mai saputo quale fosse la misura delle sue abilita oltre a quanto mi aveva detto.

Era chiaro che era veramente potente, se mi aveva salvato e aveva fatto svanire Vlad e Lucy e, per la prima volta in molti giorni terribili, cominciai a pensare che Vlad, dopotutto, sarebbe stato vinto.

Mi vide fissare i miei tre compagni e disse:

«I tuoi amici stanno bene, ma non ci possono vedere e, se tu vuoi, non ricorderanno».

Ero troppo curioso, troppo eccitato, troppo disperato per rispondere a quella frase; invece, posi una domanda:

«Che cosa e accaduto a Vlad? Io avevo fatto come tu dicesti — avevo distrutto Vampiro dopo Vampiro per questi ventidue anni, allo scopo di indebolirlo. E cosi si era indebolito, ma ora ha riacquistato forza e altro ancora. Mi avrebbe ucciso… a me, la cui morte avrebbe avuto la sua come conseguenza, secondo il Patto. Cosa e accaduto a lui… e al Patto?»

«Ah», disse; il suo fu, in parte, un sospiro. «Il Patto…». Invece di guardarmi, abbasso lo sguardo a terra, con le labbra ancora curve verso l’alto in un misterioso sorriso, e comincio a disegnare con le dita strani segni in una chiazza di fango. «Per rispondere alla tua domanda, Abraham, ti devo prima raccontare una storia».

«Una storia?»

«Di un manoscritto… un manoscritto molto speciale che alcuni pretendono che sia stato scritto dallo stesso Lucifero. Fu rubato dalla Scholomance, la scuola del Demonio per le Arti Mantiche, da uno degli Sholomonari, gli alchimisti che studiavano li. Cosi dice la leggenda. Il suo scopo e esplicitato nel titolo: A colui che vorrebbe diventare mangiatore di anime».

Rabbrividii, improvvisamente sconvolto dalla terrorizzante immagine di un sogno: una grande Oscurita che mi ingoiava, mi divorava. Stringendomi gli avambracci, domandai:

«Ma non e una prerogativa del Diavolo consumare le anime?».

Alzo lo sguardo, sorridendo ancora debolmente, con gli occhi offuscati dall’oscurita di cui parlava.

«Lo e, se quello e il nome che desideri usare per l’entita; e per rispondere alla tua seguente domanda… si, il manoscritto fornisce delle istruzioni riguardo a come altri potrebbero diventare come lui».

«Ma e una follia: perche vorrebbe dividere il suo potere?».

Nell’udire cio, il suo debole sorriso divenne piu largo.

«Chi lo puo dire? Con il tempo tutte le cose diventeranno chiare». Si fermo. «Ad un certo punto, dopo il furto, il manoscritto fu acquistato dalla piu malvagia e assetata di potere degli immortali: la contessa Elisabeth di Bathory. E passato attraverso molte mani, in parte perche lo stesso manoscritto non puo essere protetto nemmeno dalla magia piu potente…».

«Perche no?», lo interruppi.

Con pazienza, rispose: «Perche la verita non puo essere nascosta, Abraham. Non riuscendo a capirlo, la contessa tento di nasconderlo con un incantesimo che, a causa della sua nuova forza, penso sarebbe stato sufficiente. E, poiche aveva distratto il precedente padrone, nessuno sapeva che esso era arrivato in suo possesso, e nessuno tentava di prenderlo da lei. Ma, quando ando al Castello Dracula, Vlad lo scopri e glielo sottrasse molto rapidamente.

Riguardo al perche sia diventato sempre piu potente, ora che esso e in suo possesso, devo spiegare lo stesso manoscritto. E un semplice indovinello, consistente di sei righe o indizi. La prima riga compare quando il manoscritto cade in possesso di qualcuno. Le altre righe appaiono solo quando il possessore ha compreso la prima ed ha seguito le sue istruzioni e, ad ogni fase, il potere e le abilita del possessore aumentano.

Io ho fatto qualche ricerca e ho scoperto la prima riga: Nel paese oltre la foresta, comincia la ricerca per essere Dio. Le righe sono sei; le chiavi sono due».

«Chiavi?», chiesi.

«Questo e ancora un mistero; Elisabeth ha risolto solo la prima riga e, sebbene Vlad sia andato oltre, lui deve ancora scoprire la prima chiave. Nessun immortale c’e mai riuscito tranne, naturalmente, lo stesso Oscuro Signore».

Con la paura nel cuore, chiesi:

«Quante righe ha risolto Vlad? Sai che cosa sigmficano queste?».

