«Non mi riferisco al pericolo di essere ferito stanotte,» lo interruppe Segundo, sorridendo. «Mi riferisco al pericolo di un processo fra poco.»
Questo lo sveglio. Prese un bicchiere di brandy dal servo, lo sorseggio, e poi fisso, cauto, Segundo. «Con quale accusa?»
«Beh,» disse Segundo con una risata mentre si sedeva su una delle sedie della sala da pranzo, «e difficile dirlo. Tu ed io abbiamo un… socio d’affari in comune, e temo che lui sia stato catturato, e stia cercando di ingraziarsi le autorita implicando tutti coloro coi quali ha avuto rapporti extra-legali… contrabbando e ricettazione, principalmente, credo. Ma lui era noto per aver fatto un altro genere di favori a certi uomini d’affari caraibici: rapimenti, assassini o incendi dolosi. Grazie,» aggiunse al servitore che gli porse un bicchiere.
Hicks si sedette all’altro lato del tavolo, di fronte a Segundo. «Chi?»
Segundo lancio un’occhiata al servitore che sbadigliava, poi si sporse in avanti. «Lo chiameremo… Ed Thatch?»
Hicks scolo il bicchiere, fece per chiedere che fosse riempito di nuovo, poi disse al servo di lasciare la caraffa e uscire. «Di quali,» disse quando l’uomo fu andato via, «rapporti extra-legali ha parlato?» Dio sapeva che Barbanera lo aveva aiutato in svariate situazioni del genere, a cominciare dall’annegamento di una troppo bene informata zia nubile, quando lui aveva cominciato a fabbricare prove che convalidassero la storia che il fratello era morto.
«Beh, e difficile, vedi. Non so. Tutti quelli che riesce a ricordare, dobbiamo presumere.» Hicks gemette e abbasso il volto nelle mani, e Segundo si sporse e riempi il suo bicchiere. «Non disperarti,» gli disse. «Andiamo, ora, guarda me: anch’io sono implicato, almeno tanto terribilmente quanto te, e ti sembro abbattuto? C’e una via d’uscita da ogni disastro, eccetto quello definitivo.»
Hicks alzo la testa. «Cosa possiamo fare?»
«E semplice. Lasciare Haiti. Ti daro un passaggio sulla mia nave.»
«Ma,» aveva protestato Hicks, tristemente, «come posso portare con me tanto denaro da poter vivere senza problemi? E poi, sicuramente m’inseguiranno.»
Ulysse Segundo aveva sbattuto le palpebre. «Se tu fossi ancora qui, no. Cosa accadrebbe se fosse trovato un corpo nella tua camera da letto… un corpo della tua altezza e corporatura e colore… con la faccia devastata da un colpo di trombone… e un messaggio da suicida accanto, scritto di tuo pugno?»
«…Ma… chi…»
«Non hai degli uomini bianchi che lavorano per te? Uno non potrebbe scomparire?»
«Beh… suppongo…»
«E riguardo al denaro, rilevero tutto cio che hai: la tua casa, la terra e tutto il resto. Prevedendo questa eventualita, ho fatto preparare dal mio avvocato una serie di rinunce, vaglia cambiari e atti di vendita, retrodatati in questi ultimi due anni, che sembreranno indicare che tu avevi ceduto ogni cosa, pezzo per pezzo, a un gruppo di creditori — un esercito internazionale di contabili impiegherebbe anni per scoprire che ognuno di quei creditori, rintracciato attraverso tutte le societa silenziose e le finanziarie anonime, sia io.» Fece uno smagliante sorriso. «E in questo modo ci sara un motivo per il tuo suicidio, capisci? Dissesto finanziario! Poiche suppongo che tu debba del danaro a svariate persone, e quando esse tenteranno di recuperarlo dalle tue proprieta, la nostra storia preconfezionata saltera fuori.»
