Brancolando come un uomo chiuso in un infinito bugigattolo, Oktav avverti l’eterno ronzio del Motore della Probabilita, e il ronzio piu attutito dei sette talismani. Senti le sette menti umane nelle loro posizioni intorno al motore, e senti che sei di esse erano irrigidite in una fredda disapprovazione, mentre Ters faceva rapporto. Poi occupo la sua posizione, l’ottava, l’ultima.

Ters termino.

Prim penso: “Ti abbiamo convocato, Oktav, per ascoltare la tua spiegazione su certe attivita alquanto dubbie alle quali ti sei dedicato in questi ultimi tempi… e abbiamo appreso che oltre a cio tu hai commesso un atto di negligenza senza precedenti. Mai prima d’ora un talismano era stato perduto. E solo due volte e stato necessario organizzare una spedizione per recuperarne uno… quando il suo possessore ha incontrato una morte accidentale in un mondo spazio-temporale. Come hai potuto permettere che questo accadesse, dato che un talismano avverte infallibilmente il suo possessore, nel caso ne venga separato nel tempo o nello spazio?”

“Sono profondamente perplesso anch’io” ammise Oktav. “Deve essere entrata in azione qualche oscura influenza, la quale ha impedito l’emissione del segnale o ha reso sorda a esso la mia mente. Non mi sono reso conto di averlo perduto fino a quando non e giunta la chiamata. Comunque, facendo percorrere a ritroso alla mia mente gli avvenimenti degli ultimi giorni passati sulla Terra, credo ora di potere discernere l’identita dell’individuo nelle cui mani il talismano e caduto… o forse, che me l’ha rubato.”

“Il talismano era inerte, in quel momento?” penso subito Prim.

“Si” penso Oktav. “Un’idea-chiave, nota soltanto a me sarebbe necessaria per liberarne i poteri.”

“Questo e un argomento, sia pur minimo, che depone in tuo favore” penso Prim.

“Sono gravemente colpevole” penso Oktav. “Ma potro facilmente rimediare. Prestatemi un altro talismano e io tornero in quel mondo e ritrovero il mio.”

“Non possiamo permetterlo” penso Prim. “Hai gia trascorso troppo tempo nel mondo, Oktav. Sebbene tu sia il piu giovane tra noi, il tuo corpo e senescente.”

Prima di potersi trattenere, o, perlomeno, prima di riuscire a evitare di trasmettere il pensiero, Oktav protesto:

“Si, e facendo cosi ho imparato molto piu di quanto voi, nella vostra stupida ritirata, possiate mai apprendere.”

“Il mondo e le sue emozioni ti hanno corrotto” penso Prim. “E questo mi conduce al secondo argomento, il piu importante, delle nostre lamentele.”

Oktav senti che le sette menti convergevano, ostili, su di lui. Facendo attenzione a celare i suoi processi mentali, Oktav cerco di sondare gli altri, cercando possibili debolezze o simpatie. La mancanza del talismano lo aveva messo in una grave posizione di svantaggio. Ogni speranza cadde.

Prim penso: “Abbiamo saputo che hai svelato dei segreti. Mosso da chissa quale emotivita alterata, e sotto le spoglie incredibilmente primitive di un veggente, hai svelato cose proibite… forse in forma nebulosa, ma comunque senza possibilita di errore… ai mortali del mondo centrale.”

“Non lo nego” penso Oktav, varcando il suo Rubicone. “Il mondo centrale deve sapere di piu. E una vostra creatura. E come spesso accade, ora lo spingete, impreparato e senza aiuto, verso un avvenire incerto.”

Il pensiero di Prim, amplificato dal suo talismano, tuono nell’oscurita senza limiti:

Noi siamo i giudici migliori di quanto puo andare bene per il mondo. Le nostre menti si dedicano con molta piu consapevolezza della tua al benesssere del mondo, e noi abbiamo scelto il solo metodo scientifico logico esistente per assicurare la continuazione e il raggiungimento del benessere assoluto del mondo. Una delle condizioni inderogabili di questo metodo e questa: nessun mortale deve avere il minimo sospetto della nostra esistenza. La tua mente si e dunque cosi allontanata dalla lucidita scientifica… forse a causa della decadenza del corpo, dovuta a un abuso incontrollato dello spazio-tempo… da costringermi a spiegare nuovamente a tuo esclusivo beneficio i nostri scopi e i nostri metodi?”

L’oscurita pulso. Oktav non proietto alcun pensiero, in risposta. Prim continuo, scegliendo accuratamente i pensieri, come se si rivolgesse a un bambino.

