mettesse bene per Mary Maggie. Gli occhi di Animale erano iniettati di sangue e anche se da lontano non vedevo benissimo, ero quasi sicura che avesse dei serpenti tra i capelli.

Il presentatore suono la campana e le due donne prima si studiarono, poi si scagliarono l’una contro l’altra. Proseguirono cosi per un po’, ma poi Mary Maggie scivolo e Animale le fu subito sopra.

L’intera sala si alzo in piedi, comprese Lula, Valerie e io. Urlavamo tutte e tre, incitando Mary Maggie a sbudellare Animale. Ovviamente Mary Maggie era troppo raffinata per sbudellare Animale, cosi si rotolarono nel fango per qualche minuto e poi cominciarono a stuzzicare il pubblico, in attesa del povero maschio ubriaco di turno.

«Tu» disse Mary Maggie, indicando nella mia direzione.

Mi voltai, sperando di trovarmi alle spalle qualche libidinoso che agitava una banconota da venti.

Mary Maggie prese il microfono. «Abbiamo un ospite speciale questa sera. Abbiamo la Cacciatrice di Taglie, alias la Sfascia Cadillac, alias la Rompipalle.»

Oh cavolo.

«Vuoi parlare con me, Cacciatrice di Taglie?» chiese Mary Maggie. «Fatti avanti.»

«Magari piu tardi» dissi, riflettendo sul fatto che sotto i riflettori Mary Maggie era tutta diversa dal topo di biblioteca che mi era sembrata inizialmente. «Parliamo dopo lo spettacolo. Non voglio farti sprecare neanche un minuto del tuo tempo prezioso mentre sei in scena.»

Poi, improvvisamente, mi ritrovai sollevata in aria da due omoni. Mi stavano spostando, sedia compresa, a un metro e mezzo da terra, verso il ring.

«Aiuto!» gridai. «Aiuto!»

Rimasi sospesa sopra il ring. Mary Maggie sorrideva. Animale faceva brutti versi e ruotava la testa. Poi la sedia si inclino e volai in caduta libera nel fango.

Animale mi tiro in piedi prendendomi per i capelli. «Rilassati» disse. «Non sentirai niente.»

Poi mi strappo la camicia. Per fortuna avevo il reggiseno buono di pizzo Victoria’s Secret.

Un istante dopo, urlavamo tutte aggrovigliate. Mary Maggie Mason, Animale e io. Poi si fece avanti Lula.

«Ehi» fece Lula. «Veniamo qui per fare due chiacchiere e tu rovini la gonna della mia amica. Ti faremo pagare il conto della lavanderia.»

«Ah si? Bene, metti in conto anche questo» disse Animale prendendola per un piede. Lula perse l’equilibrio e fini col sedere nel fango.

«Ora mi arrabbio davvero» disse Lula. «Stavo cercando di spiegarti come stanno le cose, ma ora mi arrabbio davvero.»

Ero riuscita a mettermi in piedi mentre Lula stava battibeccando con Animale. Mi stavo togliendo il fango dagli occhi quando Mary Maggie Mason mi salto addosso e mi fece finire di nuovo a faccia in giu nel fango. «Aiuto» urlai. «Aiuto!»

«Lascia in pace la mia amica» disse Lula. E prese Mary Maggie per i capelli facendola volare fuori dal ring come fosse una bambola di pezza. Bang! Dritta contro un tavolo a bordo ring.

Dai lati sbucarono altre due lottatrici e saltarono dentro al ring. Lula ne scaglio fuori una e si sedette sopra l’altra. Superando le funi con un salto, Animale fu sopra a Lula, che emise un grido agghiacciante e si butto nel fango insieme a lei.

Mary Maggie era tornata nel ring. Anche l’altra lottatrice era tornata nel ring. Entro un tipo ubriaco. Ora eravamo in sette la dentro, a rotolarci l’uno sull’altro. Mi aggrappavo a qualsiasi cosa, cercando di non scivolare nel fango e non so come, mi ritrovai in mano il perizoma di Animale. Poi tutti cominciarono a fischiare e incitare, e i buttafuori dovettero saltare anche loro nel ring per separarci.

«Ehi» fece Lula, ancora in movimento «ho perso una scarpa. E meglio che qualcuno la ritrovi o qui non ci metto piu piede.»

Il direttore di scena prese Lula per un braccio. «Non si preoccupi. Ci pensiamo noi. Da questa parte. La per quella porta.»