E cosi avevano fatto. Hicks aveva firmato tutte le carte; poi, dopo che Segundo se n’era andato, si era recato negli alloggi dei servitori, aveva svegliato un uomo dell’eta e corporatura giuste, e gli aveva ordinato seccamente di andare con lui nell’edificio principale. Senza spiegazioni, aveva guidato l’uomo nella sua camera da letto e gli aveva dato del vino drogato, e quando gli occhi disorientati dell’uomo si erano finalmente chiusi nell’incoscienza, Hicks lo aveva spogliato e aveva gettato i suoi abiti nel focolare, poi aveva vestito quel corpo rilassato con la sua camicia da notte. Aveva caricato un trombone con due buone manciate di anelli e monete e catene d’oro, e aveva impacchettato tutto quello che restava del suo oro e dei suoi gioielli in tre casse. Segundo era tornato con diversi loschi ma robusti marinai prima dell’alba, e l’ultima cosa che Sebastian Chandagnac aveva fatto, prima di abbandonare la casa ancestrale e di adottare il nome di Joshua Hicks, era stata quella di sparare in faccia al servitore privo di sensi. Il rinculo gli aveva distorto il polso, e lui era rimasto inorridito per il rumore e l’istantanea distruzione: il colpo aveva devastato un intero lato della stanza, e fatto esplodere la testa del servo, in un milione di pezzi, attraverso la finestra chiusa e fuori nel giardino.
Segundo, tuttavia, era di ottimo umore, e mentre si stavano allontanando su un carro a quattro cavalli aveva affermato di essere capace di sentire l’odore del sangue del servitore ucciso nella brezza notturna. «E questo che mi propongo adesso, sai,» aveva fatto notare mentre faceva schioccare la frusta sopra i cavalli. «Ormai ho tutta la ricchezza di cui ho bisogno… cio che devo procurarmi adesso e acqua di mare e sangue… una quantita assolutamente folle di sangue fresco e rosso.» La sua risata vivace, quasi fanciullesca, si era persa trillando fra le palme di cocco e gli alberi del pane ai due lati della strada diretta verso la spiaggia.
Seduto sul suo balcone in Giamaica, Sebastian Chandagnac sogghigno tristemente nel brandy.
Chandagnac scosse la testa tristemente, al ricordo della casa e della piantagione che si era lasciato alle spalle a Port-au-Prince… per nulla. Gli veniva pagata una regolare rendita da una delle banche di Segundo, ma non era mai stato discusso alcun pagamento per tutto quello che aveva ceduto a Segundo; e soltanto una settimana prima, nel corso di una breve conversazione col portalettere, aveva appreso che Barbanera era stato ucciso — non catturato — a meta novembre: esattamente tre mesi dopo la conversazione di mezzanotte nella quale Segundo aveva convinto Chandagnac che Barbanera era stato catturato e stava coinvolgendo tutti quelli che riusciva a ricordare.
Udi la porta al piano di sopra chiudersi, e il chiavistello d’ottone sferragliare fino alla posizione di blocco. Balzo in piedi, trangugio quello che era rimasto nella sua tazza di te, quindi afferro la caraffa e torno frettolosamente dentro, sperando di riuscire a chiudersi nella sua camera da letto prima che l’orribile domestica scendesse giu.
CAPITOLO VENTICINQUESIMO
Su nel sartiame, a cavalcioni sul pennone di una delle vele dell’albero di trinchetto, al quale stava appoggiato, Jack Shandy alla fine abbasso il telescopio, dopo aver fissato per circa un quarto d’ora le onde, le nuvole a ciuffi in alto, e, con maggior attenzione, la solida nube scura e dal profilo netto che si gonfiava sull’orizzonte orientale davanti a loro. Passo in rassegna tutto il bagaglio d’informazioni sulle condizioni atmosferiche appreso da Hodge e da Davies e dall’esperienza personale e dovette ammettere, almeno con se stesso, che Venner aveva ragione. Sarebbe stato piu saggio fare dietrofront e cercare di coprire in tutta fretta le sessantacinque miglia fino a Grand Cayman, virare attraverso la scogliera a Rum Point Channel e quindi trascinare in secco la Jenny, tirandosi cosi fuori dall’acqua. E dannatamente presto anche, poiche la tempesta si stava muovendo con maggiore rapidita della Jenny, e il vento sembrava diminuire.