te, eh?»

«No. Alla fine si manifestera ancora, ma non sara la stessa personalita di prima; sebbene nello stesso tempo non sara neppure una personalita diversa. “Stessa” e “diversa” sono parole troppo specifiche. Ed essa non apprendera quello che io voglio sapere. Semplicemente, questa volta le capitera di saperlo. O, se non questa volta, lo sapra prima o poi. E come aspettare un due o un dodici dopo un lancio di dadi.»

Passo altro tempo, e finalmente uno dei pazienti richiami di Hurwood ottenne risposta. Il padre di Beth dialogo con la voce non ubicata per circa un altro minuto, e poi Shandy lo udi arrancare nel fango. «Potete tutti guardare dove vi pare, adesso,» disse Hurwood. Shandy osservo Hurwood, e non si senti rassicurato nel vedere gli occhi socchiusi e i muscoli induriti della mascella dell’ex-docente di Oxford.

«Leo,» disse Hurwood, teso, «tieni ferma Elizabeth.» Friend fu affannosamente felice di obbedire. Beth sembrava essere ancora in uno stato di stupefazione, anche se Shandy noto che adesso stava respirando molto rapidamente.

Hurwood allungo la mano e slego dalla cintura la cassetta di legno; allento il coperchio coi denti e lo scosse via. Shandy non riusci a vedere cosa ci fosse dentro. Poi Hurwood raggiunse con passo strascicato Beth e tenne la cassetta, aperta e dritta, sotto la mano destra di lei. «Falle un taglio nella mano, Leo,» disse il vecchio. Shandy si lancio in avanti, ma molto prima che potesse raggiungerlo Friend abbasso il suo spillone e, con le labbra umide e gli occhi socchiusi, lo ficco nel pollice di Beth Hurwood.

Questo la fece uscire dal suo intontimento. Sobbalzo e abbasso lo sguardo sulla mano trafitta, e poi al di la di essa, nella cassetta che suo padre stava reggendo, nella quale stavano cadendo le gocce del suo sangue — e strillo e si allontano di scarto, arrampicandosi a quattro zampe sul pendio fangoso.

Shandy si lancio dietro di lei e la afferro dopo poche iarde, le mise un braccio intorno alle spalle che si sollevavano e la scosse con gentilezza. «E tutto finito adesso, Beth,» disse con voce strozzata. «La tua mano e ferita ma siamo vivi e penso che ora saremo condotti via. Il peggio e…»

«E la testa di mia madre!» urlo Beth. «Aveva la testa di mia madre in quella scatola!»

Shandy non pote evitare di voltarsi a guardare inorridito. Hurwood stava seduto nel fango per infilare di nuovo il coperchio sulla cassetta di legno, con un’espressione di soddisfazione quasi ebete che illuminava il suo vecchio volto, mentre Friend si limitava a fissare con ira Beth, con le mani ancora sollevate nella posizione in cui si trovavano quando la stava tenendo ferma — ma Davies, e anche Barbanera, stavano fissando l’uomo con un solo braccio con stupore e ripugnanza.

Hurwood si rialzo dimenandosi. «Torniamo,» disse. «Torniamo al mare.» Era cosi allegro e teso adesso che sembrava avere difficolta nel parlare.

Tutti risalirono faticosamente la china, e quando il suolo si livello Shandy rimise di nuovo il braccio intorno a Beth e cammino assieme a lei, anche se la ragazza non mostro di rendersi conto della sua presenza neppure con un’occhiata.

Il ponte era scomparso. Hurwood li condusse lungo una strada sterrata fra campi di erica sotto un cielo che minacciava pioggia; le montagne si sollevarono in lontananza, e quando Shandy si volto a guardare vide un gruppo di vecchi edifici di pietra, quasi del tutto senza finestre, dietro un muro — un monastero, forse, o un convento — e quando scruto con maggiore attenzione vide che una figura magra, dai lunghi capelli, stava sulla sommita del muro, sopra il cancello chiuso.

Non era in grado di ottenere una qualsiasi risposta dalla giovane donna che avanzava, come senza vita, al suo fianco, ma, continuando a guardare indietro, sollevo la mano libera in un saluto, e la figura sul muro saluto a sua volta — con gratitudine, penso Shandy.

CAPITOLO QUINDICESIMO

Hurwood e Friend li ricondussero sulla piana di sabbia scura, dove recuperarono gli stivali e i coltelli ancora roventi, e quindi i due stregoni usarono di nuovo la lampada col coperchio scanalato per ritrovare la strada che li riportasse alla torcia accesa che Hurwood aveva lasciato conficcata nella sabbia, dopodiche tornarono nel mondo

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