E prima che potessimo capire cosa stava succedendo ci ritrovammo in strada. Lula con una scarpa sola e io senza camicia. La porta si apri di nuovo e Valerie fu spinta fuori insieme alle nostre giacche e borse.

«Quell’Animale aveva qualcosa di strano» disse Valerie. «Quando le hai strappato via le mutande, ho visto che laggiu non aveva peli!»

Valerie mi diede un passaggio fino a casa di Morelli e poi mi saluto.

Joe venne ad aprire e mi accolse con un commento scontato. «Sei ricoperta di fango.»

«Le cose non sono andate esattamente come da programma.»

«Mi piace questo look senza camicia. Mi ci potrei abituare.»

Mi spogliai fuori dalla porta di casa e Morelli porto i vestiti direttamente nella lavatrice. Ero ancora li quando torno. Avevo i miei dieci centimetri di tacchi, fango e niente altro.

«Vorrei farmi una doccia» gli dissi «ma se non vuoi che ti sporchi le scale di fango mi puoi buttare una secchiata d’acqua nel cortile sul retro.»

«Penserai che sono malato» disse Morelli «ma mi sta venendo un’erezione.»

Morelli abita in una casetta a schiera sulla Slater, a breve distanza dal Burg. L’ha ereditata da sua zia Rose ed e andato a viverci. Va’ a capire. Il mondo e tutto un mistero. Quella casa mi ricordava molto quella dei miei, piccola e senza tanti lussi, ma piena di buoni profumi e bei ricordi. Nel caso di Morelli i profumi erano quelli di pizza riscaldata, cane, e vernice fresca. Un po’ alla volta Morelli stava risistemando le finestre.

Eravamo al tavolo della cucina… io, Morelli e Bob. Joe stava mangiando una fetta di pane tostato alla cannella e uvetta e beveva caffe.

Io e Bob mangiammo tutto quello che c’era nel frigorifero. Niente di meglio di una ricca colazione dopo una serata di lotta nel fango.

Avevo addosso una delle T-shirt di Morelli, mi aveva prestato un paio di pantaloni felpati ed ero scalza, dato che le scarpe erano tutte bagnate e sarebbero probabilmente finite nella spazzatura.

Joe era vestito per andare al lavoro: anonimo abbigliamento da piedipiatti.

«Non capisco» dissi. «Questo tipo se ne va in giro su una Cadillac bianca e la polizia non riesce a prenderlo. Come e possibile?»

«Probabilmente non va poi cosi tanto in giro. E stato avvistato un paio di volte, ma non da gente in grado di metterglisi alle calcagna. Una volta da Mickey Greene mentre effettuava servizio di pattuglia in bicicletta. Un’altra volta da una delle nostre auto che pero era bloccata nel traffico. E poi non e una priorita. Nessuno e stato espressamente incaricato di trovarlo.»

«E un assassino. Non e forse una priorita?»

«Non e esattamente ricercato per omicidio. Loretta Ricci e morta di infarto. Al momento e ricercato esclusivamente per essere interrogato.»

«Credo che abbia rubato un arrosto dal freezer di Dougie.»

«Questo cambia tutto. Cosi si che finira nella lista delle priorita.»

«Non ti sembra strano che abbia rubato un arrosto?»

«Quando uno e poliziotto da tanto tempo come me, niente sembra piu strano.»

Morelli fini di bere il caffe, risciacquo la tazza e la mise nella lavastoviglie. «Devo andare. Tu rimani qui?»

«No. Mi serve un passaggio a casa. Devo fare delle cose e vedere un po’ di gente.» E poi un paio di scarpe non guasterebbe.

Morelli mi accompagno davanti al portone di casa. Entrai scalza, con addosso i vestiti di Joe e i miei in mano. Il signor Morganstern era nell’ingresso.

«Dev’essere stata una gran notte» disse. «Ti do dieci dollari se mi racconti i particolari.»

«Neanche per sogno. Lei e troppo giovane.»

«E se te ne dessi venti? Pero devi aspettare il primo del mese prossimo quando mi arriva l’assegno della pensione.»

Dieci minuti dopo ero gia vestita e fuori dalla porta. Volevo arrivare da Melvin Baylor prima che uscisse per andare al lavoro. In onore della Harley mi ero messa stivali, jeans, T-shirt e il giubbotto Schott di pelle. Rombai via dal parcheggio e sorpresi Melvin mentre cercava di aprire la macchina. La serratura si era arrugginita e Melvin non

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