peggiori, li togliamo dal loro misero stato.”

“Si.” Oktav sembrava concentrare nel suo pensiero tutta l’amarezza del mondo. “Annegando i gattini indesiderati. Mentre riversate il vostro apparente affetto su uno solo, mettete gli altri nel sacco.”

“Era la cosa migliore da fare” rispose Prim. “La piu umana. Non c’e stato alcun dolore… soltanto l’oblio istantaneo, l’annullamento.”

Oktav reagi. Tutti i suoi dubbi primitivi, tutti i suoi lampi di ribellione, si materializzarono improvvisamente in una fiamma di desiderio, il desiderio di scuotere gli altri dalla loro indifferenza. Lancio una fiamma di pensieri ironici nell’oscurita, come frustate.

“Chi siete voi per dire che non c’e dolore nell’annullamento istantaneo? Oh, si, i mondi sbagliati, i controlli, gli esperimenti falliti… non hanno importanza, togliamoli dalle loro sofferenze, liberiamoci delle prove dei nostri errori, annulliamoli perche non possiamo sopportare il loro muto atto d’accusa. Come se i mortali dei mondi sbagliati non avessero gli stessi diritti sul loro futuro, per quanto doloroso e tormentato, di quanto non abbiano i mortali del mondo centrale. Quale delitto hanno commesso, oltre a quello di scegliere male, quando, per tua ammissione, Prim, e stato tutto un lavoro di scelta? Quale differenza c’e tra il tronco e i rami abbattuti, tranne il vostro giudizio che dice come questi ultimi sono sbagliati, e il tronco sembra piu felice, piu riuscito? Voglio dire qualcosa a tutti voi. Avete seguito il mondo centrale per tanto tempo, avete legato i vostri affetti umani a esso cosi strettamente, che siete arrivati a crederlo l’unico mondo reale, l’unico mondo che conta… e gli altri per voi non sono che fantasmi, ipotesi, divagazioni accademiche. Ma in verita essi vivono come il mondo centrale, sono reali, veri e meritevoli di considerazione, ne piu ne meno dell’oggetto della vostra passione morbosa.”

“Non esistono piu” penso furioso Prim. “E chiaro che la tua mente, sconvolta da emozioni terrestri, e ormai in condizioni disperate. Stai sostenendo la causa di cio che non esiste piu.”

“Ne sei cosi certo?” Oktav senti che il suo pensiero si tuffava nell’oscurita, come una grande bolla nera, e attirava l’attenzione di tutti. “E se i mondi sbagliati esistessero ancora? Se, pensando di averli annullati, voi non aveste fatto che allontanarli, sistemarli al di fuori della corrente principale del tempo, mandarli alla deriva nell’oceano dell’eternita? Vi ho detto che dovreste visitare il mondo piu spesso, in carne e ossa. Scoprireste che i vostri amatissimi abitanti del mondo centrale cominciano a rendersi conto dell’esistenza di un pericolo incombente e oscuro, che stanno scoprendo le prove di un’infiltrazione, un’invasione silenziosa e piena di incognite, che avviene all’interno dei corpi umani. Qua e la, nel vostro mondo centrale, menti straniere si impadroniscono delle menti umane. E se questa invasione venisse da uno dei mondi sbagliati… diciamo, da uno dei mondi creati nell’ultima divisione? Questa divisione e avvenuta tanto recentemente, che negli altri due mondi esistono ancora i duplicati degli abitanti del mondo centrale, e tra duplicati possono intercorrere legami cosi forti che neppure l’abisso che divide le correnti temporali e capace di spezzare… per tua stessa ammissione. Prim, le divisioni temporali non sono mai complete, all’inizio, e possono esistere recessi comuni e immutabili nell’abisso del subcosciente degli individui duplicati, capaci di aprire la strada tra gli abissi del nulla, di rendere possibile lo scambio delle menti. E se i mondi sbagliati avessero continuato a esistere nell’oscurita eterna, al di la della portata delle vostre ricerche, e in essi si fossero verificati chissa quali orrori, chissa quali anormalita, magari mostruosi mutanti ritornati nelle caverne? E se per mezzo dell’intelligenza, torturata e costretta a rendere il massimo per sottrarsi a quell’abisso di orrore, essi avessero scoperto cose, sul tempo, che perfino voi non conoscete? E se fossero la fuori… in attesa, in agguato, divorati dal rancore, pronti a balzare sul vostro mondo prediletto?”

Oktav fece una pausa, e ascolto l’oscurita. Debole, ma inconfondibile, giunse il battito della paura. Certo, aveva scosso la loro indifferenza… ma non a suo vantaggio.

“Stai pensando delle assurdita” tuono il gelido pensiero di Prim, il cui tono non conteneva ormai la minima speranza d’indulgenza e di perdono. “La sola idea della possibilita che noi abbiamo commesso un errore simile, fa ridere. Conosciamo ogni incrinatura dello spazio-tempo, ogni piega, ogni sacca di esso. E siamo i padroni del Motore, della Probabilita.”

