stocchi di riserva di Davies — fra se e la luce per parare ogni possibile attacco di Venner. Ma quando raggiunse il ponte vide che Venner aveva proseguito la sua corsa e ora stava fronteggiandolo a dieci iarde di distanza, e puntava contro di lui una pistola che aveva strappato a qualcuno.

Shandy soffoco l’impulso istantaneo di rituffarsi nel boccaporto, poiche era il capitano, e anche in mezzo a quella tempesta la maggior parte degli uomini stava guardando a bocca aperta quella sfida… Un colpo di pistola a trenta piedi di distanza su un ponte bagnato e beccheggiante, investito da una fitta pioggia, probabilmente avrebbe fatto cilecca, e forse la pioggia si era gia insinuata sotto il coperchio dello scodellino raggiungendo la polvere. Si pose, tuttavia, di profilo, guardando Venner sopra la spalla destra. Sollevo la spada in un saluto da schermidore, sia per l’apparente freddezza del gesto, sia perche sperava che la palla di pistola, se ben indirizzata, avrebbe potuto colpire la lama o la guardia.

La pioggia non aveva raggiunto la polvere. Nello stesso istante in cui vide la canna emettere un lampo, Shandy senti la palla cocente perforargli la pelle sopra il plesso solare. Indietreggio ma non cadde ne lascio cadere la spada, e quando ebbe recuperato le sue sparpagliate facolta mentali, un secondo o due dopo, fece l’inchino piu cortese che poteva sul ponte oscillante — per farlo dovette afferrare le griselle con la mano libera e piantare i piedi un po’ piu larghi di quanto gli fosse abituale — e poi avanzo verso Venner.

Il nocchiere, distratto dal dramma che si stava svolgendo sul ponte, non mise la prua abbastanza dritta nell’onda successiva, e la Jenny la ricevette sul lato di babordo: l’imbarcazione s’ingavono pesantemente mentre la solida acqua verde si sollevava al di sopra del ponte, s’infrangeva con un’esplosione contro l’albero e spazzava almeno un uomo fuori bordo.

Poi la Jenny si adagio nel ventre dell’onda, di traverso rispetto al flusso. Piu spaventato da questo che da Venner, Shandy arretro in fretta verso poppa, e fu costretto a lasciare la sciabola per afferrarsi al sartiame al fine di mantenere l’equilibrio. Skank e gli altri uomini al boma della vela maestra erano riusciti a svolgere diversi piedi di vela e a infilarvi una corda, e un uomo stava cercando di arrampicarsi sull’albero vacillante con l’estremita della corda frai denti, apparentemente sperando di gettarla al di sopra dello stretto pennone della vela di gabbia, in modo che gli uomini in basso potessero usarla come drizza. Era tutto quello che potevano fare, e Shandy sapeva che non sarebbe bastato.

Dietro di lui, muovendosi lentamente perche non voleva abbandonare la sciabola che aveva raccolto, Venner stava avanzando con cautela verso poppa.

Shandy lancio un’occhiata al nocchiere, che aveva spinto la barra tutta a babordo, e capi che avrebbe dovuto essere la ad aiutare l’uomo a tenerla ferma quando il vento li avrebbe investiti sulla cresta. Ma in quel momento vide Woefully Fat.

Il grosso bocor si era spinto via dall’arcaccia, e ora stava eretto sul ponte e artigliava l’asta di legno che lo aveva impalato; e proprio mentre Shandy osservava, Woefully Fat la piego davanti a se… Il vento portava con se tutti i rumori, ma le schegge cominciarono a schizzar via fra le mani nere. Shandy suppose che il bocor stesse utilizzando la magia per fare quella cosa, ma Woefully Fat dovette girarsi su se stesso mentre l’asta veniva piegata ancora di piu, e Shandy senti che le braccia gli formicolavano per lo sgomento, perche vide la sella della randa che sporgeva per un pollice o giu di li dall’ampio dorso. E sebbene il ferro ancora fumasse, non emetteva piu il bagliore: il bocor stava spezzando il pennone con nient’altro che la sua forza fisica.

Finalmente si spezzo, e il bocor cadde in ginocchio. Shandy accorse per aiutarlo, ma Woefully Fat con una mano sola sollevo l’asta di legno e la spinse verso di lui — prodezza in se stessa impressionante, in quanto, anche spezzata, quella cosa era lunga sei piedi buoni, e da essa pendevano delle sartie e l’estremita superiore della vela maestra inzuppata d’acqua.

«Ancora galleggiante!» grido il bocor. «Gettala a tribordo!»

Shandy d’un tratto capi, prese il pennone da Woefully Fat — dovette far uso di entrambe le mani, e comunque digrigno i denti per il peso — e si volto e lo sollevo al di sopra della battagliola di tribordo gettandolo in mare.

In quel momento scalarono l’onda seguente, e la Jenny s’ingavono bruscamente quando il vento li investi da babordo, e allora cominciarono a scivolare giu per il lato di sopravvento, col nocchiere che lottava per tenere la barra tutta da una parte. Shandy slego in fretta la drizza della vela maestra e la lascio svolgere al di sopra della battagliola per dare una certa lunghezza alla gomena dell’ancora galleggiante.