“Nessun esperimento scientifico e possibile senza controlli… dispositivi nei quali le condizioni sono inalterate, che servono da metro di paragone, per valutare gli esatti effetti dell’alterazione, la dove essa viene introdotta. Esiste un solo mondo in condizioni naturali. Di conseguenza, su di esso non possono venire compiuti esperimenti. Non si puo applicare il metodo sperimentale per stabilire scientificamente la forma migliore di governo, il sistema sociale ideale, e cosi via. Ma la creazione di mondi probabili, da parte del Motore della Probabilita, cambia tutto.”

Il pensiero di Prim pulso con forza nella mente di Oktav.

“E mai possibile che la logica del nostro procedimento ti sia sempre sfuggita? Dalla nostra posizione dominante noi osserviamo il mondo che corre all’interno del cono del futuro… un cono che si restringe sempre di piu, dirigendosi verso la punta del presente, perche nel futuro remoto gli eventi possibili sono moltissimi, mentre nel futuro imminente questi eventi si riducono a ben pochi. Noi osserviamo l’avvicinarsi delle epoche cruciali, nelle quali il mondo deve fare una grande scelta, come, per esempio, tra democrazia e totalitarismo, tra il paternalismo e lo schiavismo, tra un’oligarchia benevola e uno spietato classismo, e cosi via. Allora, scegliendo accuratamente il momento giusto e sintonizzando il Motore della Probabilita soprattutto sulle menti dei capi del mondo, allarghiamo il cono del futuro. Allora, invece di una sola, vengono a realizzarsi due possibilita. Il tempo viene diviso in due, o magari tre, correnti parallele. Abbiamo cosi dei mondi alternati, che dapprima contengono molte persone e molte cose assolutamente simili, ma che man mano divergono sempre piu, anche nei particolari… mentre si avvertono, le conseguenze delle diverse decisioni.”

“Obiezione” penso Oktav, affrontando qualcosa di completamente sconosciuto. “Voi pensate in termini generici. State personificando il mondo, e dimenticate che quelle scelte di cui parlate, quelle grandi possibilita, non sono che l’accumularsi di tante piccole possibilita. Non credo che la distinzione tra le due principali possibilita alternate sia semplice. Affatto.”

L’idea era troppo nuova per produrre qualsiasi effetto immediato. L’unico pensiero che ebbero gli altri fu la sicurezza che quelle parole fossero dovute all’annebbiamento e alla debilitazione che il mondo aveva prodotto su Oktav. Prim continuo come se nulla fosse accaduto:

“Per esempio, abbiamo diviso la corrente del tempo per l’ultima volta trenta anni terrestri or sono. La scoperta dell’energia subtronica aveva fornito al mondo una sorgente di energia spazio-temporale praticamente inesauribile. L’elite benevola che governava il mondo si trovo di fronte a tre alternative nettissime: sopprimere del tutto la scoperta, uccidendo gli inventori. Farne un segreto del Partito, un’arma, insomma. Oppure fornirne il mondo, tutto il mondo, e questo avrebbe distrutto la forza del Partito, anzi, lo avrebbe completamente dissolto, perche agendo a questo modo ogni persona, ogni piccolo gruppo di persone, avrebbe avuto tra le mani una forza sufficiente a distruggere il mondo. Allo stato naturale, solo una di queste possibilita poteva essere realizzata. La Terra avrebbe avuto soltanto una probabilita su tre di decidere nel modo giusto. Come abbiamo sistemato le cose noi, tutte e tre le possibilita si sono realizzate. Pochi anni di continua osservazione ci hanno permesso di concludere che la terza alternativa… quella di rendere l’energia subtronica di uso comune… era quella esatta. Le altre due avevano portato a orrori e miserie atroci e innominabili.”

“Si, i mondi sbagliati” lo interruppe amaramente Oktav. “Quanti ce ne sono stati, Prim? Quanti, dall’inizio?”

“Nel creare il migliore dei mondi possibili, necessariamente dobbiamo creare anche il peggiore” replico Prim, con aria un po’ stanca.

“Si… mondi in cui ha regnato l’orrore, che forse non sarebbero mai esistiti se voi non aveste continuato a materializzare tutte le possibilita, riempiendole del bene e del male che vivono nelle menti degli uomini. Se voi non aveste interferito, l’uomo avrebbe potuto ugualmente raggiungere questo mondo ideale… eliminando tutte le possibilita negative.”

“Suggerisci forse che si debba lasciare tutto al caso?” esplose irato Prim. “Che si debba diventare fatalisti? Noi, che siamo i padroni del destino?”

“E poi” continuo Oktav, senza curarsi dell’interruzione “dopo aver creato questi mondi alternati negativi… ma sempre umani, vivi, con il loro bagaglio di orrori e di infelicita, popolati di esseri umani che continuano a lottare con forza di volonta e buone intenzioni per ottenere il meglio dall’orrore che li circonda… dopo avere fatto questo, voi li distruggete!”

“Ma certo!” rispose Prim, pieno di sacra indignazione. “Non appena scopriamo che si tratta delle alternative

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