“Lo siete davvero?” Ormai incurante di qualsiasi conseguenza, Oktav formulo la domanda che non aveva precedenti, la domanda proibita. “Solo che quando io sono stato iniziato, e probabilmente, quando tutti voi siete stati iniziati, e stato sempre sottinteso, e suggerito quasi inequivocabilmente, benche una parola chiara e definitiva non sia mai stata pronunciata, che Prim, il primo del nostro gruppo, un mutante mentale, un supergenio del diciannovesimo secolo, ha inventato il Motore della Probabilita. Io ero un neofita pieno di reverenza, e accettai questo atteggiamento. Ma adesso capisco di non avere mai creduto veramente questo. Nessuna mente umana puo avere, non dico inventato, ma concepito, il Motore della Probabilita. Prim non lo ha inventato. Lo ha semplicemente trovato, probabilmente imbattendosi per caso in un talismano perduto. Poi qualche particolarita del Motore gli permise di sottrarlo, di metterlo fuori della portata dei suoi veri padroni, di nasconderlo. Poi ci prese con lui, uno per uno, perche una sola mente era insufficiente a far funzionare il motore in tutte le sue fasi e nelle sue possibilita. Ma Prim non lo ha mai inventato. Lo ha rubato.”

Con un senso di esultanza, Oktav comprese di avere colpito il loro punto debole… sebbene, nello stesso tempo, avesse segnato il suo fato. Senti che le sette menti spaventate e risentite convergevano su di lui, in maniera soffocante. Continuo a cercare, ma questa volta, cercava una cosa soltanto… qualsiasi allentamento della sorveglianza, qualsiasi attenuazione della loro attenzione, da parte di uno di loro. E mentre cercava, aggiunse altri insulti, tentando di minare la loro capacita di resistenza.

“Esiste qualcuno di voi, Prim incluso, che riesca perlomeno a capire il Motore della Probabilita, lasciando perdere la possibilita di costruirlo, che e assurda?

“Voi blaterate continuamente a proposito della scienza, ma siete capaci di comprendere perlomeno la scienza dei terrestri dell’epoca attuale? Qualcuno di voi puo spiegarmi la base teorica sulla quale poggia la fisica subtronica? Perfino le vostre marionette vi hanno superati. Voi rappresentate l’atavismo, siete relitti dell’Alba della Civilta, mummie mentali, scimmie entrate di notte in una fabbrica, che si divertono a scimmiottare gli uomini intorno alle macchine.

“Voi siete apprendisti stregoni… e cosa accadra quando lo stregone sara di ritorno? Cosa accadra, se io porro fine a questo eterno sussurrio, e gridero con voce forte e chiara, attraverso l’eternita: ‘Oh stregone, Veri Possessori, qui si trova il vostro Motore rubato’?»

La pressione fu su di lui, esasperata, come se con la sola forza mentale gli altri volessero schiacciarlo, per impediere che un richiamo del genere fosse lanciato. Lui capi che sarebbe rimasto schiacciato da quella pressione, che avrebbe cessato di esistere. Ma nello stesso istante la sua ricerca incessante scopri qualche traccia di cedimento nei pensieri di Kart, un ondeggiamento dovuto al dubbio e alla paura, e si afferro a questo cedimento, disperatamente, ma in maniera assolutamente impercettibile.

Prim termino di pronunciare la sentenza:

“… e cosi Ters e Septme scorteranno Oktav nel mondo, e quanto riavra un corpo, eseguiranno la condanna.” Fece una pausa, e continuo: “Nel frattempo, Sikst fara una spedizione per ritrovare il talismano perduto, e se non avra successo immediato chiedera subito aiuto. Nello stesso tempo, dato che il funzionamento del Motore della Probabilita e seriamente ritardato dalla mancanza di un occupante di una delle otto stazioni, Sekond, Kart e Kent visiteranno il mondo per trovare un successore adatto di Oktav. Io rimarro qui e…”

Fu interrotto da un flusso di pensieri sbalorditi che giungeva da Kart, il quale raggiunse ben presto uno stato di completa disperazione.

“Il mio talismano! Oktav lo ha rubato! E fuggito!”

6

Thorn incespico sull’orlo oscuro; il suo piede alzato produsse su di esso un rumore raschiante, cercando di mantenere l’equilibrio. Si rese vagamente conto della presenza di grida e di un ago di luce verde che si abbassava ondeggiando su di lui.

Inutilmente mise in azione i muscoli dei polpacci, e agito le braccia nell’aria.

Eppure, quando cadde, e quando l’orlo oscuro si allontano, sopra di lui… dapprima molto lentamente… fu lieto di essere caduto, perche l’ago di luce verde che era sceso verso di lui veva trasformato il punto in cui si era trovato fino a pochi istanti prima in una fornace rovente.

Cadde a capofitto, cercando disperatamente i comandi di un abito di volo che non indossava.

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