viaggio verso la Luna per diventare la nona stazione energetica orbitante, ma quello che nessuna autorita sapeva era che Tweed intendeva farlo prima passare attraverso Giove.

Era semplice, era economico. Tipico di Tweed. Appena era possibile, con ogni singola mossa sviluppava piu di un progetto. Il buco, in orbita intorno alla Luna, gli avrebbe permesso di riscuotere profitti enormi, cosicche le spese per la realizzazione del piano sarebbero state giustificate e assorbite. Il grande rimorchiatore elettromagnetico che aveva accelerato il buco di Plutone l’avrebbe lasciato andare da una parte di Giove, avrebbe atteso che gli passasse attraverso e l’avrebbe recuperato dall’altra parte.

Lilo fece presente a Vaffa che sarebbe stato sempre possibile usare il piccolo razzo di Poseidone per andare incontro alla nave piu grande. Vaffa ci penso su e alla fine approvo l’idea. Le Vaffa potevano anche sospettare l’esistenza di un piano, ma si sentivano sufficientemente sicure per quanto riguardava il piccolo razzo. Aveva la strana caratteristica di esplodere se superava una certa distanza dal campo gravitazionale di Giove: un’altra delle innumerevoli precauzioni contro le fughe.

Il piccolo razzo era di un modello standard, poco piu di un motore e di un telaio pieno di sedili. Tre dei quattro sedili erano occupati da corpi argentei mentre un Vaffa rallentava fino a scendere alla velocita dell’enorme rimorchiatore.

Lo aveva avvicinato dal davanti, su un fianco. Nessuno di loro voleva portarsi all’estremita posteriore dell’astronave. La, da qualche parte, sostenuto da linee invisibili di forza magnetica, c’era un buco nero piu piccolo di una capocchia di spillo, ma con una massa grande come quella di un asteroide medio. Non conveniva avvicinarvisi troppo.

Lilo cercava di destreggiarsi con tutti i fattori che aveva in mente, aspettando l’occasione che, se si fosse presentata, sarebbe potuta durare solo una frazione di secondo. Il rimorchiatore aveva un equipaggio di un’unita. Solo Vaffa era in comunicazione con lui. La capsula di gas artigianale nascosta nella sonda fissata all’esterno del razzo. Vaffa con la propria arma al fianco. Tempi e traiettorie: venti minuti allo sgancio, a quando il rimorchiatore avrebbe lasciato andare il buco nero e si sarebbe allontanato; trenta minuti al cambiamento di direzione che avrebbe immesso la sonda nella traiettoria giusta per sfiorare l’atmosfera gioviana.

Cathay doveva cercare di entrare nel rimorchiatore per primo (alla camera stagna poteva accedere solo una persona alla volta). Dopo dipendeva da lui. Se avesse narcotizzato l’uomo all’interno, erano costretti a cercare di sopraffare Vaffa. Avrebbero potuto farcela, con l’aiuto della sorpresa.

A dieci metri di distanza Vaffa lancio una linea magnetica al rimorchiatore e lascio che li trainasse. I tre si alzarono dai sedili e cominciarono a ormeggiare il piccolo razzo. Lilo vide Cathay avvicinarsi al portello dov’era nascosta la bomba a gas e cerco di frapporsi fra lui e Vaffa.

«So cosa tenti di fare,» disse Vaffa con calma.

«Un’ispezione,» disse Lilo, disperata. «Dobbiamo…»

«Fatemi vedere.» Stava mettendo mano al laser.

Lilo punto un piede sul razzo e gli si lancio contro. Lo colpi con una testata allo stomaco, facendolo piegare in due. Vide il laser passarle davanti alla faccia, mentre lui allentava per un attimo la presa. Gli colpi il polso con il taglio della mano e l’arma si allontano da loro roteando.

«La camera stagna!» grido. «Entra nella camera stagna! Presto!»

Non riusciva a vedere se Cathay si stesse muovendo. Vaffa le sferro un pugno al mento, ma la forza del colpo gli fece girare il corpo abbastanza da schivare. Era stato un riflesso istintivo, ma eira un comportamento sbagliato in assenza di peso. Si rese conto del proprio errore e stava per cambiare tattica, allorche si accorse che era uscito dalla portata della nave e del razzo. Afferro il piede di Lilo quando gli passo accanto, proprio mentre lei cercava di aggrapparsi a una sporgenza del razzo. Vaffa tiro, Lilo gli dette un calcio, mollando pero la presa. I due cominciarono ad allontanarsi dal razzo, non velocemente, ma senza che avessero modo di tornare indietro con i loro mezzi. A meno che…

Lilo gli diede altri calci, colpendolo alla mascella. Vaffa la strinse con la forza della disperazione, finche Lilo dovette fermarsi perche non era piu rivolta verso la nave, La sua idea era stata quella di spingerlo lontano da se e di tornare indietro cosi. Ma l’aveva capito anche Vaffa, e non appena Lilo smise di tirare calci, comincio ad arrampicarglisi su per la gamba. Fra un secondo sarebbe stato lui ad allontanare Lilo dalla nave.