Lo sapeva. Sembro guardare oltre me, e l’ombra del sorriso scomparve del tutto, lasciandolo in atteggiamento solenne per la prima volta da quando ci eravamo incontrati.

«La seconda: Non indugiare. Attraversa le profonde acque verso la grande isola di nordovest. Immediatamente fece progetti per partire per l’Inghilterra, e fu quando la terza riga apparve: A est della metropoli si trova l’incrocio».

«A est di Londra», mormorai, richiamando alla mente miriadi di luoghi. «Un incrocio… E il semplice incrocio di due strade, o qualcos’altro? E quanto lontano verso est? Appena fuori citta, o a Purfleet, a Dartford, o a Grays… o ancora piu a est, come a Southend-on Sea o a Sheerness?»

«Questo non lo posso dire», mormoro con lieve disappunto. «Ma posso dire che, dopo che Vlad acquisto delle proprieta che circondavano la citta, apparve la quarta riga: Li giace sepolto un tesoro, la prima chiave».

Quattro righe risolte; un brivido passo attraverso di me mentre chiedevo:

«E l’ha scoperta? E la quinta riga e la sesta…».

Scosse la testa.

«Ma e soltanto una questione di tempo. Una volta che ottiene la prima chiave, deve solo trovare la seconda, e metterle entrambe in un modo tale da risolvere l’indovinello. E mentre Elisabeth e a conoscenza solo della prima chiave, sospetto che abbia trovato o che trovera un modo per scoprire tutto cio che Vlad ha saputo. Poi anche lei si unira alla ricerca della prima chiave; poiche lei e crudele e ambiziosa quanto lui… e forse anche di piu. Alla prima opportunita, s’impadronira del manoscritto».

«Perche non l’ha ancora fatto?», chiesi. «Se lo aveva e conosceva la prima riga, allora deve aver ottenuto alcuni dei suoi nuovi poteri…».

«No». Inclino la testa da un lato e mi guardo con estrema comprensione e compassione, come se sentisse la mia dolorosa disperazione tanto fortemente quanto me. «Quando il manoscritto e perduto, il potere e perduto, solo per essere acquistato dal successivo possessore. Adesso lei non e abbastanza forte per sconfiggerlo direttamente, ma se, mediante l’abilita e l’astuzia, lo otterra di nuovo, allora lei sara la piu potente e lui il piu debole. Credimi: Elisabeth e vicina, in attesa della sua opportunita, e questo e qualcosa da temere molto, poiche lei e una tra i piu forti e piu malvagi degli Sholomonari».

«E Zsuzsanna? Non sa del manoscritto?».

La sua espressione si fece stranamente velata.

«Lo sa. Adesso ne sa quasi quanto Vlad, e anche lei cerca la prima chiave».

«E se lei — o Vlad, o Elisabeth — risolve la sesta riga e l’enigma della prima o della seconda chiave…».

Non riuscii a convincermi a finire la frase, poiche il pensiero era troppo terribile per dargli voce.

Ma Arminius lo fece.

«…diventera come l’Oscuro Signore: onnisciente e onnipresente, talmente potente da controllare ogni forma di male sulla terra. E se Vlad ci riesce, non avra bisogno di alcun Patto per prolungale la sua immortalita, e percio non avra nessun bisogno della tua anima per comprarsi un’altra generazione di vita. Sara come un dio, in grado di fare cio che gli piace. Ma, finche non risolve il mistero, potrebbe perdere il manoscritto… proprio come Elisabeth lo perse a suo favore. Se cio accadesse, lui dipenderebbe totalmente dal Patto e dalla continuazione della tua esistenza, si da poterti corrompere prima della tua morte e cosi acquistare la vita per se stesso.

Cio che ti ha fatto stasera, scegliendo di ucciderti, era il piu arrogante degli errori. Sta gia cominciando a pensare a se stesso come immortale, invincibile… e questo, penso, lo portera alla rovina».

Infine resto in silenzio e mi guardo con calma mentre consideravo la sua storia. Le sue ultime parole mi diedero speranza, ma l’intera storia mi aveva riempito di cattivi presagi. Adesso il mio compito era piu difficile di quanto avessi mai immaginato durante tutti quegli anni difficili passati a cacciare e a distruggere la malvagia progenie di Vlad sul continente europeo. Per ora dovevo non solo uccidere un potente Vampiro e la sua compagna, Zsuzsanna, ma dovevo impedire che diventassero degli Dei. E non solo loro, ma anche la temibile contessa di Bathory.

«Arminius», dissi, «mi hai riferito una storia inquietante; il mio dovere, sembra, e diventato piu difficile di

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