La Jenny colpi il ventre dell’onda solo di poco piu dritta, e di nuovo il mare si sollevo al di sopra del ponte. Shandy si afferro alla battagliola sotto l’acqua, domandandosi se si erano capovolti, se la Jenny stava semplicemente per implodere e affondare senza mai piu riemergere. Ma poi l’acqua divenne pesante sulle sue spalle curve e deflui, liberando prima la sua testa, poi le braccia, e mentre stava ancora sciabordando intorno alle sue ginocchia lui torno a legare la drizza, poiche quasi tutta la gomena si era ormai snodata.

Il pennone stesso era in qualche punto dietro l’ultima cresta, e proprio mentre salivano sulla successiva Shandy pote avvertirne lo strappo, e accorgersi che la vecchia corvetta si raddrizzava e poi cominciava a rispondere alla vela e al timone. La prua si stava sollevando nel vento.

Attraverso le punte delle dita aveva prestato molta attenzione alla sensazione tattile del ponte, e quando senti un debole scricchiolio nelle vicinanze alzo la testa… e poi si appiatti di botto. La corta sciabola di Venner squarcio la murata invece della testa di Shandy.

Shandy rotolo via mentre Venner scuoteva la pesante lama per liberarla, e quando si alzo in posizione accovacciata Skank abbandono per un attimo l’operazione di realizzare una vela maestra di fortuna, e gli lancio la sciabola caduta.

Il ponte si stava sollevando, e con la pioggia e gli spruzzi negli occhi manco la presa… Udi la spada ricadere con un tonfo e scivolare sul ponte bagnato, udi anche il cigolio della lama della sciabola che veniva liberata, e i passi scivolosi di Venner che si avvicinavano.

Shandy si lancio per raggiungere la spada proprio mentre la prua cozzava contro un’onda: chiuse gli occhi e si puntello contro la frisata mentre l’acqua si abbatteva su di lui, poi scosse la testa e si guardo freneticamente intorno, sbattendo le palpebre. La luce era scarsa, ma vide la spada rotolare nell’acqua, si getto al suo inseguimento quasi nuotando e agguanto l’elsa.

Venner colpi mentre Shandy stava cercando di alzarsi in piedi, ma il ponte s’inclino bruscamente all’indietro proprio mentre Venner si produceva nell’allungo, e lui perse l’equilibrio, e sebbene il colpo intorpidisse la spalla di Shandy, fu il piatto che si abbatte, non il taglio.

Questo lo fece ricadere in ginocchio, ma anche Venner era caduto, e Shandy colse l’attimo per spingere la punta della sua spada nell’unica parte di Venner raggiungibile — il ginocchio — prima di rialzarsi pesantemente in piedi.

Anche Venner si rialzo.

Shandy capi che non sarebbe stato in grado di battere Venner, che quell’interminabile combattimento sarebbe finito con la dannata sciabola che gli avrebbe spaccato la testa o squarciato l’addome… ma era troppo esausto per trarre dall’idea qualcosa di piu di una tristezza opprimente. Si appoggio contro l’arcaccia e flette la mano sull’impugnatura scivolosa della spada.

Venner mulino la sciabola verso la testa di Shandy, e questi riusci a sollevare il braccio intorpidito per deviare il colpo, ma riusci solo a far girare la lama piu pesante, cosicche ancora una volta fu il piatto a colpirlo… direttamente su un lato della testa adesso. Le ginocchia gli cedettero per un momento mentre il dolore cocente e nauseante sembrava vibrare nelle sue cavita.

Cerco di raddrizzarsi, ma la lama di Venner si stava avventando di punta — Shandy si lascio cadere in avanti e poi riusci per un pelo a piegare di lato il corpo mentre la lama colpiva. Gli graffio le costole e penetro in una falda della giacca, inchiodandolo alla paratia e bloccando la sua caduta; ma lui aveva sollevato la propria spada in una parata che, sebbene tardiva, aveva messo la sua punta piu o meno in linea. Zoccolando, come una marionetta manovrata con negligenza, porto i piedi sotto di se.

La sua camicia si lacero mentre vibrava la stoccata, e quindi il davanti della giacca di Venner venne perforato per accogliere due pollici — poi quattro, mentre Shandy riprendeva l’equilibrio e assestava una rimessa — di acciaio arrugginito.

Improvvisamente pallido, Venner vacillo all’indietro, sfilandosi la lama, e la sciabola scivolo via dalla sua mano e cadde con un tintinnio sul ponte. La Jenny raggiunse la sommita di un’altra onda e s’inclino ripidamente all’indietro per un istante. Tutti, eccetto i due contendenti, annasparono per un appiglio o tentarono di controllare la caduta, ma Shandy si produsse in un nuovo allungo, a mezz’aria mentre il ponte ricadeva sotto di lui, e spinse la

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