Lei scalcio di nuovo, spingendolo nuovamente alla caviglia, poi continuo a scalciare, questa volta con entrambi i piedi. Quando faceva centro le sembrava che le sue costole si frantumassero sotto i colpi. Con crudelta, miro sempre allo stesso punto. Lui si piego in due per il dolore e la lascio andare. Fluttuava libero, roteando adagio adagio.

La situazione non sembrava troppo brutta, a patto che Cathay riuscisse a impadronirsi dell’astronave. Vide Vaffa che girava a circa una rivoluzione al secondo, poi vide il rimorchiatore. Se ne era allontanata di una cinquantina di metri. Era ancora possibile capire in che direzione lei si stesse muovendo.

Poi senti Vaffa chiamare la nave.

«Cathay! Sta parlando con il pilota. Devi prenderlo prima che possa chiamare Poseidone e raccontare cosa e successo, o…» Si interruppe, rendendosi conto che se fosse stato dentro la nave, in condizioni di poter fare qualcosa, non avrebbe potuto sentirla. Se non era dentro alla nave, era comunque tutto finito.

Trascorsero tre lunghi minuti. La sola cosa che Lilo sapeva di sicuro era che non si stava avvicinando alla nave. Se ne allontanava. E non le interessava neanche in che direzione. Davanti a lei Giove diventava sempre piu grande e ormai riempiva il cielo con al centro esatto il cerchio del rimorchiatore, visto di poppa. Da qualche parte, davanti a lei, c’era un buco nero.

«Ci arriverai prima tu!» grido come una pazza. «Come ti senti, Vaffa?»

Per un po’ non ci fu risposta La voce che finalmente la raggiunse era tesa, piena di dolore.

«Perche l’hai fatto?»

«Non credo che riuscirei a spiegartelo. Ma ha quasi funzionato. Potrebbe ancora andare bene. Tengo le dita incrociate.»

Nessuna risposta. A Lilo parve di sentire un gemito. Dopo qualche secondo ne fu sicura. Ci fu un rumore indefinito che le fece rizzare i capelli anche dopo che lo ebbe identificato. Era un grido subvocalizzato, raccolto dal microfono che Vaffa aveva in gola e amplificato in un vero rantolo. Poi silenzio. Lilo comincio a preoccuparsi. Non l’aveva colpito cosi forte.

«Lilo? Mi senti? Sei viva?»

«Si, sono qui! Ce l’hai fatta!»

«Mi c’e voluto un po’ per sintonizzare la radio sulla frequenza della tuta. Maledizione, vorrei che tu fossi qui. Tutti questi pulsanti mi fanno paura.» L’avevano addestrato per ore sui modelli che Vejay aveva costruito. Avrebbe potuto scegliere una traiettoria, se fosse stato necessario; e se non ci fosse stato nessun imprevisto, sarebbe riuscito a mantenerla.

«Non importa. Ora devi sganciare il buco nero, alla svelta. Credo che Vaffa sia morto e ho paura che sia stato ucciso dal campo magnetico che ha interferito col generatore della tuta. Non conosco la fisica abbastanza da sapere cosa possa fare un campo magnetico potente, ma non sembrava piacevole. Puoi… velocemente, voglio dire? Non so quanto ci vorra per…» Si interruppe, rendendosi conto che si stava lasciando prendere dal panico. «Un attimo. Ora lo faccio.» Lo senti borbottare fra se, poi un grido di trionfo. «Ecco. Segnano tutti zero. Ce l’ho fatta?»

«Lo sapro fra un momento. Adesso dobbiamo farci venire in mente qualcosa alla svelta. Nessuno dei due vuole cadere in quell’affare. Dovrai allontanare un po’ la nave. Vejay ha detto che il campo gravitazionale di un buco nero e molto debole anche solo a poca distanza, ma aumenta enormemente se ci si avvicina. Io sto bene. Ma tu devi salvare la nave per il ritorno.»

«E troppo tardi. Non ho avuto il tempo di dirtelo, ma il pilota e riuscito a parlare con Poseidone prima che lo addormentassi. Sanno che ci siamo impadroniti della nave. Ci aspettano. Non si puo tornare, Lilo.» Lo sentiva singhiozzare. Oh, Dio. Vejay, Niobe e Cass che aspettavano all’esterno sperando che Lilo e Cathay tornassero con il rimorchiatore…

«Cathay, ne abbiamo parlato. Sanno cosa fare. Se verranno sospettati di qualcosa, si nasconderanno con Cass e aspetteranno. Adesso dobbiamo andarcene, per poter tornare con qualche arma efficace.»

«Hai ragione. Noi…»

Sembro che tutto succedesse contemporaneamente. Dietro Lilo baleno un lampo. Fece per voltarsi, poi ci ripenso. Doveva essere il Vaffa che si scontrava con il buco e che veniva condensato in materia degenerata dalla

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